9 Novembre 2010

Surprise surprise

Appunti, Cervelli in fuga, Giovani, Meritocrazia

Tra le prime 200 università del mondo nemmeno una è italiana.

12 risposte a “Surprise surprise”

  1. Strade di Francia ha detto:

    Un pò come quando un mese fa abbiamo scoperto che al momento di spartirsi le “ambasaciate” UE fra i vari stati membri, all’Italia sono toccate Albania ed Uganda. Cucú!

  2. Meursault ha detto:

    Questi misteriosi ranking…
    Affidabili come le previsioni del tempo. Al 182° posto brilla Aachen, minuscola cittadina tedesca famosa per ingegneria e architettura. Peccato che il livello sia bassissimo e per i futuri architetti lo studio della storia dell’arte sia facoltativo. Ma in produzione di plastica e deliri capitalistici sono da premiare, come gli istituti della restante parte della classifica d’altronde…

  3. Meursault ha detto:

    Sorpresa: secondo il Cybermetrics Lab nel ranking mondiale, Bologna è 86esima

    http://www.webometrics.info/top12000.asp

    Con un po’ di pazienza in più, ma poca, si trovano classifiche nelle quali l’Italia campeggia nei primi 50 posti. Non ho quella pazienza. Non leggo nemmeno l’oroscopo.

  4. Lorenzo L. Gallo ha detto:

    Ciò non toglie che la situazione italiana sia preoccupante, anche perché si continua a tagliare. Non potendo rendere gli atenei privati più competitivi per rapporto qualità-prezzo, il governo dei liberisti abbassa il livello degli atenei pubblici tagliando i fondi.
    Come posso insegnare con impegno, quando so già che se resto in Italia sarò ricercatore a vita, per di più con uno stipendio che in occidente corrisponde alle mansioni di una segretaria?

  5. Zanna Bianca ha detto:

    Cari Amici, il problema non sono i tagli, il problema è l’imperante nepotismoo delle Università italiane.
    Se quei pochi fondi che ci sono fossero usati in senso meritocratico, già sarebbe un miglioramento.
    INvece la proliferazione dei fondi avvenuta negli anni ’90 ha provocato un assurdo propagarsi di atenei in posti improbabili (teramo, Termoli, Foggia, un pò come gli aeroporti inutili) al solo fine di permettere ai baroni degli atenei più grandi di collocare la propria progenie che per motivi biologico/temporali si ampliava.
    IL risultato è stato di creare più che degli atenei, dei grandi diplomifici buoni a produrre cattedere sicure per figli incompetenti, e lauree inutili per giovani poco preparati, buone solo per fare bella figura nei salotti di genitori orgogliosi di avere il “figlio dottore”.
    Vi allego un articolo illuminante di ciò che succede in uno dei più grandi atenei del sud
    http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/11/03/news/dell_atti_junior_preside_il_padre_torna_in_cattedra-8683474/
    tenendo conto che il resto della progenie del barone in questione è emigrata all’ateneo di Foggia.
    Ah, da ultimo se volete ridere dell’università pugliese, leggetevi l’interessante pamphlet di R. Perotti “L’università truccata” con tanto di schema che illustra come da Economia di Bari, i baroni hanno propagato la propria progenie a Foggia, Lecce e Taranto.
    PS mentre leggete abbiate accanto una bacinella, nel casi di conati improvvisi…non si sa mai.
    Saluti

  6. Meursault ha detto:

    Aggiunta:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Academic_Ranking_of_World_Universities,_2010

    In questo ranking invece l’università di Copenaghen è settima in Europa e 40esima nel mondo, mentre in quella che ha linkato il caro Scalfarotto è 177esima nel mondo e 70esima in Europa con, udite udite, 63 posizioni di scarto. Misà che è legittimo ritenere queste classifiche, ad essere buoni, viziate. Se non si vuole ventilare che forse, ma forse, sono commissionate dagli istituti che occupano i primi, indemolibili, posti.
    Nota: Scalfarotto, lei fa parte di una coalizione che dovrebbe tendere a sinistra (non ridete, su…). Questo suo innamoramento per il mercato deregolamentato e privo di stato sociale è un tantino contraddittorio. Ha idea di cosa sia studiare in America? Torniamo all’elitarismo generalizzato per abbattere i baronati?

  7. Strade di Francia ha detto:

    Mersault: va bene relativizzare circa il valore di queste classifiche, ma non nascondiamoci dietro la foglia di fico della retorica. In Italia abbiamo un problema colossale e non possiamo negarlo. Punto. Urge riforma e pulizia generale al più presto (via inutili università di provincia, via progenie, via valore legale laurea, via concorsi farsa, ecc.). Oppure tocca dire che tutto va bene Madama La Marchesa?

  8. alberto torricelli ha detto:

    Per la serie “classifica x classifica x 3,14” qui abbiamo un sito dove la metodologia del ranking è ben spiegata (la prima, se non sbaglio, è Bologna al 176° posto…)

  9. Meursault ha detto:

    Venghino, siori, venghino.
    Altro giro altra classifica.

    Anche qui Copenaghen è 40esima nel mondo.

    http://www.arwu.org/ARWU2010.jsp

    Colpo di scena! Secondo la Edu Route
    Copenaghen non più 40esima o 177esima ma 300esima!
    E, sorpresa sorpresa, Bologna al 106esimo posto!
    Medodologia sul sito.

    Note di colore: http://www.4icu.org/top200/ – Qui il Messico è misteriosamente terzo.

    A chi si crederà? Chi avrà la metodologia migliore? Chi avrà mai sentito parlare di evoluzione del marketing nero? Chi ha il logo più bello?

    Poi quando vi sarete stancati di questo sensazionalismo internettiano e vorrete parlare seriamente di università, fate un fischio.

  10. Meursault ha detto:

    Ah adesso anche la moderazione…

  11. StradediFrancia ha detto:

    Mersault, rispondimi.