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]]>Ebbene, non solo ciò non è avvenuto, ma è grazie al TAP che si compensano almeno parzialmente le flessioni del gas in arrivo da Nord Europa e Libia. Ed è sempre grazie al Tap se il differenziale di prezzo tra l’hub olandese e quello italiano si è azzerato.
Questa vicenda dovrebbe essere per tutti un monito di fronte all’emergere dei nuovi populismi, tra cui ha un posto importante quello dell’estremismo ambientalista. Il percorso verso un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente è infatti minacciato da due opposti estremismi: quello della negazione radicale del cambiamento climatico e quello dell’ambientalismo assolutistico della decrescita. La vera sfida consiste invece nel trasformare l’imperativo categorico della preservazione del pianeta in un’opportunità di crescita: ricordando che i percorsi che portano al successo sono fatti di lunghi cammini e consapevolezza.
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]]>Primo Levi
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]]>Ho considerato un onore averla rappresentata in Parlamento per i cinque anni della scorsa legislatura e tanto più forti per questo motivo sono oggi la preoccupazione e il disagio nel vederla soggiacere a un intollerabile e sciagurato populismo, stretta com’è tra la destra sovranista del duo Salvini-Meloni e il grillismo declinato nelle due sfumature disponibili localmente: quella originale con il bollino della Casaleggio e quella autoctona del Presidente uscente.
Devo dire che, malgrado si sia distinto soprattutto per il metodico bombardamento dei governi espressi dal centrosinistra al quale teoricamente apparterrebbe, Michele Emiliano a suo modo mi è pure simpatico; ma non posso non registrare una catena di scelte, comportamenti e atteggiamenti che ne hanno contraddistinto il profilo e l’azione e che hanno secondo me dell’incredibile.
Avremo modo di approfondire, ma penso che proprio oggi, nel quarto anniversario della legge che ha introdotto in Italia le unioni civili (una delle numerose norme di civiltà proposte dai governi del PD targato Renzi, quelli avversati da Michele Emiliano), vada sottolineato quella che con un eufemismo potremmo definire la sua scarsa sensibilità ai temi delle pari opportunità e della parità di genere.
Il precedente Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, aveva meritoriamente dato grande impulso a questi temi, anche con provvedimenti all’avanguardia come la legge sulla conciliazione dei tempi di lavoro e di vita ideata e proposta dall’allora assessora e poi europarlamentare Elena Gentile.
Purtroppo, al termine di quella consiliatura regionale, maggioranza e opposizione, destra e sinistra, si accordarono nell’ombra per tradire gli impegni presi davanti ai pugliesi e affossarono la legge elettorale sulla doppia preferenza.
L’appena eletto Michele Emiliano assunse, fra i tanti, anche l’impegno a cancellare questo scandalo, che aveva prodotto un Consiglio regionale con pochissime donne (di cui nessuna – nessuna! – eletta da una maggioranza che si definisce di sinistra).
Impegno anche questo, naturalmente, mai rispettato: ad oggi la Puglia è nella deprimente classifica delle Regioni che non hanno rispettato la legge del 2016 (proposta da chi? Toh! Anche questa dal governo Renzi) che prescrive misure a tutela della parità di genere.
Solo un paio di giorni fa i dodici coordinatori provinciali di Italia Viva delle sei province pugliesi (una donna e un uomo per ciascun territorio, come vogliono le nostre regole: non è difficile) hanno chiesto a gran voce di porre riparo a questa vergogna.
Emiliano farà finta di niente?
Sarei davvero felice che il massimo rappresentante della Regione, in un soprassalto di dignità, per una volta portasse a casa una cosa di sinistra e ci assicurasse che il prossimo Consiglio regionale della Puglia assomiglierà un po’ di più alla Puglia vera – fatta com’è, di donne e di uomini – e un po’ meno allo spogliatoio della partitella della domenica tra scapoli e ammogliati.
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]]>In uno Stato democratico non esiste un processo senza fine. Non può esistere né per l’imputato, né per le parti lese.
Lo abbiamo detto con il governo gialloverde, lo ripetiamo ora.
Il PD si ravveda.
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