11 Maggio 2010

In or Out?

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Barack Obama nomina giudice della Corte Suprema Elena Kagan e negli Stati Uniti è tutto un chiedersi se la nominata sia lesbica oppure no. Comincia Andrew Sullivan su The Atlantic, questo è il mio commento per “Il Post”.

In un mondo ideale l’orientamento sessuale di qualcuno non dovrebbe avere alcun significato. In un mondo normale il fatto di costruirsi una famiglia e delle relazioni con una persona del proprio sesso o del sesso opposto non dovrebbe fare alcuna differenza.
Ma questo non è il mondo ideale e non è nemmeno un mondo tanto normale. A questo mondo ci sono persone, tante persone, che si sentono di sostenere che un uomo non può sposare un altro uomo con la stessa serena compostezza e consapevolezza di sé che solo fino a qualche decennio fa molti mostravano dicendo che un uomo nero non avrebbe dovuto sposare una donna bianca. Molti, moltissimi, a questo mondo non provano alcun disagio mentre affermano che gli omosessuali (tutti, indistintamente, aprioristicamente tutti) non dovrebbero poter adottare bambini o esercitare talune professioni. Moltitudini di persone medie o di sofisticati intellettuali non provano nessun imbarazzo nei confronti del proprio imbarazzo davanti a due uomini o due donne – due esseri umani – che si amano e si scambiano una tenerezza, siano essi l’oggetto di una mostra a Bergamo o due calciatori miliardari a Barcellona.
Il fatto è che, come Cristo a Eboli, la linea di trincea della parità dei diritti dopo aver toccato lungo la sua storia sanguinaria gli ebrei, le donne, i neri, oggi si è fermata qui, davanti ai diritti delle persone omosessuali. E quando c’è una trincea non c’è che una scelta: stare di qua o stare di là. Vale per tutti e vale ancor di più per chi ricopre responsabilità pubbliche: politici, parlamentari, giudici delle corti costituzionali e supreme di tutto il mondo. Ma se schierarsi in questa guerra di trincea è un dovere che tocca tutti, sarebbe davvero assurdo pensare che proprio gli omosessuali disertino quella battaglia per una società inclusiva e rispettosa di tutti che si sta combattendo dalle loro parti. L’omosessualità – al contrario del genere, del colore della pelle, di molte (ma non tutte le) disabilità – è una forma di diversità non visibile, che si può scegliere di nascondere. Una scelta legittima per il cittadino medio, a cui non resta al limite che affrontare il proprio dolore e la propria alienazione.
Una scelta intollerabile, secondo me, per chi invece è chiamato a decidere in nome di milioni di persone sui grandi temi della società e a schierarsi presto o tardi in questa guerra di trincea che lo tocca non solo come cittadino e policy maker ma come omosessuale, e quindi come persona. “Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso” disse una volta Eleonor Roosevelt: ebbene, si comincia a negare questo consenso affermando con il proprio esempio la quotidianità, l’ordinarietà e la pienezza della propria vita relazionale, affettiva e sessuale.
Se qualcuno ha chiesto dunque al giudice designato Elena Kagan se sia lesbica o eterosessuale, che Elena Kagan risponda. E, soprattutto, che risponda serena.

8 risposte a “In or Out?”

  1. Loredana ha detto:

    Ma perche’ rispondere se la domanda sottende ad una “accusa”?
    Qualcuno ha forse domandato ad altri giudici, all’atto dell’incarico, di dichiarare il proprio orientamento sessuale?
    Perche’ la domanda.

  2. scalpha ha detto:

    Ma accusa di cosa? Uno dice: “Scusi lei è gay”? E un altro risponde sì. Fine della storia.
    Capisco il timore se fai il geometra al catasto, ma se sei uno dei nove giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti che problema c’è? Per caso la Sotomayor si è dipinta la faccia di bianco per non apparire latina? Ma se proviamo vergogna noi per quello che siamo, che rispetto pensiamo di poter ottenere dagli altri?

  3. Matteo ha detto:

    In tutta franchezza mi sembra che sia intollerabile questa insistenza per arruolare alla causa il giudice. Davvero antilibertario. Facciamo che tutti i gay sono fatti coscritti per le battaglie GLBT? e se non le condividessero? o se le condividessero solo in parte? c’è forse un parlamento GLBT a cui loro hanno partecipato o che hanno eletto e che ha deciso con i gay vogliono e quali battaglie sono giuste? sono tutti d’accordo che, come dice Scalpha, il matrimonio gay è una cosa cosi scontata e l’adozione per i gay anche? Tutti i gay allineati, arruolati contro il mondo la fuori che Scalpha ha deciso che è cattivo perche gli nega dei diritti in nome -second lui- solo del fatto che è bigotto ed antilibertario?

