16 Marzo 2013

Una grande giornata

Appunti

Una grande giornata, oggi. Se ieri mi ero emozionato per l’ingresso in quell’aula dove si è fatta la storia d’Italia, oggi mi sono emozionato perché ho toccato con mano che lì dentro possiamo continuare a farla, la storia del nostro paese. Laura Boldrini e Piero Grasso sono due grandi italiani e due nomi imprevisti. La conferma che questa legislatura potrà vivere solo se sarà interpretata con creatività e apertura, navigando le sue acque con una barca piccola e agile e non con una corazzata lenta da manovrare e facile da colpire. Se così sarà, sarà una legislatura che potrà davvero stupirci.

Gli italiani ci hanno detto in modo stentoreo che si aspettano grandi cambiamenti, e quei cambiamenti dovranno dunque essere visibili ed evidenti. Così, oggi, per la prima volta, abbiamo messo in crisi 5 Stelle. Hanno dovuto per la prima volta dimostrare ai propri elettori se sono arrivati in parlamento per creare il cambiamento – così ben rappresentato dai nomi di Boldrini e Grasso – oppure solo per occupare delle poltrone.

L’unico appunto alla nostra strategia è quello di essere arrivati con i nostri soliti 5 minuti di ritardo. Ieri non era stata per nulla una buona giornata. La nostra scheda bianca era sembrata più il risultato di un non saper che fare che il modo per allargare il consenso per l’elezione dei presidenti delle Camere.

“Oggi abbiamo cominciato un viaggio”, ha detto la presidente Boldrini nel suo discorso. Vero: ora bisognerà cercare di fare un governo, un traguardo tutt’altro che raggiunto. In quest’ottica dunque, se posso dare un consiglio, è quello di conservare l’intelligenza strategica e il pensiero laterale che abbiamo dimostrato oggi e di evitare invece l’arroganza di coloro che pensano di averla già avuta vinta che è stata una delle concause della nostra scofitta elettorale. Usiamo assai più il fioretto che il pallone da rugby, insomma, specie se il secondo si accompagna a danze tribali dell’emisfero sud.

Chi dice che Grillo non va inseguito dice esattamente questo. Che se vorremo avere un governo dovremo sempre avere – sin dalla sua formazione – proposte esemplari ed estreme. Proposte che mettano gli eletti di Grillo nella necessità di votare i nostri provvedimenti, fiducia compresa, a meno che non vogliano apparire irragionevoli, contraddittori e conservatori. Alla faccia dei cambiamenti che avevano promesso.

Pare che i senatori grillini eletti in Sicilia abbiano detto che se avessero in qualsiasi modo agevolato l’elezione di Schifani, avrebbero poi avuto problemi a tornare a casa per confrontarsi con i propri elettori. È precisamente quello che intendo.

10 risposte a “Una grande giornata”

  1. omar ha detto:

    forza Ivan, sono orgoglioso di vederti finalmente in parlamento. cerca di essere un motore di questo meccanismo di innovazione della politica!

  2. Valerio ha detto:

    Ivan, contiamo sulla tua “vista da vicino” per comprendere meglio cosa accade, ma soprattutto cosa potrebbe accadere di nuovo e di meglio là dentro.
    Valerio

  3. Marco ha detto:

    E’ stata in primis una bella giornata per la democrazia, e il PD ha dimostrato di essere capace di volare alto, se messo alle strette. Certo, sia Franceschini che Finocchiaro sarebbero stati due nomi di tutto rispetto, ma il segnale che è stato dato è importante e positivo. Avanti così!

  4. Rafael ha detto:

    Al. Dottor scalfarotto.. Se lei é in parlamento non é per fare la guerra o il doppio gioco per fermare Il M5S… Ma per altro compito… Se non gli é chiera devo dedurre che fa parte del vecchio stampo di Italiani che vanno a fare politica per avere un lavoro e farsi i fatti propri..!! Quello che lei dice sugli elettori Italiani che vogliono il cambiamento é giusto ma non quelli del Pdl e tanto meno i vostri.. Dato che l’unico cambiamento é stato proposto dal M5S. E voi adesso meno per il bene dell’italia state cercando di far apparire come vostro status.!!! :-)) old story ..

