17 Settembre 2011

Lascio Equality Italia

Appunti

Aurelio Mancuso ha annunciato il lancio di una campagna di outing di personaggi pubblici. Trovo questa una decisione molto grave e sbagliata. Ho deciso quindi di dimettermi dal Comitato d’Onore di Equality Italia con la lettera che ho inviato pochi minuti fa ad Aurelio e che riporto qui di seguito.

Londra, 17 settembre 2011

Caro Aurelio,

ho appreso dalla stampa della tua volontà di avviare nei prossimi giorni un programma di outing che denuncerebbe, al di là o addirittura contro la loro volontà, l’omosessualità – o presunta tale – di un numero imprecisato di personalità pubbliche.

Trovo questa una decisione molto grave, che non condivido e che mi preoccupa molto. Si tratta di un modo di fare politica che trovo intrinsecamente violento, poiché combatte e colpisce le persone e non le loro idee.

Ho vissuto a lungo all’estero e ho lavorato per più di dieci anni gomito a gomito con gli anglosassoni. Posso dire che rifarsi all’esperienza di quei Paesi per lanciare questa iniziativa non ha molto senso. Esiste infatti una grande differenza tra il senso dell’etica pubblica e del comportamento che si pretende dagli uomini pubblici in Italia e nelle grandi democrazie liberali.

Da noi, scoprire e denunciare l’omosessualità perfino di un Giovanardi o di un Gasparri, e indico i peggiori omofobi che mi vengano in mente, ci darebbe forse un’effimera soddisfazione ma non toglierebbe nessuna carica né all’abiezione né, purtroppo, alla popolarità delle loro tesi. Siamo governati da una persona i cui discutibili comportamenti e i cui vizi privati sono stati resi pubblici (“outed”) in ogni modo e questo non impedisce a questa persona di sedere a Palazzo Chigi e di decidere dei destini del Paese nel momento di peggiore crisi che l’Italia ha conosciuto dal dopoguerra.

Il tuo progetto non è altro che una modalità innovativa per replicare le solite dinamiche da cortile della politica italiana e che trascinerà verso il basso il livello, già infimo, della lotta politica in Italia. Finiremo con il confondere le sacrosante ragioni di milioni di cittadini GLBT e la vita delle loro famiglie con gli urlatori e i guastatori televisivi della destra e con la tecnica della “macchina del fango” dei loro giornali.

Sarà probabilmente un’efficace campagna promozionale che assicurerà una copertura mediatica gratuita a te ma certo non ai milioni di concittadini che confidano in persone con la tua storia e il tuo profilo: il prezzo sarà la distrazione di energie preziose, che servirebbero in questo momento come il pane. Energie che andrebbero rivolte ad educare sia gli italiani che il partito stesso in cui entrambi militiamo sulla necessità che alle persone GLBT sia riconosciuta – senza tentennamenti, prudenze e distinguo – la stessa dignità e lo stesso diritto a una piena cittadinanza. Uno sforzo probabilmente oscuro e faticoso, estraneo alla luce dei riflettori, ma quello che a mio avviso è richiesto oggi a una classe dirigente responsabile.

Qualche mese fa mi hai chiesto di entrare a far parte del Comitato d’Onore della tua costituenda associazione, Equality Italia, invito che avevo accettato con gratitudine e piacere. Ero convinto di partecipare alla costruzione di una nuova voce che laboriosamente si mettesse al servizio del progresso dei diritti civili in Italia.

E invece i metodi che intendi utilizzare sono diametralmente opposti a quelli che ho inteso perseguire e ho perseguito dal momento in cui ho cominciato a fare politica: fare dell’Italia un paese normale, aumentare il livello di civiltà del Paese, contribuire a transitare l’Italia a una democrazia matura come compete a una grande civiltà come la nostra.

Non posso condividere la responsabilità di una scelta che mi pare scorretta e sbagliata e, anche per rispetto all’incarico che ricopro nel Partito democratico, ti chiedo di voler accettare con effetto immediato le mie irrevocabili dimissioni dal Comitato d’Onore di Equality Italia.

