5 Dicembre 2007

Incapaci, presuntuosi (e gay)

Diario, Laicità

gaycommunity.jpg
In una mailing list di maggiorenti del movimento gay nella quale mi trovo, probabilmente per errore, coinvolto si discute – e qualcuno gli dà pure ragione – delle dichiarazioni di D’Alema. Questo il mio intervento, due minuti fa.
“Sia ben chiara una cosa.
Nessuno qui dentro, o fuori di qui, ha il diritto di disporre dei diritti dei propri concittadini. Il diritto alla piena uguaglianza davanti alla legge e quello alla pari dignità in particolare.


Il fatto di essere gay e di fare politica non legittima alcuno di noi a rinunciare a nome di tutti ad alcun diritto, compreso il matrimonio e l’adozione di minori – riconosciuti in moltissimi paesi della cui civiltà giuridica non è lecito dubitare – per nessuno dei gay e delle lesbiche italiane.
Se il sindacato siede al tavolo delle trattative e rinuncia per motivi tattici a taluno dei diritti dei lavoratori ha poi almeno il buon gusto di chiamare i lavoratori a referendum. Mi piacerebbe sapere sulla base di quale mandato ci si permette di stabilire a quali diritti, diritti indisponibili, di cittadinanza noi si possa rinuciare a nome di milioni di gay e lesbiche italiani. Nessuno ci ha dato un tale mandato e chi se lo arroga dovrebbe rendersi conto dell’abnormità e dell’arroganza del passo che compie.
Io personalmente non ho concesso ad alcuno il diritto di rinunciare a nome mio al diritto di sposarmi e sarà bene che nessuno, qui dentro o fuori di qui, si permetta di rinunciare al mio pieno diritto di cittadinanza senza il mio esplicito consenso.
Siamo la comunità GLBT con meno diritti dell’Europa occidentale e chi ha gestito la nostra immagine pubblica e ha fin qui trattato a nome della comunità dovrebbe constatare con onestà intellettuale il fallimento completo della propria linea politica e trarne le opportune conseguenze.
L’unica posizione che siamo legittimati a portare avanti è quella dell’assoluta parità di diritti con tutti gli altri cittadini della Repubblica. E’ un mandato che affonda le sue radici nella Costituzione, in svariate fonti giuridiche internazionali e in elementari considerazioni di civiltà giuridica.
I diritti o ci sono o non ci sono, miei cari, tertium non datur. E noi in Italia non abbiamo uno straccio di diritto.
Se Martin Luther King si fosse mosso con il nostro peloso e unilaterale realismo, oggi sarebbe vivo, grasso, con una bella carica pubblica e tutti i relativi benefit, ma i neri non sarebbero ancora ammessi nelle Università dell’Alabama.
Ivan
PS Niente di personale, naturalmente”.

29 risposte a “Incapaci, presuntuosi (e gay)”

  1. Marco Simoni ha detto:

    De Giorgi, presidente di Gay.it dice che D`Alema ha ragione?
    E sta ancora li?
    Non c`e` limite all`incredibile.

  2. Filippo ha detto:

    Grillini ha stroncato D’Alema per bene: “Parigi val bene una messa”. Letteralmente.

  3. Dario ha detto:

    E in mezzo a tutto questo bailamme (peraltro ignorato da tutti i telegiornali), c’è ancora chi crede alla laicità e all’identità “di sinistra” del PD? Su. Un invito a Scalfarotto, agli amici di Gayleft eccetera, continuando le metafore mistico-religiose del precedente commento (e come diceva il buon Nanni Moretti): la messa è finita. Andatevene dal PD. E quando uscite, sbattete bene la porta, ché tutti sentano che la comunità glbtq è arcistufa di questa politica e di politici come D’Alema.

  4. Paolo Cambieri ha detto:

    I laici o sono o non sono ( non ci interessa se ci fanno). Tertium non datur !

