14 Febbraio 2006

Un'Italia piccola piccola

Attualità

In limine mortis i deputati si sono teneramente divisi gli spiccioli di una legislatura. Come si fa alla prima vincita di un ambo del lotto: pochi euro da spartirsi in quaranta. Giovedì nove febbraio nel bollettino ufficiale della Camera le ultime commoventi richieste, avanzate in una risoluzione delle commissioni riunite Bilancio e Lavori pubblici, al ministro Tremonti. Spese minute, come quando si va al supermarket e alla mamma si raccomanda: ricordati di carote, nutella, corn flakes!
Cose piccole per un’Italia piccola, anzi piccolissima. Stradine di campagne, balaustre di oratorio, i cancelli delle proloco. Regalini, il poco che si è riusciti a concedere in una situazione economica sempre ossessivamente ostile e disperata.
Sono i preti di campagna, i parroci dei paesi, a cui, devoti, i rappresentanti del popolo in periodo preelettorale indirizzano sempre un caloroso segno di amicizia e solidarietà. Un abbraccio e un obolo, da infilare nel cassetto della sacrestia. Quattromila euro alla parrocchia San Giovanni di Avigliana, centomila a quella di Osnago, trentamila alla diocesi di Patti. Cinquantamila, e ancora altri cinquantamila, e ancora cinquantamila: Sacro Cuore, Beata Vergine di Maria, San Giuseppe e San Salvatore, Santa Maria Maggiore e prega sempre per noi, San Carlo, Santo Spirito, San Nicola di Bari, San Gabriele Arcangelo.
Tutti i Santi, insomma. E in tutte le contrade d’Italia. Casola di Napoli, Umbertide, Marcianise, Fragagnano, Paola, Cittadella, Vigodanzere, Spadarolo di Rimini. Nord, sud, centro e isole. Ovunque: cinquemila, cinquantamila, centomila euro. Le parrocchie riunite per diocesi, le diocesi identificate sui collegi elettorali.
A sud di Torino (Giaveno, Avigliana e località limitrofe), c’è la mano dell’onorevole Osvaldo Napoli, di Forza Italia. Uomo minuto, del fare. Persona generosa, volitiva, sempre piena di slancio. E sindaco itinerante: “Dopo Giaveno, mi vorrebbero ad Avigliana. Sanno che con me i paesi rinascono. Non sa se verrà rieletto, ma sa che questa possibilità è l’ultima utile. Fratelli e sorelle, votate per lui. E votate, se potete, anche per il collega e amico Gioacchino Alfano, da Sant’Antonio Abate: settantamila euro alla Pro Loco, diecimila per la “costruenda” Chiesa di Saviano, il campo di bocce a Santa Maria La Carità (ventimila, grazie).
Ci sono anche interventi più possenti. Sono gli zeri che determinano i gradi e anche l’autorevolezza dell’intervento. Angelino Alfano, coordinatore siciliano di Forza Italia, ha sicuramente a cuore Agrigento, che custodisce i maestosi templi.
Ma ad Agrigento l’acqua è un problema. Senz’acqua la città non si lava. Dunque è sporca. E allora, via: acqua e sapone per novecentomila euro complessivi. Sarà una toilette meticolosa. La dizione esatta è: interventi di pulizia straordinaria della città. Carte e cartacce, bidoni, marciapiedi sporchi. Quasi tre miliardi per scope, scopini, pulitori e pulitrici.
In questa vigorosa lotta all’ultimo euro, nell’epico sforzo di raccogliere le briciole, i deputati italiani hanno mostrato compattezza e generosità, in un tentativo di sistemare geograficamente con equilibrio e prudenza ogni centesimo disponibile e spendibile. Dieci pagine scritte fitte, gli assegni da firmare con la preghiera, signor ministro Tremonti, che la maggior parte dei soldi vadano alle case di Cristo.
L’opposizione non ha menato scandalo. Ha tentato, senza pienamente riuscirvi, di sostenere qualche amico. Poi si è arresa. Il fascicolo è ormai chiuso, quello che si poteva fare si è fatto. Amen.
(Fonte: Repubblica.it, 12 febbraio 2006)