23 Giugno 2012

Il decalogo della classe politica che abbiamo da vent’anni

Appunti

Il mio post per “Il Post”.

Il motivo per cui non mi è piaciuto per niente che Fassina abbia dato del “portaborse” a Renzi non è soltanto che in Italia a non essere stati portaborse siamo in pochissimi e dunque usare la parola come oggetto contundente pare francamente ridicolo. Come due vescovi che si offendessero a vicenda dandosi del parroco.
E nemmeno mi è dispiaciuto soltanto perché vorrei vedere più fair play, correttezza e rispetto nel partito in cui milito e per il quale gratuitamente lavoro.

Il punto è che qui siamo tutti a discettare di ricambio generazionale senza capire che la generazione che ha in mano la politica da vent’anni ha sempre disciplinatamente rispettato un semplice decalogo.

Provo a declinarlo in un linguaggio comprensibile ai giovani, vediamo se ci capiamo.

1. Il campetto è nostro, e la palla la teniamo noi.
2. La palla ce l’ha una volta uno di noi, un’altra volta un altro di noi. Ma nessuno all’infuori di noi.
3. Ce le diamo di santa ragione, ma smettiamo subito se qualcuno si avvicina al campetto.
4. Se qualcuno si avvicina troppo al campetto, mettiamo la palla al sicuro e gli meniamo tutti insieme.
5. Ci meniamo di brutto tra di noi soltanto quando nessuno ci vede. Così siamo più temuti nel quartiere.
6. Se qualcuno dice in giro che ci ha visto menarci, smentiamo.
7. A chi non crede alla smentita, gli meniamo.
8. A quelli piccoli non gli meniamo. Si menano da soli.
9. I piccoli si menano spesso tra di loro, e va bene.
10. Se va avanti così, noi continuiamo a giocare per un bel po’.

2 risposte a “Il decalogo della classe politica che abbiamo da vent’anni”

  1. Silvia ha detto:

    Bella idea quella del decalogo. Una precisazione: si adatta molto bene ai vecchi come ai giovani, alle donne come agli uomini. Non è generazionale la cosa, ma chi oggi si mette in gioco lo fa comportandosi esattamente come hai scritto tu nel decalogo. Anche se fa finta di essere nuovo. Il resto: il Paese va a rotoli perché non è più la politica che ha la forza per cambiare le cose.

  2. DO. ha detto:

    Brava Silvia non potevi essere piu’ chiara.Con una precisazione .Chi vuole entrare nel campetto vuole giocare con la stessa palla e fare piu’ o meno lo stesso gioco. Mentre il paese ha un bisogno disperato di un gioco diverso. D.O.