  5. giacomo ha detto:

    Ivan io vado leggermente fuori tema partendo da un elemento “secondario” del tuo intervento, quello delle adozioni. Personalmente sono perfettamente d’accordo sul concedere anche il matrimonio agli omosessuali, come ho detto altrove pur essendo etero e sposato non sento la mia famiglia minacciata dal fato che che ne so Ivan Scalfarotto si sposi con l’uomo che ama e quindi non vedo perché negare questo (e non parlo di DICO parlo proprio di matrimonio).
    Non sento il bisogno di un gran dibattito sulla questione perché mi sembra talmente semplice e le argomentazioni contrarie talmente assurde che ormai il mio punto di vista si è abbastanza stabilizzato.
    Però ammetto di avere delle riserve sull’adozione. Non perché la escluda a priori ma perché coinvolgendo delle altre persone sento il bisogno di un esame più approfondito della questione prima di poter essere a favore o contrario, mi piacerebbe che ci fosse un dibattito vero in cui mi venissero spiegate le ragioni pro e contro, e magari sapere che effetti stanno avendo a livello sociale le adozioni da parte delle coppie omosessuali negli altri paesi.

  6. Filipo l'altro ha detto:

    il pensiero di giacomo sul versante del matrimonio e’ il mio. sono etero e vivo in coppia e non capisco
    in che modo il matrimonio gay possa essere in qualche meno contro la famiglia. e sopratutto non capisco
    che c’entra la religione che il d’alema massimo ha tirato in lizza. io che ho una famiglia, non ho paura dei matrimoni omosessuali, ne mi sento in nessun modo minacciato. di che poi? ed in che modo? nessuno.
    semmai chi minaccia la famiglia sono proprio quegli che da un lato si oppongono ai matrimoni omosessuali in nome appunto “della famiglia”, ma poi in realta’ x la famiglia nn muovono un dito.
    mentre in paesi come francia, belgio, robusta politiche di sostegno alla famiglia convivono con diritti di coppie di fatto omo o etero o con matrimoni omosessuali. il trucco IVan e’ tutto aui:
    il rafforzamento dei diritti di una parte, rafforza tutta la societa’
    si vede in francia, si vedein spagna.il prendere in considerazione delle persone senza diritti vuol dire
    creare una societa’ piu’ giusta, e fare un salto di qualita del quale tutti beneficeranno

  7. Filipo l'altro ha detto:

    il pensiero di giacomo sul versante del matrimonio e’ il mio. sono etero e vivo in coppia e non capisco
    in che modo il matrimonio gay possa essere in qualche meno contro la famiglia. e sopratutto non capisco
    che c’entra la religione che il d’alema massimo ha tirato in lizza. io che ho una famiglia, non ho paura dei matrimoni omosessuali, ne mi sento in nessun modo minacciato. di che poi? ed in che modo? nessuno.
    semmai chi minaccia la famiglia sono proprio quegli che da un lato si oppongono ai matrimoni omosessuali in nome appunto “della famiglia”, ma poi in realta’ x la famiglia nn muovono un dito.
    mentre in paesi come francia, belgio, robusta politiche di sostegno alla famiglia convivono con diritti di coppie di fatto omo o etero o con matrimoni omosessuali. il trucco IVan e’ tutto aui:
    il rafforzamento dei diritti di una parte, rafforza tutta la societa’
    si vede in francia, si vedein spagna.il prendere in considerazione delle persone senza diritti vuol dire
    creare una societa’ piu’ giusta, e fare un salto di qualita del quale tutti beneficeranno

  8. Filipo l'altro ha detto:

    il pensiero di giacomo sul versante del matrimonio e’ il mio. sono etero e vivo in coppia e non capisco
    in che modo il matrimonio gay possa essere in qualche meno contro la famiglia. e sopratutto non capisco
    che c’entra la religione che il d’alema massimo ha tirato in lizza. io che ho una famiglia, non ho paura dei matrimoni omosessuali, ne mi sento in nessun modo minacciato. di che poi? ed in che modo? nessuno.
    semmai chi minaccia la famiglia sono proprio quegli che da un lato si oppongono ai matrimoni omosessuali in nome appunto “della famiglia”, ma poi in realta’ x la famiglia nn muovono un dito.
    mentre in paesi come francia, belgio, robusta politiche di sostegno alla famiglia convivono con diritti di coppie di fatto omo o etero o con matrimoni omosessuali. il trucco IVan e’ tutto aui:
    il rafforzamento dei diritti di una parte, rafforza tutta la societa’
    si vede in francia, si vedein spagna.il prendere in considerazione delle persone senza diritti vuol dire
    creare una societa’ piu’ giusta, e fare un salto di qualita del quale tutti beneficeranno