Con la cordialità di sempre,
Ivan

19 risposte a “Lascio Equality Italia”

  1. Emil Sinclair ha detto:

    Grazie per aver detto quello che io, e sicuramente molti altri, pensiamo.
    Una caccia alle streghe contro i gay closeted non aiuterà di sicuro nessuno.

  2. Daniele ha detto:

    Scalfarotto,
    dopo le idiozie scritte a proposito dello sciopero della CGIL, ne stai aggiungendo un altro come questa.

    L’iniziativa non è rivolta a gay closet ma solo a quei personaggi che in pubblico si dimostrano omofobi ed in privato hanno tutt’altro comportamento.

    La cosa non sarebbe molto diversa di un pacifista che si scopre commerciare in armi o di un antiabortista che poi in privato vi ricorre o cose così.

    Che, volendo, si può far rientrare il tutto nella categoria dell’onestà. Ma capisco che per politici sofisticati come te questa sia una categoria da sfigati.

    E vai con i Marrazzo che in pubblico partecipano al family day ed in privato vanno a trans.

    Ok, ma queste sono scelte tue. Aspetto le tue dimissioni da vicepresidente del PD al prossimo affossamento della legge contro l’omofobia perchè qualcuno del PD contribuirà ad affossarla.

  3. […] Lascio Equity Italia | Ivan Scalfarotto […]

  4. Andrea Gianni ha detto:

    Caro Scalfarotto apprezzo la tua visione, poichè ‘attacco alla persona a mezzo stampa tramite fonti anonime lo trovo altrettanto incivile delle azioni dei politici che discriminano i gay. Usare l’omosessualità dei politici come un’arma, un difetto aggiunto alla loro inettitudine e inciviltà vuol dire usare l’omosessualità come un marchio infame e questo non va in direzione delle nostre lotte. Questo è abbassarsi al livello di chi ci discrimina. Quindi plaudo alla tua decisione e mi chiedo perchè mancuso abbia voluto introdurre un elemento (che ritengo abbastanza idiota come progetto) di spaccatura nel movimento LGBT. A presto.

  5. Alex ha detto:

    Ma scusate la domanda, ma il movimento era compatto? Tutti si scannano per una visibilità ! Avanti così difendiamo gli omofobi e lasciamo le vittime dell’omofobia a soffrire !!!! Complimenti per la vostra coerenza da stupidi

  6. Andrea Tua ha detto:

    Egregio dott. Scalfarotto
    Forse da Londra, dove la vedo scrivere, o forse l’appartenenza al PD la rendono un po’ refrattario alla vita pubblica e privata dei gay italiani. Mi permetto di contestare quanto scrive in due modi:
    1. Le energie che lei riterrebbe meglio allocate altrove, sono percaso le stesse che ci hanno permesso di ottenere tutti i nostri risultati? ah, giusto.. di risultati non ne abbiamo ottenuti! No, perchè a me sembra che il movimento GLBT tutto dovrebbe farsi un serio esame di coscienza sui risultati ottenuti e sulle strategie applicate, prima di sostenere a gran voce di essere nel giusto.

    2. Ha presente quando un paio di mesi fa eravate tutti contenti di vedere e parlare con il parente di Harvey Milk qui in Italia in un giro di visite? Ha presente cosa sosteneva Milk sull’outing? Ecco, forse è il caso di evitare cene di gala e serate mondane, e magari rimettersi a studiare un pelo… le nostre battaglie non le abbiamo mai MAI vinte, in nessun paese del mondo, con il guanto morbido e il passo felpato che lei, il suo Partito e l’arcigay (sinonimi?!) sembrate proporre…

  7. Andrea Tua ha detto:

    p.s. concludo con una nota sulla sua coerenza… Lascia Equality per una differenza di visioni sulle strategie e resta in un partito come il PD? Dalema è per caso un nome che le dice qualcosa? Bindi? Nulla? (per non citare gli allegri compagni di percros Binetti, Rutelli…)

    Un pelo di coerenza.. ogni tanto… E forse sareste credibili, almeno una volta ogni tanto..

