4 Luglio 2010

La festa del papà

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Il New York Times ha pubblicato giorni fa un interessante articolo che descrive gli effetti della legge che in Svezia riserva ai padri un periodo di assenza dal lavoro di due mesi (dei 13 riconosciuti congiuntamente ai genitori) in via esclusiva, mentre la madre è al lavoro. E’ una legge, che al di là della tecnica scelta, che prova ad incidere sulla struttura di una società che è fatta su misura per gli uomini e che lascia sulle spalle delle donne l’onere di gestire l’assistenza familiare. Alessia Mosca, deputata del PD, si sta facendo promotrice di un provvedimento simile anche se l’esperimento italiano sarebbe più simbolico che altro (la “Paternità” da noi si fermerebbe a soli 4 giorni). Io credo che per andare al governo al prossimo giro dovremo avere il coraggio di offrire un pacchetto di proposte di questo tipo, come per esempio quella legge norvegese che riserva un minimo del 40% di seggi alle donne in tutte le società quotate in borsa. Scardinare l’impianto machista della nostra società è condizione necessaria (forse non sufficiente, ma certamente necessaria) per perseguire molti altri effetti indispensabili per fare della società italiana una società più aperta e moderna: sostenere il merito, rimettere in movimento l’ascensore sociale, utilizzare la multiculturalità della nostra società come una risorsa, vivere in uno Stato veramente laico, allargare i diritti di cittadinanza e riconoscere l’aspirazione all’uguaglianza di tutti i cittadini.

2 risposte a “La festa del papà”

  1. […] Fra noi e la destra sui diritti LGBT le differenze ci sono. Cristiana prova a farle notare. Però, bisogna riconoscerlo, loro sono coerenti, e non si limitano a giustificare le aggressioni, ritenendo provocatorio un bacio gay. I baci li vietano anche agli etero. Dovremmo esser altrettanto coerenti noi, nel combattere le discriminazioni. Tutte. […]

  2. Moreno Puiatti ha detto:

    Concordo: se facessimo in modo che il congedo fosse indistinto per padri e madri alla fine le donne sarebbro meno discriminate nelle assunzioni.