4 Gennaio 2015

Arrogante inciviltà

Appunti

Dall’altro capo del mondo mi raggiunge la notizia del convegno in programma a Milano dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, organizzato da Alleanza Cattolica e Obiettivo Chaire, associazione che si propone di “curare gli omosessuali”. Questo convegno gode della sponsorizzazione della Regione Lombardia e dovrebbe essere concluso da Roberto Maroni. Ecco la dichiarazione che ho diffuso sull’argomento.

SCALFAROTTO: “IL CONVEGNO OMOFOBICO È UN’INCREDIBILE PROVA DI ARROGANTE INCIVILTÀ. MARONI NON RAPPRESENTA MILANO E LA LOMBARDIA’”

“È incredibile che si voglia offendere la civiltà di una grande e moderna metropoli europea come Milano legittimando predicazioni di sapore medioevale.”
“È già molto deprimente che, a terzo millennio ormai avviato, ci siano associazioni che ritengono l’omosessualità una malattia da curare. È grave ed intollerabile che una manifestazione di intolleranza omofobica, che si presenta sotto le mentite spoglie della difesa della famiglia, riceva l’aperto sostegno della Regione Lombardia.”
“Non solo, infatti questo campionario delle posizioni più retrive ed integraliste del cattolicesimo italiano si avvale del patrocinio dell’Ente Regione, con il connesso e paradossale utilizzo del logo di Expo 2015, ma in esso interviene a concludere lo stesso presidente, Roberto Maroni.”
“Stiamo parlando di un incontro che non ha nemmeno l’apparenza del dialogo fra posizioni diverse o di un approfondimento di tipo scientifico e culturale, ma di un puro esercizio propagandistico al servizio di spropositi incommentabili come la necessità e addirittura l’opportunità del guarire le persone omosessuali dalla loro omosessualità. L’arrogante inciviltà di usare spazi e risorse pubbliche per iniziative di tal fatta spiega bene quanto il Governo della Regione Lombardia sia arretrato anche rispetto alle nuove consapevolezze che nel campo dei diritti civili affiorano sempre più spesso nel centrodestra. La Lombardia e Milano, luoghi di civiltà e di progresso, non meritano tutto questo: Roberto Maroni non li rappresenta.”