24 Luglio 2009

Colpi bassi

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Questa mattina speravo proprio di godermi le cronache della trionfale serata di ieri, con la presentazione della mozione Marino a Milano. La sala strapiena, l’entusiasmo, gli applausi, lo splendido intervento di un Pippo in grandissima forma, Marta Vincenzi e Rosa Calipari che hanno stregato la sala. E poi il grande discorso di Ignazio, segnato da continue interruzioni, con l’emozione che si tagliava a fette e le web tv saturate per i troppi accessi. E invece i giornali questa mattina non dicevano praticamente nulla, Unità e Stampa a parte.

Poi, però, c’era il Foglio. Il Foglio, quello sì che aveva qualcosa da dire. Un bell’articolo in prima pagina a raccontare di “quando Marino fu allontanato” (testuale) dal Centro Medico dell’Università di Pittsburgh, con la quale aveva fondato l’ISMET, l’Istituto Mediterraneo dei Trapianti di Palermo. In seconda pagina la traduzione dall’inglese di una lettera nella quale si definiva la risoluzione del rapporto di lavoro del professor Marino, con la specifica indicazione del riscontro di possibili irregolarità nella compilazione di rimborsi spese per un importo di ottomila dollari.

Non esattamente il tipo di articolo che mi sarei aspettato questa mattina. Dopo venti anni di onorata carriera nelle risorse umane, però, di cui più di dieci per un’azienda americana, la deformazione professionale mi ha subito condotto a qualche riflessione. Innanzi tutto la lettera – a parte la questione specifica dei rimborsi – è una lettera standard per un paese come gli USA dove il rapporto di lavoro è basato tutto su una negoziazione individuale, senza legislazione e contrattazione esterna a cui riferirsi. Se un dipendente dà le dimissioni, in assenza di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, bisogna specificare dettagliatamente in una lettera tutte le conseguenze della cessazione del rapporto di lavoro. Poi: se c’è il sospetto di una possibile malversazione, l’azienda deve assolutamente scriverlo in quella lettera dato che quella è l’ultima occasione per mettere la cosa nero su bianco e farla valere in futuro.

Dopodiché ho incontrato Ignazio Marino qui a Roma e ne abbiamo parlato. Alla lettera pubblicata dal Foglio era seguito nella medesima data un altro documento – decisivo – che ha rivisto tutte le clausole vessatorie della lettera precedente: niente più restituzione dei libri, del computer, della casa. E soprattutto l’UMPC non ha mai più citato i rimborsi spese né ha dato seguito con un’azione civile o penale nei confronti di Marino, che ha conservato l’accredito per operare presso di loro ed è rimasto sul fondo pensioni degli ex dipendenti.

Poi, c’è da dire, Marino aveva già in tasca un contratto di lavoro con la Jefferson University di Philadelphia, cosa che ha escluso ai miei occhi di vecchio capo del personale a stelle e strisce anche la possibilità che la lettera fosse stata costruita per spingere un dipendente beccato improvvisamente con le mani nella marmellata e in odore di licenziamento per giusta causa (“gross misconduct”) ad andarsene da solo.

Marino mi ha anche raccontato dalle difficoltà che ha vissuto nel suo lavoro in Sicilia, nonostante i cento trapianti i fegato, nonostante il primo trapianto a un sieropositivo e Sirchia che diceva trattarsi solo di un fegato buttato. Mi ha raccontato delle difficoltà di scegliere le persone solo per il merito, di assegnare gli appalti per la costruzione del centro medico in una città come Palermo. Di tutta la gente che gli aveva detto: “Ma professore, cosa crede di fare?” e di quanto difficile fosse fare il chirurgo in un ambiente così.

Tutto questo Ignazio Marino ha poi detto oggi davanti a me a Francesco Cundari de Il Foglio, al quale è stata consegnata copia della documentazione in mano al Professor Marino, e vediamo come usciranno domani. Certo è che il silenzio sulla serata di ieri combinata con questa elegante uscita di stampa indica che chi vede nel progetto Marino e nelle sue promesse una minaccia è ben deciso a fermare questa candidatura con colpi sopra e sotto la cintura. Watch out.

51 risposte a “Colpi bassi”

  1. Manuela ha detto:

    Come avevo già scritto, spareranno ad alzo zero, e intensificheranno il fuoco quando realizzeranno quanto sono pericolosi Marino, le sue idee, i suoi giovani collaboratori. E mi riferisco al fuoco nemico, ma ancor più al fuoco amico. Scriverò a Repubblica, per quel che può servire, sul nostro diritto di lettori ad essere informati non solo sulle escort di papi, ma anche sul nuovo paese che tenta di farsi strada.

  2. tiziana ha detto:

    Grazie per questo post, Ivan. Ora vado a dormireo più tranquilla, sapendo che il prof. ha dei validi difensori (ché la smentita pubblicata sul suo sito non è proprio così convincente oltre ogni ragionevole dubbio).
    Quanto al silenzio della stampa, lascia davvero basiti, non credevo che l’informazione potesse cadere così in basso, perché delle due l’una:
    1) o c’è palese malafede (ma allora dove sono finiti i principi di correttezza e trasparenza della libera informazione?);
    oppure:
    2) c’è una palese sottovalutazione della forza dirompente che rappresenta la candidatura di Marino e del seguito che si sta creando attorno al suo gruppo, perché probabilmente non ce la farà a d essere eletto Segretario di voti, ne sono convinta, ne porterà a casa una valanga, mica una candidatura marginale alla Adinolfi! Boh se La Repubblica non riesce a vedere questo, povera informazione …

  3. barynia ha detto:

    Vediamo se carta e web domani daranno lo stesso rilievo al completamento d’informazione.

