24 Gennaio 2012

Martone fa il figo ma un punto ce l’ha

Appunti

Non posso certo passare per un simpatizzante di Martone dato che la sua nomina mi è sembrata lo sberleffo dell’Italia dei perpetui alla faccia dei giovani italiani, come ho pubblicamente detto. Però che in Italia sia comunemente accettato che a 28 anni uno stia ancora all’università pare un problema pure a me. Non penso che si sia sfigati per questo, penso che a 28 anni però uno dovrebbe già essere arrivato ampiamente alla vita adulta, magari avere dei figli, e certamente un lavoro avviato che gli consenta di non arrivare a posizioni di responsabilità a 60 anni.

Insomma, ci lamentiamo della vecchiezza delle nostre classi dirigenti e non ci rendiamo conto che se uno parte a 30 anni vuol dire che certo non arriverà a 40. Negli USA a 21/22 anni i migliori laureati hanno già ottime pozioni nelle aziende (e a 27/28 hanno già 6 anni di esperienza e una posizione corrispondente) e questo è un altro motivo per cui i nostri laureati (anche delle migliori università) poi fanno fatica a farsi assumere all’estero. Insomma, trovare il sistema di portare i nostri migliori giovani a laurearsi a un’età giusta è un obiettivo importante. Anche indicando come modello virtuoso chi si laurea in fretta.

Poi che l’unico in Italia che è diventato ordinario a meno di 30 anni (rigorosamente nel campo del super papà) faccia pure il figo fa incazzare di brutto, questo lo capisco. Però tutti i torti non li ha.

15 risposte a “Martone fa il figo ma un punto ce l’ha”

  1. Cristian Ismelli ha detto:

    Via Berlusconi il Pd se ne è guardato bene di governare il paese…

  2. Marco ha detto:

    Sono d’accordo e aggiungo che, se il sistema universitario e quello lavorativo non ci aiutano, abbiamo un motivo in più per aiutarci da soli!

  3. scalpha ha detto:

    Più off topic di così non si può, eh?

  4. mashiro ha detto:

    A me sta bene sentirmi dire che sono uno sfigato,lavativo e che ho sbagliato tutto nella vita visto che a 25 anni sono ancora all’Università, a patto però che le colpe le distribuite anche a chi avrebbe dovuto insegnarmi alle superiori e non lo ha fatto o a chi negli anni dell’università dovrebbe darmi una mano a laurearmi e invece fa di tutto per non farmelo fare.

  5. Elena Bibolotti ha detto:

    un mio amico il migliore della facoltà d’ingegneria meccanica è stato assunto in una nota fabbrica di componenti di marca tedesca prima della laurea, a 22 anni. ha lavorato come dirigente in Croazia, Germania e Belgio e si è formato una famiglia. Richiamato nella stessa azienda ma in Italia si visto dimezzato lo stipendio ed è tornato in Germania. Resta quindi il fatto che un’eccellenza laureata nei tempi “giusti” comunque qui sarebbe uno sfigato. il problema in Italia è uno solo ed è sempre il solito: meritocrazia. Una roba che non si vedeva nemmeno negli anni d’oro della DC.

  6. Mz ha detto:

    Secondo me ha due punti: a quello che, Ivan, hai sottolineato, anche quello sul rivalutare le carriere professionalizzanti.
    L’ode alla velocità, però, rischia di drogare il modello universitario.

  7. susi ha detto:

    io mi sono laureata a 22 anni… peccato che a 40 ci ha pesanto una pubblica amministrazione a buttarmi fuori per mancanza di fondi( e a fare di me una VERA sfigata), per cui la regola diiamo che vale, ma meglio se si ha il papà con le mani in pasta…

  8. monica ha detto:

    non ha tutti i torti è vero. Nella trasmissione di Fazio, Nicola Gratteri ha parlato di un sistema Italiano mafioso che tenta di svilire l’istruzione perché solo grazie alla cultura siamo in grado di dare un nome alle cose e poterle giudicare. Dico questo perché una critica solo verso i giovani è ingiusta, c’è tutto un sitema Universitario che abbandona lo studente al suo destino, e non gli prospetta una verità fondamentale: la cultura-come condivisione- ti permette di capire chi sei, e non il denaro! il problema è che il sign martone non sa che tra gli studenti citati ci sono molti che hanno compreso l’importanza della cultura e hanno deciso, con sacrifici enormi di ricostruire se stessi e la società in cui vivono…se svilisce anche quella parte di questa Italia non resta più niente…

  9. Francesco ha detto:

    la soluzione sarebbe molto semplice. basterebbe trasformare l’università al sistema del liceo, ovvero ogni anno si è promossi e bocciati, uno bravo non “costretto” arifiutare il voto basso sul libretto comunque si lauraea in corso….

  10. Gianni ha detto:

    Siamo in Italia,anche se ti laurei a 22 anni con il massimo dei voti ma sei figlio di un signor nessuno….vai a pulire i cessi per 600 euro al mese! dico se ti va bene.

  11. Gianni ha detto:

    la raccomandazione è tutto in Italia più dello stesso merito!!

  12. Francesco ha detto:

    sempre meglio 22 di 28 anni però….. insomma, al di là delle cose giustamente evidenziate da Scalfarotto, a me sembra che qualche ragione Martone ce l’abbia….

  13. Giovanni ha detto:

    Essendomi laureato a 30 ho sempre sofferto di questo ritardo. Ho per me mille giustificazioni ma certamente il mercato non mi giustifica. Quando stavo in Germania la mia insegnante, per dirmi come funziona male da loro, mi diceva che là ci si laurea tardissimo. A 25 anni… Mica come nei paesi avanzati O_O

    Diciamo che son sempre stato di quest’avviso. Laurearsi tardi non è vantaggioso. Per me ha contribuito la mia forma mentis (studente impegnato in mille cose e mai finalizzante) e un’università che proponeva una miriade di esami di fuffologia applicata. Risultato laurea che arriva tardi e un percorso professionale comunque più difficile.

    Spero che le future generazioni possano fare di meglio e che le future università siano migliori. Per noi è andata così….

    P.S.: Per fortuna sono un ottimo architetto 😛

  14. Massimo ha detto:

    Immagino che i commentatori che vantano di essersi laureati a 22 anni si riferiscano al nuovo sistema con lo sconto (3 +2). Con il vecchio nemmeno Superman sarebbe riuscito a finire a 22. Detto cio’, a parte l’antipatia e il cv sospetto del personaggio, Martone ha ragione.