22 Agosto 2006

Tradimenti

Diario

Torno sulla Senatrice Paola Binetti, che nella vita dirige il dipartimento per la ricerca educativa al campus biomedico dell’Opus Dei e che in precedenza ha presieduto il Comitato Scienza & Vita per la legge 40.
Ieri la senatrice è stata fatta oggetto di contestazioni al Meeting di Rimini. Secondo le dichiarazioni al Corriere della Sera del direttore della rivista di CL “Tempi”, Luigi Amicone, i cattolici si sentirebbero traditi dal fatto che la Binetti, una che “si è distinta nella lotta per l’embrione” (urca! Qui urge una medaglia al valore!), si sia poi candidata col centro-sinistra.
Paola Binetti è stata eletta in parlamento, grazie alla legge elettorale vigente, con il semplice cenno del capo di Francesco Rutelli che di lei ha dichiarato: “Ha le idee chiare la professoressa Binetti. Energie da vendere. E quella integrità dolce, propria di chi non ha mai fatto della politica un mestiere”.
L’elezione nella coalizione di centro-sinistra di cattolici le cui soluzioni per gli intrecci tra religione e società ricordano più altri dolci integralisti – facilemente reperibili ad esempio nelle madrasse dell’Afghanistan – che Aldo Moro, è stata secondo me un paletto simbolico per chiarire a tutti senza ombra di dubbio dove i limiti dell’azione riformatrice di questo governo sarebbero finiti: in braccio all’Opus Dei, appunto.
E lei davvero pensa, Amicone, che i traditi starebbero a Rimini?

6 risposte a “Tradimenti”

  1. Reato Impunito ha detto:

    «All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto.»

    Joseph Ratzinger

    Parma, 15 marzo 1990

    da

    http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_XVI

  2. Andrea ha detto:

    Pur non essendo d’accordo con le tesi di fondo del pezzo ne rispetto i contenuti che trovo comunque stimolanti per confrontarsi.

    Scrivo però per dissentire dal tono sarcastico della battuta
    “urca! Qui urge una medaglia al valore!”
    riferita a chi
    “si è distinta nella lotta per l’embrione”.

    Faccio presente che c’è chi – come me – crede che l’embrione sia già un essere umano. Mi sembra una posizione rispettabile. Coinvolge la vita. Non ci scherzerei sopra.

    Saluti

  3. Andrea ha detto:

    Dott. Scalfarotto,
    con il commento sulla Binetti e sull’Opus Dei, ancora una volta si distingue per superficialità, recitazioni di luoghi comuni e mediocrità di giudizio.
    Alcune precisazioni:
    1) è del tutto legittimo che il direttore di Tempi, Amicone, si senta tradito, come molti, peraltro, dalla scelta di campo della prof. Binetti. Pochi mesi prima delle elezioni politiche la prof. Binetti era in prima linea nella battaglia referendaria sulla c.d. Legge 40. A quella battaglia CL come moltimissimi altri movimenti ecclesiali, parrocchie, associazioni di ispirazione laica e cattolica, hanno dato un sostegno senza precendenti nella storia della società civile italiana. Il referendum sulla Legge 40 era stato proposto da Radicali – DS e, in genere, sostenuto da buona parte dell’attuale maggioranza di governo, ivi compreso il Presidente del Consiglio che con la formulazione “cattolico adulto”, Prodi dichiarava che sarebbe andato a votare. Pochi mesi dopo, la prof. Binetti si candida nelle liste di quella coalizione che ha sostenuto il referendum e chiedeva ai cittadini di andare a votare e di votare SI. Secondo lei, uno come me (cioè un comunissimo cittadino) che prima vede ed appoggia nel suo lavoro quotidiano la prof. Binetti ed il Comitato da lei stessa presieduto, come dovrebbe sentirsi? Glielo dico io: TRADITO. Stimo la prof. Binetti come tale, ma non ho condiviso le sue scelte politiche che ritengo, ancora oggi sbagliate. Detto ciò ognuno e libero di fare ciò che vuole: la Binetti di candidarsi con i suoi avversri di qualche giorno prima, ed il sottoscritto ed Amicone di sentirsi traditi da questa scelta di campo.
    2) Quanto all’Opus Dei, pur non appartenendo alla prelatura personale fondata da San Josè Maria Escrivar, ritengo che il suo paragone nemmeno tanto velato con le Madrasse Afghane, sia veramente fuori luogo ed a dir poco offensivo. Conosco e stimo personalmente molti membri dell’Opera e con gli integralisti musulmani non hanno nulla a che fare. Come non hanno nulla a che fare i ciellini e, in genere tutti i cristiani. Ciò in quanto, il cristianesimo, a differenza dell’Islam, non è una religione integralista ed estremista (questa non solo la mia opinione… le consiglio di documentarsi almeno un pochino sulla storia del Cristianesimo e dell’Islam prima di spararle così grosse…). L’accostamento da Lei fatto con le madrasse afghane paragonabile a quello fatto dall’Ucoii pochi giorni fa fra Israele e i nazisti, pertanto vergognoso.
    3) Infine, non penso proprio, che il centro sinistra finisca nella mani dell’Opus Dei. Questa tesi (se così si può chiamare) è degna dello “scrittore” del Codice da Vinci. Vale a dire: fantasia pura, menzogna e tanta tanta ignoranza, anche politica, nel suo giudizio. L’Opus Dei, CL e la Chiesa, grazie a Dio, non hanno bisogno per esistere del centro sinistra, come del centro destra.

