20 Settembre 2013

Una buona legge

Attività parlamentare, XVII Legislatura

Sempre sul voto di ieri, la mia intervista a gay.it.

16 risposte a “Una buona legge”

  1. anselmo ha detto:

    Ciao Ivan, ho appena ascoltato la tua intervista a Rai News…mi trovo pienamente d’accordo con te soprattutto in merito al fatto che in Italia con la scusa di lottare per una legge “perfetta” ci siamo ritrovati indietro di qualche decennio rispetto ad altre democrazie, europee e non. Considerato il peso di certe forze politiche, delle convinzioni culturali ahimè radicate e non ultime le ingerenze della Chiesa Cattolica il percorso deve essere forzatamente graduale. Anche io vorrei vivere in un paese in cui il razzismo, di pelle o di orientamento sessuale fosse definitivamente sconfitto, ma vivo in Italia , oggi e devo guardare la realtà. Quindi plaudo alle modifiche alla legge Mancino e mi auguro vivamente che sia solo un passo.

  2. gustavo ha detto:

    Sono felicissimo per Lei, onorevole Scalfarotto.
    Le mie piu’ sentite congratulazioni.

    Adesso pero’ che ci siamo allineati con i paesi “avanzati, civili e progrediti” il ritornello che l’Italia e’ un paese “arretrato, incivile e regredito” dovrebbe cessare.

    Proporrei inoltre una campagna internazionale progressista per l’abolizione delle armi da fuoco private negli Stati Uniti d’America che non si vogliono decidere di allinearsi con i paesi civili abolendo l’articolo della loro “splendida” Costituzione che invece garantisce a tutti il possesso di armi da fuoco.

    Sarebbe ormai ora che gli Stati Uniti d’America recepissero questo grande prncipio di civilta’ senza la cui adozione sono condannati a rimanere un paese arretrato, incivile e regredito.

    Decine di migliaia di persone muoiono ogni anno in America per la disinvolta leggerezza con la quale si vendono e si usano le armi da fuoco.

    Quando avra’ finito con i diritti civili degli omosessuali si faccia, la prego, promotore dei diritti civili di chi, in America, ogni volta che esce di casa rischia di trovarsi un proiettile conficcato nel cervello.

    Si, lo so: Lei fa il parlamentare in Italia, ma i diritti civili sono universali e in America il diritto di uscire di casa senza beccarsi una pallottola nel cranio e’ negato a tutti. Perche’ tutti, in America, quando escono di casa corrono il rischio di vedersi esplodere le cervella.

    La strada dei diritti umani e’ lunga e piena di buche: dobbiamo, in Italia, in America e nel Resto del Mondo impegnarci a moltiplicare gli sforzi per asfaltarla e renderla sicura.

  3. Francesco ha detto:

    Mi tolga una curiosità, l’emendamento tanto contestato è stato introdotto a salvaguardia della Chiesa Cattolica e dei suoi accoliti (nel timore che alcune delle loro affermazioni siano considerate omofobiche)?

  4. roberto ha detto:

    Lei non si rende conto di avere indebolito ls tutela antidiscriminazioni per le categorie già protette perorando ( il verbale della Camera lo abbiamo letto )di inserire la scriminante del vago pluralismo delle idee nella Mancino. Ergo: il prete che dica : non comprate dagli ebrei , erano contro nostro signore , citando magari Padri della Chiesa , non offende , ma istiga a una discriminazione non più punibile. Complimenti vivissimi.

  5. Maria Zabban ha detto:

    per Gustavo:
    d’accordo su armi in America e sul contenuto della tua mail. In particolare sono interessata a uscire dall’Italia e QUINDI condivido il tuo messaggio: “La strada dei diritti umani e’ lunga e piena di buche: dobbiamo, in Italia, in America e nel Resto del Mondo impegnarci a moltiplicare gli sforzi per asfaltarla e renderla sicura.”
    Non posso fare a meno di notare però che manca un riferimento alla violazione dei diritti umani in quei paesi dove lo stupro fa parte della quotidianità. L’India ha inviato un grido a tutti noi: “alla fine noi giovani indiani ci ribelliamo” e gli stupratori assassini sono stati condannati a morte. CONTRARIA ALLA PENA DI MORTE DA QUANDO HO INIZIATO A LEGGERE E SXCRIVERE OGGI SONO COSTRETTA A DIRE CHE QUELLA PENA DI MORTE MANDA UN MESSAGGIO FORTE E CHE NOI PROGRESSISTI DOBBIAMO DIRE: bene la pena di morte per il messaggio che rappresenta e chiediamo che in India venga abolita la pena di morte e in tutti i paesi del mondo.
    PER ME LOTTARE PER I DIRITTI CIVILI SIGNIFICA LOTTARE A 360°

  6. pietro ha detto:

    tutta la comunità gay è in rivolta, non si sente un traditore?

  7. maurizio ha detto:

    LEGGE VERGOGNOSA, NON LA VOLGIAMO COSI’ COME L’AVETE IMPOSTATA!!! E’ UNA SCIAGURA!!!

  8. Maria Zabban ha detto:

    tutto è migliorabile ma se “tutto” non c’è non si può migliorare. Invito gli scontenti a documentarsi bene sulle varie posizioni in Parlamento e a contare i “SI” i “NO” i “SI MA…..VEDREMO” i “NON SE NE PARLA NEMMENO”. Ho ascoltato una parte del dibattito a radio radicale e ancora non riesco a credere dove la mente umana gretta può arrivare.

