20 Novembre 2007

Maggioritari a raccolta

Diario

Referendum.gif
Sabato 24 novembre, a Roma, allo Spazio Etoile in Piazza San Lorenzo in Lucina 43, si tiene l’incontro dei comitati dei referendum elettorali, di cui faccio orgogliosamente parte. In questo momento di grande incertezza sulla legge elettorale che verrà, e con per di più Berlusconi che improvvisamente si converte al proporzionale, è molto importante esserci.
Capisco le eccellenti intenzioni e apprezzo l’eleganza tecnica della proposta Vassallo, ma mi pare che le condizioni per la sua riuscita – cito: “è essenziale che il voto espresso dall’elettore sia univoco, che il numero totale dei seggi in palio in ciascuna circoscrizione sia fisso (qualunque sia la distribuzione dei seggi assegnati con metodo maggioritario), che le circoscrizioni non contengano mai più di otto collegi e che vi si assegnino, in media, meno di 14 seggi” – siano tali e tante, e così esposte alla furia degli elementi, che per il momento raccomando vivamente di non abbassare la guardia e di continuare a presidiare e a proteggere con ogni cura la fiammella referendaria.

13 risposte a “Maggioritari a raccolta”

  1. mytwocents ha detto:

    Alla fine faranno la legge proporzionale. Il maggioritario fa paura. Fa paura, perché nel maggioritario ti confronti con le persone che si candidano, con la loro storia, con la loro faccia. Fa paura, perché fu scelto dalla gente nel ’93. Fa paura, perché assicura la governabilità e la trasparenza. D’altra parte è sintomatico che di tutti i sistemi elettorali si vada dietro a quello tedesco, così ben congegnato che non ha permesso di formare un governo e hanno dovuto fare una coalizione di larghe intese.

  2. giacomo ha detto:

    ma non è appunto una coalizione di larghe intese con Berlusconi quella cui mira Veltroni? Io vi scorgo del “baffettismo” in tutto ciò, e non mi riferisco al pizzetto di Scalfarotto….

  3. Giovanni Borzone ha detto:

    Le ho fatte anch’io tutte le battaglie per il maggioritario, a cominciare dagli anni novanta. E continuo ad essere per il maggioritario, preferibilmente nella versione americana (meglio l’equilibrio di poteri forti di qualsiasi marchingegno garantistico). E però, come si fa a dire che il maggioritario made in Italy ha garantito la governabilità? Berlusconi e il ribaltone del ’94, Prodi-D’Alema-Amato, di nuovo Berlusconi che con 100 voti di maggioranza mette decine di volta la fiducia, di nuovo Prodi e una maggioranza alla mercé dei Dini e dei Bordon. Ancora un po’ di questo maggioritario e rimpiangeremo i Forlani, gli Andreotti e i Craxi. (Non nomino De Gasperi e Moro perchè fanno la figura dei giganti).

  4. mytwocents ha detto:

    Attualmente non abbiamo il maggioritario, ovviamente. E non l’abbiamo mai avuto, dato che il Mattarellum era già di per sé un aborto che stemperava con la quota proporzionale e astrusi meccanismi di scorporo la quota maggioritaria. Sono quindi d’accordo con te che il maggioritario come visto finora non ha garantito la governabilità, ma al di là del fatto che non fosse un maggioritario vero, molto di ciò che dici tu deriva anche dalle regole parlamentari italiane. In questo sono d’accordo con Ivan e con ciò che la bozza di riforma tiene: necessitiamo di superare il bicameralismo perfetto, e di dare un maggiore peso a governo e premier.

