27 Settembre 2010

Dimostrare che siamo cambiati

Appunti, Perpetui

L’elezione di Ed Miliband a leader dei Labour, oltre che la sorpresa per la vittoria dell’outsider, ha suscitato anche alcuni commenti molto duri sulla stampa britannica. In particolare rispetto al fatto che Ed ha perso nei confronti di David in due – fondamentali – dei tre corpi elettorali che hanno votato, e cioè gli iscritti al partito e i parlamentari, vincendo solo e grazie alle associazioni esterne tra cui spiccano i sindacati. Il timore è che il buon Ed, già non considerato fortissimo di suo, possa essere messo sulla graticola durante i confronti alla camera dei Comuni da un David Cameron che potrebbe rimproverargli di non essere il leader di nulla: né del suo partito né dei suoi parlamentari. Certo è che il nuovo leader laburista può dire cose come “dobbiamo riconoscere i nostri errori e dobbiamo dimostrare che siamo cambiati” e chiedere che lo si osservi in azione prima di giudicarlo, con tranquilla e assoluta credibilità. Un lusso che dalle nostre parti nessun leader nazionale può purtroppo permettersi.

2 risposte a “Dimostrare che siamo cambiati”

  1. gustavo ha detto:

    Non raccontare balle, Scalfarotto!

    Ed Milliband non ha mai detto che i Labour-isti devono dimostrare di essere cambiati.

    Gl errori che ha ammesso sono stati quelli dell’intervento in Irak, che ha fatto sobbalzare sulla poltrona 4/5 del partito riunito a congresso. Compreso il fratello, David. Favorevolissimo all’intervento a fianco di George Bush.
    Ha detto che il New Labour e’ finito. Si torna al vecchio laburismo.
    Lo hanno soprannominato ED RED, Ed il Rosso. Sono cambiati, si, ma nel senso dell’Old Labour, quello che e’ stato fuori dal governo del paese per 18 anni, proprio perche’ troppo “comunista” e troppo “sindacalista”.

    Ed Red ha fatto l’elenco delle grandi conquiste socialiste che in Inghilterra non ha visto nessuno perche’ i poveri sono diventati piu’ poveri e i ricchi piu’ ricchi. Dopo 12 anni di socialismo alla Mortadela di Bologna i poveri son piu’ poveri e i ricchi piu’ ricchi.
    E adesso arrivano i tagli e i poveri debono pagare la dissennata politica socialista di 12 anni di follie demagogiche che hanno solo ingigantito il settore pubblico ricevendo in cambio servizi sociali di merda.

    Un fallimento completo. E non lo ha ammesso. Affatto!!!

    Meno male che Silvio c’e’!

  2. gustavo ha detto:

    ….Dimenticavo: E’ stato eletto con i voti determinanti delle Unions (cioe’ i Sindacati): Gente che, a confronto, il Luciano Lama del 1970 potrebbe essere considerato un liberale.
    Ha vinto di un soffio, dimostrando che il partito e’ spezzato in due.
    Insomma: staranno fuori dal governo del Regno per almeno trent’anni. I mortadellari della finanza progressista!