  4. shining69 ha detto:

    sono di palermo io ricordo la vicenda ai tempi, ricordo che cuffaro divenne presidente della regione sicilia, luglio 2001.
    riporto da wikipedia:
    “Durante la sua prima presidenza alla Regione Siciliana Cuffaro è entrato, insieme ad altri, nel registro degli indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra il clan di Brancaccio e ambienti della politica locale.[4] Con gli elementi raccolti, gli inquirenti ritengono che, attraverso Antonio Borzacchelli e Miceli (precedentemente assessore UDC al Comune di Palermo, legato a Cuffaro) e grazie alle talpe presenti nella Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Cuffaro abbia informato Giuseppe Guttadauro, boss mafioso ma anche collega medico di Miceli all’Ospedale Civico di Palermo, e Michele Aiello, importante imprenditore siciliano nel settore della sanità, indagato per associazione mafiosa, di notizie riservate legate alle indagini in corso che li vede coinvolti.”
    Michele aiello detto “re delle cliniche”. La sanità siciliana in quel periodo fu saccheggiata, questo era il contesto in cui Marino si trovò e lui li stonava.
    In un intervista a Ignazio Marino contenuta in un articolo del 3 gennaio 2003, tratto da la repubblica egli denunziava certi comportamenti.

    D: E così si è arreso?
    R: “Ancora no, anche se i cambiamenti ai vertici delle istituzioni nazionali e regionali hanno diminuito l’attenzione verso un progetto ancora troppo giovane per camminare da solo e che aveva invece bisogno del sostegno di tutti.
    Alle classiche difficoltà di dialogo con l’amministrazione regionale, s’è aggiunta la mancanza di intervento da parte del ministero e la fine della strategia di lungo periodo.
    L’ Ismett è nato per diventare il primo centro trapianti multiorgano italiano, ma dopo le autorizzazioni per fegato e rene non sono arrivate quelle previste per cuore, polmone e intestino.
    Infine non capisco perché la Regione abbia continuato a pagare “viaggi della speranza” a tanti pazienti che potevano essere curati in Sicilia”.

    D: Ma quale si è rivelato l’ostacolo insormontabile?
    R: “…la diffusa ritrosia al cambiamento e una grande abilità nel difendere piccoli o grandi interessi a scapito dell’interesse comune, che nel nostro caso è la cura dei malati. La mia sensazione è che in Italia nella sanità prevale la voglia di coltivare il proprio orticello: si creano reparti per fare un primario, si parcellizzano le responsabilità in modo che tutti comandino ma nessuno sia realmente responsabile, si lottizzano i posti letto.
    Ma ciò che più mi stupisce è che non si denunciano gli errori o le terapie sbagliate per non rischiare di offendere un altro medico, mettendo a rischio la salute di un malato e perdendo l’occasione di evitare il ripetersi degli errori in futuro”.

    L’intera intervista la trovate al seguente link.
    http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2003/01/15155911.pdf

  5. adriana ha detto:

    beh Ivan e’ normale amministrazione… Da una parte cercheranno di denigrarlo, dall’altra ignoreranno i contenuti, da un’altra ancora tenteranno di appicicargli la nomea del perdente. Dobbiamo vigilare, impedire che si diffondano storie fasulle dall’inizio contrastandole velocemente come è successo in questo caso e poi parlare parlare parlare, scrivere,scrivere, scrivere con a tutti quelli che conosciamo/incontriamo…

  6. […] un commento sulla vicenda. Ci consoleremo domani, però, quando il Foglio dedicherà ampio spazio al racconto di come sono andate le cose. Magari scusandosi per non aver verificato a dovere le proprie fonti prima di mettere un po’ […]

  7. clem ha detto:

    Ancora più sconcertante dell’uscita del Foglio credo che sia il quasi silenzio di Repubblica del 24/7 sulla presentazione della candidatura di Ignazio Marino. Mi auguro di essere smentito ma credo di non averne trovato traccia nemmeno su repubblica.it. Che delusione! Se mai ce ne fosse ancora bisogno, è una ragione in più per sostenere Marino.

  8. maurizio ha detto:

    Scalfarotto,
    ho inutilmente chiesto a Marino una spiegazione politica per l’apertura a Grillo.
    Nessuna Risposta.
    Provo a chiederlo a lei, perchè?
    Non mi risponda per democrazia, lei sa bene che in America non è possibile essere nelle liste di un partito e presentarsi per le primarie di un altro, e nemmeno essere elettore.
    Al di la delle regole era palesemente una pagliacciata.
    Perchè questa Fattazzata?

  9. gabriele zamparini ha detto:

    Grazie per questo articolo e per molti commenti intelligenti e informativi. Sono d’accordo sullo scandaloso silenzio dei media, a cominciare da Repubblica (un po’ troppo monotematica in questi unltimi giorni e settimane, forse?) mentre Micromega e Unita’ sono importanti e lodevoli eccezioni. Sono molto d’accordo con le conclusioni dell’articolo di Ivan: “Certo è che il silenzio sulla serata di ieri combinata con questa elegante uscita di stampa indica che chi vede nel progetto Marino e nelle sue promesse una minaccia è ben deciso a fermare questa candidatura con colpi sopra e sotto la cintura. Watch out.” On the positive side, questo significa anche che gli avversari e i competitori politici dentro e fuori il partito democratico sono spaventati dalle potenzialita’ riformatrici della Mozione Marino e dall’entusiasmo dei suoi numerosissimi sostenitori e simpatizzanti.

