21 Giugno 2010

Leggere attentamente le avvertenze

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Trovo sul blog di Luca Becattini l’ultima prodezza di Sarah Palin, la conferma che il ricambio generazionale e le quote rosa non valgono a nulla se applicate a casaccio.

2 risposte a “Leggere attentamente le avvertenze”

  1. Gustavo Ulivi ha detto:

    Avete ragione, Ivan e Luca:

    Anche in Inghilterra ci fu un ricambio generazionale nel 1997.

    Una cricca di quarantenni di belle speranze decisi a creare una nuova, “COOL BRITANNIA” all’insegna di un socialismo nuovo chiamato “New Labour” si insedio’ ai numeri 10 e 11 di Downing Street dopo una tornata elettorale quasi plebiscitaria. Erano stati all’opposizione per 18 anni. Un periodo di tempo appena sufficiente per far dimenticare alla nuova generazione di br-idioti gli orrori “comunisti” della loro precedente amministrazione.

    Si chiamavano Tony Blair (poi soprannominato “il Bugiardo”) e Gordon Brown, un pesciolino rosso cresciuto nell’acqua santa, come il nostro indimenticabile Mortadella di Bologna.

    E poiche’ erano socialisti “nuovi”, cioe’ diversi da quelli che governando in nome della classe operaia finiscono sempre per affamarla, pensarono bene di circondarsi di…”quote rosa”: le chiamarono le “Blair’s Babes”: erano tante (96 – novantasei!) e socialiste tutte d’un pezzo: una, Diane Abbott, nera di Hackney, era cosi socialista che decise appena eletta di mandare suo figlio a scuola privata (15 mila sterline all’anno) perche’, disse, dalle scuole del suo Borough si usciva analfabeti e criminali.
    (E dopo tredici anni di politica scolastica “socialista”, le cose sono rimaste piu’ o meno le stesse non ostanti le decine di miliardi di sterline di investimenti)

    Se vogliamo un magnifico esempio di “ricambio generazionale e di quote rosa che non valgono a nulla se applicate a casaccio” dobbiamo proprio guardare al Nuovo Laburismo britannico.

    Oggi e’ stato approvato il piano di risanamento dell’economia e della societa’ britannica DOPO I TREDICI CATASTROFICI ANNI di socialismo “nuovo” messo in pratica da una “nuova” generazione di baldanzosi quarantenni affiancati da quote rose… applicate a casaccio.

    I numeri del disastro lasciato da quella “nuova” generazione di socialisti sono sconvolgenti. Traumatizzanti. Apocalittici.

    Tredici anni di “benessere” comprato con la carta di credito.
    Tredici anni di demagogici investimenti fatti indebitando lo Stato senza mai creare “vera” ricchezza.
    Tredici anni di espansione abnorme, incontrollabile del pubblico impiego.
    La lista dei fallimenti e’ troppo lunga e forse e’ meglio riassumere:

    TREDICI ANNI DI CACCA!

    Le prime reazioni ai “tagli” e alle “tasse” del nuovo bilancio sono di sgomento e di incredulita’. Sembra di essere tornati al dopoguerra, quando il razionamento basato sulle tessere alimentari venne introdotto per un decennio proprio per risanare le casse della vittoriosa nazione dopo il dissanguamento economico della guerra.
    Furono anni durissimi. Si tiro’ la cinghia. Molti Inglesi si chiedevano se la guerra l’avevano vinta davvero o se era una balla.

    Le misure draconiane approvate oggi per riportare la nazione tra i paesi all’avanguardia dopo tredici anni di retroguardia nuovo-socialista/nuovo-generazionale entreranno in azione gradualmente, ma saranno cinque anni durissimi. Nessun altro paese europeo si trova nella stessa situazione (Grecia esclusa).

    E’ vero, dunque: Se applicati a casaccio il ricambio generazionale e le quote rosa non “valgono a nulla”.

    Pero’ alla Diane Abbott e’ andata bene: e’ stata rieletta e si e’ candidata alla segreteria del Nuovo Partito Laburista dopo la cacciata del Mortadella
    Dice che con lei si fara’ opposizione vera: dura opposizione socialista. Perche’ sotto i Conservatori (e i Liberali) la “poragggente” soffre sempre e compito dei socialisti (vecchi e nuovi) e’ quello di proteggerli e di difenderli.

    Forse la sinistra farebbe bene a continuare a guardare la luna invece di perdere tempo con il ditino di Sarah Palin.

  2. Moreno Puiatti ha detto:

    Allora la questione anche nel PD è la stessa, D’Alema non è da cambiare perchè “vecchio”, ma per dimostrata incapacità?

    Non uso l’eufemismo di Marini che ha detto “ha troppe ferite”, ma la sostanza è quella.