2 Dicembre 2012

Scalfari, il cantore sconfitto

Appunti

Il mio pezzo per imille.

Abbiamo cominciato la giornata elettorale col solito anatema di Eugenio Scalfari che oggi ha negato a Matteo Renzi la patente di uomo di sinistra liberale con la stessa disinvoltura con la quale la nostra coalizione ha negato a centinaia di migliaia di nostri concittadini la qualifica di elettori di centrosinistra.

“Renzi … con i liberali di sinistra o liberalsocialisti che dir si voglia non ha niente a che fare né essi hanno a che fare con lui”, dice Scalfari, citando una serie di gloriosi nomi (dai fratelli Rosselli a Parri, da Bobbio e Galante Garrone, da Leo Valiani a Ugo La Malfa) di cui Scalfari stesso è l’ultimo vivente, e quindi destinata a esaurirsi con lui.

Quello che Scalfari non valuta è che, con Matteo Renzi, per la prima volta la proposta politica della sinistra liberale non è più una nicchia, destinata a parlare soltanto ad élites illuminate e minoritarie, ma è diventata una proposta politica capace di coagulare intorno a sé potenzialmente una maggioranza di questo paese. Lo dimostrano i numerosi sondaggi che indicano in Matteo la persona che, con Mario Monti, è considerata dall’intero corpo elettorale come il più desiderabile premier nella prossima legislatura.

Renzi non sarebbe un uomo di sinistra liberale perché è solo “un giovane con notevoli capacità di comunicazione e di semplificazione”, dice il fondatore di Repubblica. Ma il disprezzo aperto e snob che egli dimostra per queste tre qualità (una è la gioventù) è precisamente il limite e la ragione per cui la sinistra liberale non ha mai contato nulla in Italia, incapace com’è stata di arrivare alle teste e ai cuori della massa degli elettori.

Un fallimento storico a cui, col permesso di Scalfari o malgrado lui, vorremmo finalmente veder porre rimedio.

2 risposte a “Scalfari, il cantore sconfitto”

  1. PaC ha detto:

    Questa tornata elettorale, queste primarie sono state le cartina di tornasole per verificare fino in fondo chi si spaccia per Liberale di sinistra e chi invece lo è davvero.
    Ammetto che mi sono sorpreso a scoprire talune posizioni Ma vado a letto contento di avere le idee più chiare.

  2. antonio ha detto:

    leggo da mezzo secolo il pensiero di Scalfari. Conservoancora il primo numero di repubblica.
    Lo apprezzo e lo stimo e, spesso ne condivido il pensiero.
    Questa volta non condivido la sua “avversione ” per Renzi espressa fin dal primo momento.
    Indubbiamente in Renzi c’è qualcosa che non convince ( come sostiene Battiato).Però fino a questo momento ha espresso rare qualità di chiarezza, di coerenza e di una visione moderna della politica. Spero che <<scalfari si sia sbagliato.
    Tutti "i grandi" qualche volta sbagliano.