  9. Loris ha detto:

    Grazie Ivan per aver lavorato su questo importantissimo primo passo e anche per tutti gli attacchi che stai subendo da parte di alcuni intolleranti e massimalisti.
    Non è un caso che la violenza di certi attacchi venga dall’estrema sinistra, dai talebani del M5S e dall’estrema destra cattolica.

  10. Valter ha detto:

    Bravo Ivan, molto bella la risposta data alla domando che pubblico di seguito. Quanto all’eccessiva virulenza di alcuni commentatori, mi sembra chiaro che, come per la battaglia sull’estensione/riconoscimento anche alle persone omosessuali delle prerogative dei parlamentari sull’assicurazione sanitaria (privata e a pagamento), stai pagando la disinformazione pelosa fatta da chi, come partito/movimento, sente intaccato il monopolio si diritti della minoranza gay.

    “Le associazioni lgbt sono scontente. Un politico gay non dovrebbe ascoltarle?
    Non so cosa sia un politico gay, o un politico etero. Io sono un politico. Poi sono gay, ma questo non incide: combatto per i diritti dei gay non perché sono gay, ma perché penso che sia giusto. Combatto anche per i diritti delle donne, degli immigrati, dei precari e dei carcerati e non appartengo a nessuna di queste quattro categorie. Conosco gay di sinistra e di destra, non so come potrebbe un “politico gay” rappresentarli tutti. Mi pare una visione molto corporativa del mondo: i gay si occupano di gay, le donne di donne e i metalmeccanici dei metalmeccanici. un vecchio vizio italiano. Dobbiamo comprendere che, come tutte le minoranze, ce la faremo solo quando cominceranno a battersi per noi anche tutti gli altri. Per questo io so che, gay o etero, il parlamento doveva dare una risposta e una tutela a chi viene picchiato e discriminato e che oggi la Camera, per la prima volta, ha dato finalmente questa risposta. Per la prima volta il parlamento ha detto al Paese intero che odiare le persone LGBT è sbagliato. Mi pare una grande novità.”

  11. Corrado ha detto:

    Mi sembra che Ivan abbia spiegato benissimo, al di là di ogni dubbio, importanza enorme e limiti oggettivi e di contesto della legge approvata alla Camera (e da portare ora al senato). Ma, al di là di questo, quel che mi stupisce è l’atteggiamento apodittico e incapace di entrare del merito di gran parte delle critiche (ho detto gran parte, ovviamente qualcuno che tenta di argomentare nel dettaglio c’è, per fortuna). La critica “media” infatti dice semplicemente: sei un traditore, tutta la comunità gay è contro (tutta, avete fatto un sondaggio serio, avete chiesto a tutti i glbt italiani? Magari dopo una discussione informata sui fatti?), sei un arrivista, hai svenduto la causa. Ecc. ecc.
    Poi c’è la critica politichse (averste potuto fare la legge con M5S e SEL), che in realtà mette in luce il retropensiero di molti, a cui fregava davvero poco dei diritti glbt, e molto di far cadere il governo delle larghe intese. Obiettivo legittimo, ma metodo un filo machiavellico, che evidentemente squalifica chi lo persegue dal punto di vista della sua credibilità nelle critiche di merito alla legge.

    Ecco, ci sarebbe bisogno di discutere, non di insultare.
    E, nel discutere, di accorgersi che il gffo emendamento Gitti è talmente contorto che ha in sé tutti gli elementi per depotenziarlo, e che i timori sul prete che dice non comprate dagli ebrei fanno solo un po’ ridere.
    Fermo restando che ovviamente, se al senato la legge può migliorare, saremo tutti contenti e avremo dimostrato che farla passare alla camera, magari imperfetta, invece che lasciare che nulla avvenga, è stata una buona idea.

  12. fagotto ha detto:

    ho letto attentamente la sua intervista a gay.it ma mi sembra che lei abbia eluso una domanda che le ripropongo qui:
    “Il testo approvato dalla Camera dà il diritto ad esprimere opinioni omofobe a partiti, sindacati, chiese e strutture sanitarie. Cosa rispondi?”

  13. zac ha detto:

    Innanziatuuto, Ivan Scalfarotto ha tutta la mia solidarieta’ per gli infami attacchi che ha dovuto subire in questi giorni.

    Basterebbe leggersi la risposta che Ivan ha dato a Gilioli per capire il senso complessivo della vicenda, ma pare che l’italiano medio si accontenti dei titoloni dei giornali.

    Finalmente si e’ votato su di un provvedimento che stava nei cassetti da una vita, anche con i governi del “centrocentrocentrosinistra”.

    Ora si e’ raggiunto un primo, importante, risultato, ma come al solito c’e’ sempre chi vorrebbe tutto, subito, al 100%.

    Cari signori, fatevene una ragione, Ford non produsse la prima automobile con la chiusura centralizzata e gli alzacristalli elettrici, ma si accontento’ lo stesso.

    Hasta
    Zac

  14. Andrea ha detto:

    Una brutta legge che ha indebolito tutta la legge Mancino. Spero non venga approvata dal Senato. Se continua con questo modo di fare politica non credo che il Pd guadagnera’ molti voti.

  15. Andrea ha detto:

    Sarebbe ora che i parlamentari tenessero presente che e’ lo stato italiano che versa ogni anno fiumi di denaro, frutto del lavoro di cittadini anche gay, nelle casse del Vaticano e non il contrario. Non siamo noi a dover compiacere la lobby vaticana caso mai e’ il contrario. E’ ora di battersi per il matrimonio gay, siamo cittadini italiani, abbiamo gli stessi doveri di tutti, vogliamo anche gli stessi diritti.