  5. Anellidifumo ha detto:

    Per fortuna Mytwocents mi ha evitato di fare il mio solito commento: “Non abbiamo mai avuto il maggioritario, fino a oggi”. O meglio, lo avevamo al Senato dal 1948 al 1991 per i collegi nei quali una lista prendeva più del 65% dei voti (accadeva in un solo collegio, in Trentino, per la Svp). Come a dire: non lo avevamo. Dopo il 1991, solo sistemi misti e poi un proporzionale a liste bloccate e premio di maggioranza, che non è un maggioritario, naturalmente.
    Ivan, sono proprio contrarissimo al referendum elettorale. E’ perfino meglio l’attuale porcellum. Sai che mi intendo discretamente di sistemi elettorali e ti invito davvero a riflettere sulle conseguenze di una legge che darebbe il 55% e passa dei seggi alla SINGOLA LISTA (e non alla coalizione, che verrebbero cancellate) che raggiungesse una QUALUNQUE maggioranza relativa. Almeno la legge Acerbo sanciva che la lista di maggioranza relativa avesse ALMENO il 25% dei voti reali!
    Metti che quella LISTA non sia il tuo PD, ma il partito peronista di B, gli daresti il 55% e passa dei seggi al suo unico partito. Ma bada che se anche fosse il tuo PD, sarebbe per la laicità dello Stato un fatto negativo avere un governo monocolore con dentro l’Opus Dei.

  6. scalpha ha detto:

    Sempre meglio che avere un intero paese nelle sole mani di un Mastella, o di un Dini, o di un De Gregorio, o di un Turigliatto.
    Del resto il referendum sarebbe facilissimo da evitare, Sciltian: basterebbe semplicemente fare una legge elettorale. Anche quella di un articolo solo soletto che si limitasse ad abrogare il porcellum e a ripristinare il mattarellum che non dava fastidio a nessuno.
    Ci vorrebbero venti minuti al massimo, se non fossimo nell’imbarazzante situazione di essere nelle mani – appunto – di Mastella, di Dini, di De Gregorio e di Turigliatto.

  7. Michel ha detto:

    Scenari possibili a questo punto? Mettiamo che trovino un accordo sul “modello tedesco”, al di là che ci piaccia o no (anch’io sarei per il maggioritario ma non lo avremo mai, almeno per ora).
    Cosa succederebbe?
    Per ora ci sarebbero due formazioni più grandi, il PD e il Partito Del Popolo Del Pane Del Prosciutto E Delle Libertà.
    Ai bordi, altre forze più piccole, ma non più rappresentanti l’1 o 2% degli elettori… Presumo almeno il 6/7%.
    Se riuscissimo a *de-ideologizzarci* e a dialogare di più, non sarebbe male che il primo partito uscito dalle urne avesse una visione forte e completa della forma che vuole dare al paese, formasse un governo sostanzialmente monocolore (con qualche esponente autorevole degli altri partiti, vedi l’esempio di Kouchner in Francia) e chiedesse il voto sul MERITO dei vari provvedimenti. Di volta in volta, sarei ben felice che lo chiedesse al centro sulle questioni economiche e del lavoro (evitando certe posizioni estremiste della sinistra) e a sinistra sui diritti civili.
    Forse a questo punto avremmo ancora lo scalone e avremmo i Pacs, con un governo così… Non sarebbe meglio?
    …questo ovviamente se vincesse il PD. Se vincessero gli altri rischieremmo di trasformarci nel paradiso di Giovanardi.

  8. Anellidifumo ha detto:

    Ivan, non si può pensare che i leader (assoluti) dei due partiti maggiori abbiano interesse ad approvare una legge elettorale proporzionale, suvvia.
    E’ ovvio che dicono così ma intendono arrivare a una soluzione diversa. Capire quale è meno facile.
    E del resto quel che dici tu ne è una conferma: basterebbe tornare al Mattarellum e sarebbe cosa semplice da fare. Quindi secondo me si andrà al referendum, ma bisogna vedere chi rimarrà col cerino in mano. Berlusconi è in grado di rifare pace (sempre che la lite sia vera) con Fini e Casini il giorno stesso in cui farà saltare il tavolo delle riforme, in marzo, e quindi si andrà a referendum.
    Non sono per niente d’accordo, infine, sul fatto che il sistema attuale sia peggio di un governo monocolore del PD o di Berlusconi. Nel primo caso, mettiamo una pietra sopra la laicità, nel secondo caso la mettiamo sopra la democrazia.
    Poi non confondere un De Gregorio, trasformista e traditore, da un Turigliatto, che è rimasto fedele alla coalizione e soprattutto al suo programma elettorale.
    Non ci resta che appurare se la lite a destra è vera. Se lo è, da domani si scriva la riforma del sistema tv e la legge sul conflitto d’interessi con i voti e l’apporto di An.

