20 Settembre 2013

Domande e risposte sulla legge contro l’omofobia e la transfobia

Attività parlamentare, Diritti, XVII Legislatura

Ieri la Camera ha approvato l’estensione integrale della legge Mancino all’omofobia e alla transfobia. Come previsto, una cosa così nuova per il nostro paese non poteva che suscitare molte domande, polemiche e dubbi. Ho pensato che la cosa migliore fosse fare una lista di domande e risposte, in modo da chiarire a tutti cosa si è approvato ieri sera.

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Domande e risposte sulla legge contro l’omofobia e la transfobia

Perché l’approvazione della legge da parte della Camera rappresenta un passo storico per l’Italia?

Perché per la prima volta un ramo del Parlamento approva una norma ad hoc che riconosce in Italia l’esistenza, la dignità e il diritto di vivere pacificamente di una comunità di persone (le persone LGBT) che fino a oggi non sono state riconosciute in quanto tali, al contrario di altre minoranze. Le uniche norme antidiscriminatorie finora in vigore sono di origine europea e afferiscono a diritti individuali, come quelli del lavoro. Inoltre, per la prima volta il Parlamento italiano ha mandato solennemente al paese il messaggio per cui l’odio contro queste persone costituisce un disvalore per la nostra comunità nazionale.

Cosa hanno ottenuto le persone LGBT, con l’approvazione della legge?

Hanno ottenuto l’integrale applicazione della legge Mancino e il riconoscimento che l’omofobia e la transfobia sono fenomeni da reprimere allo stesso modo del razzismo, della xenofobia e dell’antisemitismo. La legge Mancino è stata estesa nella sua interezza. Anche l’emendamento Verini, che la modifica, introduce un cambiamento per tutta la legge e non solo per l’omofobia e la transfobia. Persino il titolo della legge risulta modificato: la legge Mancino ora si chiama “Misure urgenti in materia di discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia”.

Cosa vuol dire, in pratica?

Estendere la Mancino nella sua interezza comporta l’introduzione dei reati di omofobia e transfobia:
a. istigare a commettere o commettere atti di discriminazione per motivi fondati sull’omofobia e sulla transfobia: punito con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro
b. istigare a commettere atti di violenza per motivi fondati sull’omofobia e sulla transfobia: punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni

Inoltre viene vietata ogni organizzazione, associazione movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’istigazione alla discriminazione o alla violenza per motivi fondati sull’omofobia e sulla transfobia. Chi partecipa a tali organizzazioni o presta assistenza alla loro attività, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

E la famosa aggravante?

A parte i reati di nuova introduzione di cui sopra, la legge Mancino prevederà che per qualsiasi altro reato (non punito con l’ergastolo), se commesso con finalità di discriminazione o di odio fondati sull’omofobia o la transfobia si applicherà una pena aumentata fino alla metà. Per questi reati è sempre prevista la procedibilità d’ufficio.

L’aggravante non era prevista nel testo base della commissione?

No. Per consentire l’arrivo in aula della legge il PD si era dato disponibile a procedere con un testo che non la prevedeva. Ma ci eravamo impegnati a introdurla in aula, e così è stato. Su questo punto, peraltro, si è arenata la trattativa per arrivare a un’intesa con il PdL.

Perché avete cercato l’intesa più ampia possibile e non avete fatto la legge direttamente con 5Stelle e SEL? Solo per salvaguardare la maggioranza di governo?

No. Nella storia del paese, le grandi riforme civili non sono mai state collegate alle maggioranze di governo: basti pensare alla legge sull’aborto e a quella sul divorzio. I motivi fondamentali sono stati due. In primo luogo per fare in modo che la legge fosse considerata un passo importante di crescita per tutto il paese e non la vittoria di una parte sull’altra. In secondo luogo per garantire una più agevole approvazione al Senato. Purtroppo, aver mancato questo obiettivo rende il percorso legislativo più accidentato, questo proprio a conferma della bontà della nostra strategia.

Ci sono altre disposizioni della Mancino che vale la pena ricordare?

Certo. Per esempio il divieto, in pubbliche riunioni, di manifestare o ostentare simboli propri delle organizzazioni razziste e omofobiche, che è punito con la pena della reclusione fino a tre anni o con una multa. Oppure, il divieto di accedere a luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche a chi vi si rechi con quegli emblemi o simboli. Questo significa che, se fino a ieri, uno striscione razzista non poteva essere esposto in uno stadio mentre si poteva esporre uno striscione a contenuto omofobico, con la nuova legge non sarà più così.

