29 Maggio 2013

La mozione Giachetti

Appunti

Ha perso un’occasione, oggi, il gruppo del Partito Democratico alla Camera bocciando a maggioranza la mozione Giachetti. Abbiamo perso l’occasione di restituire al parlamento la possibilità di pronunciarsi su un tema che, lo sappiamo, è vicinissimo al cuore del Paese.

Questa legge elettorale non si può cambiare con piccoli ritocchi cosmetici, c’è bisogno di un radicale cambiamento. E se il governo dovesse cadere all’improvviso, l’unica ragionevole soluzione sarebbe tornare al Mattarellum. Durante l’assemblea del gruppo, abbiamo votato in 34 a favore di Roberto, 10 gli astenuti, contrari tutti gli altri.

Adesso bisogna decidere il da farsi, come votare in aula. Decidere tra la coscienza e la disciplina di partito. Se contribuire a rinnovare le spaccature per cui il PD è famoso, o votare in aula una decisione che non condivido nel merito.

Ci ho pensato molto, e ho deciso alla fine che mi atterrò alle indicazioni del gruppo. Lo faccio per mero senso di responsabilità, accettando il principio di maggioranza. È una votazione tutta politica, non attiene a materia di coscienza né a votazioni su persone: non mi pare che si possa dunque votare in difformità, invocando la libertà che deve spettare a ciascun parlamentare davanti alla propria coscienza.

Appartengo al Partito democratico, mi atterrò dunque alle istruzioni del partito democratico. Rafforzato però nell’idea che sia necessario al più presto cambiarlo nel profondo.

12 risposte a “La mozione Giachetti”

  1. Maria Ferraris ha detto:

    D’accordo con la tua analisi. Ma vorrei una precisazione, se puoi. Quella di Giachetti et al era una mozione? O, come pare a me, una proposta di legge? La differenza non è irrilevante. Nel secondo caso infatti è assai anomalo che il governo esprima un parere favorevole o contrario, come invece ha fatto (e come sarebbe stato corretto facesse se si fosse trattato di una mozione).
    Auguri per il futuro

  2. Antonio ha detto:

    Sono contrario al ritorno al Mattarellum, che a mio avviso era pessimo poco meno del Porcellum. Ricordiamoci che era la legge che consentiva le liste civetta per aggirare lo scorporo. Si faccia una nuova legge che dia la possibilità di esprimere la preferenza.

  3. scalpha ha detto:

    Era una mozione, Maria, non una proposta di legge.

  4. AndreaB. ha detto:

    Continuo a pensare che un partito abbia poco senso senza l’applicazione del principio di maggioranza. Sono da sempre molto attaccato a questo principio e lo sono in riferimento a qualsiasi materia di discussione e di scelta.
    L’applicazione del principio di maggioranza rappresenta infatti in modo plastico il concetto piu alto di politica, il raggiungimento di una linea comune partendo da una diversita’. O anche, per citare Bersani che ultimamente ha ripetuto molte volte questo concetto, il principio di maggioranza rappresenta la capacita’ di sacrificare qualcosa di se stessi in nome di un collettivo.
    Sono cosi legato a questo principio che posso comprendere il famoso voto di coscienza solo nei casi in cui il partito lascia liberta di voto.
    Continuo ad esempio ad essere deluso che il principio di maggioranza non sia stato rispettato per l’elezione di Marini (e ovviamente Prodi).

    Sono quindi molto contento di questa tua scelta in merito alla legge elettorale.

  5. Piero Torricelli ha detto:

    Concordo con Antonio ed Andrea.

  6. scalpha ha detto:

    Non sono d’accordo, Andrea. Sul piano formale, ti basti pensare che in assemblea Marini ottenne solo 220 voti favorevoli su quasi 500 grandi elettori. Sul piano politico è stata una delle più maldestre vicende che la storia politica italiana ricordi: per dirne una produsse l”effetto di rompere la coalizione con SEL al primo ostacolo. Io vedo differenze enormi tra ieri, in cui si discuteva una mera mozione, e l’elezione del presidente della repubblica che forse è l’atto più alto cui è chiamato un parlamentare.

  7. lisa ha detto:

    Sono d’accordo sul voto che hai espresso in aula, ma non dimenticherò chi si è opposto alla mozione Giachetti al Congresso.
    Buon lavoro
    Lisa

  8. Marcello ha detto:

    Penso che la mozione Giachetti rappresentasse un modo per invertire la deriva del Governo Letta e riprendere l’iniziativa che, agli occhi dell’opinione pubblica, appare completamente in mano al Centro Destra. D’altro canto, la modifica della legge elettorale doveva essere il primo punto del programma di Governo, liberandone l’azione dal ricatto delle elezioni al buio, mentre adesso appare l’ultimo … e se ne parlerà, se tutto va bene, tra 18 mesi (a partire da settembre 2013!). E’ possibile che il PD non abbia la forza di portarla avanti e debba aspettare che sia il Presidente della Repubblica o la Corte ad imporla? La soddisfazione del Centro Destra nel notare la lealtà e compattezza del PD nel votare contro la mozione Giachetti dovrebbe far riflettere anche chi si è sentito costretto per disciplina …

  9. AndreaB. ha detto:

    Ivan, personalmente continuo a non essere convinto da chi ha scelto di non votare Marini.
    Se non sbaglio l’assemblea del PD aveva approvato a maggioranza per Marini: 222 voti favorevoli, 90 contrari e 21 astenuti (numero piu, numero meno)
    Io sono tra quelli che pensa che si doveva rispettare questo voto, al di la di tutte le considerazione politiche.
    Ho pensato questo fin dal primo momento e continuo a pensarlo (il che non toglie che io possa sbagliare in questa mia valutazione).

  10. scalpha ha detto:

    La differenza tra le nostre due analisi è che i 160 e più assenti al voto (i tuoi numeri danno 333 e i grandi elettori della coalizione erano poco meno di 500) per me non dono neutri, ma vanno sommati ai voti contrari a Marini. Non si può pensare infatti che fossero assenti perché presi da altri impegni, ma che siano usciti dall’aula in dissenso dalla proposta di Bersani. È il caso per esempio di tutti i parlamentari di SEL.

  11. Marcello E. ha detto:

    Scusate ma il post è sulla mozione Giachetti e noi continuiamo a discutere di metodo, quando qui abbiamo un problema di sostanza.La sostanza è capire “cosa i parlamentari del PD hanno intenzione di fare per cambiare la legge elettorale” e “con quale tempistica”. Bisogna far capire al gruppo dirigente del PD che per gli italiani questo dovrebbe essere il primo dei punti che il governo deve affrontare e per molti di noi anche l’unico. Abbiamo valutato il rischio di aspettare la riforma costituzionale della rappresentanza parlamentare prima di mettere mano al Porcellum?

  12. AndreaB. ha detto:

    Si, sono d’accordo Ivan.
    La differenza sta proprio nel fatto che io (come molti altri) non considero chi non era presente mentre tu (come molti altri) pensi invece che chi non era presente vada considerato.
    Rispetto ovviamente il punto di vista di chi non la pensa come.

    Vorrei pero’ rimarcare il fatto che sono contento che tu abbia fatto la scelta di seguire il principio di maggioranza in merito alla questione elettorale.