    Ci sono due interessanti articoli su MicroMega:

    1) uno di Paolo Flores d’Arcais
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/que-se-vayan-todos/

    2) e uno di Odifreddi
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/odifreddi-tre-buone-ragioni-per-sostenere-ignazio-marino/

    Io ho scritto una piccola email ai compagni e amici per l’emozione di aver per la prima volta aderito a un partito per sostenere una persona, una squadra e un programma, Ignazio Marino e la sua Mozione. Purtroppo lo stesso giorno che ho ricevuto la tessera, Franceschini ha pontificato che le famiglie di fatto non sono famiglie, e chiaramente quelle persone di serie B erano gli omosessuali che, per carita’ bisognera’ riconoscergli dei diritti, ma non sono famiglia e guai ad affidare lori dei minori che Franceschini docet hanno bisogno del papa’ e della mamma. Davvero una conoscenza dell’ argomento che piu’ scientifica non si puo’! Allora io ho scritto la mia esperienza di senza famiglia che pero’ ha una famiglia a Londra ed e’ pure riconosciuta come tale da quel diabolico governo di atei, anarchici e sovversivi di Sua Maesta’ la Regina Elisabetta II del Regno Unito http://www.imille.org/2009/07/franceschini-marino-e-la-mia-famiglia/

    Solidarieta’ e riconoscenza a Ignazio Marino e grazie ancora Ivan per questo articolo. Buon lavoro e coraggio!!!

    Ciao,
    Gabriele

  10. enrico ha detto:

    1.ma che tristezza il commento di scalfarotto: cercheranno di farci tacere, i colpi sotto la cintura, manca solo l’accenno al pericolo fascista. sembra preso da una (mediocre) assemblea studentesca anni ‘70.
    la lettera pubblicata dal foglio non è un falso e contiene accuse gravi e precise: marino faccia come farebbe un qualunque politico serio in un qualunque paese civile, replichi puntualmente agli addebiti e spieghi le sue ragioni.
    il resto è fuffa

  11. diego cruciani ha detto:

    Ma troppe ce ne capiteranno. Il rimestare di Ferrara fin negli scontrini di Marino significa che tutta questa storia NON E’ una manovretta di D’Alema per togliere voti a Franceschini e poi riversarli su Bersani. No, qui si stanno rimettendo in rete operativa, anche logistica, spezzoni vivi di un paio di generazioni di progressisti consapevoli, ancora pochi, ancora marginali, ma non piu’ sparsi fra resti di brandelli di girotondi (che si provvide a smembrare allo stesso modo). Qualunque cosa succeda, quella che deve nascere nei congressi di circolo a settembre dev’essere proprio la “corrente dei circoli”, anche se Marino che ha inventato questa formula dovessse mai essere bruciato (e assolutamente non credo proprio che lo sara’) da quel dichiarato pesantissimo violatore del codice professionale giornalistico che si chiama il conclamato infomatore di servizi spionistici stranieri Giuliano Ferrara. L’antifascismo non e’ una passeggiata, non molliamo mai il nostro collegamento fisico, materiale, con tutte le circoscrizioni elettorali possibili in Italia, nei circoli, pure se Marino fosse rapito da un disco volante. Gli attacchi e il silenzio stampa dimostrano che stiamo incidendo, giovani, stringere i denti per un po’ i decenni senza mollare, “mica stamo a pettina’ le bambole!”

  12. […] essere attivati in difesa di questi interessi siano proprio i quotidiani di sinistra. Ad ogni modo Ivan Scal­farotto, per anni responsabile Risorse Umane (il Personale) in USA, spiega la fuffa de Il Foglio. Non […]

  13. Marco ha detto:

    In quale partito milita Grillo?

  14. Matteo ha detto:

    Che tristezza… pensavo di aver trovato il candidato da votare… invece…
    uguale a tutti gli altri, la sua risposta è un orribile esercizio di retorica viscida.
    Aveva ragione mia nonna: stai lontano dai moralisti, che sono i primi a fare cose brutte.
    Addio

  15. fabio ha detto:

    Carissimi,
    in parole povere, stiamo parlando delle ricevute dei taxi o dei ristoranti che ciascuno di noi inoltra alla propria azienda per chiederne il rimborso. Marino le ha inviate sia alla filiale sia alla centrale dell’ UPMC, cosa che capita di fare a chiunque lavori in una multinazionale.
    Dunque: Marino, amministratore delegato dell’Ismett (destinatari di 30 milioni di euro dalla Regione Sicilia solo nel 2001), si mette a truffare sulle ricevute dei taxi.
    Scena uno, degna di Johnny Stecchino. Marino, chirurgo di fama internazionale, chiede al tassista palermitano: “Cumpare Turi, mi serve n’autru bollettinu ‘do taxi”. “Picchi’, dutturi, che mincchia c’a’ fari cu tutti ’sti bullettini?” “Nenti, m’aggiuvinu p’ammogghiarici un pane ‘cca meusa (Per avvolgere il pane con la milza, specialita’ palermitana; traduzione da cura del Foglio)”.
    Scena due. Marino torna a casa, ripulisce le ricevute dei taxi dall’olio della milza e comincia a falsificarle: “Minchia, che tragitto metto, adesso? Punta Raisi-Palermo, 60 euri; Mondello-Pittsburgh, seicento euri”.
    Scena tre: Marino va all’Ismett e invia le ricevute. I trapianti attendono, ma per lui, ad dell’Ismett e chirurgo di fama internazionale con misera busta paga, quei sessanta euri sono indispensabili.
    Ok, passiamo alle cose serie. La lettera. il Foglio si guarda bene dal pubblicare la lettera in inglese. Magari scopriremmo qualche traduzione un po’ avventata: nel paragrafo in cui si parla delle irregolarita’ si traduce piu’ volte che Pittsburgh ha “scoperto” le ricevute e magari non e’ proprio cosi’ in una missiva che non e’ altro che una rescissione contrattuale accompagnata dall’obbligo di restituzione dei benefits. E cosi’ che accade, nele aziende serie. Cosi’, per esempio, non accade nel Parlamento italiano, dove di recenti gli ex parlamentari hanno preteso e ottenuto la restituzione di privilegi.
    La lettera comincia attribuendo a Marino l’intenzione di lasciare l’UPMC. Un’azienda che avesse scoperto irregolarita’, l’avrebbe cacciato per giusta causa. E se le irregolarita’ fossero state di natura fiscale o dovute ad appropriazione indebita, Marino sarebbe in galera.
    Interessa capire, invece, come arriva questa lettera al Foglio. Butto li’ qualche informazione, tratta da Internet.
    Nel 2000 Romoff arriva a Palermo. Qualche mese prima nel capoluogo palermitano era giunto John Murtha. Ne diede notizia un comunicato stampa del comune di Palermo, allora guidato da Orlando (vedi: http://www.comune.palermo.it/Comune/Avvisi/2000/Aprile/22.htm)
    Potentissimo deputato americano della Pennsylvania, Murtha e’ un veterano del Vietnam. Ma soprattutto e’ un lobbysta dell’UPMC, e visita l’Ismett. Murtha e Romoff sono amici, il primo fa opera di lobbysta, il secondo finanzia con continuita’ il suo comitato elettorale (vedi:http://www.campaignmoney.com/political/contributions/jeffrey-romoff.asp?cycle=08). Entrambi sostengono Hillary Clinton nella corsa delle primarie contro Barack Obama.
    Il nipote di John Murtha, che presiede il sottocomitato per gli stanziamenti sulla Difesa, ha ottenuto degli appalti per 4 milioni di dollari con il Pentagono senza gara: scandalo. Lo stesso John fu coinvolto negli anni Ottanta in uno scandalo.
    Mornoff (mi viene da chiamarlo Smirnoff, desiderio di vodka ghiacciata…), invece, e’ entrato di recente nel mirino delle polemiche perche’ ha guadagnato ben 4,5 milioni di dollari lo scorso anno nonostante l’UPMC sia in pedita.
    Entrambi democratici. Entrambi legati a Clinton. I rapporti tra i Democratici italiani e quelli americani legati a Clinton sono stati tenuti in questi anni dall’entourage di Francesco Rutelli. Vabbe’, mi e’ venuto il complottismo…ciao a tutti!

  16. Goffredo Puccetti ha detto:

    Ciao Ivan,
    l’ho scritto sul sito di Marino poco fa e te lo copio-e-incollo anche qui:

    Wow! Un attacco a gamba tesa del Foglio e una censura preventiva spettacolare da parte di Repubblica e Corriere!
    Il tutto il giorno della presentazione della sua Mozione!!
    Prof, speravo che la sua candidatura desse fastidio ma non pensavo già a questi livelli e sin da subito! Ottimo segno, ottimo!
    Sulla lettera del Foglio, mi associo a chi le chiede un ulteriore precisazione. Esiste una lettera che rettifica? La si renda pubblica.
    Hanno tradotto in malafede? Li si sputtani (mi si perdoni il francesismo) senza remore. Ne arriveranno altre di bordate così e bisognerà abituarcisi e adottare una unica via di risposta: la verità. Verità documentata, a disposizione di tutti. Siamo in tanti a credere in lei, professore.
    In tanti ci siamo iscritti al PD solo ed esclusivamente per poterla sostenere. Ma vogliamo farlo, come scriveva Galileo ‘ab oculata certitude’, con una certezza incontestabile nelle idee e nella persona che se ne fa portavoce.
    In bocca al lupo e buona battaglia!

  17. Andrea ha detto:

    Marino ha fatto benissimo a dire che Grillo poteva tranquillamente iscriversi al PD. Grillo non è iscritto ad altro partito. La sua iscrizione non viola lo statuto del PD.

  18. PaC ha detto:

    @matteo
    Anche le nonne sbagliano. per non parlare di quei malandrini degli zii.

  19. maurizio ha detto:

    Lista 5 stelle.
    Ha un suo partito con meetup a livello nazionale che promuovono le liste 5 stelle.
    Il suo sito di Grillo ha promosso e sponsorizzato il voto per idv alle elezioni europee.

  20. maurizio ha detto:

    Argomentare una scelta politica con “ha fatto bene, anzi benissimo” appartiene più al tifo o alle valutazioni personali.
    Sul piano del rispetto dello statuto , visto di politica non si vuol discutere, Grillo ha un suo movimento che presenta liste , sempre in cotrapposizione con le liste o alleanze promose dal Partito Democratico. Se trova il tempo di andare a leggere le indicazioni di voto dei Meetup ai ballottaggi trovera o neutro o contro i Candidati del Partito Democratico.

  21. Zanna Bianca ha detto:

    Vi dirò, sembra un pò anomalo che una persona di quel livello controfirmi x accettazione un documento di tale importanza e di quel tenore, che ritiene essere una bozza, di cui non condivide il contenuto e di cui, oggi, dice sia stato sostituito da un successivo, che xò ancora non si è visto.
    Vorrei proprio sapere quanti di noi controfirmerebbero per accettazione la lettera con cui chiudere il proprio rapporto di lavoro, senza condividerne i contenuti!

