11 Maggio 2006

Il rivoluzionario gentile

Diario

Lo so, lo so che ho fatto della lotta ai perpetui praticamente una missione, eppure nonostante gli ottantun’anni e la lunghissima storia politica sono contentissimo per Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica.
Al di là dell’età sono contento perche Napolitano è privo di una caratteristica essenziale dei perpetui, che è quell’arroganza tracotante di chi si sente indispensabile. Il rimprovero che gli ho sentito rivolgere più spesso, quello di non essere un cuor di leone, è in realtà secondo me la conseguenza di una cultura politica nella quale se non gridi, non fischi, non fai cagnara alla fine non conti nulla.
Napolitano ha preso posizioni di grande innovazione in un partito che, diciamoci la verità, non ha mai particolarmente brillato per apertura e dinamismo e lo ha fatto sulla base delle sue idee che evidentemente gli sembravano forti abbastanza da non richiedere schiamazzi e pugni sbattuti sul tavolo.
Io credo che un napoletano dallo stile anglosassone fosse esattamente quello di cui avevamo bisogno. Ha promesso serenità al paese, se ce la fa sarà davvero ricordato come un rivoluzionario.

5 risposte a “Il rivoluzionario gentile”

  1. Moreno Puiatti ha detto:

    Una infelice caduta di stile:
    “nonostante gli ottantun’anni e la lunghissima storia politica sono contentissimo per Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica”.

    Allora lottiamo contro alcune discriminazioni sessuali, ma non contro quelle anagrafiche.

    Ivan, t’incazzeresti se io scrivessi:
    “nonostante sia gay sono contentissimo per Ivan Scalfarotto come Presidente del Consiglio.”

    Comunque questo vuole essere un augurio, però esci dalla tua posizione di nicchia movimentista.

    C’è bisogno di gente nuova e tu puoi essere un ottimo attore sulla scena politica, ma ti pongo una provocazione: meglio essere il leader degli scalfarottiani o essere un autorevole socialdemocratico europeo?

    Io preferirei la seconda, non lasciarti dominare dal lato oscuro che ti porta a fare la primadonna.

    La vita del presidente Napolitano insegna anche questo, era il leader dei “miglioristi”, ma è rimasto nel PCI con una sua posizione netta, alla lunga la storia gli ha dato ragione.

  2. giodi ha detto:

    fassino e serra che parlano di ricambio generazionale oggi su repubblica radio e tv.

    se ne parla sempre di piu’, si fara’ anche qualcosa??

    vamos ver…

    ciao

    G.

  3. Moreno Puiatti ha detto:

    Credo che Fassino e Serra ritengano che ci debba essere il LORO ricambio generazionale, quello dei cinquantenni nei confronti degli over settanta.

  4. Riccardo ha detto:

    Niente da dire sulla statura morale di Napolitano, ma dubito che il rinnovamento di cui l’Italia ha bisogno possa essere portato avanti da politici che vengono da un’altra era…Blair si ritirera’ alla soglia dei 60, Prodi ne ha 66 e Berlusconi 69… La questione sembra essere “strutturale” e non legata a destra o sinistra, quasi un rimasuglio del corporativismo fascista applicato alla classe politica repubblicana…
    Riccardo

  5. fradik ha detto:

    LO SCARSO CORAGGIO DEI CINQUANTENNI- Credo che in tutta la vicenda della elezione del nuovo Presidente della Repubblica i veri sconfitti siano quelli della generazione dei cinquantenni… i vari Fini Casini Rutelli, che bocciando D’Alema hanno perso un’occasione per mettere il moto un processo di cambiamento politico-generazionale del paese…