13 Maggio 2006

Amore debole

Diario

Ricevo e volentieri pubblico:
L’altro ieri il mio amore mi ha guardato negli occhi, fisso, a lungo, con quei suoi occhi dolcissimi e ha detto. Ha detto: con che coraggio lo chiamano un amore debole, il nostro?

4 risposte a “Amore debole”

  1. Carolina ha detto:

    Ivan ti capisco! Però si potrebbe anche rigirare il tutto con un po’ d’ironia, forse… tipo “sì, ci amiamo di un amore debole” nel senso che essendo laici non lo teniamo su con puntelli e orpelli più o meno tradizionali, religiosi o istituzionali… Poi vedete voi quanto sia “debole” in quanto amore… O no?
    Carolina

  2. charlie ha detto:

    Lasciate abbaiare il pastore tedesco, è normale che lo faccia.
    Dispiace che chi ritiene di avere la formula esclusiva dell’amore non conosca, di fatto, la materia.
    Abbiate pazienza, la storia lo travolgerà.

  3. Sergio ha detto:

    Caro Ivan ho avuto un pugno allo stomaco quando ho sentito il papa parlare di “amore debole” una brutta definizione che stride in modo profondo con la quotidianeità del mio amore che non ha assolutamente nulla di debole. Ho conosciuto il mio fidanzato in chat quattro anni fa. E’ stato il mio primo fidanzato ed io sono stato il primo per lui. Ci sosteniamo nei momenti difficili e ci rallegriamo per le stesse cose. Abbiamo tanti amici che ci vogliono bene e anche se in questo momento non possiamo convivere pensiamo di progettare una vita insieme sperando che sia per sempre. Siamo cattolici praticanti e anche la nostra fede è cresciuta insieme come il nostro amore. Per questo sono profondamente offeso dalle parole del Papa che continua ad insistere su questo tema con esternazioni quotidiane. Ciò che mi turba di più è che queste esternazioni sono dei piccoli attentati alla nostra voglia di vivere il nostro amore senza nasconderci, liberamente, alla luce del sole. Perchè condizionano l’opinione pubblica, rappresentano dei germi di intolleranza che vengono seminati nella società e che non tarderanno a generare i malefici effetti dell’odio e del desiderio di esclusione. Non costituiamo una minaccia per nessuno, non siamo in concorrenza con le famiglie tradizionali e ci sentiamo una famiglia. Il Santo Padre anzichè lanciare strali contro di noi dovrebbe utilizzare il suo tempo a guardare ciò che accade all’interno delle gerarchie ecclesiastiche dove ci sono tanti sacerdoti gay che hanno una sessualità assolutamente disordinata.

  4. Maximillian ha detto:

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