5 Maggio 2012

Massimo e il suo sogno

Appunti

Questa settimana ho conosciuto Massimo Lorusso. Massimo è un uomo (viene da dire un ragazzo) di 41 anni la cui vita un giorno di ventiquattro anni fa è molto cambiata. In un giorno d’estate, a Rimini, si è tuffato da un pontile e, nell’impatto con la sabbia, si è rotto tre vertebre cervicali. Da allora è paralizzato dalle spalle in giù. Conoscere Massimo è una grande esperienza. Perché, nonostante il disastro, Massimo non si è arreso e non ha perso il suo spirito. Ho conosciuto Massimo perché Massimo ha un sogno. Massimo vorrebbe creare una casa per persone disabili in cui gli ospiti non fossero trattati solo con cura, rispetto e compassione. Massimo vorrebbe essere trattato come un essere umano la cui vita ha un senso pieno e non come uno che è parcheggiato in una struttura in cui aspettare che il tempo si limiti a passare. Massimo sogna una casa dove le persone con una disabilità grave possano sì essere assistite ma potendo studiare o lavorare, avendo la propria privacy e quindi vivendo in una stanza singola che assomigli a uno spazio proprio, un luogo dove tutta la propria umanità possa essere valorizzata e vissuta. Il sogno di Massimo si chiama “RSD Sorriso ONLUS” e per costruire questa casa del sorriso ci vogliono almeno due milioni di euro. Sono un sacco di soldi e il momento finanziario è pesante, ma è un’idea che vale la pena di sostenere. Questa settimana ho conosciuto Massimo Lorusso e mi sono piaciuti parecchio, lui e il suo sogno.

Una risposta a “Massimo e il suo sogno”

  1. Massimo Lorusso ha detto:

    E’ vero Ivan. Dal 2008 ho fondato un’associazione a favore delle persone con disabilità. Ho anche creato un canale youtube dove “canto”, per modo di dire, con lo scopo di dare visibilità alla nostra ONLUS. http://www.youtube.com/lecanzonistonate

    Il mio sogno è quello di costruire una residenza a mo’ di cascina che preveda 30 camere singole mansardate con travi a vista (quindi non ospedalizzata), e che darà a tutte le persone con disabilità che non hanno più assistenza da parte dei parenti l’opportunità di inserirsi nel mondo scolastico e lavorativo.

    Avendo visitato diverse strutture per persone disabili, mi accorgo sempre più di quanto siano lontani certi gestori dalla mia idea di residenzialità. Sarà che chi non vive sulla propria pelle certe “disgrazie” non potrà mai capire fino in fondo le necessità delle persone con disabilità. La residenza la costruiremo per dare vero amore e serenità a tutte le persone che hanno una disabilità da trauma, degenerativa o autismo.

    Chi vivrà nella RSD Sorriso potrà contare su una residenza familiare, piena di amore e cure mirate, ottime, soddisfacenti. L’asse portante sarà l’inserimento scolastico, lavorativo e camere singole. Non faremo mai una struttura asettica. No. Sarà una residenza che non avrà nulla a che vedere con l’ospedale. Prova a pensare al miglior hotel, immaginando tutti i comfort, cibo squisito, cura personale, internet e Sky gratis, camera singola, letti anti decubito e a una piazza e mezzo, aria condizionata, piscina, fisioterapia, inserimento scolastico e lavorativo, ampi spazi verdi.

    Sostenete questo progetto con una donazione. http://www.rsdsorriso.org/donazioni