28 Luglio 2010

Non è un errore, è un disastro

Comunicati stampa

Antefatto: Il PD di Pesaro, che governa il comune, ha bocciato la mozione che chiedeva l’istituzione del registro delle coppie di fatto. D’Alema da Torre del Lago dice che si è trattato di un errore e che la linea del PD è il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. Segue il mio comunicato stampa.

SCALFAROTTO A D’ALEMA – SUI DIRITTI IL PD NON TENGA POSIZIONI DI RETROGUARDIA
“Dico rispettosamente a Massimo D’Alema che non è affatto vero che la linea del PD sia quella del mero riconoscimento delle coppie di fatto. Il PD non ha ancora discusso la sua linea sull’argomento”. Così ha risposto il vicepresidente del PD, Ivan Scalfarotto, alla posizione di Massimo D’Alema che aveva definito “un errore” la bocciatura da parte del Comune di Pesaro del registro delle unioni civili, con il voto determinante del PD.
“Nel DNA del nostro partito ci sono i valori della sinistra democratica europea: inclusione, modernità, laicità, rispetto delle differenze” ha continuato Scalfarotto “e sono questi valori che in tutta Europa, dalla Gran Bretagna al Portogallo, hanno condotto la sinistra a fare battaglie ben più alte di quelle dei DICO che hanno condotto all’allargamento del matrimonio o di istituti equiparabili a tutti i cittadini, gay o etero che siano”.
“Voglio credere che una vera discussione nel nostro partito dimostrerebbe che il Partito Democratico non ha nulla da invidiare ai laburisti o ai socialisti spagnoli, tedeschi, olandesi e portoghesi, e che il Partito Democratico del 2010 ha maturato linee ben più avanzate di quelle prudenti e timide che hanno prodotto come unico frutto quello di lasciare l’Italia e gli italiani in un vuoto legislativo che non ha pari in Europa” ha proseguito Scalfarotto.
“Il voto del PD di Pesaro non è semplicemente un errore, dunque. Si tratta di una posizione politica drammaticamente sbagliata che mette in crisi il rapporto fiduciario con i nostri elettori che non ci riconoscono più come forza di rinnovamento e di modernizzazione del Paese. Chi sostiene in Italia posizioni che in Europa sono appannaggio soltanto dell’estrema destra dovrebbe trarne necessarie e serissime conseguenze politiche”, ha concluso Scalfarotto.

15 risposte a “Non è un errore, è un disastro”

  1. Meursault ha detto:

    Scalfarotto, ma lei ha contatti col vertice?
    Si direbbe di no viste le ultime, infelici, uscite di Bersani.
    Si ventila, e non è proprio uno zefiro, che è prossima l’alleanza con Casini. Anche qualora non vedesse la luce, le sembra accettabile per un PD che ciancia di progressismo e ideali di sinistra quest bieco corteggiamento. Crede che ai cuffari,ai cesa e ai crociati del caso interessi qualcosa della lotta per i diritti civili? A quel punto (prossimo e probabile) continuerà a fare l’indignato speciale virtuale, oppure getterà la spugna ammettendo finalmente che differenza vera tra votare l’opus dei pdina e comunione e liberazione pdllina non sussiste?

  2. Angelo Dell'Acqua ha detto:

    Condivido in pieno il commento di Meursault.

    Inoltre aggiungo e chiedo (andando fuori tema, ovviamente)… vi siete accorti dei problemini che la maggioranza sta passando in questo momento?

    avete già in atto una strategia repentina e vigorosa?

    per quel che riguarda la candidatura a sindaco di Milano… se nessuno ha il coraggio di dire a Penati che è il caso di farsi da parte se volete due righe di mail gliele mando io 🙂