    Detto ciò, la pregherei, per il semplice amore alla verità, che prima di fare certe esternazioni conti fino a 10 o, quanto meno, studi e si informi in modo adeguato perchè il Paese non ha bisogno di mediocri.
    Saluti.
    Andrea

  4. Francesco Gambino ha detto:

    Gentilissimo Signor Andrea,
    davvero lei crede che il referendum sulla procreazione assistita abbia avuto l’esito che tutti conosciamo per merito del mondo cattolico e delle prese di posizione delle gerarchie ecclesiastiche?
    Quando un referendum non raggiunge il quorum, si tratta semplicemente di un referendum fallito, nel quale nessuna delle due posizioni ha vinto, né il Sì, né il No.
    Come può ragionevolmente credere che una percentuale così alta abbia deciso di non andare a votare solo per adesione convinta e condivisa all’indicazione di voto espressa dalla Chiesa cattolica per bocca delle sue massime gerarchie?

    Francamente trovo un tale convincimento piuttosto ingenuo, sia quando formulato dai cattolici, sia quando espresso da non cattolici.
    Del resto è risaputo che un numero rilevante di cattolici non ritiene affatto necessario seguire le indicazioni della dottrina ufficiale su temi che riguardano la morale, così come è sotto gli occhi di tutti la preoccupazione più volte espressa da parte delle gerarchie ecclesiastiche riguardo a quella che i cattolici chiamano “secolarizzazione”.
    Davvero lei crede che improvvisamente l’elettorato italiano, stimolato dalle esplicite indicazioni di voto dei pastori della Chiesa cattolica, abbia avuto da un giorno all’altro un soprassalto di devozione e abbia deciso di seguire alla lettera ciò che veniva predicato dai pulpiti di ogni parrocchia?
    Suvvia! Sappiamo bene tutti, cattolici e non, che sono stati ben altri i motivi!

    Certo, è stato facilissimo imbastire una campagna senza precedenti a favore del non-voto (che come lei sa formalmente significa “non mi pronuncio” e non certo “non voglio”) sfruttando da un lato la cronica allergia degli italiani al recarsi alle urne e dall’altro l’innegabile complessità della materia su cui eravamo chiamati a pronunciarci (resa ancora più astrusa, a mio parere, dalla formulazione demenziale dei quesiti referendari da parte dei promotori).
    Ci penserei due volte, quindi, prima di insinuare che il referendum in questione sia stato una discriminante tra chi si ritiene un buon cattolico e chi invece no.

    Ciò detto, non penso affatto che le posizioni cattoliche sull’argomento debbano essere demonizzate, né tanto meno messe al bando.
    In una democrazia chi decide è il popolo e chiunque ha il diritto (e il dovere) di utilizzare tutti i mezzi di cui dispone per persuadere della bontà delle proprie tesi.
    Però che la posizione su un argomento, per quanto importante, possa costituire motivo di discriminazione e di valutazione sull’onestà morale di una persona e sulla limpidezza delle sue posizioni politiche, questo mi sembra del tutto assurdo.

    Non conosco la Binetti, né le migliaia di cattolici che hanno votato per l’Unione alle ultime elezioni.
    Ma non la sfiora mai il dubbio, signor Andrea, che tutti costoro abbiano ritenuto preferibile un’alleanza con persone che hanno posizioni diverse sui temi etici piuttosto che dare la propria adesione a chi, fregiandosi dell’appellativo di “cattolico”, ha devastato moralmente, socialmente ed economicamente il Paese?

    Tutti questi cattolici che si sentono traditi dagli altri cattolici che hanno votato per il centro-sinistra hanno mai alzato la voce di fronte alle leggi-vergogna partorite dal precedente governo (gliene risparmio l’elenco…)?

    Ha mai letto lei un documento ufficiale dei vescovi italiani che condannasse anche solo una delle tante furbate o dei misfatti messi in atto da chi ci ha governato per cinque interminabili anni?

