2 Febbraio 2012

Monti e la monotonia del posto fisso

Appunti

Peccato l’uscita di Monti sulla monotonia del posto fisso, però un po’ come quella di Martone sugli sfigati: fatta malissimo ma qualche punto ce l’ha. L’angoscia e la disperazione che si provano quando si perde il lavoro non hanno nulla di eccitante, anche in presenza della più efficace delle reti di protezione. Detto questo è vero che dobbiamo incoraggiare i ragazzi italiani a credere in sé, a mettersi alla prova, a laurearsi bene e in fretta. Del resto lo fanno già in tanti, in tanti se ne vanno gambe in spalla all’estero a provare la fortuna lontano da casa e rinunziando a ogni garanzia in cambio di autentiche opportunità. Ed è vero che pochi oggi pensano di entrare in un posto di lavoro e restarci per i successivi 35 anni come succedeva un tempo (anche perché le aziende oggi hanno un ciclo di vita molto minore). Se le cose stanno così, bisogna attrezzarsi e avere degli strumenti legislativi adatti alla bisogna. Speriamo che governo e parti sociali facciano presto, e bene.

9 risposte a “Monti e la monotonia del posto fisso”

  1. Giacomo Deperu ha detto:

    SPeriamo che il Governo abbia il coraggio di fare e le parti sociali il coraggio di abbandonare posizioni conservatrici. Concordo che Monti poteva dirla meglio, ma tutti si soffermano sulla “noia del posto fisso” e poco si batte sulla parte più importante del suo discorso: diminuire le iper tutele di pochi per aiutare chi oggi è SCHIAVO nel mondo del lavoro o non riesce neppure ad entrarci. Mi pare un discorso RIVOLUZIONARIO per un Primo Ministro italiano… e dirò di più: è una delle poche cose veramente “di sinistra” che ho sentito negli ultimi anni…

  2. Ennio ha detto:

    Ecco l’ennesima sortita che cade come un macigno sulla testa dei giovani. A buttarla sulla testa è prorio questo qui, dall’alto del suo esagerato potere che tanto-i-soldoni-suoi-non-gliegli-toglie-più-nessuno-per-tutta-la-vita-alla-facciazza-del-posto-fisso-che-monotonia-bisogna-abituarsi-a-cambiare.
    HA GIA’: leggo bene “I GIOVANI devono abituarsi a cambiare”, e si, mica lui no? Bhe, vorrei tentare di esprimere nel modo più gentile ed elegante possibile, per quanto eufemistico sia vista la rabbia che monterà dentro a parecchi, il pensiero di chi vorrebbe, prima di andarsene da questo mondo, i suoi figli con un lavoro sicuro, senza dover pensare a che cosa faranno tra tre mesi, e poi dopo altri sei, e poi dopo due anni, e poi ancora dopo otto mesi, e ancora dopo altri quattro e così via per tutto il resto della loro vita. Per tutti quei giovani che studiano con impegno perchè vorrebbero farsi una famiglia diciamo così come glielo abbiamo insegnato noi, diciamo con il loro lavoretto quotidiano, con tutto in regola e non dico con tanti soldi ma con ciò che basta per vivere dignitosamente e dedicarsi ad altro che non sia pensare a cosa fare il giorno dopo, magari diventando schiavi degli aguzzini delle banche, per tutta la vita. Bene, avrei una domanda sebbene retorica per il Professor Monti: Professore, noi
    siamo Italiani….ma lei chi è?

  3. Francesco ha detto:

    ma cosa c’entra poi la monotonia del lavoro col fatto di lavorare sempre nella stessa azienda? io lavoro da 17 anni nella stessa azienda, sono entrato 4° livello e adesso sono dirigente. ho avuto offerte dalla concorrenza che ho declianto. non no sono mai e dico mai annoiato…. troppo comodo a 66 anni pontificare, e chissà che lavoro monotono fanno i figli di Monti? e soprattutto, come lo hanno ottenuto ?

  4. Corrado Truffi ha detto:

    Ivan, leggii questo post bellissimo: http://www.gustavopiga.it/2012/la-monotonia-della-disoccupazione-puo-terminare/#comment-671
    Non contraddice quel che tu sostieni e su cui concordo ma, davvero,apre una prospettiva importante

  5. EnnioG ha detto:

    E sono due. Spero non esca fuori il terzo indizio, altrimenti arriviamo alla colpa.

    La colpa che imputo a Monti (e a Martone) è quella di non fare quel pur piccolo sforzo per capire che non laurearsi entro i 28 anni o non cambiare lavoro non è necessariamente una scelta.
    Se è arrivato fin lì si preoccupi di fare il suo dovere. Si preoccupi di cambiare il mercato del lavoro in Italia. Metta le basi affinchè ci sia la concreta possibilità di cambiare.

    Poi vediamo se siamo tutti così pigri da rimanere allo stesso posto.

    Certo, ci sarà sempre qualcuno che (per principio, per pigrizia o solo per poca noia) deciderà di non cambiare, così come c’e’ ancora chi si tiene ben stretta la Telecom, non pensa neanche ad un’altra assicurazione per l’auto o di provare il fornaio un po’ più in la’. Ma sono pur sempre persone che fanno una scelta e, nel caso, ne pagano personalmente le conseguenze.

    Spero che Monti si preoccupi dei giovani e degli Italiani che vogliono poter scegliere, che si stanno battendo per poter scegliere, che stanno disperatamente costruendo un’altra strada, per poterla scegliere.

  6. Francesco ha detto:

    Monti è un uomo di destra, che tutti se ne facciano una ragione. il problema è che a volte è pure poco elegante, e questa cosa mi piace molto poco a dire il vero

  7. David Marocco ha detto:

    Mario Monti ha una carriera alle spalle. Non è nato ieri. Purtroppo quello che cerca di criticare senza successo è il “MAMMISMO” tutto italiano. Lo stare a casa che va di pari passo con la ricerca del posso fisto. Se i giovani italiani aspettano il posto fisso non si muoveranno mai. Perchè non tentare l’estero invece, come ha fatto Scalfarotto. Biosgna uscire dalla triste Italietta per capire un po’ meglio come gira il mondo. Poi scusate tanto ma cosa c’entrano i figli del premier? Pensate ai vostri invece di fare insinuazioni. Troppo comodo rispondere alla critica con una critica. Quando si inizierà ad accettarle?

  8. Serena Tudisco ha detto:

    Potrebbe anche essere lontanamente monotono…ma dall’altra parte dovrebbe esserci tutta l’altra macchina…che non ha mai funzionato!

  9. vittorio vander garde ha detto:

    un altro bolg interessante è http://limpopolare.blogspot.com/ é nuovo, ma sembra promettere bene 🙂 se avete qualche minuti fateci un salto!