  9. Filipo l'altro ha detto:

    il pensiero di giacomo sul versante del matrimonio e’ il mio. sono etero e vivo in coppia e non capisco
    in che modo il matrimonio gay possa essere in qualche meno contro la famiglia. e sopratutto non capisco
    che c’entra la religione che il d’alema massimo ha tirato in lizza. io che ho una famiglia, non ho paura dei matrimoni omosessuali, ne mi sento in nessun modo minacciato. di che poi? ed in che modo? nessuno.
    semmai chi minaccia la famiglia sono proprio quegli che da un lato si oppongono ai matrimoni omosessuali in nome appunto “della famiglia”, ma poi in realta’ x la famiglia nn muovono un dito.
    mentre in paesi come francia, belgio, robusta politiche di sostegno alla famiglia convivono con diritti di coppie di fatto omo o etero o con matrimoni omosessuali. il trucco IVan e’ tutto aui:
    il rafforzamento dei diritti di una parte, rafforza tutta la societa’
    si vede in francia, si vedein spagna.il prendere in considerazione delle persone senza diritti vuol dire
    creare una societa’ piu’ giusta, e fare un salto di qualita del quale tutti beneficeranno

  10. filippo l'altro ha detto:

    giacomo, in parte dissento sulla linea delle adozioni. dissento perche’ vedo che avviene nei paesi dove e’ permessa. penso poi che per secoli i figli sono cresciuti senza uno straccio di presenza maschile in casa, dico per secoli. i maschi nn stavano quasi mai in casa. pure maschi e femmine sono rimasti e gli etero sessuali non sono scomparsi.
    comunque reputo giusto si effetuino degli studi se questo serve a creare convergenze ed ad aricchire il dibattito.

  11. filippo l'altro ha detto:

    giacomo, in parte dissento sulla linea delle adozioni. dissento perche’ vedo che avviene nei paesi dove e’ permessa. penso poi che per secoli i figli sono cresciuti senza uno straccio di presenza maschile in casa, dico per secoli. i maschi nn stavano quasi mai in casa. pure maschi e femmine sono rimasti e gli etero sessuali non sono scomparsi.
    comunque reputo giusto si effetuino degli studi se questo serve a creare convergenze ed ad aricchire il dibattito.

  12. filippo l'altro ha detto:

    giacomo, in parte dissento sulla linea delle adozioni. dissento perche’ vedo che avviene nei paesi dove e’ permessa. penso poi che per secoli i figli sono cresciuti senza uno straccio di presenza maschile in casa, dico per secoli. i maschi nn stavano quasi mai in casa. pure maschi e femmine sono rimasti e gli etero sessuali non sono scomparsi.
    comunque reputo giusto si effetuino degli studi se questo serve a creare convergenze ed ad aricchire il dibattito.

  13. filippo l'altro ha detto:

    giacomo, in parte dissento sulla linea delle adozioni. dissento perche’ vedo che avviene nei paesi dove e’ permessa. penso poi che per secoli i figli sono cresciuti senza uno straccio di presenza maschile in casa, dico per secoli. i maschi nn stavano quasi mai in casa. pure maschi e femmine sono rimasti e gli etero sessuali non sono scomparsi.
    comunque reputo giusto si effetuino degli studi se questo serve a creare convergenze ed ad aricchire il dibattito.