Cosa prevede l’emendamento Verini?

L’emendamento Verini fornisce all’interprete una chiarificazione dell’intera legge Mancino (non solo la parte sull’omofobia e transfobia), forse superflua, ma che è stata richiesta da parte del mondo cattolico. Si tratta di un’applicazione dell’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di pensiero: le norme della legge Mancino sono norme penali che non servono a risolvere conflitti sulle opinioni. Chiunque può continuare a dire di essere contrario al matrimonio gay o allo ius soli. Sono opinioni che possono non piacerci, ma non possono essere oggetto di un procedimento penale.

E il sub-emendamento Gitti che ha provocato tante polemiche?

Il sub-emendamento Gitti in realtà è molto meno preoccupante di come sia stato descritto. Basta leggerlo. Vi si dice che non costituiscono atti di discriminazione le condotte delle organizzazioni di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto a queste condizioni:
a. se sono conformi al diritto vigente
b. se sono assunte all’interno (non all’esterno) dell’organizzazione
c. se si riferiscono all’attuazione di principi e di valori di rilevanza costituzionale

Tutto questo solo “ai fini della presente legge”. Questo vuol dire che se vi è un’altra norma che stabilisce un divieto di discriminazione (per esempio: norme sul divieto di discriminazione sul lavoro), queste non vengono sanate da questo emendamento. Si tratta solo di una scriminante ai fini della legge penale, non di una scusante di carattere generale.

E’ un emendamento che servirà a coprire organizzazioni neofasciste, come ha detto qualcuno?

No, perché le organizzazioni neofasciste non perseguono principi di rilevanza costituzionale. Al contrario, la legge approvata ieri prevede il divieto, assistito da pesanti sanzioni penali, di creare o assistere organizzazioni che abbiano tra i propri scopi l’omofobia. Fino a ieri questo divieto non era previsto.

Che differenza c’è rispetto alla legge che non si riuscì ad approvare nell’altra legislatura?

Nella scorsa legislatura il risultato a cui ci si avvicinò, senza peraltro nemmeno avvicinarsi a raggiungerlo, era solo l’introduzione di un’aggravante comune aggiunta in coda alla lista delle attenuanti dell’art. 61 del codice penale, e solo per taluni reati.

32 risposte a “Domande e risposte sulla legge contro l’omofobia e la transfobia”

  1. Ettore Guerriero ha detto:

    Ma se la preoccupazione era salvaguardare la libertà di opinione (tra l’altro, preoccupazione immotivata, visto, come tu stesso hai detto, che la Legge Mancino non è mai stata interpretata come un bavaglio alla libertà di pensiero), non bastava l’emendamento Verini? Perché introdurre il subemendamento Gitti? Ti faccio qualche domanda a caso: con questa Legge una struttura sanitaria può rifiutarsi di farmi donare il sangue perché sono gay? Oppure, in una scuola un insegnante può raccontare ai suoi alunni che l’omosessualità è una “devianza morale”? O ancora, un medico (come mi è capitato) può assumere un atteggiamento irrispettoso nei miei confronti condannando la mia omosessualità?
    Nella Legge inoltre mi pare di intravedere un’incoerenza nel momento in cui, prima di dichiarano fuorilegge le associazioni omofobiche, poi si dice che non sono discriminatorie quelle condotte assunte all’interno di associazioni. Allora quale dei due principi prevale? Non è questo un punto poco chiaro che potrebbe lasciarsi mal interpretare? E allora ripeto, perché inserire un subemendamento che, se è vero che è pleonastico, invece rischia di complicare la comprensibilità della Legge??
    Ci sono molti dubbi, come vedi. Apprezzo il tuo sforzo per portare a casa la legge con un buon consenso (anche se continuo a non capire perchè Scelta Civica dovrebbe pesare più degli elettori di M5S e di Sel), ma spero che in Senato la Legge riacquisti una sua identità.
    Vogliamo garantire ai cattolici di poter dire che i matrimoni gay sono contro natura? Bastava l’emendamento Verini. E poi, insomma, cos’è tutta questa attenzione per il mondo cattolico? Per la prima volta abbiamo un parlamento con una forte componente laica, si poteva sfruttare questa occasione un po’ meglio, secondo me.

  2. paolo ha detto:

    Ciao Ivan, le tue spiegazioni mi sembrano un po’ arrampicarsi sugli specchi …la penso esattamente come Ettore Guerriero, secondo me è quasi una sconfitta..