  9. claudio ha detto:

    “Non ci resta che appurare se la lite a destra è vera. Se lo è, da domani si scriva la riforma del sistema tv e la legge sul conflitto d’interessi con i voti e l’apporto di An.”
    Quoto in toto. Speriamo che chi di dovere si faccia avanti! Che sia la volta buona?

  10. Filippo ha detto:

    Io non credo. A parer mio la “lite” e’ solo fumo negli occhi. Vedrai come si ricompongono veloci non appena si prospetta loro l’opportunita’ di tornare al governo.

  11. Anellidifumo ha detto:

    Filippo, è assai probabile. Ma non sottovalutare la totale mancanza di fiuto politico di Gianfranchino Fini. 🙂

  12. g.andy ha detto:

    Io di politica un ne capisco na’ fava (e neanche di dialetti) ma il maggioritario non mi attira neanche un po’ … o bianco o nero mi sembra quasi sempre troppo approssimato per essere il vero. A parte le metafore mancate, per vincere con il maggioritario tocca tirare dentro di tutto, mi sembra che il maggioritario sia applicato solo in Inghilterra ed USA (i primi orgogliosi delle loro tradizioni, debbono distinguersi per forza, i secondi hanno scelto il presidente con un pugno di voti spediti per posta :-(( ). Alle elezioni si fanno un po’ di sondaggi …. qundi si ripete qualche slogan semplice e becero per spaventare qualche migliaio di vecchietti ed il gioco è fatto, ad andare bene si vince con scarti risibili e tirando dentro cani e porci, … ma dove andiamo così? Che innovazioni si potranno mai fare quando la maggioranza è così precaria da doversi giustificare per ogni clamore suscitato? Certo Dx e Sx che si alternano al governo alleandosi alternativamente con il centro mi sembra un po’ come il pendolo … non si fa molta strada al massimo molti giri ….. ed intanto il tempo passa.
    Grazie a chi mi dice dove sbaglio e perchè di politica continuo a non capire nulla, io mi applico … ma nientee !!

  13. claudio ha detto:

    In Belgio con il proporzionale, stiamo aspettando da 160 giorni che si mettano d’accordo per formare il nuovo governo!
    Ci sono problemi comunitari di sottofondo certo, ma questo da un’idea dei pericoli di un sistema proporzionale senza accordi preelettorali. Se ognuno fa campagna per i casi suoi, come puo’ poi negoziare degli accordi di governo senza alterare anche profondamente il suo patto con gli elettori, e perdere credibilita?
    Io non sono per il maggioritario a tutti i costi, ma mi pare auspicabile trovare un sistema che spinga delle forze politiche a coalizzarsi su un progetto di governo comune e poi si debba dare alla coalizione che vince le elezioni la possibilità di applicare i suoi progetti, metterli alla prova dei fatti e valutarne l’operato alla successiva scadenza elettorale. Sembra semplice a dirsi…
    La cosa che mi fa girare di piu’ le palle é che il nostro precedente sistema elettorale rispondeva in qualche modo a questi requisiti, ha permesso a Belusconi di regnare 5 anni (provando di fatto la solidità del sistema), ma é stato cambiato all’ultimo momento con un golpe della maggioranza per opportunismo di parte. Adesso tutto questo sembra dimenticato, la sinistra, che tanto aveva strillato contro la riforma elettorale, non pensa neanche di tornare alla “pre-porcata” ma rispolvera senza imbarazzi il proporzionale! Ma stiamo scherzando???
    Mah, concordo con andy, non ci capisco proprio una fava di politica! E continuo a rodermi il fegato peggendo la casta…
    Saluti