  3. Filippo Filippini ha detto:

    Scalfarotto, mi presento. Sono membro del direttivo PD di Coccaglio, ovviamente qui parlo a titolo personale.
    Sono pro-DICO, pro matrimonio per i gay (se lo desiderano), adderittura pro adozioni.
    A Pesaro si è trattato di una imboscata. Vada sul sito di Gay-TV e si guardi il filmato (senza leggere i commenti che sono fuorvianti). Il M5S ha montato questa cosa al solo scopo di diffamare il PD. E’ stato chiesto di ritirare la mozione al fine di una discussione nelle commissioni, ma quello che premeva non era il risultato, era tirare il PD nel fango sui giornali, come avviene tutti i giorni.
    Le parole del capogruppo del PD non sono affatto infamanti come sono state descritte e la frase “chi ha scelto questa condizione” non si riferisce alle coppie di fatto ma a chi ha scelto la convivenza. A parte che “scegliere” la condizione di omosessuale convivente non mi sembra comunque un insulto, e lo dico da eterosessuale.
    Con le premesse che le ho fatto, le dico che una analoga mozione portata in consiglio comunale dove io fossi presente (a Coccaglio come è noto siamo all’opposizione), avanzata senza dibattito preliminare e senza coinvolgere la popolazione, al solo fine di procare, mi vedrebbe nel caso apporre una unica risposta: “NO: apriamo un dibattito nel paese”.
    Giacchè il registro delle Unioni Civili proposto ha solo funzione mediatica e per nulla pratica, allo stato dei fatti. Un consiglio comunale ha il compito di occuparsi delle cose concrete, ed è ora in Italia di smettere di fare politica in modo surrettizio e per finire in televisione o sulla stampa.
    Aggiungo che la parola d’ordine del recente PDOpen è stata “lealtà”. Già D’Alema aveva parlato chiaro. Lei è andato oltre in modo improvvido (“disastro”) e nocivo per il PD. Mi interrogherei se fossi in Lei sul suo ruolo e su come lo interpreta.
    Sarò sempre favorevole ad ogni battaglia di civiltà su questi temi condotta nelle sedi e nei modi opportuni.

  4. scalpha ha detto:

    Caro Filippini, sì, mi interrogo su come svolgo la mia funzione nel PD e lo faccio quotidianamente. Penso che un dirigente più che provare a screditare Beppe Grillo pubblicandone vecchi filmati debba chiedersi per quale motivo Beppe Grillo prende una montagna di voti, tanti da farci perdere il Piemonte e far scendere di 10 punti la nostra maggioranza in Emilia Romagna, per esempio.

    Dire che il consigliere grillino ci ha fatto un’imboscata equivale a dire che noi ci siamo messi nelle condizioni di cadere in un’imboscata. Più che chiedersi cosa farebbe lei se a Coccaglio fosse presentata analoga mozione, mi piacerebbe per esempio chiederle perché non le verrebbe in mente di presentare lei analoga mozione (magari non sui registri delle coppie, ma magari una bella mozione anti-omofobia o sulla parità dei diritti tra tutti i cittadini) e non farsi trovare a reagire all’azione del consigliere di Beppe Grillo. Più che guardare al fango che secondo lei avrei tirato io, al suo posto mi chiederei perché a Pesaro il PD non ha presentato autonomamente quella mozione.

    Il tema dei diritti civili, caro Filippini, è un tema su cui il nostro partito è sempre sostanzialmente inerte e su questa inerzia si costruisce una debolezza politica della quale è facile approfittarsi. Il ruolo di un dirigente io credo sia appunto quello di richiamare il Partito alla necessità di una discussione che i fatti ci impongono. La nostra società è profondamente cambiata, lo dimostra il fatto che tutti i paesi europei occidentali – tranne l’Italia – hanno avuto la visione necessaria ad aggiornare la propria legislazione. Io credo sia mio dovere ricordarlo al partito, proprio per difenderlo da quella debolezza.