  3. Erik ha detto:

    Il problema è che la legge DOVEVA rappresentare la vittoria di una parte sull’altra senza sé e senza ma. Degli antirazzisti, antiomofobi, antilibertari etc sugli omofobi e razzisti etc. E’ così che si fanno i veri cambiamenti. Posso capire la sua strategia e l’avrei molto apprezzata in un parlamento con una maggioranza risicata, ma PD M5S e SEL avrebbero approvato con una ancor più larga maggioranza la legge. Invece a voi è piaciuta una minore maggioranza, non si capisce perché, forse perché i conservatori del PD non l’avrebbero votata?
    Un seminarista che viene espulso dal seminario perché gay non è discriminazione ok, ma un prete che viene discriminato e non fa carriera perché gay va bene? Siamo sicuri che questo è esercizio della libertà di religione? La scusante del subemendamento gitti apre scenari poco chiari ma per quel poco che si può vedere sono scenari aberranti.

  4. monica ha detto:

    Ringrazio Ivan Scalfarotto per queste precisazioni, da cui ho appreso tante cose importanti che non sapevo.
    Ho due grosse perplessità.
    1) A mio avviso scopo di questa legge è appunto quello di garantire e tutelare diritti squisitamente individuali, come quello di vivere apertamente in sicurezza e senza umiliazioni e discriminazioni la propria vita affettiva e sessuale quale che sia l’orientamento sessuale, e non quello di “riconoscere una comunità”. Ed è proprio la mancata tutela di quei diritti individuali a costituire “un disvalore per la nostra comunità nazionale”.
    2) Il sub-emendamento Gitti, al contrario di quanto qui affermi nella risposta alla relativa domanda, punto a., svincola le organizzazioni citate dall’obbligo di conformità al diritto vigente. Il passaggio che le riguarda è così introdotto: “né le condotte conformi al diritto vigente, ovvero assunte all’interno di organizzazioni” ecc. ecc. E ovvero vuol dire oppure, non cioè.
    Non vorrei poi che qualcuno eccepisse che questo emendamento introduce a sua volta una discriminazione modulando diversamente il diritto alla libertà d’espressione a seconda che si sia o meno parte di un’organizzazione. Perché se qualcuno lo eccepisse, chiunque sia dotato di un briciolo di cultura giuridica sarebbe poi anche costretto a dargli ragione.

  5. Umberto ha detto:

    Mi spiace ma per me hai torto. Sicuramente è una legge che servirà, ma davvero non riesco a mandar giù (così come una buona fetta degli elettori) il fatto che personaggi come Buttiglione abbiano votato questa legge solo perchè è stato raggiunto un compromesso, e ovviamente mi riferisco al sub-em Gitti. Si poteva approvare una legge migliore, con una maggioranza SICURAMENTE migliore. Non capisco l’ostinazione del PD a votarla con SC, dal momento che l’accordo col PDL era già naufragato.
    In ultimo: quando dici che “l’approvazione non voleva essere una prevaricazione di una parte sull’altra”, io invece penso che sia esattamente l’opposto: i diritti non si barattano, non esistono mediazioni sulla pelle dei più deboli.Se taluni sono omofobi è giusto che si imponga la legge della civiltà e che non si facciano squallidi compromessi. Punto.

  6. scalpha ha detto:

    Erik, cosa ti devo rispondere sul gay che non fa carriera come prete? Siamo al paradosso.

  7. scalpha ha detto:

    Monica, l’emendamento dice “ovvero anche se assunte all’interno di organizzazioni…”

  8. scalpha ha detto:

    Umberto, la legge della civiltà non è la legge del taglione. Secondo me, eh.

  9. Atrus ha detto:

    Ho esattamente gli stessi dubbi di Ettore Guerriero.

    La somma degli emendamenti Verini e Gitti dice praticamente che qualsiasi organizzazione o ente potrà rimettersi a discriminare in qualsivoglia maniera purché riesca a farlo passare per differenza di opinione. Solo che ora, oltre che per i gay, potrà farlo di nuovo anche per neri, ebrei, stranieri e compagnia.
    Certo, solo al loro interno, ma con la presenza cattolica in Italia vuol dire che è stato legittimato che scuole e ospedali confessionali possano insultare i gay e rifiutargli servizio rischiando al massimo un buffetto sulla mano.

    L’altro problema è che la legge non definisce omofobie e transfobia, e quindi all’atto pratico non sarà mai applicabile, oltre a essere a rischio di incostituzionalità.