  22. Barbara ha detto:

    Concordo. In pieno.
    Oggi, quando ho letto l’editoriale di Feltri e poi gli articoli del Foglio, mi sono sentita in lutto.
    Una mazzaferrata in testa mi avrebbe fatto meno male.
    Penso: basta, restituisco la tessera; ridatemi ‘r quattrino; mai più al seggio elettorale; la politica è lo specchio orrendo di un orrendo paese.
    E mi ritiro anche dal sindacato.
    Che vada tutto in malora: tanto, peggio di così… (anche se, lo so, c’è sempre un ampio margine di peggioramento).
    Circolo Aldo Aniasi, Milano Centro: 100, non 15 euro. Qui le tessere crescono – il congresso, la benedetta novità Marino – ma non lievitano.
    So dei problemi di finanziamento, del costo degli affitti, della stampa dei volantini, del “gettone” a certi relatori…
    Ma non sarebbe opportuno formalizzare queste “gabbie catastali” nei regolamenti a livello provinciale, regionale e nazionale? Rendere trasparenti le regole? Pubblicarle in rete, affiggerle nei circoli (come in certi casi si fa per il bilancio)?
    Anche per spiegare il diverso trattamento che chi si iscrive a Milano riceve rispetto a chi si iscrive a Napoli o a Cagliari. Non è che a Milano siamo tutti infarciti di soldi, non è che nel Mezzogiorno sono tutti sottoretribuiti. Certo, meno costa una tessera, più ne puoi comprare in vista del congresso.
    Ciò mi rattrista, parecchio.
    La tessera l’ho presa (dopo una fugace adesione ai DS) quando è diventato segretario Franceschini. Volevo contribuire non solo in denaro ma anche in partecipazione.
    Il discorso di Ignazio non mi ha “solo” entusiasmata, giovedì scorso: mi ha commossa, mi ha esaltata, mi ha fatto di nuovo credere che un altro mondo sia possibile. Volevo urlare: sei il nostro Obama (con tutti gli accidenti del caso).
    “Sì, sì; no, no”. Che è come dire: “Yes, we can”.
    Ma. Ma. Penso che a questo punto chi denuncia la “questione morale” debba parlare e chiarire. Dire. Apertamente.
    Come dipendente PA (Università) so fin troppo bene che le note spese vengono gonfiate a piacimento. Docenti, dirigenti, quadri, funzionari, facenti funzione e tutto il resto.
    E poi: vi è mai capitato di raccattare dal pavimento della farmacia uno scontrino orfano per cacciarlo al 730 alla voce “spese mediche”? A me sì: l’ho raccattato e lisciato, quello scontrino, perché ho uno stipendio mortificante rispetto al mio titolo e a ciò che devo fare.
    Sono una delinquente? Forse sì. Però la mia retribuzione è pubblica e sottoposta a rigorosi controlli. Cosa che non vale per altre categorie.
    8.000 dollari non sono né pochi né tanti, e il budget complessivo è ininfluente.

  23. monica soldano ha detto:

    Quando ho letto ciò che hai scritto, credevo che qualcuno l’avesse copiato da un altro sito dove avevo lasciato un commento pressocchè identico al tuo. Hia ragione, il punto è proprio questo. Chi spariglia i giochi, dà un fastidio clamoroso, quasi da ingaggiare un serial killer pur di toglierlo di mezzo. Comunque il Foglio e chi per loro sta volando basso, anzi bassissimo. Non fa onore a nessuno ed il disonore è di chi queste cose le scrive, non c’ è dubbio. Vorrei vedere i rimborsi spesa di Ferrara, mi piacerebbe capire anche chi lo paga.

  24. Zanna Bianca ha detto:

    Scusa Monica, non vorrai mettere in concorrenza Ferrara e Marino?
    Guarda che chi si candida a fare il segretario del PD agitando la bistrattata questione morale è Marino, ed è lui che deve dare conto.
    Quindi, onde evitare che vari uccellacci con i baffetti peschino nel torbido, Ignazio si sbrighi a mostrare (sempre se c’è) la lettera che sostituisce la precedente da lui improvvidamente firmata per accettazione, sennò fuori (ahimè) amen.

  25. Manuela ha detto:

    Il commento di Matteo è proprio quello che con questo falso scandalo si voleva suscitare: “sono tutti uguali” è il messaggio inviato e, ahimé, prontamente recepito da qualcuno. I politici stessi, ben serviti dai giornalisti, inviano ripetutamente questo messaggio: non potendo innalzare se stessi, sono felici di abbassare gli altri. E’ la forma di qualunquismo più subdola possibile, è la vera “antipolitica”, altro che Grillo. Ed è praticata proprio da coloro che dovrebbero più degli altri difendersene.
    Farà bene Marino a pubblicare tutti i documenti sul suo sito; ma i suoi sostenitori non dimentichino anche da chi è venuto l’attacco: dal Foglio! E si interroghino anche su chi potrebbe aver passato il documento al Foglio.
    Si guardino attorno:non c’è nessuno dell’establishment (dico della classe dirigente in senso lato: politici, giornalisti, magistrati o professori universitari), tranne qualche intellettuale attorno a Micromega, che si sia decisamente schierato per Marino. Segno che Marino, per l’establishment è pericoloso.

  26. Barbara ha detto:

    Domenica 26 luglio 2009
    Ore 18,59

    http://www.ignaziomarino.it/

    Not Found

    The requested URL /marino/ was not found on this server.

    Spero che sia una mera coincidenza.

  27. Andrea d'Avella ha detto:

    Credo che si possa e si debba cogliere l’attacco di Ferrara come occasione per dimostrare non solo l’assoluta integrità di Ignazio Marino nella vicenda ma anche un metodo nuovo di fare politica basato sull’assoluta trasparenza e su risposte puntuali. Anche se si parla si una cifra relativamente piccola, le accuse sui rimborsi spese sono specifiche e circostanziate. La pubblicazione sul sito ( che anche io da ieri sera non riesco a raggiungere!) della corrispondenza tra gli avvocati di Ignazio e quelli della UPMC con gli accordi riveduti di fine rapporto è certamente una buona cosa. Tuttavia ancora meglio sarebbe avere qualche altro documento specifico sulla questione dei rimborsi. Perché nella lettera tra avvocati non se ne parla più? Per chiudere veramente la questione penso sia, purtroppo, rispondere con i dettagli. Sono sicuro che la questione salterà fuori di nuovo nei dibattiti congressuali dei circoli e sarebbe assai utile poter mostrare dei documenti conclusivi. Se pensiamo alla campagna per le primarie di Barack Obama, l’aver risposto con forza e chiarezza ai tanti attacchi ricevuti, basti pensare alla questione del Rev. Jeremiah Wright, è stata alla fine una strategia vincente.