    Detto questo mi lasci dire che io non ho tirato alcun fango, basta che lei rilegga il mio comunicato nel quale, al contrario, rivendico i nostri valori con assoluto orgoglio. Vede, il tema dell’uguaglianza ha secondo me a che fare con la essenza stessa della democrazia. Accetterebbe lei che il nostro Partito tentennasse sui matrimoni misti (tra un uomo nero e una donna bianca, per esempio)? Se qualcuno nel PD dicesse che i bianchi devono sposarsi solo con i bianchi, si accontenterebbe lei di dire che si è trattato di un “errore”? Non rileverebbe forse che nella comunità degli stati democratici europei questo porrebbe la nostra compagine in linea con la sola estrema destra? Per questo ho fatto notare a D’Alema, “rispettosamente”, che limitarsi a posizioni tipo “Noi abbiamo voluto i Dico” o “Tuteliamo le coppie di fatto” poteva andar bene 10 anni fa. Oggi che anche Irlanda e Portogallo prevedono il matrimoni per i gay, e dopo che la nostra stessa Corte Costituzionale ha solennemente affermato che le unioni tra omosessuali sono rilevanti ai sensi dell’art.2 della Costituzione (con ciò superando in volata il concetto dei diritti individuali dei conviventi) se D’Alema dice che per noi nulla è cambiato, qualcuno deve far presente che non è necessariamente così. Di nuovo, proprio perché è necessario che il PD sia al passo con i tempi che cambiano e non resti ancorato a posizioni superate, mostrando il fianco a chi vuole dimostrare che siamo obsoleti e abbiamo perso il contatto con la società.

    Un’ultima cosa: ho ascoltato le parole del Capogruppo del PD a Pesaro, insieme a tutto il resto del dibattito, dal sito del Comune. La sua è una ricostruzione, mi perdoni, molto parziale e generosa. Sono parole che in un comune inglese, francese o spagnolo – dette da sinistra – avrebbero dato scandalo e che nessuno avrebbe mai provato, arrampicandosi sugli specchi, a giustificare. Nemmeno in difesa della ditta, che non è certo messa in pericolo da chi difende l’uguaglianza dei cittadini ma piuttosto da chi gira lo sguardo davanti al perpetuarsi della discriminazione e dell’assenza dei diritti.

  5. Filippo Filippini ha detto:

    Scalfarotto, mi chiama dirigente, è un po’ esagerato. Il mio modesto blog che lei cita cerca, dal basso, di porre un argine alla demenzialità di un movimento, il M5S, che nasce morto, morto perché non vuole spendersi nel confronto con gli altri accordandosi sulle cose da fare, morto perché ascolta ogni sera l’oracolo che parla su tutti i temi, dalle lumache gratinate fino alla geopolitica, ogni volta con i toni dell’oracolo appunto. Morto perché consiglieri democraticamente eletti come Favia mettono in rete filmati (in cui dicono la verità o meno, non è questo il punto) rivolgendosi al proprio idolo come ad un capobastone, con lo sguardo basso. Protofascismo. Chissà cosa ne penserebbero in Spagna, visto che l’argomento l’ha tirato fuori lei.
    Cercando modestamente di oppormi e mostrare le contraddizioni di un comico faccio una cosa che qualcuno dovrebbe fare, a cominciare magari dal vicepresidente del PD, che infatti scrive che non è chi fa le imboscate che è scorretto ma è il PD fesso che si fa tendere le imboscate.
    Il PD di Pesaro che si fa prendere per fesso è comunque preferibile al M5S che ci prende per fessi, mi par di capire con il suo plauso.
    Separerei per ora questo primo concetto, devo recarmi in cantiere e quando torno le rispondo sul resto. Lealmente suo.

  6. scalpha ha detto:

    Caro Filippini, non ho dato del fesso a nessuno, non è davvero nel mio stile. Ho detto solo che se ci sono degli spazi aperti in politica, c’è qualcuno che li riempie. A presto.