  10. monica ha detto:

    Scusa Ivan, io quell’ “anche” non l’ho visto da nessuna parte, ma proprio nessuna (esempio: http://live.lastampa.it/Event/OPENCAMERA/89950334?ss=1 ). Ma se lo dici tu… (sicuro?)

  11. Donatella Guerrini ha detto:

    persino il Papa ci sorpassa a sinistra

  12. marce ha detto:

    La Lega ne ha dette di tutti i “colori” sulla Kyenge, senza che si beccasse nessuna denuncia. Eppure la leggeMancino c’era già.
    Perché la legge Mancino avebbe causato problemi per le idee personali in casi di attacchi contro i matrimoni gay o tematiche simili? Perché serviva l’emendamento e sub-emendamento?
    Perché le frange estreme del mondo conservatore volevano una norma che li salvaguardasse anticipatamente, perché non abbasseranno mai il tiro. E voi del PD (NON TUTTI a dire il vero) avete detto si, facendo passare il concetto che CMQ c’è qualcuno che può permettersi di dire quello ceh vuole, che ha un’immunità. A mio modestissimo parere è incostituzionale.

  13. monica ha detto:

    E pure marce c’ha ragione, c’ha.

  14. Daniela ha detto:

    “Ovvero” significa “cioè”, “ossia” .. Ma al di là di questo, volete a tutti i costi che venga rispettata la vostra libertà di espressione, di essere, ma al tempo stesso volete limitare, se non addirittura vietare, la libertà di opinione degli altri.. Questo è davvero un paradosso!

  15. maurizio ha detto:

    Si poteva far di meglio e con un’altra maggioranza. Tu scrivi “le grandi riforme civili non sono mai state collegate alle maggioranze di governo”, il concetto ha un senso, perché c’è il rischio che, cambiando la maggioranza, la legge venga cambiata o abolita. In questo caso non credo che si corresse questo rischio, se anche il cdx vincesse le elezioni non avrebbe il becco di tornare indietro su questo punto.

  16. Lorenzo Fava ha detto:

    Arrampicarsi sugli specchi a voler essere buoni….

  17. quid76 ha detto:

    http://blogdifabio.wordpress.com/2013/09/20/emend-verini-gitti/

    Di “ovvero” ne leggo due. Hanno lo stesso significato?

  18. Nenad ha detto:

    Io resto dell’idea che Scalfarotto ci ha venduti, ha deciso di fare carriera sulla pelle nostra anziché sulla sua (per non usare un altro termine). Il PD è un partito che merita di morire nella maniera più atroce. La maggioranza c’era, mancavano le palle mancava la COERENZA, caratteristica del tutto estranea al PD che dell’incoerenza ha fatto la sua bandiera. Vedremo alle prossime elezioni. Vergognati, vergognatevi.

  19. Luca ha detto:

    A parte che “ovvero” significa “oppure” e che quell'”anche” non c’è proprio, quel sub-emendamento è chiaramente un autogol pazzesco che peggiora di molto le cose rispetto all’attuale situazione e proietta molto più in là nel tempo il momento in cui il nostro paese avrà una legge contro l’omofobia degna di questo nome.
    E’ una vergogna pazzesca!

  20. Orlando ha detto:

    Peccato non poterti scrivere ciò che penso di te.
    Ma credo che sarebbe perseguibile penalmente.
    Spero avrai i ringraziamenti che meriti.

  21. Eric ha detto:

    Io capisco davvero (perché per quanto la cosa non mi vada giù so perfettamente che certe volte si manifestano delle esigenze politiche) che lei abbia tentato di trovare la mediazione con il PDL. Eppure una parte dell’accaduto rimane ancora incomprensibile a me e a tanti altri, e lei non ha ancora avuto il coraggio di spiegarlo in maniera credibile.

    Nella mattinata di ieri, è subito stato chiaro che il PDL si sarebbe sfilato dal sostegno alla proposta, e questo in seguito all’introduzione dell’aggravante. Brunetta stesso, e senza farci attendere molto, ha fatto sapere che la mediazione con loro poteva dirsi definitivamente chiusa. A quel punto, nemmeno nello scenario fantapolitico meglio ideato avrebbe potuto verificarsi ciò che si è verificato. Avevate, come gruppo PD, una maggioranza larghissima a disposizione, contando sull’appoggio di Movimento5Stelle e Sinistra e Libertà. La legge sarebbe passata, se non migliorata, almeno senza il subemendamento Gitti. Che cosa avete combinato, invece? Vi siete rivolti a Scelta Civica.

