1 Maggio 2010

Il mio primo matrimonio

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Per farti sposare da uno certamente celibe hai solo due possibilità: o ti sposi in chiesa o ti fai sposare da un amico gay. Perché a noi, che per legge non possiamo essere uniti in matrimonio, la legge concede la facoltà e la gioia di unire altri in matrimonio. Così il 22 maggio sposerò i miei amici Emidio e Vera, e mi emoziono al solo pensarci.

P.S. …ehi, ma che avevate capito?

7 risposte a “Il mio primo matrimonio”

  1. Meursault ha detto:

    ” La delegazione italiana del PPE al Consiglio d’Europa ha bloccato una risoluzione che rendeva obbligatoro per gli stati membri di legiferare sulle unioni gay. Assente la delegazione del PSE. ”

    Assenti: Piero Fassino Dario Franceschini Vannino Chiti Andrea Rigoni Paolo Giaretta Mario Barbi Anna Maria Carloni (in Bassolino) Vladimiro Crisafulli Gianni Farina Pietro Marcenaro Federica Moberini Rebesani Albertina Soliani Patrizia Bugnano.

    Vorrei leggere la sua giustificazione.

  2. Meursault ha detto:

    Aggiornamento: Andrea Benedino ha chiesto, tramite facebook, a Piero Fassino il perchè dell’assenza. Il parlamentare ha prima accampato scuse conto terzi, poi ha visto bene di censurare la conservazione.
    Altissimo esempio di apertura e di dialogo di chi contrasta derivi dittatoriali.
    Scalfarotto mi spiega il senso della sua permanenza nel PD?

    Conversazione censurata:
    Dalla pagina facebook di piero fassino: w w w.facebook.com/pierofassino?v=wall&ref=ts#!/pierofassino?v=wall&ref=ts

    Andrea Benedino: Questo è l’elenco dei parlamentari PD assenti all’Assemblea del Consiglio d’Europa, grazie a cui sono passati tre emendamenti anti-gay di Volontè nella relazione contro le discriminazioni: Andrea RIGONI Paolo GIARETTA Mario BARBI Anna Maria CARLONI Vannino CHITI Vladimiro CRISAFULLI Gianni FARINA Piero FASSINO Dario FR…ANCESCHINI Pietro MARCENARO Federica MOGHERINI REBESANI Albertina SOLIANI. Grazie a tutti di cuore!!

    Piero Fassino: piero fassino era al consiglio d’europa lunedi ed è rientrato a roma martedi perchè alla camera si discutevano e votavano i provvedimenti sugli ammortizzatori sociali e il collegato sul lavoro che napolitano ha rinviato alle camere perche lo modificassero a maggior tutela dei lavoratori. se non fossi rientrato benedino avrebbe potuto rimproverarmi di essere insensibile alla difesa dei diritti dei lavoratori. con una differenza: le leggi sul lavoro sono esecutive, mentre le risoluzioni del consiglio d’europa sono orientative e non vincolanti. spero che benedino comprenda la differenza nelle conseguenze dei due provvedimenti

  3. dani ha detto:

    e bravo fassino che per giustificarsi conferma che scaldare due poltrone è un impedimento a svolgere nel migliore dei modi il mandato degli elettori.
    quoto mersault: scalfa prendi posizione o spiega che cazolo ci fai in questo pd

  4. Claudio ha detto:

    Anch’io quoto mersault e dani, vorrei sapere cosa ne pensa Ivan Scalfarotto di quanto accaduto al Consiglio d’Europa.

  5. scalpha ha detto:

    Ne sono dispiaciuto, caro Claudio, ma cerco anche di informarmi. Non sono tenero col mio Partito quando qualcosa non va, ma non mi pare nemmeno giusto attaccarlo quando non ce n’è motivo.