    Scusate ma questa volta è scalpha ad averla fatta fuori dal vaso. Rivendica diritti in nome del liberalismo e nel farlo rinnega questo stesso principio.

  4. Anellidifum0 ha detto:

    Secondo me la domanda non si dovrebbe nemmeno porre, dal momento che non fa alcuna differenza se la futura giudice suprema Kagan sia lesbica, bisessuale o etero. Suppongo e mi auguro che le sue motivazioni alle sentenze non saranno influenzate in nessun modo dal suo orientamento sessuale e guai se così non fosse, o dovremmo pretendere una Corte Suprema con un dieci per cento di giudici GLBT per Costituzione.

    Se poi qualcuno è così impiccione e codino da chiederglielo, dice bene Ivan: che la Kagan rispondesse sì o no, possibilmente con non curanza, e poi passasse a parlare di qualcosa che afferisce alla sua nuova sfera professionale.

  5. […] di Ivan Scalfarotto […]

  6. Leo Perutz ha detto:

    Cio´ che “turba” Scalfarotto non e´il fatto che la Kagan “non voglia rispondere” quanto il fatto che la Kagan “non voglia rispondere si”.
    Sarebbe interessante sapere da dove provenga tanta certezza sulla quale si basa la filippica morale riportata qui ed altrove.
    Per riprendere l´esempio fatto da Scalfarotto stesso:
    si tratta di accusare la Sotomayor di essersi incipriata il faccino senza averla mai vista e conosciuta, neanche in fotografia, fondandosi sul semplice fatto che non ha risposto alla domanda di qualcuno sul colore della propria pelle.
    na certa Francesca in commento allo stesso post apparso su IlPost, citava Balzac, Dickens e Maigret per richiamare alla memoria che ti tipo di miserie umane prospetti un simile atteggiamento inquisitorio.
    Mah!
    Qualcuno afferma che Scalfarotto sulla questione della difesa dei diritti civili della comunita´GLBT abbia “ragioni da vendere”. Se sono tutte come quelle contenute in questo intervento sara´difficile trovare qualcuno che le compri.
    Saluti.

  7. Zanna Bianca ha detto:

    Scalpha, tutto quello che dici sulla laicità e rispetto dell’essere umanoin quanto tale mi sta bene; ma quando poi su parla di trincee / parità / laicità, perchè non diciamo qualche parola anche sul povero Lars Vilks il vignettista svedese che tre anni fa disegnò un Maometto con il corpo di un cane, che da anni vive sotto scorta e che nei giorni scorsi è stato oggetto di una vergognosa aggressione in un’università svedese (avete capito???? UN UNIVERSITA’).
    Ora visto che ci spertichiamo giustamente perchè Vauro continui a fare le sue vignette perchè si tratta di libertà di satira, visto che rivendichiamo con forza il giusto diritto di sbeffeggiare i sacerdoti durante il gay pride, mi dici perchè nessuno di voi, personaggi pubblici, e portatori di pubbliche e giuste rivendicazioni come la laicità, non si indigna davanti ad una religione che fà dell’eliminazione di fisica di tutti coloro che minimamente la mettono in discussione, un baluardo?!?
    Perchè il prossimo gay pride non lo si organizza a Dubai o Baghdad o Karachi, sbeffeggiando Maomentto e Allah allo stesso modo con cui si sbeffeggiano i simboli religiosi cristiani?!?
    Oppure questo è uno dei casi in cui “LA PAURA FA 90, QUESTI FANNO SUL SERIO E CI FANNO FUORI VERAMENTE?”.
    Poi però non lamentatiamoci della giusta visibilità della Santanchè, che per quanto buzzicona, volgare, ignorante e tr…, è l’unica a scagliarsi contro le assurdità della religione musulmana, è l’unica che prende le difese delle donne musulmane davanti ad atti di brutalità come quello della povera Hina di Brescia.
    Il tutto mettendo a repentaglio la sua incolumità, in quanto vive sotto scorta.
    Facile prendersela con la Chiesa in tema di laicità, tanto quella alla fine perdona sempre………

  8. Zanna Bianca ha detto:

    Segue…
    Per essere precisi è stato aggredito all’Università di Upsala mentre teneva una conferenza sulla libertà di espressione (LIBERTA’ DI ESPRESSIONE!!!).