  8. Edoardo ha detto:

    Sono contento che abbia lei lasciato l’associazione di Mancuso. Non la meritava. Di un nuovo D’Alema gay, non abbiamo bisogno. Il buonismo le è servito per fare l’arrampicata al partito cattocomunista in cui milita: se lo tenga. Non abbiamo bisogno di politicanti chiacchieroni o anime belle, ma di agire. Ci troviamo a questo punto perchè gli Scalfarotto e le Conce inconcludenti si sono moltiplicati. Non rappresentano nessuno.Sono dei tessitori alla Penelope, inutili piagnoni. Sciò, sciò.

  9. Renzo ha detto:

    Riconosco di non avere la sensibilità politica di alcuni che mi hanno preceduto ma, la scelta di Ivan mi sembra condivisibile e apprezzabile.
    Perché fare dell’omosessualità, vera o presunta un’arma? Mi sembra una stupidità assurda di cui non si dovrebbe neanche discutere.

  10. Antonio Pieri ha detto:

    Grazie Ivan per le tue parole di maturità, in questo paese dove ormai anche quelli che difendono il giusto non sanno farlo che gridando. Berlusconi ci lascia in eredità un paese tutto pancia e niente cervello. Continua a dire parole di civiltà e non ti curare degli insulti che te ne vengono.

  11. Annalisa ha detto:

    Effettivamente i tuoi commentatori sono belli incavolati… O hai toccato qualche interesse forte oppure è proprio vero che alle buone idee si contrappongono gli insulti. Preoccupante, però.

  12. Andrea Tua ha detto:

    Rispondo a caso a vari commento sugli urlatori, indignati e compagnia cantante…

    Partiamo dall’analisi della situazione LGBT italiana:

    1) Non abbiamo alcuna forma di tutela para amtrimoniale (dico, pacs etc..)

    2) Non possiamo accedere all’istituto del matrimonio

    3) non possiamo adottare, ereditare dal nostro compagno, redigere uno stato di famiglia unitario

    4) siamo vittime di attacchi fisici e persecuzioni che crescono di anno in anno

    5) nel migliore dei casi siamo rappresentati dai media come macchiette, di norma siamo invece censurati

    5) siamo discriminati sul lavoro e nella ricerca di casa

    6) Non abbiamo nemmeno leggi che ci tutelino da aggressione con specifiche aggravanti

    7) riceviamo continui attacchi da qualsiasi fronte politico (PD o PDL in materia fa veramente poca differenza)

    8) siamo continuamento ostracizzati in nome di una politica “cattolica”

    9) Non siamo considerati in nessun passaggio dell’istruzione, nemmeno come possibilità.

    Ora, di preciso, a uno che vive questa condizione da più di 15 anni “out of the closet” e che probabilmente ne vivrà altri 40 almeno, che si sente dire che no, non bisogna colpire gli avversari che nascondono la propria omosessualità e sono protagonisti di campagne omofobe perchè “il prezzo sarà la distrazione di energie preziose, che servirebbero in questo momento come il pane. Energie che andrebbero rivolte ad educare sia gli italiani che il partito stesso in cui entrambi militiamo sulla necessità che alle persone GLBT sia riconosciuta – senza tentennamenti, prudenze e distinguo – la stessa dignità e lo stesso diritto a una piena cittadinanza”, ecco a uno che si sente dare questa risposta non verrebbe legittimo urlare? Urlo, e sono indignato perchè non voglio educare la prossima generazione nella speranza che i figli (non miei off course) ne godano i frutti, io VOGLIO I MEIEI DIRITTI ORA. Certo che sono incazzato, ma questo non mi fa essere meno razionale. Mai nella storia di un Paese, le minoranze oppresse hanno ottenuto qualcosa chiedendo. Quando qualcuno dei dirigenti di queste associazioni nazionali lo capirà?

    E sono stufo marcio di questa ipocrisia strisciante:

    Scalfarotto, rispondimi: perchè stai nel PD e lasci Equality? per quale generazione di cittadini gay stai lavorando? Quali risultati hai ottenuto con i tuoi metodi?