    Così facendo, non solo avete tolto decine e decine di voti all’approvazione della norma (i deputati di M5S e SEL superano nettamente quelli di SC), bensì avete azzoppato tutta la Mancino col subemendamento Gitti. Ora, anche ammettendo che tale subemendamento non cambi di una virgola la situazione, non si spiega perché – considerando anche il parere neutrale del governo – voi del PD non abbiate preferito la maggioranza che avrebbe garantito l’approvazione della legge migliore. Se ne possono dedurre solo poche cose: o lei è impazzito e ha approvato una mostruosità della quale non si rende conto/con la quale è d’accordo oppure segretamente il suo partito le ha imposto una determinata linea con il ricatto.

    Qualunque sia la verità, onorevole Scalfarotto, lei stà dove stà per difendere i diritti degli italiani, non la stabilità di un governo ricattatore. Lei sa benissimo che, moralmente, avrebbe dovuto agire in maniera diversa.

    Ma lasciamo da parte le responsabilità, e concentriamoci sui fatti. Importa solo relativamente ciò che lei pensa degli effetti del subemendamento Gitti. Il fatto che quasi tutti i ‘lettori autonomi’ della legge, accompagnati da tutti i vertici delle associazioni LGBT e da suoi noti colleghi ed ex colleghi come Lo Giudice e Concia, pensino che la formulazione attuale possa essere dannosa, dimostrano che in sede interpretativa e applicativa, quell’emendamento tramutato in legge potrà divenire un disastro per tutte le minoranze interessate dalla Mancino.

    Ergo, se anche lei avesse ragione nel difendere l’innocuità della formulazione attuale, si renda conto che il pericolo sussiste comunque. Il suo collega al Senato Lo Giudice ha già detto con chiarezza che quel subemendamento, al Senato, deve sparire. E ha già riconosciuto senza farne troppo mistero, che affinché ciò accada dovrà costituirsi una maggioranza col M5S. A quel punto, se e quando una proposta migliorata riuscirà a tornare alla Camera, faccia in modo di approvarla con la vera maggioranza adatta a farlo. Se sta subendo pressioni dal PD, trovi il modo di aggirarle. Se sta subendo pressioni dal governo, le rimandi al mittente, anche a costo di rischiare la sua posizione politica.

    Essendo molto attivo sul web ho avuto modo, come sicuramente anche lei, di comprendere quale clima di delusione sia esploso in seguito a quanto accaduto ieri. E lei sa che tale delusione è giustificata. Poco importa che con tale proposta approvata io possa denunciare per crimine d’odio chi mi insulti in quanto gay per la strada. Siamo nel 2013, ci aspettiamo tutti molto di più. Quando è impossibile sappiamo metterci l’animo in pace e sappiam lavorare per renderlo possibile. Ma quando è a portata di mano, e ce lo portano via, ci dispice troppo. Guardi che questa vicenda strappa via l’elettorato LGBT al PD.

  22. manfredi ha detto:

    Mamma che supercazzola di post, specie nel dibattito cavilloso sull’ “ovvero”.
    Ma credi che siamo tutti supidi?
    Vergogna, non c’è altro da dire.
    Nutro un disprezzo profondo per il M5S, ma che diamine, per un giorno mi sono sentito più rappresentato da loro che da anni di tua militanza (ti votai alle Primarie de L’Unione).
    Orrore e disgusto.

  23. Meursault ha detto:

    http://videtta.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/20/scalfarotto-ci-piscia-in-testa-e-ci-dice-che-piove/

    Dunque la Concia si dissocia, anzi scrive una lettera che appella la legge “liberticida”. Tanto per dire che si ringrazia a vuoto. Questa legge sancisce, di fatto, un principio classista: le organizzazioni politiche e religiose hanno un vantaggio rispetto al singolo cittadino. Perché? Sinistra 2.0?
    Scalfarotto, stare in parlamento non è obbligatorio, soprattutto se ci si sta a fare i gregari subalterni. Lo dica ai suoi colleghi e ai 101 misteriosi che “sono una piaga aperta ma tuttora ignota”, come le piddine e i piddini ripetono in ogni trasmissione. Arriverà il giorno che guardandovi allo specchio non vi riconoscerete.

  24. Ilsognodiunacosa ha detto:

    Facciamo finta di crederci: il problema era garantire la libertà di espressione delle opinioni personali, anche se di natura omofoba o razzista. Questa libertà, considerata irrinunciabile da voi volterriani della domenica alleati di Berlusconi e amici dei preti, è però garantita solo per chi pascola all’interno dei vostri recinti di avorio: organizzazioni politiche e religiose. E tutto questo viene presentato come “legge contro l’omofobia”, a coronamento di una carriera politica insignificante fondata esclusivamente sul suo orientamento sessuale.
    Continui pure a fare il “frocio” nel presepe piddino (a nostre spese) ma eviti di fare altre danni, cretino!