    Allora: dani dice che Fassino ha un doppio incarico, anzi “scalda due poltrone”. Peccato che il doppio incarico sia necessario in quanto l’Assemblea del Consiglio d’Europa è costituita da delegazioni dei Parlamenti nazionali (“I 315 membri dell’Assemblea e i loro 315 rappresentanti sono eletti o nominati dai parlamenti nazionali e vengono scelti tra i parlamentari dei singoli paesi.” http://www.coe.int/t/i/assemblea_parlamentare/default.asp#P28_2526)

    Ho parlato con Federica Mogherini, persona di cui ho la massima stima, che mi ha spiegato che in questo caso c’era una sovrapposizione tra il voto a Strasburgo e il voto a Roma sul Collegato Lavoro. Come sapete il PD è riuscito a far passare per un voto un emendamento sulla terribile norma relativa all’arbitrato: se i nostri parlamentari fossero stati a Strasburgo li avremmo sicuramente biasimati per non essere stati alla Camera a Roma a votare su quel provvedimento.

    Detto questo: io sto nel PD perché è il partito che rappresenta la mia area culturale e politica, meglio di qualsiasi altro partito. Non è un partito perfetto, soprattutto per quanto concerne i diritti delle persone omosessuali, ma io credo che sia utile e giusto fare la battaglia in quel partito perché è chiaro che senza una maturazione del PD su questi temi non si farà mai nulla di concreto. Per questo io e altri (Concia, Mancuso, Alicata, Benedino, Lo Giudice e altri) lavoriamo, perché sappiamo che la crescita del PD è condizione necessaria (anche se purtroppo non sufficiente) per cambiare la cultura dei diritti civili in Italia.

    Se noi ce andassimo dal PD sbaglieremmo due volte: perché sottrarremmo una voce importante nel dibattito culturale del Partito e perché, nel lasciare il campo libero nel maggior partito dell’area di centro-sinistra a chi crede che i diritti delle persone GLBT non sono importanti o rilevanti, abbandoneremmo la speranza di cambiare le cose in Italia.

  6. Filippo ha detto:

    Ivan: probabilmente non è il caso di Mersault, ma il fatto è che molta gente non smette di confondere Unione Europea e Consiglio d’Europa.

    Così il Consiglio d’Europa diventa il Consiglio d’Europeo (organo UE). Il parlamentario europeo viene confuso con il membro dell’assamblea del Consiglio d’Europa. E soprattutto: la Corte di Strasburgo (organo del Consiglio d’Europa) viene sistematicamente confusa con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ubicata a Lussemburgo. I ministri Maroni ed Alfano fra i tanti. Lo stesso vale per i giornali (ricordo recenti qui pro quo su Repubblica e su La Stampa).

    Questo indica sicuramente lo sforzo immane la classe politica del nostro paese ha fatto nel corso degli ultimi 50 anni per spiegare l’integrazione comunitaria ai suoi cittadini (ironia).

    D’altra parte se la stessa classe dirigente è incapace di fare la differenza fra le 2 istituzioni che si vuole pretendere dal normale cittadino?

    PS.: L’incarico di parlamentario UE è incompatibile con quello di parlamentario nazionale. Lo stesso vale per altri incarichi (tipo sindaco = prima era possibile).

  7. Anellidifum0 ha detto:

    Io aggiungo che andarsene dal PD ora che se n’è andata la componente dell’Opus Dei e dei rutelliani, sarebbe davvero un autogol. E lo dice uno che, per esigenze di vita, vive all’estero per cui non prende al momento tessere di partito che sarebbero solo formali. Ma se vivessi in Italia probabilmente sarei entrato il giorno dopo la fuoriuscita della Binetti, o quella di Rutelli, a scelta.

    Semmai la componente Marino dovrebbe lavorare a far rientrare nel partito Sinistra Democratica, Vendola, Mussi e magari anche alcune aree radicali. Poi bisognerà trovare il modo di rapportarsi a Cinquestelle, perché se quelli continuano ad avere tanti voti e a diventare un popolo, hai voglia a dire che non contano e che sono antipatici. Un PD che volesse puntare al 40% e più dei voti deve avere dentro di sè leader come Vendola, Mussi, Bonino, Di Pietro, De Magistris, Grillo, per poi magari esporre una stessa guida Bersani o Marino, appunto, che sia in grado di mediare e di scegliere una via chiara.

    Almeno, io la vedo così. L’idea che escludendo quelli che si sente come distinti si possa convincere chi li vota delle proprie buone idee, mi pare un po’ ottimistica.