11 Luglio 2013

Sulla nota di Rete Lenford sul testo base della legge contro l’omofobia e la transfobia

Attività parlamentare, Laicità, XVII Legislatura

Martedì prossimo, in Commissione Giustizia, lavoreremo sugli emendamenti al testo base della legge contro l’omofobia e la transfobia. Lo dico perché ho visto molti commenti in rete che parlano del testo base della legge come se la legge fosse stata già approvata e stampata in Gazzetta Ufficiale e invece – meglio specificarlo – il risultato è ancora lungi dall’essere raggiunto e la legge è ancora allo stato di bozzolo. Non è ancora tempo per andare per farfalle, insomma.

Chi non va per nulla per farfalle e invece contribuisce con fondamentali e preziosissime osservazioni a questo importante e delicato processo è Rete Lenford, che anche in questo caso non sta facendo mancare il suo essenziale appoggio e la sua ispirazione. In particolare, l’avvocatura ha espresso una preoccupazione sull’articolo 3 del testo base, nel punto dove recita che la legge Reale-Mancino si applicherà “in materia di discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dell’identità di genere della vittima”. In questo modo, dice Rete Lenford, la legge Mancino non si applicherebbe ai reati, ma solo alle discriminazioni. Pertanto il suggerimento è che la legge sostituisca l’attuale dicitura incardinata intorno alle “discriminazioni” con l’espressione “si applicano integralmente anche ai reati motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere della vittima”.

Colgo l’osservazione e da relatore farò in modo che questa importante annotazione sia valutata accuratamente in sede di discussione martedì. Mi permetto però di offrire un’altra prospettiva, che pure mi è giunta in queste ore, ai fini dell’approfondimento del dibattito.

La locuzione “reati” è una locuzione assai meno ampia e molto più specifica della locuzione “discriminazione”, e un cambiamento in questo senso potrebbe provocare un restringimento e non un allargamento della norma. In particolare, certe azioni od omissioni (quali l’istigazione alla discriminazione), se rivolte nei confronti di persone a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere, fino all’applicazione ad esse della Legge Reale-Mancino non sono di per sé reati. Questo potrebbe causare quindi un restringimento della norma – se formulata nel testo intorno ai soli “reati” – a quei soli fatti che siano già configurati come reati prima e indipendentemente (e non a causa e a seguito) dell’applicazione della Legge Reale-Mancino. In altre parole, secondo quest’altro punto di vista, la formulazione proposta finirebbe con il limitare l’ambito di applicazione della Legge Mancino ai soli reati, e quindi alla sola aggravante prevista dall’articolo 3 della stessa Legge Mancino.

In ogni caso, il rilievo mosso da Rete Lenford (che ancora colgo l’occasione per ringraziare) mostra quanto meno un’importante criticità interpretativa che merita sicuramente un approfondimento.

Prossimi aggiornamenti a martedì, dopo la riunione della commissione.

5 risposte a “Sulla nota di Rete Lenford sul testo base della legge contro l’omofobia e la transfobia”

  1. Giacomo Deperu ha detto:

    Ora dirò una banalità, vista la mia ignoranza in materia. Ma credo che, vista la tua spiegazione, venga spontaneo chiedersi se si possano inserire entrambi i termini con una dicitura del tipo:“in materia di reati e/o discriminazioni motivati dall’orientamento sessuale o dell’identità di genere della vittima”.
    Ma ci avrete già pensato e probabilmente non è risolutivo…
    Inoltre: il solo termine “discriminazioni” è chiaramente indentificabile in sede giudiziaria?

  2. Ottavia Voza ha detto:

    Ivan, quello non è l’unico rilievo mosso da ReteLenford. L’altro, assai preoccupante, è che nella definizione di “Identità di Genere” di cui all’art.1 non si tiene conto della grande variabilità terminologica e definitoria che contraddistingue in questo momento il dibattito, e si rischia non tutelare le persone non transessuali, (vale a dire le persone che non hanno una percezione di se come appartenente al genere femminile o maschile, anche se opposto al proprio sesso biologico) ovvero tutto ciò che nel mondo anglo-sassone viene ora identificato sotto il termine ombrello “transgender”. Abbiamo idea di cosa comporterà tutto ciò sul piano giuridico? Per questa ragione io sostituirei la definizione di cui all’art. 1 con una più ampia, vale a dire : “Identità di genere”, la percezione che una persona ha di sè come appartenente ad un genere diverso dal proprio sesso biologico”, evitando così la automatica adesione al modello binario (in via di superamento anche nelle recenti proposte di variazione al ICD) per il quale è possibile riconoscere due sole identità, quella maschile o quella femminile, ed il processo di transizione presuppone unicamente l’adesione alla identità opposta al proprio sesso biologico (che è la cognizione su cui si fonda la vecchia legge sulla riassegnazione, la 164 del 1982). A questo proposito lasciami dire che è veramente triste che della proposta sul riconoscimento della identità di genere, pure quella elaborata da ReteLenford e presentata anche da te se ricordo bene, non si sia assolutamente mai discusso, come se fosse sconveniente ed inopportuno. Una legge che, proprio perchè faceva leva sul riconoscimento della identità di genere, conteneva in sé tutti i presupposti giuridici per affrontare in maniera corretta temi ben più ampi, non escluso quello del matrimonio egualitario. Baci. Ottavia

  3. maurizio ha detto:

    DEVE ESSERE SCRITTO REATO D’ODIO!!!!!! NON SEMPLICE DISCRIMINZIONE…DOBBIAMO PUNIRE LE PERSONE CHE PICCHIANO I GAY!!!! SCALFAROTTO SEI DAVVERO DELUDENTE.

  4. kemal pasovic ha detto:

    Caro Ivan perche´ non spieghi perche´ avete presentato il ddl 245 contro l´omofobia, per altro scritto dalla rete lenford, per poi fare un testo base con i cavalieri del bunga bunga ovvero Il PDL.
    Adesso parli di emendamenti. Allora mi domando perche´ adesso? Il 245 e´ stato firmato da pd m5s sel e lista civica che avevano ampiamente la maggioranza di approvarlo. Perche´ mediare? Corrisponde al vero quanto hai detto ad alcuni deputati del M5s (per cortesia non smentire perche´´ci sono diversi testimoni) che non avresti fatto cadere il governo sulla legge contro l´omofobia? Queste non sono provocazioni, sono affermazioni e domande…Allora mettiamo i saldi sui diritti lgbt o andiamo avanti a testa alta fregandoci di berlusconi e compagni?

  5. roberto ha detto:

    Si applicano integralmente anche alle condotte già previste come reato da tali leggi , motivate da ..
    R de Felice