2 Novembre 2005

Coppie di fatto a Montecitorio

Archivio storico

Nell’edizione di ieri, Repubblica ha pubblicato la lettera che segue, scritta dalla Signora Annamaria Ghidoni di Reggio Emilia:
Le coppie italiane non sposate chiedono il riconoscimento di diritti, almeno quelli basilari che spettano a tutte le coppie sposate, ma il Parlamento non li concede. Eppure, per quanto possa sembrare incredibile, i parlamentari italiani, quei diritti li hanno già da un pezzo.
Da almeno 10 anni, infatti, senatori a deputati della Repubblica non solo possono estendere, al convivente, l’assistenza sanitaria integrativa dei parlamentari, (come avviene anche per altre categorie professionali), ma questi possono anche godere della pensione di reversibilità. E’ sufficiente una comunicazione di convivenza, scritta dal parlamentare che ne fa richiesta.
Stiamo parlando della stessa Italia che, per esempio, ha negato alla signora Adele Parrillo, compagna, non sposata di uno dei 18 carabinieri uccisi a Nassiriya da un attacco kamikaze, il risarcimento che, invece spetta ai famigliari delle altre vittime. E’ la stessa Italia che nega, a milioni di persone, il permesso di assentarsi dal lavoro per assistere il partner che si è ammalato gravemente, oppure, di continuare a vivere nell’appartamento del convivente deceduto senza il permesso dei parenti più prossimi e, ancora, che continua a negare il diritto alla pensione di reversibilità.
Per la prima volta, forse, la condizione di cui godono i parlamentari non è quella di un privilegio ingiusto, al contrario, godono di un diritto giusto, ma non possono continuare a tenerlo solo per loro.

La lettera si commenta da sola, non c’è altro da aggiungere. Ecco, non sarebbe male se qualcuno dalla Camera o dal Senato – e in particolare qualcuno tra coloro che fieramente si battono contro i PACS e le unioni di fatto – smentisse la notizia o ci facesse avere qualche chiarimento su questo curioso fenomeno di strabismo.

6 risposte a “Coppie di fatto a Montecitorio”

  1. riccardo da parigi ha detto:

    Putroppo quando persone che non sanno nulla né di cellule staminali né tanto meno di ricerca in generale, ragionano “con la panza” e alimentano solo un facile e semplicistico “furore mediatico”, finisce sempre male. Con la ricerca come con molte altre cose.
    Se poi mettiamo il fatto che argomenti così “di nicchia” sono giudicati in base a presunti “valori cristiani” e dibattuti solo sul terreno ideologico, non possiamo sperare certo nel meglio.
    Potranno mai la ragione e il ragionamento e non il turbinio mediatico affermarsi almeno su temi come questo? Ma è anche il bello della democrazia …. nel nostro caso combattere perché si distingua tra panza e ragione.

  2. michel ha detto:

    Certo, finchè gente che si appella ai valori cristiani organizza i festini con le signorine allegre, e il segretario del loro partito li scusa adducendo che sicuramente è perchè sentono mancanza della moglie… Meglio fare propri i valori “realmente” cristiani, come l’adoperarsi per il prossimo cercando di salvare anche solo una vita in più… O ci interessa maggiormente qualche cellula rispetto a migliaia/milioni di esseri umani potenzialmente guaribili?

  3. Chiarark ha detto:

    Ci si nasconde dietro al dito della dignitá dell’embrione (per le cellule staminali???) per nascondere che il problema vero é che la Chiesa ha paura della capacitá dell’uomo di intervenire sulla vita. E non tanto perché questo potere puó essere usato male, ma perché a ogni passo avanti della scienza in tal senso corrisponde un ritrarsi dell’intervento divino sull’uomo.
    Cosí come si cerca di screditare l’evoluzione si vuole demonizzare “il drastico illuminismo” degli scienziati che lavorano per sottrarre la conoscenza della vita al misticismo e al dogma religioso.

  4. Philippe Bracke ha detto:

    Stupisce il divario tra la realtà scientifica e le idee della politica.
    Stupisce l’ostinazione ad inventarsi distinzioni artificiose, pur di mettere i bastoni tra le ruote.
    Anche i più sprovveduti hanno capito che la ricerca sulle staminali è il futuro.
    Il futuro però non interessa a nessuno, questo è il problema.

  5. raoul ha detto:

    Grazie del bell’intervento. Penso che iMille dovrebbero mettere questo problema della ricerca sulle cellule staminali nel loro programma. E’ una battaglia concreta che dobbiamo portare avanti.

  6. Filippo Zuliani ha detto:

    mah. io saro’ tardo, ma dell’articolo ho capito poco e niente. Il problema dei finanziamenti pro-staminali adulte e contro-staminali embrionali non mi e’ per nulla chiaro (a parte il solito malaffare italiano), e neppure le sue implicazioni. Onestamente preferivo un articolo piu’ divulgativo, cosi’ com’e’ lo trovo poco fruibile dal “pubblico”.