  5. ludovico di maio ha detto:

    Cioe’, praticamente, in parole povere, il PD riuscira’ a governare solo se ci saranno spaccature all’interno dei Grillini. Cioe’ se i Grillini faranno il contrario di quello che dice il loro guru, cioe’ Grillo.

    Per non apparire “irragionevoli, contradditori e conservatori” i Grillini dovranno sempre appoggiare le proposte “esemplari ed estreme” del PD sorvolando su quelle altrettanto “esemplari ed estreme” di Grillo.
    Cioe’ facendo da stampella al PD.

    Delle due l’una: o implode il PD o implodono i Grillini.

  6. Barbara ha detto:

    Per chi sa che Ivan non ha mai vissuto un giorno di politica certi commenti acidi sono davvero sprecati.
    Quanto Ivan sostiene è semplicemente la democrazia. Se i 5 Stelle pensano di sedersi e veder scorrere i cadaveri dei nemici dagli scranni più alti della repubblica, bah, si sbagliano. E si sbagliano quelli che qui li appoggiano. Perché non scegliere è una scelta, le persone non sono tutte uguali, sostenere che Grasso e e Schifani lo siano è un tragico errore da cui il gruppo dei 5 Stelle è stato salvato dai propri eletti siciliani (che ben sanno di che parlano: votare l’ex procuratore nazionale antimafia o un avvocato che prima di entrare in politica difendeva mafiosi, anche se non è un reato) e penso proprio che se la legislatura durerà anche solo qualche mese finiranno per ringraziarli. Così come sono convintissima che Monti e i suoi rimpiangeranno amaramente di non averlo fatto.
    Non scegliere è una scelta. In certi casi non meno grave di scegliere l’errore. Certo, sono contenta e lo è anche Ivan visto quel che scrive, che il Movimento 5 Stelle costringa anche gli altri partiti a cambiare. Ma c’è differenza fra chi, anche magari un po’ più tardi del necessario, lo capisce, e chi come tutti gli altri invece non lo capisce proprio e pretende di far giochetti attorno a nomi di “nomenclatura” (Schifani, lo stesso Monti).
    Pare strano a me che i 5 Stelle non siano orgogliosi e contenti di costringere al cambiamento, e invece pretendano che tutti gli altri si dimostrino incapaci di comprendere ciò che il paese chiede e si suicidino di conseguenza. Non è giusto sperarlo, secondo me, per il bene del paese, ma anche invece così non fosse, non è mica che lo possano pretendere.
    Il PD aveva cominciato una strada di rinnovamento che se avesse continuato negli anni scorsi non avrebbe portato al presente risultato elettorale, ha cioè compiuto molti, moltissimi errori, ma il cambiamento è sempre stato nel suo DNA fin dalla nascita e se ne ritrovasse la strada tornerebbe ad essere un’offerta politica seria e competitiva. A Grillo e a una parte dei suoi non piace? Beh, lo posso capire, ma non può sempre contare su avversari ciechi e sordi per vincere: così sarebbe davvero troppo facile, non pare anche a voi?

  7. […] qualche profeta inascoltato in patria, intende dire con ‘Grillo’ non va inseguito. Come dice Ivan Scalfarotto […]

  8. Elisabetta ha detto:

    Trovo la risposta di Barbara di estremo buon senso, il M5S e’ indispensabile per spingere al cambiamento, se il cambiamento c’è ed è un buon cambiamento e’ giusto appoggiarlo

  9. Giri ha detto:

    È da quando si sono delineati con certezza i risultati delle elezioni che mi chiedevo come il PD avrebbe potuto soddisfare l’evidente voglia di cambiamento con la necessità di dare urgenti risposte ai problemi del Paese.
    Devo riconoscere che ieri ha dato un bel segnale non solo dimostrando che questo cambiamento non deve cercarlo altrove (ė insito nella propria coalizione), ma anche dando pure una indicazione precisa verso quale direzione vuole andare: diritti e legalità.
    Certo, come tutte le svolte incontrerà qualche ostacolo, ma non me lo aspetto dal Movimento che si ė dato le 5 stelle.

  10. Omar Supio ha detto:

    I nomi, quando vuole, il PD li sa scegliere e ci avanza. Non dimentichiamo i Consiglieri RAI in quota PD: Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo. Tutti furono stupiti anche allora. Poi più nessuno ebbe altro di dire. Ci mancherebbe.