  25. Carlo ha detto:

    I problemi che attanagliano il paese sono di una tale vastità e gravità che bloccare l’agorà politico per una legge del genere equivale a non avere nessuna considerazione per milioni di italiani e migliai di imprese che ormai stanno morendo.
    Il vostro capo del governo ha infatti pensato bene ad introdurre una strada preferenziale per le aziende estere lasciando che queste compiano lo squasso finale nel depredare quel poco di benessere che ancora c’è rimasto e, allo stesso tempo, moltissimi imprenditori italiani tentano di salvare il salvabile migrando in paesi vicini come Croazia, Austra e Svizzera, dove le condizioni di lavoro appaiono essere più snelle e meno inquietanti. Ad aiutare le aziende italiani e i lavoratori che le compongon non se ne parla, anche se molto fumo viene gettato sugli occhi con provvedimenti che sanno di una beffa grottesca. I crediti che le aziende vantano, secondo alcune “voci”, starebbero per essere bloccati così che quanto promesso si fermerebbe sull’uscio delle amministrazioni che li dovrebbero concedere.
    Ma il parlamento sente molto più importante dare voce e spazio ad un altro problema, certamente valido ed importante, ma sicuramente non rappresentante la sanità economica e finanziaria del nostro paese.
    Questo è un atto di viltà, grottesco, ma sopratutto tipico dell’ignavia delle persone che lo pongono, voltando lo sguardo da un’altra parte per non essere in grado di affrontare invece i veri e gravissimi problemi che ci stanno facendo affondare.
    Roma nel suo periodo più fulgido considerava l’omosessualità un fatto privato e non se ne preoccupava più di tanto, noi, più miseramente cerchiamo invece di regolare, come una ruffiana, il bordello Italia.

  26. roberto ha detto:

    Ce ne fosse uno che Le dia ragione . Comincerei a pensare di avere torto marcio. Le rinnovo la richiesta di lasciare il Parlamento.

  27. piergiorgio ha detto:

    1) Ivan voglio esprimerti anzitutto tutta la mia solidarietà, ed anche il mio ringraziamento per il lavoro paziente di tessitura che hai fatto in questi mesi per cercare di portare a casa il risultato in un paese disgraziato culturalmente, prima ancora che materialmente, come il nostro. Se c’è una cosa che non sopporto davvero più è la stolida aggressività di quelli che vedono ovunque ladri, delinquenti, traditori, venduti e via dicendo (esempi nei post sopra). Gente che passa la vita a sfogarsi sui blog e i social network e che probabilmente è totalmente inutile anzi nociva, per qualsiasi buona causa reale. 2) sono anche d’accordo sul metodo, non solo per questa vicenda particolare, ma proprio in generale come visione della politica, della buona politica. Questa idea che c’è una parte che DEVE vincere su un’altra, e non che ci sono delle cose buone da fare per il paese, con chi ci sta e più ci stanno meglio è per tutti, e è totalmente sbagliata. 3) però poi c’è il merito. E qui devo apprezzare le considerazini di Eric che mi sono sembrate molto più articolate e riflessive di altri. Come ho detto all’inizio sono sicuro della tua buona fede, del tuo tentativo di trovare una soluzione all’impasse…ma il risultato purtroppo effettivamente è negativo. C’è poco da discutere. Hai ottenuto molto, moltissimo con i reati, l’estensione dell’aggravante ecc. ecc. è vero. Però quel cavolo di subemendamento Gitti è proprio sbagliato. INtanto come tecnica legislativa. mamma mia! fossi un giudice mi metterei le mani nei capelli! priam regola di un buon legislatore=la chiarezza. Specie in materia PENALEEEEEE!MA STIAMO SCHERZANDO? quell’emendamento (di un giurista perlatro ma ahimé quando si vuole fare ipolitici…) è assolutamente incerto, ambiguo…già solo la nozione di “all’interno” grida vendetta ai padri del diritto penale moderno. Che vuol dire? ‘E ovvio che ci sono casi di “condotte” fatte “all’interno” che però ridondano “all’esterno”. ‘E un concetto poco chiaro. Poi , al di là di questo, c’è il problema più grave poichè una cosa invece è chiara, purtroppo, si parla di CONDOTTE. E qui c’è poco da discutere. Per di più dopo aver chiarito nella parte Verini diciamo, che non costituiscono discriminazione la libera espressione e manifestazione di convincimenti ecc. Segue “…né le condotte ecc.” Quindi stiamo scriminando qualcosa di più di una semplice manifestazione di pensiero, una condotta appunto. Ebbene non è un problema da poco! Riprendo l’esempio del rifiuto di donazione del sangue da parte di un gay n una struttura cattolica fatto da Eric. Quid juris? Preciso che io sono assolutamente per la più ampia libertà di pensiero e sua manifestazione e trovo sbagliati certi atteggiamenti “rivendicativi” di chi vorebbe una sorta di impossibile “vendetta” per legge delle idee cattoliche per es. o di altri, o una loro altrettanto imposibiole “condanna” per legge. Costoro non fanno che dar ragione agli oppositori della legge. E, per me, non solo fanno male nel caso specifico ma sopratutto contraddicono l’idea stessa dello Stato di diritto democratico moderno, vogliono uno Stato Etico, esattamente come lo volevano i cattolici, solo con prescrizioni di segno opposto, dove il politically correct contemporaneo sostituisca i prcetti della tradizione. Una cosa che mi spaventa, se non proprio mi fa orrore, e rischia di avverare il famoso proverbio della via per l’inferno lastricata di buone intenzioni. Quindi sia ben chiaro che non solo i cattolici o chiunque hanno diritto di essere contrari al matrimonio gay, ma anche diciamolo chiaramente di pensare e di dire che l’omosessualità sia una devianza, una cosa immorale, una malattia, una cosa schifosa e via esacerbando. Io sono gay ovviamente se no lo si è capito e tutte queste opinioni per me sono pattume mentale: ma non vorrei mai che lo Stato imponesse a qualcuno un “retto pensiero”. Però ripeto la scriminante introdotta col subemendamento Gitti va oltre: scrimina le condotte DIVERSE DALLA LIVERA ESPRESSIONE DI CONVINCIMENTI ECC. E questo è sbagliato. Oltretutto c’è un evidente rischio di incostituzionalità: così si crea una sorta di privilegio, di zona franca, per cui ciò che sarebbe vietato a me come singolo diventa magicamente permesso se lo fa un’organizzazione politica, sindacale religiosa ecc. Cosa che per un liberale come me oltretutto è particolarmente indigesta perchè sintomatica della concezione partitocratica (in senso lato, cioè estesa anche a tutte le altre forme di organizzazioni-corporazioni) tipica della politica italiana! ‘E davvero triste, sbagliata, controproducente questa concezione che mortifica la persona, ed esalta sopra le Istituzioni comuni, le corporazioni di parte. Come al solito favorite, esentate, privilegiate! NO non è possiboe accettare una cosa del genere. NOn in questo caso, non con questa genericità e imprecisione. Forse che io come singolo non sono libero di pensare e dire che i froci “fanno schifo” altrettanto che una setta religiosa o un partito? e se scriminata è la condotta all’intenro del partito forse non evo essere anch’io che la penso così libero, per es. a casa mia, “all’interno” per citare la legge del mio ambito, della mia sfera giuridica, di tenere condotte che attuino quel mio libero e legittimo pensiero? ‘E evidente che la legge così non tiene.
    Infine dico la mia per il futuro – che poi è l’unica cosa che conta- piuttosto che tenere quel subemendamento gitti (che otlrettuto guasta tutta la legge mancino! che pasticcio!) – acceterei perfino di togliere l’aggravante e tornare al testo precedente. Lo scambio ci guadagna, credetemi. Lasciamo i nuovi reati e amen. NOn è giusto, anzi è palesemente discriminatorio non mettere l’aggravante anche per i reati motivativda omofobia, ma ripeto piuttosto che il subemendamento gitti e guastare tutta la legge mancino è meglio. Intanto accontentiamoci di introdurre i nuovi reati, poi nel futuro parlamenot rimedieremo anche all’aggravante.

  28. Loris ha detto:

    Molti di questi commenti mi sembra che non tengano minimamente conto delle dinamiche tecniche insite, o che si sono innescate, legate al percorso della legge.
    Questa “stramba” maggioranza è la prima con la quale bisogna fare i conti per due ragioni:
    1 – Tutto il lavoro fatto per portare in aula il provvedimento sarebbe stato impossibile farlo senza un dialogo con il PdL.
    2 – Per gran parte dei parlamentari del PD e di Scelta Civica, purtroppo, è impossibile dialogare/ragionare con il M5S perchè con il loro massimalismo, con le loro dichiarazioni ad effetto, cito solo l’ultima, quella in cui il PD veniva definito peggio del PdL, hanno creato un muro invalicabile ed è impensabile pensare che, per andare in cerca dei voti del M5S, si rischi di perdere i consensi già avuti in casa.
    In queste complicatissime condizioni, Scalfarotto ha portato a casa un importantissimo primo risultato sicuramente perfettibile in futuro, iniziando dalla discussione al Senato.