  28. claudio ha detto:

    concordo con Andrea: personale rinnovata fiducia per Marino, anche dopo aver letto la sua difesa sul’Foglio (http://www.ilfoglio.it/soloqui/2976), ma per non farsi infangare non basta quanto letto fino ad ora. risposte precise e puntuali per fugare ogni dubbio, SUBITO!
    questa famosa prima lettera del 7 Settembre, perché nessuno pubblica l’originale in Inglese? questi 8000 euro di “discrepanza”, doppi rimborsi? una lettera di spiegazione del UPMC per smentire le accuse del foglio?
    Meglio uscire tutta la verità in un colpo solo che distillarla in funzione degli attacchi di questi manigoldi.
    In bocca al lupo!

  29. Barbara ha detto:

    Sono davvero preoccupata.
    Il sito di Marino oggi funziona a strattoni, sono continui i messaggi di errore e addirittura do over quota, che non so cosa significhi ma sembra inquietante.
    Ho fatto in tempo a leggere la prima replica su quel benedetto sito. Non ho letto la seconda né le interviste ai quotidiani né lo scambio epistolare Italia-USA. Sempre messaggi di errore.
    Comunque.
    Non c’è scampo: Marino DEVE rispondere con fatti circostanziati.
    Se i fatti mostrano che la malversazione c’è stata, uscire dalla competizione (se non anche dal partito: un minimo di coerenza non guasterebbe, e almeno potrebbe guardarsi allo specchio e noi con lui).
    Se invece è la bufala che speriamo sia, meglio. Tirerò un sospiro di sollievo.

    barbara
    milano

  30. Maurizio ha detto:

    Scalfarotto ha scritto un nuovo argomento, cose importantissime per carita, cosi funziona internet e forse non solo internet ma tutta la comunicazione.
    Cmq io aspetto uno si alza è motiva politicamente l’apertuta a Grillo.
    Aspetterò qualche festa dell’unita, pardon Democratica, qui in romagna se ne fanno diverse e a volte si possono domande.

  31. Goffredo Puccetti ha detto:

    Ivan, psss, pss! SVEGLIA!!!!
    Lo scrivo pure a te che almeno di comunicazione ci capisci:
    se a ogni attacco Marino risponderà in maniera evasiva come ha fatto con Ferrara, non arriviamo nemmeno a Ferragosto.
    SVEGLIATEVI, ca%%o! Siamo nell’era di internet. Sai che mi frega se c’è una bella smentita sull’Unità o su vattelapesca.it?
    Io voglio leggere la smentita firmata Marino su ignaziomarino.it!!! Magari con un bel video. Ricordate gli attacchi subiti da Obama? L’imbarazzante amicizia col reverendo Wright? Le false accuse di aver dato del maiale alla Palin? E come rispose Obama?
    “Enough is enough! Ecco come stanno le cose, fatela finita di fare quelli che con capiscono. “Il tutto lo disse in prima persona dal suo sito.
    Punto. Fine delle divagazioni.
    Se qualcuno di quelli che gestiscono quell’angosciante cosa viola e verde rancido che è il sito di Marino si danno una svegliata, forse ce la facciamo a recuperare ed evitare altri autogol.

    In bocca al lupo da Parigi,

    G.

  32. Alessio Borsotti ha detto:

    Caro Goffredo Puccetti,
    internet è un mondo affascinante e Obama ha impostato una parte della sua campagna via web…solo una parte!

    “sveglia” bisogna dirlo a tutti gli italiani!

    saluti
    Alessio

  33. Zanna Bianca ha detto:

    Caro Alessio,
    occhio!
    A mio avviso proprio la mentalità del sentirsi “quei pochi resistenti ed ancora lucidi animati dal sacro fuoco di dover svegliare tutti gli italiani addormentati”, ci ha portato a questo punto.
    Risposte chiare ad ogni quesito;è questo di cui abbiamo bisogno.
    E Marino proceda a darle, da subito.
    Sennò che dirà quando da capo del governo dovrà prendere quelle decisioni impopolari ma inevitabili di cui però l’Italia ha bisogno?
    E’ finita l’era delle convergenze parallele!
    Ti saluto

  34. Alessio Borsotti ha detto:

    Caro Zanna Bianca,

    nessun sacro fuoco arde, ma una semplice analisi di una semplice persona che si scontra tutti i giorni.
    Lavoro,come responsabile, per una multinazionale dove le differenze si notano(tra Paesi)….l’Italia ha problemi di clientelismo e il nulla avanza.

    fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani.

    fraterni saluti
    Alessio Borsotti

  35. piergiorgio ha detto:

    ma zanna, evidentemente trattasi di firma per presa visione, mica di ammissione di malversazioni se no Marino forse a quest’ora sarebbe stato processato, multato ecc. O no?.

    E poi perchè tu, matteo etc. vi ostinate a non tenere conto delle precise spiegazioni che sono state date qui sulle modalità di questo genere di rapporti di lavoro nel sistema USA, e sulle modalità di comunicazione relative? Voi continuate a (volere) applicare categorie interpretative italiane a modalità di comunicazione rette da regole e abitudini comportamentali del tutto diverse.

