29 Dicembre 2014

Lost in translation 2

Appunti, Viaggi

Prima colazione
Mangiare il miglior sushi della propria vita, giusto fuori dal mercato del pesce, a Tokyo, alle sette e mezza di mattina.

Sedili rotanti!
Saliamo sul Shinkansen, il treno superveloce che ci porta da Tokyo a Hiroshima. Siamo in cinque: noi due e la coppia di amici con bambino con cui viaggiamo. I posti sul treno sono disposti per file, come in un pullman: due file a destra e due a sinistra, separate dal corridoio. Ci toccano tre posti su una fila, e due sulla fila davanti. Siamo quasi rassegnati a viaggiare per più di quattro ore separati dai nostri amici seduti dietro di noi, quando un paio di file davanti vediamo dei passeggeri nella nostra stessa condizione pigiare un bottone e, oplà, ruotare due sedili di 180 gradi trasformando così la disposizione da sala cinematografica in un salottino da quattro. La cosa è così semplice ed efficiente che ci si chiede perché non possa accadere su tutti i treni del mondo.

Cartoline
Visto dal treno, il Monte Fuji è proprio identico a come lo si vede nelle fotografie: grigio in basso e bianco sopra. Da lontano sembra un enorme pullover, quelli di lana pesante che si usano soltanto in montagna per andare a sciare.

Noodles stellati
A Hiroshima c’è probabilmente il ristorante stellato Michelin più economico del mondo. Si chiama Soba Irakuan, ed è un classico ristorante giapponese di noodles da meno di 10 euro a scodella. Semplici ma perfetti, secondo la ricetta del successo da queste parti. Il ristorante è aperto solo due ore a pranzo e due ore a cena: dalle diciotto alle venti. In tempo per il signore e la signora che lo gestiscono – sembrano più il direttore generale della Toyota in pensione con la moglie che due ristoratori – per andare a cena. Chissà se chiuso il locale mangiano a casa o vanno fuori a cena.