2 Settembre 2009

Fino a quando?

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Cristiana Alicata lo ha detto benissimo sul suo blog. Davanti all’ennesimo attacco contro la comunità GLBTQ bisogna a questo punto fondersi, ricompattare le fila. Dobbiamo pretendere che la vergognosa situazione che vede l’Italia fanalino di coda in tema di diritti civili sia sanata, e l’unico modo per arrivarci è che l’intera comunità gay italiana si compatti e finalmente si unisca mettendo da parte i particolarismi e le divisioni che fino ad oggi l’hanno tenuta occupata assai di più del raggiungimento dell’obiettivo. E’ inutile negare che noi gay, lesbiche e trans italiani, e la nostra classe dirigente in testa, siamo non solo vittime ma corresponsabili di questa situazione. Come diceva Eleanor Roosevelt “Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso”, e se siamo qui lo dobbiamo anche al fatto che i nostri trent’anni di lotta sono stati oggettivamente meno efficaci di quelli dei nostri compagni di ventura degli altri paesi europei. Basti guardare cosa succede anche nel PD, dove il tavolo GLBT del partito decide inspiegabilmente di mantenersi equidistante tra le mozioni nonostante una soltanto sia apertamente schierata e impegni l’intero partito sul fronte dell’uguaglianza e della piena dignità dei cittadini GLBT e le altre due non dicano una sola parola sull’argomento, ospitando anzi esponenti politici per cui se va bene “meglio per un bambino crescere in Africa che con due gay” e se va male “essere gay è una devianza”. Fino a quando ci nasconderemo dietro a qualche alibi (La frasetta “Sì, ma in Italia abbiamo il Vaticano” equivale ormai a “Signora mia non ci sono più le mezze stagioni”), senza affrontare a viso aperto il nostro fallimento fino ad oggi e ridefinendo in modo radicale la nostra strategia, continueremo a non cavare un ragno dal buco. Intanto, intorno a noi che siamo intenti a discutere, al silenzio delle istituzioni hanno fatto seguito le grida degli accoltellati e a queste hanno fatto seguito le esplosioni delle bombe. Quale altro fragoroso rumore stiamo aspettando per rimetterci in ascolto?

2 risposte a “Fino a quando?”

  1. out of Habit ha detto:

    ok..ma da dove partire? io come elettrice del pd chiederei l’allontanamento dal partito di coloro che non condividono queste posizioni, a coloro che non credono che il raggiungimento di diritti umani anche per le persone omosessuali sia un obiettivo, così come la piena attuazione dei primi 12 art. della Costituzione.

    prima di tutto serve cultura, informazione, e per farlo serve supporto. personaggi popolari? manifestazioni? libri? spot? dibattiti? tutto può essere utile se ben fatto, non come vedere i genitori di famiglie arcobaleno invitati sui divanetti di rai 2 per essere zittiti dal presentatore bigotto di turno.

    serve creare una coscienza sociale e civile. serve cambiare la mentalità, soprattutto a noi stessi. occorre rimboccarci le maniche.