20 Agosto 2009

Ottima Audisio

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Tra le tante brutte parole – ivi comprese quelle, pessime, dell’atleta italiana sconfitta – che bello, ragionato e civile l’articolo di Emanuela Audisio sulla comunque avvilente e malissimo gestita vicenda della campionessa mondiale degli ottocento, Caster Semenya.

7 risposte a “Ottima Audisio”

  1. gabriele ha detto:

    “Chi ha già fatto fino in fondo il proprio dovere è la Cusma, ma il modo in cui ha vinto la semifinale e le avversarie, tutte forti, ma nessuna imbattibile, a parte l’ inguardabile sudafricana Semenya, alimentano speranze persino spropositate.” – Monti Fabio, Pagina 39 (19 agosto 2009) – Corriere della Sera

    Ivan, e’ una piccola cosa, ma riesci a portare questa parola – “inguardabile” – all’attenzione del direttore del Corriere? Io ho scritto al Corriere e inviterei i lettori a fare lo stesso. Grazie.

    Ciao,
    Gabriele

  2. Mark ha detto:

    E invece l’articolo è pessimo perchè contiene numerosissimi errori:
    1. non è vero che i suoi cromosomi non danno certezza: il punto è proprio che il test sul sesso non è stato ancora fatto.
    2. Da quando è previsto dal CIO questo tipo di test non si sono mai verificati casi come questo (casi contestati sì, ma sempre risolti appunto dopo il test). Semmai ci sono state atlete che hanno dovuto cambiare sesso dopo le dosi massicce di ormoni somministrate
    3. Le Olimpiadi non sono mai state aperte ai transgender; sono state caso mai aperte ad atlete ermafrodite, ma solo dopo operazioni e cure che le “rendessero effettivamente donne” (vedi la judoka brasiliana Edinaci). Ci sono casi passati di uomini, sospetti uomini o ermafroditi, ma qui passiamo al doloso e comunque prima dei test di cui sopra.

    Tocca a Caster correre con chi si sente? è una corbelleria clamorosa! Se mi sento donna (e sono completamente maschio) posso partecipare anch’io alle gare femminili? Non è vero che importa quello che ci si sente, importa quello che si è, se si deve rispettare regole e canoni oggettivi per rientrare in una categoria.
    Se un normodotato ipocondriaco si sentisse disabile potrebbe fare le Paralimpiadi e vincere la medaglia d’oro? Non sarebbe una truffa?

    Cos’è Caster Semenya ce lo dirà il test, ma questa corsa benpensante in difesa del vincitore sa di beffa per le perdenti.
    La solita pessima pagina di giornalismo di Repubblica

  3. Alex ha detto:

    Ciao Ivan, sono Alex il ragazzo di colore che lo scorso 23 lug. ti ha intervistato a Milano a seguito della presentazione della mozione di Ignazio Marino. Ti andrebbe di guardare il video? vai su http://www.youtube.com/watch?v=FALp1aAEH1w.
    La luce non è il massimo ma la ripresa è OK!

    PS: Sono il coordinatore della mozione Marino nella mia provincia, Ancona. Mi piacerebbe organizzare un iniziativa con la tua presenza. Per te è OK?
    grazie
    alex

  4. Carlo ha detto:

    Ha ragione Mark. Bisogna semplicemente verificare se quella tipa ha il cromosoma Y. Se ce l’ha deve garegiare con gli uomini. Se si permettesse a chiunque si senta donna di gareggiare nelle selezioni femminili lo sport agonistico femminile sarebbe semplicemente spazzato via avremmo solo uomini e uomini 2

  5. lodger ha detto:

    Ma la distinzione tra maschio e femmina è più culturale che scientifica. Lo sport ha le sue regole, ma la natura ha le sue eccezioni (per fortuna)
    http://www.ibs.it/code/9788806155438/rogers-lesley/sesso-cervello

  6. Carlo ha detto:

    @lodger un conto è il genere, quello che senti di essere un’altro il sesso quello che sei.
    Nel 99% degli esseri umani se hai due cromosomi X sei una donna, se hai un cromosoma Y e un X sei un uomo. Esistono degli individui abbastanza rari ma neanche tanto che hanno un cromosoma in più e sono XXY. Qui ci sta dentro di tutto, veri e propri ermafroditi, individui con caratteri sessuali ambigui…
    Probabilmente questo è il caso.
    Ora il cromosoma Y permette di sviluppare un livello metabolico molto più alto (noi uomini bruciamo più energia più in fretta e paghiamo cio con una vita mediamente più breve) detto altrimenti un’atleta con un cromosoma Y sarebbe perrennemente dopata rispetto alle sue colleghe XX.
    Percio è giusto che corra con gli uomini.

  7. lodger ha detto:

    Non discuto le regole dello sport. Per me valgono come quelle della chiesa cattolica. Sono organizzazioni private, sovrane. Che però sono così potenti da proiettare le loro norme anche all’esterno. L’umanità è complessa e imprevedibile, eppure in questo caso ci si affretta a sbandierare manuali fatti apposta per consolidare le norme stabilite da chi ha avuto la fortuna di nascere normale nel senso statistico del termine. Non voglio immaginare l’accoglienza che riserverebbero gli atleti “normalmente” uomini a Caster Semenya qualora la sventurata assecondasse le amorevoli pressioni di chi vuole spedirla a gareggiare con loro.