    Ora capisco che di primo acchito, sfruttando appunto l’ignoranza di abitudini diverse dalle nostre e traduzioni dall’inglese maliziosette, persone interessate a far naufragare la candidatura di Marino abbiano potuto facilmente “montare” il solito “caso”.
    Capisco meno però chi, nel campo ipoteticamente “amico”, insiste con questa fuffa pur dopo le debite spiegazioni.
    Oppure lo capisco troppo.
    Che vergogna certe personalità del PD che si sono fiondate su questa storiella…basta vedere la Dorina Bianchi! povera gente…

  36. piergiorgio ha detto:

    la trovi pubblicata sul suo sito zanna.

  37. Zanna Bianca ha detto:

    Scusami Piergiorgio, nei paesi anglosassoni (dove ho lavorato anch’io) se firmi per accettazioni e rimandi il documento alla controparte, non significa per presa visione …questi sofismi li lasciamo a Cofferati e ai suoi bravi.
    Non si tratta di ostinazione sterile, ma di avere a cuore idee che se fossero rappresentate da persona poco autorevole, si correrebbe il rischio verrebbero buttate per sempre nel cassetto.
    E’ come lottare con i carri armati avendo in mano una pistola, per cui preoccupiamoci almeno di avere la vista buona.
    In Marino riponiamo le speranze in parecchi, proprio per inaugurare un nuovo modo di rapportarsi con le decisioni; per cui urge, in questo primo approccio, chiarezza e risposte dirette a domande dirette.
    E perdonami, dire di aver preso visione di un documento firmando nella parte dove è scritto “La sua firma sulla linea sottostante indicherà l’accettazione di questi termini e la Sua intenzione di essere legalmente vincolato a essi”
    beh non suona bene per un futuro candidato premier.
    Sperem

  38. LuciaB. ha detto:

    Ma perché non guardare (o non citare) i documenti che Marino ha pubblicato già qualche giorno fa?

    http://www.ignaziomarino.it/2009/07/26/carta-canta-contro-carta-stampata/

  39. Antonio ha detto:

    Francamente, questa discussione e’ quanto di piu’ penoso mi sia capitato di assistere da tempo. Le mozioni dei candidati sono note da qualche giorno. Pagine e pagine di idee interessanti (12 per Bersani, 26 Marino, 40 Franceschini) che valgono sicuramente il tempo della lettura e della discussione.

    Qui invece si continua a discettare, accusare, indagare su un caso aperto da Ferrara, e su cui il diretto interessato ha gia’ risposto fornendo la documentazione. Chi crede a Ferrara continua imperterrito a citare le stesse fonti. Chi crede a Marino, lo stesso.

    Piu’ che di luoghi di discussione, direi che a sinistra avremmo bisogno di arene. Le due parti in causa si incontrano, se le danno di santa ragione e dopo riconnettono i centri dell’ascolto. Sara’ barbaro quanto volete, ma almeno consentirebbe di chiudere questi botta-e-risposta tanto eterni quanto inutili.

  40. Alessio Borsotti ha detto:

    concludo con una bella trasmissione radiofonica di Radio Radicale :

    http://www.radioradicale.it/scheda/284489/speciale-giustizia

    fraterni saluti
    Alessio

    <> Oscar Wilde

  41. LuciaB. ha detto:

    ciao Antonio, volevo solo mettere un link ai documenti pubblicati da Marino stesso, da nessuno citati o linkati qui. Il fatto che l’UPMC abbia ri-assunto Marino a dicembre, dopo lo scambio di lettere e accuse di settembre, mi sembra abbastanza indicativo.

    Hai ragione però a dire che e’ deprimente che si parli solo di questo; la cosa che trovo più deprimente purtroppo non è che il Foglio conduca una campagna contro.
    Più scandaloso per me è che giornali come la Repubblica non si siano degnati nemmeno di pubblicare due righe per dire che Marino aveva presentato la sua mozione.
    Condurre dibattiti, scontrarsi nelle arene, diventa difficile senza informazione – cioè senza che molti di coloro che vogliono partecipare alla discussione (e i molti di più che poi andranno a votare alle primarie), sappiano che ci sono anche posizioni diverse da quelle dei due rapresentanti di ‘apparato’. Che Marino abbia la possibilità di vincere o no, in un certo senso, è quasi irrilevante: non parlare delle sue posizioni significa anche impedire che ciò che preme a molti elettori di sinistra e che lui dice a voce alta: onestà, uguaglianza, pari opportunità (nei diritti civili ma anche nell’accesso a e protezione del lavoro), prendere posizioni chiare e rispettarle… non parlare di tutto questo significa anche privare il dibattito di contenuti di interesse centrale per la maggioranza degli elettori di sinistra e centrosinistra – con convenienza, pare, per chi ha interesse a non cambiare troppo le cose.
    Ho scritto al direttore di repubblica.it al proposito – non che mi aspettassi una risposta, e in fatti non ha risposto. Forse se dirigessimo le nostre energie a chiedere di essere informati un po’ meglio, le sprecheremmo comunque, ma almeno le sprecheremmo per una causa migliore!

  42. Barbara ha detto:

    Ho letto che l’Upcm o come si chiama ha deciso alla fine di rispondere alla domanda del Foglio. Ho letto la lettera. Si ribadisce che le false fatturazioni ci sono state, e che è quello il motivo della cessazione del rapporto.
    All’inizio di questa faccenda ero sconcertata.
    Poi ho avuto… stavo per scrivere “una crisi di rigetto”, ma forse l’espressione è fuori luogo. Ho avvertito un senso di nausea.
    Dopo tante letture e riletture di post, forse sto cambiando idea.
    Anche perché mi sto davvero arrabbiando.
    Non mi insultate: sto leggendo “Papi” di Travaglio e co., e la vastità e varietà delle nefandezze compiute in questi ultimi tempi (le precedenti e future, già metabolizzate?) da Berlusconi, specialista dell’uso politico dell’informazione e dell’uso disinformativo della politica, mi stanno portando a cheidermi: ma se buttiamo Marino, che facciamo?

