12 Aprile 2012

Ciò che si è, ciò che si fa

Comunicati stampa, Diritti, Laicità, Milano

Ieri su repubblica, nuovo caso di donatore gay respinto al Centro Trasfusionale del Policlinico di Milano. La mia agenzia:

SANITÀ – SCALFAROTTO(PD): «PERCHÉ CHIEDERE CON CHI SI VA A LETTO QUANDO IL PROBLEMA È IL COME?»
«Non riesco a capire come illustri esponenti della sanità italiana – capaci evidentemente di conseguire una laurea in medicina e di assurgere a incarichi prestigiosi – continuino a inciampare su una distinzione che risulterebbe chiara anche a un bambino: la differenza tra ciò che sei e ciò che fai».

«Essere omosessuali non crea di per sé nessun rischio di malattia sesualmente trasmissibile, come i medici del Policlinico di Milano dovrebbero sapere perfettamente. Quello che crea il pericolo di infezione sono i comportament a rischioi, non certo gli orientamenti sessuali. Così non si capisce perché, pregiudizi omofobici a parte, un italico e machissimo tombeur de femmes che avesse rapporti eterosessuali non protetti dovrebbe essere ammesso alla donazione del sangue al contrario di un omosessuale impegnato in una relazione, anche sessuale, stabile e monogamica».

Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del Partito democratico, risponde con un’osservazione paradossale alle giustificazioni fornite a seguito del rifiuto di una donazione di sangue da parte di un omosessuale da parte del responsabile del Centro Trafusionale del Policlinico di Milano, Dottor Maurizio Marconi.

«Si continuano a citare l’Europa e le statistiche un po’ a caso – continua Scalfarotto -: la direttiva europea parla esplicitamente di comportamenti ‘a rischio’ e non indica categorie di persone. Le statistiche da anni continuano a registrare un aumento delle MTS, HIV incluso, tra gli eterosessuali. Si parla tanto di educazione sessuale, ma come possiamo pensare che i nostri ragazzi siano ben informati – conclude il vicepresidente PD – se anche chi dovrebbe fornire loro delle indicazioni serie continua a esprimere una cultura schiettamente oscurantista e omofobica, lontanissima da qualsivoglia metodo scientifico?».