  7. Filippo Filippini ha detto:

    Rieccomi. “Fesso” era tra le righe, perlomeno l’ho letto io.
    Scalfarotto, come ho premesso, sui temi dei diritti civili siamo affini. Come persona, come – diciamo – intellettuale, come attivista, sono più vicino a lei che al capogruppo di Pesaro. Lei da una lettura severa di quanto il capogruppo dice. Per me è inutilmente severa ma, sia chiaro: io non parlerei mai così.
    Politicamente, mi dispiace, in questo frangente trovo che l’errore minore, stavolta, lo abbia compiuto il capogruppo PD di Urbino. Non solo per essersi affrancato da questa sudditanza psicologica verso il M5S che, me lo si perdoni, viene descritto non come fatto di persone ma di angeli che cacano margherite.
    Un piccolo esempio, per non allungare la risposta, lo trova qui:
    http://coccaglioolioepeperoncino.wordpress.com/2010/07/27/il-movimento-5-stelle-vende-fumo/

    Lei è un politico, per la miseria. Primo: il PD non è un partito di sinistra “tout-court”. Si chiama partito democratico non a caso. Usiamo tag più rispondenti a ciò che descriviamo. Non “visto da sinistra” ma, ad esempio, “nel campo democratico”. Come direbbe Michele Apicella, le parole sono importanti.
    Secondo: ripeto: non è a livello locale (Registro delle Unioni) che si sposta di un millimetro il baricentro della questione. Se nascono sensibilità come a Torino, ben vengano. Ma non è questo il caso: una mozione di un partitello di guastatori a cui si è chiesto inutilmente di farla ritirare per approfondirla e poi magari ripresentarla. Macché: era un’imboscata, è chiaro, bisogna ottenere lo scopo prefisso, cioè tirare fango sul PD, cosa che è puntualmente avvenuta, a tutti i livelli, su stampa di destra e di sinistra. Una mozione non discussa con la base e la popolazione locale, che rischiava di fare più danno alla causa del beneficio (nullo) che ne avrebbe portato.
    I grandi temi di progresso, posto che questo lo sia (io concordo di sì), non nascono mai da spinte dal basso, o quasi mai. Sono le elites che insufflano questi temi nella società, li propagano. Evidentemente in questo momento il gruppo consiliare del PD di Pesaro su questo tema non è in grado di svolgere questa funzione. È un peccato? Certamente sì. È funzionale alla risoluzione del problema su scala nazionale: no! Impedisce al gruppo consiliare di Pesaro di svolgere il suo compito, cioè di amministrare la città? Certamente no!
    Il problema sta in questi termini. Se giriamo tutti gli 8000 comuni d’Italia in cui il PD ha esponenti in consiglio comunale, non troveremo, la informo, esperti in diritto costituzionale, astrofisici, ingegneri nucleari, oncologi di chiara fama, filosofi. Non in tutti i comuni, per lo meno. Troveremo l’espressione di quello che un partito democratico di massa sa esprimere localmente. Gente comune. Che piacerebbe a Voltaire.
    L’elite di cui prima, di cui lei, Scalfarotto, sicuramente fa parte e, bando alla modestia, forse anche io (sul tema specifico), ha altri e più appuntiti strumenti per produrre qualcosa di concreto.
    Si dice che i gay siano il 10% della popolazione. Può darsi. Sarebbero 6 milioni, in Italia. Una legge di iniziativa popolare ha bisogno di 50 mila firme. Fatela. Facciamola. Raccogliete, raccogliamo le firme. Anche in maniera esterna e collaterale al PD, per dire. Verrà bocciata? Verrà bocciata 1 volta. 2 volte. 5 volte. Finché, Milk-Moscone insegnano, non troverà terreno fertile.
    Indebolire il PD consentendo che sia infangato ogni giorno sulla stampa non risolve i problemi di questo paese, che ne ha tanti. Li peggiora. Perché allontata la soluzione di questi problemi, anche del problema in questione. Quando questi problemi saranno risolti, può credermi, il PD sarà lì.
    Credo di aver finito. Con simpatia.