  14. Fabio ha detto:

    Giacomo, l’adozione non regola un diritto degli adulti, ma sancisce un diritto dei bambini: quello ad avere una famiglia che se ne prenda cura e, possibilmente, li ami. Ora, l’argomento che viene utilizzato il più delle volte per sostenere l’impraticabilità dell’adozione omosessuale è quello ben noto della “natura” che vorrebbe i genitori “maschio e femmina”, anche al fine di permettere nel bambino la formazione di una buona identità personale, sessuale, di genere, etc. etc. Dunque, se i genitori non fossero “maschio e femmina” – si dice – i bambini potrebbero soffrire disturbi di vario genere. Ovviamente, questa sofferenza non è ritenuta – dai più illuminati – una conseguenza necessaria ma, piuttosto, un’eventualità; ovviamente, però, anche solo la possibilità che ciò si verifichi non può che condurre chiunque abbia a cuore le sorti dell’infanzia ad opporsi all’adozione da parte degli omosessuali. Logicamente. Tuttavia, il presupposto su cui si fonda questo ragionamento è del tutto infondato e falso. Diversi studi condotti per conto dell’APA (la più importante e prestigiosa associazione psichiatrica americana e una delle più accreditate nel mondo scientifico) hanno dimostrato l’inconsistenza di questo argomento: i figli di genitori omosessuali non si differenziano significativamente dai figli di genitori eterosessuali relativamente a disturbi di qualsiasi tipo. La gran parte degli psicologi e psichiatri italiani, peraltro, affermano – nel privato dei loro studi – sostanzialmente la stessa cosa.
    Certo, si potrebbe a questo punto invocare la malefica lobby gay che avrebbe determinato la scomparsa dell’omosessualità dal novero dei disturbi mentali e che avrebbe, quindi, corrotto l’APA per falsificare i risultati degli studi effettuati. Al di là del carattere fantascientifico, complottista e terroristico di tale affermazione, sostenere ciò corrisponderebbe ad affermare che la gran parte degli studi scientifici (dell’intero mondo accademico e non solo) sono truccati ad arte, compresi quelli che, ad esempio, affermano l’utilità o l’indispensabilità di un certo farmaco o di una determinata cura. Il processo argomentativo è identico e le conclusioni sono assolutamente infalsificabili, dunque prive di fondamento scientifico, e perciò assimilabili agli argomenti di fede.
    In altre parole, non esiste alcun motivo valido per opporsi all’adozione da parte di persone o coppie omosessuali. Esattamente – né più né meno – come accade per le coppie eterosessuali. E questo è il motivo per cui i paesi nei quali gli omosessuali possono adottare non sono abitati da tribù di neo barbari ma da cittadini e governi molto più avanzati dei nostri, almeno per ciò che riguarda il rispetto e la tutela dei diritti delle persone, siano essi adulti o bambini.

  15. enzo lodesani ha detto:

    Sono d’accordo con l’intervento di Ivan. Però, detto questo, le parole di D’Alema sono solo l’ultimo anello di una catena di “disguidi” del PD sul tema dei diritti e della laicità. Disguidi che mettono in discussione, almeno per me, l’adesione a quello che dovrebbe essere, finalmente, un partito riformista e dove l’essere riformista significa avere come faro per il proprio agire nella società la difesa dei diritti e la laicità. Penso proprio che non potrò giocarmi la “mia coerenza” sui quesi due temi stando in un partito che sembra scivolare inesorabilmente verso una sudditanza ai valori della Chiesa.

  16. leny ha detto:

    Notevole il tuo intervento. Nel merito si tratta di un intervento eccellente che condivido… De Giorgi: ma chi è?

  17. leny ha detto:

    Notevole il tuo intervento. Nel merito si tratta di un intervento eccellente che condivido… De Giorgi: ma chi è?

  18. Filippo l'altro ha detto:

    Fabio dice in modo migliore e dettagliato quello che vcercavo di dire ieri. Esistono gia degli studi, di cui Fabio ne cita nuo, che dimostrano come bambini/e adottate da coppie omosessuali non mostrano particolari segni di squilibrio nella formazione della propria identita’. altrettanto e’ provato da studi spagnoli , di cui non ho il riferimento al momento.
    Aprofitto per ricapitalore un po di cose:
    – E’ proprio per questo che nel mio post predendente dicevo che per secoli i bambini sono cresciuti senza avere una vera presenza maschile, dato che il pater familias stava sempre fuori. Eppur le identità sessuali non si sono perse.
    -Un bambino deve essere circondato d’amore: questo é quello che importa. Il fatto che un bambino cresca in un ambito eterosessuale madre-padre, non implica he riceva amore. Il problema centrale e’ come viene trattato il bambino: se viene circondato d’affetto, se non viene maltratto, ecc . Invece enl dibattito politico si riduce il tutto ad una questione omo eterosessuale. Per dirla alla Funari: “E mejo dare i bambini in adozione a coppie omosessuali che a certe coppie eterosessuali”.
    – Infine guarderei alla Spagna: dove la Navarra e’ stata la prima regione in cui e’ stata autorizzata tale tipo di adozione. Bisogna spiegare agli italiani che la Navarra e’ unaragione molto particolare, controllata da sempre dai conservatori e sopratutto con una presenza importante dell’Opus Dei. Per farvi capire , basti pensareche Navarra e’ l’unica regione spagnola in cui non vi sono centri pubblici in cui si pratichi l’aborto (la salute é competenza regionale). Eppure é li che l’adozione ha fatto i suoi primi passi.