    Possibile che basti essere d’accordo con le posizioni della Chiesa sui temi cosiddetti “etici” per riuscire a chiudere tutti e due gli occhi su tutto il resto?

    Si rende conto di quale sia il prezzo che il mondo cattolico “ufficiale” sta pagando in termini di credibilità pur di imporre il rispetto delle proprie convinzioni morali anche a chi non le condivide?

    Personalmente stimo profondamente le persone che hanno una fede religiosa e che si sforzano, spesso con fatica, di vivere in maniera coerente con il proprio credo.
    Stimo anche chi si impegna con onestà per difendere i principi in cui crede sul piano politico, anche se diversi dai miei.
    Però non capisco proprio quale sia il vantaggio che la Chiesa e i cattolici possano ottenere nell’imporre a tutti l’adesione ai principi morali della dottrina cattolica (vedi la storia dei PACS…).

    Volete costruire una società basata sui valori cristiani? Benissimo! Tanto di cappello!
    Ma davvero credete di riuscirci imponendo leggi che impediscano di comportarsi diversamente a chi non vuole condividere i vostri principi morali?
    Davvero credete così poco alla validità dei vostri valori e dei vostri principi da aver bisogno che questi vengano imposti per legge?
    Non dovrebbero questi affermarsi spontaneamente, per la loro intrinseca bontà, senza il bisogno del sigillo legislativo? Magari anche grazie all’esempio che voi cattolici “ufficiali” date al mondo?
    Vuole spiegarmi perché invece così non è, signor Andrea?

  5. Beppe ha detto:

    Semplice, Francesco, la Chiesa per secoli ha usato l’ignoranza, la creduloneria, la sofferenza, la povertà delle masse e spesso efferata violenza per esercitare nel mondo il potere temporale in nome della divinità di Cristo. Oggi, tutto ciò è effettivamente più difficile da realizzare, prova ne è l’ormai cronica perdita di fedeli e vocazioni, e allora, alla gerarchia di tale organizzazione di potere assoluto camuffata d’altro, la manipolazione della politica, l’utilizzo delle leggi dello Stato per imporre il loro potere paiono strumenti efficaci.

  6. Andrea ha detto:

    Sig. Francesco,
    sinceramente non capisco dove vuole andare a “parare” il suo contributo. La mia reazione al contributo di Scalfarotto non riguardava il risultato del referendum sulla L. 40, ne tanto meno le posizioni della c.d. gerarchia ecclesiale su questioni di morale, etica e via dicendo. Rispetto a quanto da me scritto, penso, e non me ne voglia, che lei sia andato completamente “fuori tema”.
    Non ho mai scritto che la società ed il mondo deve comportarsi come i cattolici dicono. Ho solo e semplicemente reagito alle esternazioni di Scalfarotto in tema di Binetti, Opus Dei, CL, Chiesa e Islam . Lei, invece, parla di tutt’altro. Per il resto l’argomento che offre alla discussione è molto interessante ed attuale ma, come del resto anche il suo collega Beppe, trattato con superficialità. Sul referendum non ho mai detto che il successo del “non voto” è stato determinato dalla Binetti e dal Comitato Scienza e Vita. Ho deto solo che tanta gente si è impegnata per fare naufragare un referendum ritenuto sbagliato (anche da tanta gente di sinistra!). Sull’interpretazione di quel risultato pagine e pagine sono state scritte e le interpretazioni offerete sono sempre state diverse e, dipende dal punto di vista, anche ben argomentate.
    Nel mio contributo non ho parlato di PACS e dei “cinque interminabili anni” di governo precedenti. Badi bene sig. Franchesce che in tema di libertà (anche di opinione e di espressione) il confine con il liberticidio è molto labile. Lei sostiene che la Chiesa vuole imporre il suo modo di società. Niente di più sbagliato. Basta leggere i documenti ufficilai della Chiesa per capire che la Chiesa propone. Poi le persone sono libere di fare, dire e vivere come vogliono. Certo, la gente che vuole seguire gli insegnamenti della Chiesa non lo fa per ignoranza, povertà e via dicendo come sostiene Beppe. Mi scusi sig. Beppe, ma limitarsi ad usare uno dei tanti luoghi comuni sulla Chiesa tiranna in nome di Cristo è veramente patetico. Cerchi anche lei di informarsi meglio e di studiare un po’. A tal fine le consiglio un bel libretto dal titolo “Controstoria” di Luigi Negri. è un libretto di duecento pagine scarse facile da leggere dove sono sfatati attraverso la lettura dei documenti ufficiali tutte le balle che nei secoli i nemici della Chiesa hanno messo in giro per screditarla. Uno fra tutti quello di Galileo.
    Detto ciò aspetto ancora commenti al mio commento su Binetti e C. perchè nulla sul tema ho trovato nei vostri contributi.
    saluti
    Andrea