  29. Barbara ha detto:

    Credo che il dibattito tecnico sia prematuro: servirà come sempre un bel po’ di giurisprudenza per capire i torti e le ragioni. È quasi sempre così, non sarà diverso e non è certo uno scandalo.
    Sulle strategie politiche e di aula, che si sa bene quanto complesse in situazioni normali, figuriamoci ora, mi rimetto senza timore alcuno alle decisioni prese dell’unico che era in grado di conoscere ogni circostanza e di assumerle, Ivan, che ringrazio dal più profondo del cuore per avermi dato la prima e fin qui unica dimostrazione che un uomo politico può lavorare avendo a cuore solo ed esclusivamente il raggiungimento di un obiettivo di bene comune al posto del suo personale interesse, essendo palesemente ridicola l’accusa di aver fatto il contrario, dato quanto si è scatenato. Né si può pensare fosse così tanto naif da non aspettarselo.
    L’unica verità certa è che da oggi (domani sperando che al senato siano altrettanto bravi, ma le dichiarazioni fin qui lette non mi fanno sperare bene) esiste il reato di omofobia, esiste una minoranza riconosciuta e riconosciuta come vittima di discriminazioni. E fino a ieri no. Io fossi “sul campo” da oggi sarei pancia a terra a vedere come sfruttare la nuova realtà, per garantirmi che per l’amor del cielo al sensato passi anche ove fosse imperfetta. Perché o tutto o niente porta sempre al niente. Chiedere per conferma a qualsiasi altra minoranza discriminata in qualsiasi parte del mondo. Una casa comincia con un mattone, questo è quel mattone, ora costruire la casa è compito nostro, se invece si preferisce rompere il mattone…

  30. […] per i suoi sub emendamenti che per i critici salvaguarderebbero al contrario la discriminazione. Qui le risposte dello stesso Scalfarotto in difesa della […]

  31. […] Infine, sono rimasto piuttosto impressionato da quello che successo a Ivan Scalfarotto, relatore e primo estensore della legge. Io non mi voglio esprimere sull’emendamento Gitti alla legge Mancino: sul punto ci sono opinioni opposte, e non ho studiato giurisprudenza per poterlo interpretare. Posso però constatare la surreale aggressività con cui la comunità LGBT ha aggredito un suo rappresentante proprio nel momento in cui lei stessa si trova ad un passo dall’ottenere la prima vera conquista sul tema dei diritti civili in Italia. Però una cosa, forse più di metodo che di contenuto, va detta: Scalfarotto ha ripetuto più e più volte che si stava battendo per una legge il più condivisa possibile. Bene, il fatto è che aver cercato un accordo dentro la maggioranza ha portato al risultato opposto: la legge è passata con i voti di Scelta Civica e del Partito Democratico, scontentando praticamente tutti, sia a sinistra sia a destra. Considerando che adesso serve un voto anche al Senato, dove PD e Scelta Civica non hanno affatto la maggioranza, il problema rimane. E io questa strategia ho faticato molto a comprenderla, soprattutto dopo aver letto le sue stesse parole: […]

  32. qui c’e’ un’analisi precisa e impietosa della legge: http://www.magistraturademocratica.it/mdem/qg/articolo.php?id=208&fb_action_ids=10201303379360029&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B536171199786694%5D&action_type_map=%5B%22og.likes%22%5D&action_ref_map=%5B%5D Riassumo la parte piu’ interessante relativa al piano penale: “Quello che ne è risultato è una legge attualmente debole per tutte le minoranze in Italia che non trovano più, a causa di un emendamento incostituzionale e di un subemendamento a dir poco allarmante, quella tutela penale necessaria in uno Stato che attualmente non si distingue per la tutela dei diritti civili fondamentali. Sopravvive così in concreto unicamente la lettera b della legge Reale-Mancino finalmente operativa nella sua previsione anche per i reati omofobici e transfobici ma si è di contro resa inutile quella tutela volutamente anticipatoria di fatti di sangue che la lettera a) ben prevedeva”.