  19. Filippo l'altro ha detto:

    Fabio dice in modo migliore e dettagliato quello che vcercavo di dire ieri. Esistono gia degli studi, di cui Fabio ne cita nuo, che dimostrano come bambini/e adottate da coppie omosessuali non mostrano particolari segni di squilibrio nella formazione della propria identita’. altrettanto e’ provato da studi spagnoli , di cui non ho il riferimento al momento.
    Aprofitto per ricapitalore un po di cose:
    – E’ proprio per questo che nel mio post predendente dicevo che per secoli i bambini sono cresciuti senza avere una vera presenza maschile, dato che il pater familias stava sempre fuori. Eppur le identità sessuali non si sono perse.
    -Un bambino deve essere circondato d’amore: questo é quello che importa. Il fatto che un bambino cresca in un ambito eterosessuale madre-padre, non implica he riceva amore. Il problema centrale e’ come viene trattato il bambino: se viene circondato d’affetto, se non viene maltratto, ecc . Invece enl dibattito politico si riduce il tutto ad una questione omo eterosessuale. Per dirla alla Funari: “E mejo dare i bambini in adozione a coppie omosessuali che a certe coppie eterosessuali”.
    – Infine guarderei alla Spagna: dove la Navarra e’ stata la prima regione in cui e’ stata autorizzata tale tipo di adozione. Bisogna spiegare agli italiani che la Navarra e’ unaragione molto particolare, controllata da sempre dai conservatori e sopratutto con una presenza importante dell’Opus Dei. Per farvi capire , basti pensareche Navarra e’ l’unica regione spagnola in cui non vi sono centri pubblici in cui si pratichi l’aborto (la salute é competenza regionale). Eppure é li che l’adozione ha fatto i suoi primi passi.

  20. Filippo l'altro ha detto:

    Fabio dice in modo migliore e dettagliato quello che vcercavo di dire ieri. Esistono gia degli studi, di cui Fabio ne cita nuo, che dimostrano come bambini/e adottate da coppie omosessuali non mostrano particolari segni di squilibrio nella formazione della propria identita’. altrettanto e’ provato da studi spagnoli , di cui non ho il riferimento al momento.
    Aprofitto per ricapitalore un po di cose:
    – E’ proprio per questo che nel mio post predendente dicevo che per secoli i bambini sono cresciuti senza avere una vera presenza maschile, dato che il pater familias stava sempre fuori. Eppur le identità sessuali non si sono perse.
    -Un bambino deve essere circondato d’amore: questo é quello che importa. Il fatto che un bambino cresca in un ambito eterosessuale madre-padre, non implica he riceva amore. Il problema centrale e’ come viene trattato il bambino: se viene circondato d’affetto, se non viene maltratto, ecc . Invece enl dibattito politico si riduce il tutto ad una questione omo eterosessuale. Per dirla alla Funari: “E mejo dare i bambini in adozione a coppie omosessuali che a certe coppie eterosessuali”.
    – Infine guarderei alla Spagna: dove la Navarra e’ stata la prima regione in cui e’ stata autorizzata tale tipo di adozione. Bisogna spiegare agli italiani che la Navarra e’ unaragione molto particolare, controllata da sempre dai conservatori e sopratutto con una presenza importante dell’Opus Dei. Per farvi capire , basti pensareche Navarra e’ l’unica regione spagnola in cui non vi sono centri pubblici in cui si pratichi l’aborto (la salute é competenza regionale). Eppure é li che l’adozione ha fatto i suoi primi passi.

