20 Novembre 2007

Un'anziana signora borghese e laureata

Diario, Laicità

Girovagando tra i miei blog preferiti mi sono fermato su Vecchi Froci e ho trovato questo incredibile video vintage del 1976. Una Tribuna Politica vecchia di più di trent’anni, molto più libera e civile di qualsiasi cosa politica sia trasmessa oggi dalle nostre televisioni così artificialmente a colori, con un sacco di gente che fuma nello studio come nulla fosse, senza nessuno che urli o si interrompa smadonnando e con un’Adele Faccio da antologia a dimostrarci monumentalmente come a distanza di trent’anni l’Italia sia molto più bigotta, retriva e perduta di quanto fosse nel 1976. Sull’aborto, sulle donne, sull’omosessualità si dicono oggi cose non solo simili, ma molto peggiori di quanto non si facesse allora. Nove minuti da non perdere, nonostante l’avvilimento e la profonda frustrazione che ne segue.

8 risposte a “Un'anziana signora borghese e laureata”

  1. francescoQQ ha detto:

    Quell’Adele Faccio da antologia che ammiri in questa Tribuna Politica era una deputata del Partito Radicale.
    Perchè allora Tu oggi scegli di stare con exComunisti ed ex Democristiani, cioè con coloro che come dici dimostrano “come a distanza di 30 anni l’Italia sia molto più bigotta, retriva e perduta di quanto fosse nel 1976” e che “sull’aborto, sulle donne, sull’omosessualità (…) dicono oggi cose non solo simili, ma molto peggiori di quanto non si facesse allora?
    Allora viva la libertà, la laicità e perchè no la modernità dei Radicali di Marco Pannella, Emma Bonino…. e Adele Faccio.

  2. scalpha ha detto:

    Modernità di Pannella? Mah.I radicali a distanza di trent’anni hanno la stessa ormai mummificata classe dirigente e nel frattempo hanno anche avuto il tempo di allearsi con Berlusconi. Io alle riunioni del PD oltre ai reduci della Dc e del PCI (che sono in grande sofferenza entrambi, ti assicuro) ci vedo una grande quantità di talento nuovo: nel regno di Pannella non avrebbe, ti assicuro, trovato nessuno spazio. Come, del resto, non l’ho trovato io.

  3. ciriolina ha detto:

    Non riesco a capire il nesso, la posizione. Prima propone un filmato cult, veramente interessante, una trasmissione condotta da Jader Jacobelli dove si confrontano civilmente Adele Faccio (vedo anche Pannella e Gianfranco Spadaccia) con i due (mi sfuggono i nomi, chi se li ricorda?) che sparlano di sesso e molto velatamente di case di tolleranza dove hanno scoperto le virtù dalla figa. Poi si attacccano i radicali…
    Concordo sul fatto che il PR è un “regno” di Pannella, ma quanta gente è venuta dal PR e ha avuto successo in altre formazioni: Rutelli, Giachetti, Alessandro Battisti, Stefano Rodotà, Lino Jannuzzi, Capezzone, Elio Vito, Taradash, Della Vedova tanto per fare alcuni nomi… Molti sono spariti: Negri, Calderisi, Cicciomessere, Mellini, Teodori, Melega, Vigevano, Bandinelli, Pezzana…
    Una scuola di politica.
    Il futuro è il PD, ma non dimentichiamo di riservare uno spazio alle istanze libertarie.

  4. francesco_c ha detto:

    quanto si puo´imparare da questa donna…

  5. Anellidifumo ha detto:

    Questo filmato è oro.
    Ivan, mi dispiace, ma l’opposizione che ti fanno i commentatori qui sopra è molto fondata.
    Dei Radicali di oggi si può dire tutto il male possibile, a cominciare da dove sta finendo Capezzone e da cosa ha combinato Pannella dal 1989 a oggi.
    E tuttavia, Adele Faccio (che non a caso abbandonò polemicamente il PR di Pannella proprio nel 1989) ha sempre rappresentato una radice culturale che non ha *nulla, ma nulla* a che vedere con la radice culturale – ahimè ben più radicata nell’Italia – di Rosy Bindi o di Paola Binetti, che sono due esponenti nazionali del tuo partito di oggi.
    Che nel PD ci siano anche persone come te, che guardano a Adele Faccio come a un modello, mi fa piacere, ma non dimenticare che Adele Faccio non accettò nemmeno il compromesso di rimanere a far parte di un Partito Radicale formato dalle stesse persone degli anni Settanta, appunto i Pannella e le Bonino, e che però avevano cambiato linea politica al termine degli anni Ottanta.
    Questo significa avere dei principii, credere in alcuni valori irrinunciabil. Non si può abdicare dicendo: e vabbè, non c’è niente di meglio.

  6. pornopolitica ha detto:

    Il simbolo del Pd non è bello, ma non vi immaginate il resto. L’efficientissimo ufficio stampa ha già diffuso il merchandising degli orrori. C’è di tutto: spille, gadget e santini veltroniani.
    LE FOTO DEL MERCHANDISING DEL PARTITO DETERSIVO LO TROVATE SUL BLOG PORNOPOLITICA all’indirizzo:
    http://pornopolitica.wordpress.com/2007/11/22/partito-detersivo/

  7. Andrea Volpi ha detto:

    Fantastica Adele!
    Ma che strano vedere in una tribuna politica il fumo…
    qualche progresso allora l’abbiamo fatto da allora 🙂