  13. scalpha ha detto:

    In breve, Andrea.
    1. Io non voglio compromettere nulla sulle pretese dei nostri diritti (tutti e subito). Ti basti sapere che io, in assoluta solitudine, chiedevo il matrimonio e le adozioni quando (2005) il movimento GLBT italiano era schierato su Pacs e no adozioni. Quello che contesto è il metodo. Non posso credere che sapere che Gasparri (o pinco pallino) siano gay ci aiuterà, anzi.
    2. Perché lascio Equality e resto nel PD? Perché il tema dei diritti civili è la ragione sociale di Equality e se loro intendono gestirli così, io non sono d’accordo con la ragione sociale stesa di quell’associazione. Resto nel PD perché: a. senza portarci dietro il PD non avremo mai delle leggi per i nostri diritti (è una questione di numeri). Inoltre b. resto nel PD perché i diritti GLBT non sono lo scopo sociale del PD. Sono una persona di sinistra riformista e quella è casa mia. Una casa che talvolta non mi piace e che combatto per cambiare (soprattutto in tema di diritti GLBT).

  14. enzo ha detto:

    Bravo Ivan. Concordo con ogni parola.

  15. Lorenzo L. Gallo ha detto:

    Andrea, Scalfarotto resta nel Pd perché gli hanno dato un posticino di visibilità, e si sa che questi favori si ripagano con una solidarietà di casta. Tra il senatore Colombo, anima nera dei due pesi e due misure, e l’ultimo ragazzino che si è suicidato per bullismo, Scalfarotto ha scelto da che parte stare. E anche molti di noi, a quanto pare, abbiamo scelto: alcuni con il potere, altri con chi soffre. Mi auguro che i secondi non si facciano fregare per l’ennesima volta a votare per i primi, però.

  16. Edgar ha detto:

    Ho anche io qualche perplessità sulla scelta di Mancuso, ma non riesco a definirla un’opzione “molto grave e sbagliata”.

    Naturalmente immagino quest’azione di svelamento destinata solo ai personaggi politici omofobi, e con la sola finalità di rivelare l’odiosa – e per me intollerabile – esistenza di una doppia morale pubblica/privata. Sappiamo che alcuni dei più accesi oppositori dei Pacs hanno partner non sposati che godono dei benefici parlamentari. Ecco, mi pare profondamente immorale che un personaggio politico possa ostentare atteggiamenti omofobi, sapendo di poter tutelare la propria omosessualità con gli strumenti del potere.

    In questo senso, e solo in questo, la scelta violenta di Mancuso può spingere a comportamenti pubblici di maggiore eticità.

  17. Milena ha detto:

    Cito (e condivido) da Mancuso: “Attuare l’outing non è una vendetta emotiva, né riguarda un giudizio sulla sessualità occultata di politici, preti, giornalisti. E’ invece la proclamazione di un pensiero politico che intende smascherare quell’area politica culturale che accredita ogni giorno il fatto che l’omosessualità sia una scelta di persone con scarsi valori morali. Non ci interessa, né sarebbe moralmente concepibile scivolare nel gossip, quello che vogliamo fare è colpire tutte quelle persone che ricoprendo attualmente incarichi pubblici, utilizzando il proprio potere, offendono, discriminano le persone lgbt, alimentano scientificamente l’odio”. Sacrosanto.

  18. Milena ha detto:

    E aggiungo, in generale: gente che mette ALLA GOGNA chiunque le crei il benché minimo problema nel perpetrare le proprie nefandezze come fa la casta al governo non merita NESSUN RIGUARDO (che ne diciamo allora dei calzini azzurri e similari?); inoltre, se sei omosex e non hai il coraggio di fare outing, e per giunta ti atteggi ad OMOFOBO per far piacere all’altra casta con cui ti spartisci il potere (quella vaticana) MERITI che la verità venga fuori. Mi stupisce che il mondo gay non abbia reagito prima sbugiardando chi lo SFRUTTA, ne fa parte e quando invece deve fare i propri interessi di partito e di potere lo SBEFFEGGIA!!!!

  19. Marcello Zanni ha detto:

    La vicenda Mancuso-outing si è rivelata quello che era: una solenne boiata. Scalfarotto aveva visto giusto, ci vorrebbe l’onestà intellettuale di ammetterlo.