23 Luglio 2009

Partenza alle 17.30, da Milano.

Uncategorized

Quest’oggi alle 17.30, alla camera del Lavoro di Milano, Ignazio Marino e Pippo Civati presenteranno la nostra mozione congressuale. Moltissimo lavoro in questi giorni per sistemare e rivedere il documento e il discorso che il nostro candidato farà quest’oggi. Sarà un discorso alto, forte, che parlerà dell’Italia che proveremo a costruire, di un’Italia che faccia dell’apertura, del coraggio, del merito, della protezione e della libertà gli strumenti per ripartire.

Da qualche giorno sto lavorando molte ore al giorno (e notte, anche a spese del blog che languiva da giorni) gomito a gomito con il Senatore Marino e ho la sensazione forte di contribuire a qualcosa di importante. Marino ha esperienza umana, sensibilità e intelligenza nelle dosi massicce che sono necessarie per provare a produrre un cambiamento davvero sostanziale, non un semplice miglioramento di quello che c’è, ma qualcosa di completamente diverso – revolutionary rather than evolutionary – che poi è quello di cui questo paese ha bisogno.

Un nuovo metodo, nuove persone, nuove idee; non raccogliere semplicemente un testimone, ma provare a partire daccapo; chiedere molti meno “perché?” e molti più “perché no?”; non accontentarsi di sapere che si fa più o meno così perché si è sempre fatto così.

Il cammino non sarà un letto di rose, credo. Quando più avanti sarà chiara la percezione del potenziale innovativo di Marino (amplificato dal contributo forte di Pippo Civati e dei piombini, della rete, di tutte le persone che si sono riavvicinate alla politica e al PD in queste settimane) chi dovrà conservare, dentro e fuori dal partito, cercherà sicuramente di farlo.

Anche la meccanica di questo congresso non aiuta, con le tessere e tutte le domande che ancora sono aperte sul tesseramento (troppo in alcuni posti e troppo poco in altri). E poi con una dialettica con le altre due mozioni che sono francamente difficili da distinguere se non sulla base di questioni legate alla gestione di un potere che il Partito Democratico gestisce ogni giorno di meno. Anche nonostante le vicende veramente imbarazzanti – non saprei come definirle altrimenti – di Berlusconi in questi giorni.

I problemi e gli ostacoli da superare saranno moltissimi, il tempo per organizzare tutta questa cosa è stato ridottissimo (Marino si è candidato il 4 di luglio) e stiamo facendo letteralmente i salti mortali provando a gestire le mille storie diverse che si trovano sui territori e anche il tanto entusiasmo e la voglia di fare che richiedono di essere prese in considerazione, convogliate e dirette per non creare delusioni. Qualcosa l’abbiamo azzeccata al 100%, altre cose hanno di certo mostrato margini di miglioramento, ma la squadra cresce e si allarga e affina il suo modo di lavorare imparando anche dalle esperienze.

A un certo punto del suo discorso di oggi, non rivelo nulla di sorprendente, Marino parlerà dell’ascolto, di quanto consideri questo una delle sue principali caratteristiche. Pippo dirà che con oggi la nostra mozione nasce, invece di finire cristallizzata in un documento cartaceo come accade di solito, e che crescerà negli incontri con le persone che avremo di qui a settembre sia fisicamente che in rete.

Sarà una mozione inclusiva e ci sarà molto, moltissimo lavoro da fare. Non solo per innovare il partito e il Paese ma per provare a misurarci con altri standard di qualità, di modernità, di democrazia e di civiltà. Mi fermo qui, ne riparliamo a mozione presentata.

Buon viaggio a tutti, e in bocca al lupo a Ignazio e a tutti noi.

11 risposte a “Partenza alle 17.30, da Milano.”

  1. piergiorgio ha detto:

    In bocca al lupo!

  2. Andrea ha detto:

    I miei più sinceri auguri. In bocca al lupo!

  3. pierluigi ha detto:

    IN BOCCA AL LUPO IVAN!

  4. Anellidifumo ha detto:

    In bocca al lupo.

  5. Manuela ha detto:

    In bocca al lupo a tutti noi, e al nostro paese! Oggi è stata una giornata emozionante, dove si è parlato di politica in modo molto diverso da quello cui eravamo tristemente abituati. Abbiamo sentito parlare di politica in modo alto e nello stesso semplice; pacato e avvincente. Abbiamo intravisto quel mondo nuovo che avevamo perso nelle nebbie della politica politicante. Sarà dura, è vero: spareranno ad alzo zero per non farci passare. Ma sono convinta che qualcosa di nuovo è successo oggi in Italia, qualcosa che aspettavamo da molto tempo, e che sarà difficile, vada come vada, cancellarlo o anche solo ignorarlo. Beh, non voglio far retorica, ma grazie. Anche a me è rinata la voglia di far politica, di avere un obiettivo, di credere nella possibilità di cambiare: e non era impresa facile.