  21. Filippo l'altro ha detto:

    Fabio dice in modo migliore e dettagliato quello che vcercavo di dire ieri. Esistono gia degli studi, di cui Fabio ne cita nuo, che dimostrano come bambini/e adottate da coppie omosessuali non mostrano particolari segni di squilibrio nella formazione della propria identita’. altrettanto e’ provato da studi spagnoli , di cui non ho il riferimento al momento.
    Aprofitto per ricapitalore un po di cose:
    – E’ proprio per questo che nel mio post predendente dicevo che per secoli i bambini sono cresciuti senza avere una vera presenza maschile, dato che il pater familias stava sempre fuori. Eppur le identità sessuali non si sono perse.
    -Un bambino deve essere circondato d’amore: questo é quello che importa. Il fatto che un bambino cresca in un ambito eterosessuale madre-padre, non implica he riceva amore. Il problema centrale e’ come viene trattato il bambino: se viene circondato d’affetto, se non viene maltratto, ecc . Invece enl dibattito politico si riduce il tutto ad una questione omo eterosessuale. Per dirla alla Funari: “E mejo dare i bambini in adozione a coppie omosessuali che a certe coppie eterosessuali”.
    – Infine guarderei alla Spagna: dove la Navarra e’ stata la prima regione in cui e’ stata autorizzata tale tipo di adozione. Bisogna spiegare agli italiani che la Navarra e’ unaragione molto particolare, controllata da sempre dai conservatori e sopratutto con una presenza importante dell’Opus Dei. Per farvi capire , basti pensareche Navarra e’ l’unica regione spagnola in cui non vi sono centri pubblici in cui si pratichi l’aborto (la salute é competenza regionale). Eppure é li che l’adozione ha fatto i suoi primi passi.

  22. riccardo da parigi ha detto:

    Giusto un commento provocatorio sulle adozioni:
    ma se per secoli comunità mono-sessuali si sono occupati della crescita di moltissimi bambini …. è comunque stupefacente che sono proprio questi a mettere in causa il fatto che i bambini debbano per non si sa quale motivo crescere in un ambiente uomo-donna quando per tanti motivi non possano farlo in quello originario.
    Insomma, conventi di preti e suore che sono se non grandi comunità mono-sessuali?
    Proviamo a dirlo alla Binetti ?

  23. Filippo l'altro ha detto:

    riccardo non é la prima volta che stiamo sintonizzati. hai ragione!

  24. Filippo l'altro ha detto:

    riccardo non é la prima volta che stiamo sintonizzati. hai ragione!

  25. Filippo l'altro ha detto:

    riccardo non é la prima volta che stiamo sintonizzati. hai ragione!

  26. Filippo l'altro ha detto:

    riccardo non é la prima volta che stiamo sintonizzati. hai ragione!

  27. giacomo ha detto:

    grazie per le risposte, non conoscevo questi studi, un’altra cosa che volevo chiedervi a questo punto è da quanto tempo sono permesse le adozioni da parte di coppie omo negli altri paesi, o meglio qual’è il paese o i paesi che hanno stabilito questo istituto per primi e se ci sono studi specifici collegati (quello studio americano su che periodo è stato compiuto?).
    Aggiungo poi che personalmente non mi sono mai preoccupato che le adozioni omosessuali potessero aumentare la percentuale relativa di omosessuali (non perché pensassi che non possa accadere, ma per il semplice fatto che non lo troverei un problema anche fosse). Quello che invece mi interessa è cercare di capire se in genere i bambini affidati a coppie omo possano per una qualsiasi ragione soffrire “sistematicamente” di più di quelli affidati alle coppie etero (fatta la selezione ovviamente che esclude le coppie problematiche su entrambi i fronti).
    L’argomentazione che alla fine quello che conta è che la coppia si prenda davvero cura (nel senso più ampio possibile della parola) del bambino mi sembra piuttosto plausibile. Se concorda con i dati su un periodo di tempo abbastanza lungo allora penso potrebbe essere considerata sufficientemente stabile per iniziare a costruirci sopra una politica.
    Prima però di arrivare alla richiesta dell’adozione come piattaforma politica vi suggerirei di puntare sull’informazione. Come me penso ci siano molte altre persone che possono avere delle riserve su questo punto anche se non per partito preso dogmatico.