  8. Filippo Filippini ha detto:

    Errata corrige, ho scritto Urbino, era Pesaro

  9. Anellidifum0 ha detto:

    Bravo Ivan, ben risposto al Filippini. L’idea poi che, in politica, chi osa farla in competizione col PD, prendendo carrettate di voti ed eleggendo consiglieri dove si presenta, faccia tutto ciò come “provocazione” contro il PD, oppure per “gettar fango sul PD” a me pare siderale. E’ la democrazia, baby: tu ti presenti con la tua faccia, tu hai il tuo programma, il tuo leader, il tuo simbolo, i tuoi compagni di partito, io ho la mia faccia, il mio programma, il mio leader, il mio simbolo, i miei compagni di partito. Si raccolgono le firme, ci si presenta sulle schede elettorali, chi è in grado di convincere il più alto numero di elettori vince.

    Non capisco perché se lo fa il PD o il PDL, va bene. Se lo fanno IDV o il M5S diventano dei sabotatori. Fate politica, cercate di togliere motivi e ragioni agli elettori per preferire i candidati e i programmi del M5S a quelli del PD. Calcola che alle prossime politiche il M5S presenterà un candidato premier di 30 anni, rendendo l’età media dei candidati premier italiani più in linea con il resto dell’Occidente.

    Se poi quel candidato 30enne dovesse prendere il 4-5%, cosa farà il Filippini? Se la prenderà con il M5S perché si è presentato alle elezioni anziché di allearsi col PD? Ma se Beppe Grillo aveva perfino provato a iscriversi alle primarie del PD pochi mesi fa! Allora Filippini: potrebbe prendersela anche col PDL, reo di presentarsi alle elezioni senza appoggiare i candidati del PD, no?

  10. Filippo Filippini ha detto:

    Sciltian, ti richiudi in un ghetto da solo, dorato fin che vuoi ma in un ghetto. Pensare che un partito di massa sia “tailor-made” su di te è assurdo, non lo è su di me che ho moglie e due figli (sarò più aderente alla massa di te, o no?). Se una persona è alla ricerca di un motivo (o forse più una scusa) per non votare il PD ne troverà a bizzeffe. Non è il PDL con la sua acritica dichiarazione “amo Berlusconi qualsiasi cosa dica” che fanno in molti.
    L’idea di cercare un partito per sottrazione mi sembra puerile, facciamo grande insieme un partito per addizione, o no?
    Al limite del patetico poi il fatto che tu venga a petire solidarietà (di che tipo: in quanto gay? di nuovo autoghettizzante) al vice presidente del PD contro di me… se anche egli mi schifasse il suo ruolo gli impone di darla a me, anche e soprattutto per tutte le premesse che ho fatte.

  11. Anellidifum0 ha detto:

    Filippini, ma si rende conto di cosa dice? Petire solidarietà? Ma come parla? Come pensa? Ho espresso la mia soddisfazione perché nella discussione quissù è chiaro che la penso più vicino io a come la pensa Ivan. Lei ha proprio bisogno di una doccia fredda.

  12. Anellidifum0 ha detto:

    Poi vabbè, il resto del suo commento è del tutto fuori tema. Partito tailor-made? Ma chi lo pretende? E il suo ragionamento su chi sarebbe più “aderente alla massa”? Ma cos’è, una gara a chi la spara più grossa? Che brutta persona che è, Filippini.

  13. Filippo Filippini ha detto:

    E’ quello che fa ovunque, Sciltian. Nei ruggenti ‘900 si sarebbe chiamata in causa la psicologia…

  14. […] è un errore, è un disastro http://www.ivanscalfarotto.it/?p=5714 "Si tratta di una posizione politica drammaticamente sbagliata che mette in crisi il rapporto […]