  6. alberto biraghi ha detto:

    Fino a quando Pippo Civati non smentirà pubblicamente la vergognosa sleccazzata post sconfitta a Filippo Penati (il Bassolino del Nord, esponente della peggior deriva affarista e fascioleghista del Piddì) “che resta sempre il nostro capitano”, non potrò aver fiducia in qualunque progetto che lo coinvolga in una posizione di rilievo. Di belle parole se ne sentono tante, ma ora è il momento della coerenza, una “Serracchiani-2 la vendetta” (discorso rivoluzionario e conseguente imbuco immediato su comodo scranno) non serve a nessuno.
    L’ambiguità politica cerchiobottista di cui Pippo sta diventando un esperto è la iattura dell’Italia che ha portato la sinistra al disastro sotto gli occhi di tutti. O si prendono le distanze da questi metodi e da quelle persone, facendo nomi e cognomi (o quantomeno evitando di sdoganare i peggiori) oppure ogni progetto sarà inquinato prima di nascere.
    Il bravo Marino sappia che il problema del Piddì non è solo il binettismo, ma anche il penatismo che ne mina alla radice la credibilità. Prendere le distanze da questa gente vorrebbe dire riuscire a riavvicinare al progetto tante persone non più disposte a mediare con la decenza.

  7. Antonio ha detto:

    Cioe’ per Biraghi la soluzione e’ tracciare la solita linea della purezza di sinistra, ieri la fede a Marx, oggi la decenza secondo Biraghi. Chi ci sta e’ con noi, gli altri fuori, e una bella scissione di sinistra, purgante ma rigenerativa, non puo’ che farci bene. Geniale quest’uomo, una fucine di idee nuove.

  8. claudio ha detto:

    scusa Antonio, ma come la combatti la sottocultura e il degrado morale e civico dilagante, catalizzato dal corruttore-puttaniere di Arcore se non con l’arma della “purezza”, della credibilità, della coerenza tra principi enunciati e scelte ed azioni politiche concrete?

    Invece la mozione sono curioso di leggerla, dove la possiamo trovare?
    grazie e buon fine settimana a tutti

  9. […] sono della partita, a cominciare da Pippo (qui il testo del suo intervento a Milano) e da Ivan, che ieri — finite le fatiche programmatiche — è tornato a scrivere post. Personalmente (per […]

  10. Zanna Bianca ha detto:

    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-8096.htm

    occhio ragazzi: se questo trucca le note spese, ammettendolo per giunta, voi gli affideresti l’eventuale guida del PD ed eventualmente il governo del paese?

    Scalpha, che ne pensi?

    Non sarebbe il caso che Marino spiegasse questa sua macchiolina?

  11. alberto biraghi ha detto:

    Vedi Antonio, il problema è proprio assegnare a me, condendola col sarcasmo di prammatica, la definizione di purezza e decenza, che dovrebbero essere temi condivisi a priori. Conosco bene le accuse: “tafazzi”, “malpancista”, eccetera (ora è gravissimo anche essere stati comunisti, Veltroni docet), ma non rinuncio di denunciare il degrado da parte di chi – come Filippo Penati con la complicità di chi non lo denuncia all’opinione pubblica – ha approfittato della buonafede degli elettori per farsi gli affari propri in modo smaccato, malgovernare e solleticare il ventre molle lombardo con dichiarazioni razziste e leghiste per non perdere la ricca poltrona.
    Per questo non sono più disposto ad accettare né la realpolitik (perché alla fine Penati e i suoi non erano diversi da Podestà e i suoi), né i meravigliosi discorsi alla Civati se non preceduti dalla coerenza. Dopo anni di attenzione alla politica e militanza ne ho piene le palle di tutti i pippicivati che parlano benissimo, scrivono meglio, commuovono le masse, auspicano rinnovamenti e ricambi, ma in backrground non rinunciano alle manovre del malaffare politico (quelle che hanno ridotto l’Italia come vediamo) per il proprio tornaconto. Ne ho proprio pieni i coglioni, per dirla in inglese, di questa ambiguità e se Ignazio Marino è una speranza anche per me, vedere che si circonda prima di goffredibettini e poi di pippicivati mi delude non poco.
    Chevvofà, mi capita di non riuscire più a farmi fottere dai discorsi emozionanti, quelli li sanno scrivere anche Velardi e Rondolino, con le conseguenze che abbiamo visto tutti.