1 Settembre 2011

Nelle mani di Calderoli

Appunti

C’è una sensazione di decadenza di fine impero in questa indifferenza con la quale l’oscena destra che ci governa sta trattando questa crisi finanziaria. Non si capisce che si sta giocando col fuoco, che davvero rischiamo la bancarotta, che prima o poi i mercati potrebbero decidere che di investire sull’Italia acquistando i suoi titoli potrebbe non valere più la pena. Dopo un paio di decenni a dire che l’Italia se la passava benissimo e che “eravamo usciti meglio di tutti gli altri dalla crisi”, che bisognava sorridere e spendere e vivere nell’ottimismo, non solo si è capito che era tutta una panzana ma ora non sanno nemmeno cosa fare. Ci si aspetterebbero risposte serie, interventi chiari: in Spagna stanno inserendo il vincolo del pareggio di bilancio nella Costituzione, per dire. E invece hanno un’idea al giorno che prima strombazzano ai quattro venti e che poi si dimostra un’idiozia nel giro di poche ore. Siamo nelle mani di un gruppo di incapaci e irresponsabili: le sorti di una delle più grandi economie mondiali è nelle mani di gente del calibro di Calderoli.

2 risposte a “Nelle mani di Calderoli”

  1. francesco ha detto:

    Io ho paura.
    Dalla crisi non siamo mai usciti.. e le certezze vengon meno.
    Siamo davvero nelle mani di giocolieri e inesperti uomini di politica che trattano il futuro del nostro paese come se stessero giocando al Totocalcio o al Superenalotto.
    Stesso identico approccio.

  2. Corrado Truffi ha detto:

    Ivan, d’accordo su tutto quel che dici nel post, tranne sulla faccenda del pareggio di bilancio in costituzione, che è una terribile castroneria, sostanzialmente l’abolizione della politica economica, ossia della politica. Il povero Keynes si sta rivoltando nella tomba in questi giorni. (ne ho scritto più diffusamente sul mio blog…)