3 Luglio 2013

Nature stronca Stamina

XVII Legislatura

Sviluppi della vicenda Stamina, di cui il Parlamento si è occupato all’inizio della legislatura, sollevando un vivace dibattito ed emozioni forti in tutto il Paese. Nature, l’autorevolissima rivista scientifica, in queste ore ha stroncato Vannoni, la sua cura e anche i soldi che il Parlamento ha deciso di stanziare per la sperimentazione.

Per chiarirsi un po’ le idee, vi suggerisco il commento di Giuseppe Remuzzi sul Corriere della Sera, che porta un contributo di saggezza e spiega bene perché il Parlamento ha preso la migliore delle decisioni, nonostante tutto.

8 risposte a “Nature stronca Stamina”

  1. Alessandro ha detto:

    Su Stamina si è creato un polverone allucinante semplicemente perché non si è dato ascolto alla scienza ufficiale, preferendo assumere scelte mediaticamente accettabili ma senza nessun fondamento. E a chi parla tanto di diritto alla cura, consiglio questo pezzo in cui si parla delle molteplici implicazioni etiche/bioetiche di tutta questa vicenda:

    http://laclessidra.net/scienza/151-caso-stamina-quattro-domande-scottanti-e-quasi-nessuna-risposta

  2. AndreaB. ha detto:

    Ivan, sai quanto ti stimi ma questa volta ho un punto di vista decisamente diverso.
    Rimando al commento che feci al tuo precedente post (di cui sopra copi li link).

    Non ho molto da aggiungere rispetto a quel post. Penso che la scelta del parlamento italiano sia una scelta dovuta ad una scarsa cultura scientifica. La scarsa cultura scientifica non deriva certo da scarsa intelligenza dei nostri parlamentari ma semplicemente dal fatto che il parlamento italiano e’ praticamente privo di scienziati e l’influenza del mondo scientifico sul parlamento e sulla politica e’ molto bassa, soprattutto se rapportata a quelli di altri paesi avanzati. La colpe di questo non ricadono solo sulla politica ma anche sugli scienziati che dovrebbero fare di piu per parlare con la politica.

    Torniamo al punto in questione.
    Il metodo Stamina non sarebbe stato finanziato con soldi pubblici in altri paesi civili. Aver imposto regole al far west iniziale e’ stata buona cosa. Purtroppo le regole sono state imposte solo parzialmente e si e’ permesso di approvare un finanziamento ad un trial clinico che in altri paesi avanzati non sarebbe mai stato finanziato per il semplice fatto che un trial clinico, per ricevere finanziamenti e approvazione, deve avere dei requisiti minimi che il metodo Stamina non ha. Approvare e finanziare un trial clinico di questo tipo non e’ solo un affronto alle regole e al metodo scientifico ma anche un affronto a tutti quegli scienziati che si impegnano per rispettare onestamente e professionalmente le regole del metodo scientifico applicate in tutto il mondo avanzato.

  3. Enrico ha detto:

    Buttare tre milioni dei contribuenti in questa baracconata, solo perché l’autore della stessa è stato abbastanza arrogante e furbo da finire sui giornali ed approfittare della giusta disperazione dei malati e dei loro parenti, e dell’ignoranza scientifica che impera in questo Paese di letterati e legulei, mentre la vera ricerca arranca sotto la mannaia dei continui tagli, è una follia. Altro che “la migliore delle decisioni, nonostante tutto”.
    Siamo stati spernacchiati dalla più prestigiosa rivista scientifica del mondo. Dovreste bloccare tutto al più presto, anziché insistere in questa follia.

  4. Luca Venturini ha detto:

    Concordo con quanto scritto sopra da Enrico e Andrea B. La decisione presa dal parlamento e’ andata contro a non so quante regole di deontologia scientifica e medica, nonche’ di regolamenti su come validare un protocollo per utilizzo medico. Gia’ e’ stato grave stanziare quei 3 milioni di euro, io spero che (come per fortuna l’atteggiamento del ministro Lorenzin sembra presagire) non si vada avanti con le sperimentazioni senza una consegna del protocollo da parte del sedicente Vannoni. E che nel caso i 3 milioni vengano ridestinati ad usi piu’ consoni.

    Tra l’altro, il rifiuto di consegnare i protocolli di sperimentazione fa pensare molto alla malafede da parte del sig. Vannoni; se fosse davvero convinto di avere una cura, non dovrebbe avere problemi a far vedere come effettuarla. Tutta la faccenda fa pensare ad una truffa ai danni di un’intera nazione.

  5. Andrea Ventura ha detto:

    Concordo con quanto detto da AndreaB. Aggiungo solo che ciò che è emerso dall’indagine di Nature e’ di una gravità enorme. Falsificare due figure in una richiesta di brevetto (come ha fatto Vannoni) non solo e’ ovviamente illegale, ma dovrebbe portare al suo immediato allontanamento da qualsiasi carica accademica.
    Insegno e dirigo un lab negli USA, se facessi una cosa del genere sarei preso giustamente a calci nel sedere ed allontanato con ignominia. In Italia invece lo premiamo con soldi pubblici per fare una sperimentazione assurda che ci copre di ridicolo nel mondo scientifico internazionale. Triste, molto triste.

  6. Daniele Oriti ha detto:

    da un lato la “pressione dell’opinione pubblica” (quale?) e “il desiderio degli ammalati di essere curati” (quali?). dall’altro tutte le ragioni di questo mondo e tutte le evidenze fattuali.

    cioe’: e’ bastato che si creasse sufficiente clamore mediatico (perche’ non e’ che sappiamo quanta gente veramente fosse a favore della sperimentazione, tra gli italiani tutti; tantissima gente si e’ espressa chiaramente contro, tra malati, scienziati, medici, etc) e il parlamento sovrano gli e’ andato dietro. sembrerebbe che secondo te (e l’autore dell’articolo) il parlamento stia li’ a riflettere gli umori popolari, magari minoritari e inclusi quelli insensati.

    qua le evidenze continuano sempre piu’ a suggerire che Stamina dovrebbe semplicemente essere dimenticata, se non perseguita a norma di legge, e tu rivendichi la scelta? boh. io continuo a non vedere cosa ci sia da rallegrarsi nella decisione presa. saro’ miope io.
    (con immutata stima)

  7. Alberto ha detto:

    Grazie Ivan per aver condiviso il tuo pensiero. Apprezzo il lavoro tuo e dei tuoi colleghi. Non posso pero’ tacere sul fatto che siamo finiti in un posto dove non dovremmo essere. La decisione di finanziare o meno un progetto scientifico dovrebbe fare parte di un processo di peer-review. Il fatto che ci troviamo a coinvolgere il parlamento su questa materia e’ un segnale che siamo fuori strada.
    Il rischio di destinare risorse al progettto sbagliato e’ troppo alto se si trascura di valutare il progetto nel suo merito scientifico. La decisione di finanziare un progetto di ricerca, quindi, richiede competenze scientifiche che di norma sono disponibili attraverso il processo del peer-review, non in parlamento.

  8. Enrico ha detto:

    Sempre per la serie “la migliore delle decisioni, nonostante tutto”, segnalo l’intervista di oggi di Vannoni a Repubblica, in cui il “luminare” afferma che il metodo Stamina è una cura per 120 malattie.
    E’ evidente che siamo ben oltre il delirio.