5 Marzo 2013

Io sono ungherese, I’m Hungarian

Appunti

Mentre qui da noi si discute tanto d’Europa – senza mai dire abbastanza che c’è bisogno di tanta, tantissima Europa – in Ungheria il capo del governo Viktor Orbàn completa il suo lento ma inesorabile strangolmento delle libertà civili.

Ora è del tutto chiaro che l’Ungheria di Orbàn non avrebbe oggi i requisiti per essere ammessa nell’Unione, e dunque non si capisce come sia possibile tollerare quello che accade a Budapest.

L’Unione ha il dovere di far sentire fortissima la pressione di tutti gli europei a difesa delle libertà democratiche, perché un diritto conculcato a un cittadino ungherese è un diritto conculcato a ciascun europeo. Per questo, io sono ungherese.

As we keep talking about Europe – and we never stress enough that we need more, not less of it – in Hungary, Prime Minister Viktor Orbàn keeps strangling, slowly but relentlessly, civil liberties in his country.

It’s crystal clear that, at this stage, Orbàn’s Hungary would not match the requirements to join the Union. How the Union can bear all this, I cannot understand.

The Europan Union should make a strong pressure, on behalf of all European people, to protect democratic freedoms, as a depriving a Hungarian citizen of a right is to deprive each European citizen of a right. This is why I’m Hungarian.

Una risposta a “Io sono ungherese, I’m Hungarian”

  1. ludovico di maio ha detto:

    Anche la Grecia, allora, dovrebbe essere subito estromessa dall’Unione Europea.
    Alba Dorata, il movimento neo-nazista, razzista e anti-immigrazione greco ha eletto 18 rappresentanti al Parlamento ellenico.
    E sta guadagnando spaventosi consensi grazie alla presenza di 3 milioni di immigrati illegali che l'”Europa, di cui tutti abbiamo estremo bisogno perche’ tutti siamo non solo ungheresi, ma anche Greci, Francesi, Spagnoli, Inglesi, Tedeschi etc etc., non riesce a regolare e, quando giusto e necessario, respingere nei paesi di provenienza.
    E cosi nell’Europa di cui abbiamo tutti estremo bisogno, come dice Lei, caro Scalfarotto, abbiamo, in Francia, il “Lepenismo”, movimento razzista e anti-immigratorio che stava perfino per riuscire ad eleggere il Presidente della Repubblica francese; in Italia il Leghismo, spesso becero e razzistoide; in UK il British National Party (con un milione di iscritti) e l’UKIP, il partito NON-razzista, ma certamente anti-immigrazione e soprattutto anti-europeo, che si accinge a diventare partito di massa.
    E via elencando…

    Inutile fare retorica europeista quando gigantesche fette di elettorato europeo si spostano in massa verso posizione di estremismo politico.

    Se l’Europa vuole affermare i suoi valori deve farli sentire.
    Ed invece tace e continua con la retorica populista sdoganata, per esempio, dal “nostro Vendola” che gli immigrati li vorrebbe abbracciare tutti.

    Poi pero’ il “pueblo unido” parla in cabina elettorale e manda segnali di aperta insofferenza verso le politiche delle “mani tese”. In Italia e in Europa.

    Ma se non si riesce ad avere nemmeno una comune politica agricola, una comune politica di difesa, una comune politica finaziaria e se i piu’ forti schiacciano i piu’ deboli e li riducono alla fame, tutto quello che QUESTA Europa puo’ produrre in grandi quantita’ e’ disaffezione, disunione, rabbia, malcontento, razzismo etc etc etc.

    E niente lascia presagire che le cose miglioreranno.
    Aumentera’ sempre invece l’ormai stucchevole retorica dell’Europeismo come quello che abbiamo conosciuto finora. E che ci ha portato al disastro del rinascente Nazionalismo. In Ungheria, in Grecia, in Francia, in Italia etc etc etc