  28. ForestOne ha detto:

    E aridagli… sempre alle adozioni si ritorna… Scusate, ma cheppalle!!
    Ogni volta che si discute sulla necessità di estendere un diritto elementare e sempre più condiviso come quello del matrimonio per le coppie omosessuali, ecco che si tira in ballo il comodissimo argomento delle adozioni, tanto per sottolineare che “si, vabbè, però c’è un limite” (per cui non se ne fa nulla…).
    Lo “scottante” argomento delle adozioni per le coppie gay è un PRETESTO e basta. Bisogna prendere atto che in Italia ORA, OGGI, ADESSO ci sono già tantissimi bambini e ragazzi cresciuti da genitori omosessuali (almeno 100.000 secondo la Ricerca nazionale Modi Di del 2006), per rendersene conto basta provare a farsi un giro durante i Pride (anzichè storcere sdegnati il naso) ed accorgersi che non tutti i bambini che partecipano festanti sono al seguito di genitori eterosessuali.
    Qualcuno si stupirà, altri inorridiranno, ma ci riproduciamo anche noi! Meno degli etero, ma lo sappiamo fare.
    Provate a dare un’occhiata al sito delle Famiglie Arcobaleno ( http://www.famigliearcobaleno.org ) che raggruppa famiglie omosessuali e singoli che portano avanti la loro genitorialità con figli avuti da rapporti precedenti o con tecniche assistite in Paesi più civili del nostro.
    In omaggio alla coerenza, coloro che continuano a pontificare sulla opportunità o meno delle adozioni per gli omosessuali, se la sentirebbero di farsi promotori per toglierglieli?

  29. piergiorgio ha detto:

    Filippo l’altro, Riccardo, Fabio, Giacomo: leggervi è come prendere una boccata d’ossigeno, come respirare purezza in alta montagna. Peccato che quando esco da queste piccole (ahimè) comunità virtuali mi sento come un naufrago: siamo proprio pochini, e, ormai, anche orfani di una vera rappresentanza politica. Siamo soli, e sempre più ci lasceranno così. Il pd…ehhhh ormai si vedono i lidi dove sta andando. La sinistra “arcobaleno” è, e sarà sempre troppo movimentista e antagonista per riuscire a stare stabilmente al governo e poter influire durevolmente su di esso; e poi il consenso che riesce a coagulare lo metterà sempre a servizio di ipotesi di radicale trasformazione economico-sociale che verranno sempre prima di tutto il resto. A destra non si vede più un briciolo di cultura liberale e laica manco con il microscopio. Persino i piccoli partitelli cattolicanti o centristi faranno la loro cosa bianca intorno al 7-8% che non è male e li salverà dalla sparizione in caso di riforma elettorale con sbarramento. Chi ci rimane? poveri brandelli radicali e socialisti ridotti al lumicino…
    Vabbè, scusate la ventata di pessimismo. Io sono contento, contrariamente a quanto ha detto qualcuno, che Ivan e gente come lui stia nel pd. Sono contento perchè c’è n’è bisogno ed è un lavoro duro che io non riuscirei mai a fare. Ma come fai a stare lì, con una leadership di maggiorenti orientata chiaramente su certe posizioni? Hai fegato (e una bile resistente soprattutto). Non è ironia dico sul serio: io non riuscirei a partecipare, a lottare, a fare azione politica in un ambiente dove non mi sentissi a mio agio, dove non vedessi rispondenza di idee, dove fossi sempre ridotto in minoranza e guardato con sospetto, come un guastafeste. Quindi, davvero ti sono grato perchè c’è bisogno che in quello destinato a diventare il maggior partito del centro-sinistra rimanga accesa la fiaccola della cultura laica. Queste battaglie non si possono fare solo dal di fuori, occorre che all’interno dei grandi partiti ci sia qualcuno che si sporchi le mani: una corrente (scusate la “parolaccia”, un settore, un’anima?) che le porti avanti. La grande speranza è che poi, col tempo, col mutare delle condizioni politiche, in un futuro queste posizioni politiche possano prevalere e attrarre a sè la maggioranza del partito. Ma oggi siamo molto, molto lontani da questo.
    Io, come elettore la battaglia la farò da fuori: non si può votarlo sto pd, e c’è bisogno di stimolarlo anche con la sottrazione di voti e il rafforzamento di altri soggetti poltici che gli facciano concorrenza su certi terreni, pungolandolo. Pure, come cittadino che spera in un mutamento della situaizone politica, ti appoggio, e ti sono grato per quello che farai lì dentro.