    Per quanto riguarda la stampa: io leggo Repubblica, e devo dire che mi ha stupito il quasi nulla che è stato scritto sul caso. Qualcuno parla di silenzio sulla candidatura, ma a me pare piuttosto che questo sia sceso dopo sabato.
    Il Corriere della sera oggi parla della email degli americani.
    Ho sfogliato Libero: mi pare di non aver trovato neanche un cenno alla vicenda.

  43. Barbara ha detto:

    Anch’io mi sento più tranquilla, però mi chiedo:
    – perché non pubblicare la lettera sul sito di IM?
    – quali sono i giornali che saranno querelati (sul Foglio direi che non ci sono dubbi…)?
    – la faccenda delle fatture doppie non potrebbe essere chiarita meglio?

    Vi segnalo questo articolo de La Stampa del 2003, che riprendo dal blog del sito di IM, sulle vicende giudiziarie di Ismett e co.

    http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3919384

    Ciao
    barbara

  44. Alessio Borsotti ha detto:

    Cara Barbara,

    il sito di IM deve rimare politico,per la situazione con UPMC-Ismett è bene utilizzare altri canali….UPMC ha perso un’occasione per dimostrarsi professionale e non ricadere nell’errore!

    UPMC in america è stata accusata di creare un monopolio e di adottare procedure poco ortodosse,ecco :

    http://www.entrepreneur.com/localnews/1815696.html

    http://online.wsj.com/article/SB122722880819446359.html#articleTabs%3Darticle

    fraterni saluti
    Alessio Borsotti

  45. Claudio ha detto:

    …Caro Scalfarotto, la difesa che fai di Marino non è credibile.

    …anche io ho lavorato in aziende americane e conosco bene le policy che regolano i rapporti di lavoro in queste aziende.

    Ciò che c’è scritto nella lettera sottoscritta da Marino e consegnata all’UMCP è molto chiaro e nessuna, ripeto nessuna azienda americana (nè nessun legale) scriverebbe in un’accordo di transazione ciò che è riportato in merito alla vicenda dei rimborsi se non fosse assolutamente vero. Nè è una lettera standard come da te affermato.

    Anzi, la nota dell’UMCP dice chiaramente che “le irregolarità nella gestione finanziaria furono poste in essere in modo intenzionale e deliberato da parte del Dr. Marino, e questo accadde in modo ripetuto nell’arco di molti mesi e non si è limitato ad un singolo evento”.

    Questo tanto per chiarire e per non raccontarci frottole.

    Tanto vero che l’UMCP intervistato nuovamente sulla risposta “evasiva” data da Marino ha dapprima risposto che non poteva dare ulteriori informazioni, poi ha inviato una comunicazione ufficiale che smentisce definitivamente la risposta di Marino.

    Di seguito chi è interessato (e chi non si nasconde dietro un dito) può leggere il testo della comunicazione dell’UMCP pubblicato dal Foglio:

    Il giorno stesso in cui questo giornale ha pubblicato la lettera con cui il capo dell’UPMC (Jeffrey A. Romoff) spiegava le ragioni dell’allontanamento di Marino da Pittsburgh (il 24/7), il Foglio ha contattato l’Università per chiedere chiarimenti. In un primo momento, il portavoce dell’UPMC ha risposto con un “At his point in time, we have no comment”, poi ha scelto di entrare nel merito della questione scrivendoci questa e-mail che il Foglio ha ricevuto ieri pomeriggio alle 14.03.

    “La lettera firmata dal Dr. Ignazio Marino il 6 settembre 2002 è la lettera finale e ufficiale delle dimissioni e non rappresenta né una bozza né un tipo di lettera standard di conclusione di rapporto. Le irregolarità nella gestione finanziaria furono portate alla luce dal servizio di audit di UPMC – e non dal Dr. Marino. Esse furono poste in essere in modo intenzionale e deliberato da parte del Dr. Marino, e questo accadde in modo ripetuto nell’arco di molti mesi e non si è limitato ad un singolo evento. La corrispondenza successiva con il Dr. Marino e i suoi rappresentanti legali semplicemente specificava come sarebbero state attuate le condizioni di fine rapporto. Successiva corrispondenza e lettere di referenze non hanno avuto alcun effetto in quanto il Dr. Marino aveva rinunciato a ogni privilegio legato alla sua posizione, forfait, salari, benefits, liquidazione e ogni altro futuro pagamento come parte dell’accordo di restituzione, incluso qualsiasi tipo di collaborazione professionale con UPMC e con le proprie affiliate. Qualunque preoccupazione il Dr. Marino possa aver avuto in merito alla Sicilia e alle proprie scelte di carriera, ciò non ha avuto alcun rilievo nella negoziazione. Ad oggi, nessun fatto o informazione ha modificato o invalidato il contenuto della lettera del 6 settembre 2002”.

    Paul Wood, Vice President, Public Relations,
    University of Pittsburgh Medical Center

  46. […] essere attivati in difesa di questi interessi siano proprio i quotidiani di sinistra. Ad ogni modo Ivan Scalfarotto, per anni responsabile Risorse Umane (il Personale) in USA, spiega la fuffa de Il Foglio. Non […]

  47. […] essere attivati in difesa di questi interessi siano proprio i quotidiani di sinistra. Ad ogni modo Ivan Scalfarotto, per anni responsabile Risorse Umane (il Personale) in USA, spiega la fuffa de Il Foglio. Non […]