3 Aprile 2010

Sorride, Cicchitto

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Nel paese che ha rigettato il politically correct prima ancora di averlo mai adottato, la politica si concede ogni libertà di sbrego verbale. Ma la dichiarazione che Fabrizio Cicchitto ha rilasciato ad Aldo Cazzullo qualche giorno fa ha superato io credo ogni limite.

«La vittoria di Torino è clamorosa — sorride Cicchitto —. Politicamente parlando, uno “stupro”. La caduta della città dell’intellighentsia azionista e comunista segna definitivamente il cambio dell’egemonia culturale nel Paese».

Una vittoria elettorale equiparata a una violenza carnale. Un fallo vittorioso che penetra la vittima per sancirne la sottomissione. Il proprietario del medesimo che sorride. Sorride, Cicchitto. Per ritornare a vedere le stelle da questi abissi la risalita sarà lunga, se mai ce la faremo.

28 risposte a “Sorride, Cicchitto”

  1. Meursault ha detto:

    Non ce la faremo. Anzi, non ce la farete.
    Saluti dalla Germania.

  2. Giuliano Culatelli ha detto:

    Beh, Scalfarotto,
    Cerchiamo almeno di non toccare toni melodrammatici e di non fare figure patetiche proprio nel momento in cui bisognerebbe essere forti e guardare alla sventura con la dignita’ del combattente coraggioso.
    Capisco che la “batosta” sia stata durissima; capisco che la legnata sulle corna da parte del “regime fascista” che da 15 anni sta “stuprando” l’Italia dei lavoratori atei, laici e cristiani, i lavoratori catto-lib/lab-comunisti, impedendo loro di trovare quel “compromesso” politico che tanto bene farebbe al paese liberandolo dalle mafie economiche e culturali che lo impestano dal giorno della Liberazione – capisco, dicevo, che quel che e’ successo l’altro giorno e’ stato l’ultimo e definitivo “shock” prima del coma cerebrale e della constatazione fisiologica di “decesso” della Sinistra italiana, ma il termine “stupro” non era inteso dal Bondi come violenza carnale, cioe’ di un fallo che entra proditoriamente con la forza negli orifizi vagino-rettali di una/un individuo per sancirne la sottomissione, ma nella assai meno sessuale accezione di violenza devastatrice. Per esempio:
    Lo Tsunami che “stupra” le vite di milioni di persone;
    New Orleans, “stuprata” dagli uragani e dalla violenza del Mississipi; L’Aquila, “stuprata” da un terremoto sconvolgente che l’ha portata ad impazzire e votare per il “partito di Bertolaso” facendo una pernacchia ai giornalisti di la Repubblica;
    la Germania, “stuprata”, ma solo in questo caso, sia dalla violenza sessuale sia da quella militare dell’Armata Rossa sotto la guida di Stalin…
    E la Sinistra, appunto, stuprata e ricacciata al di la’ del “MURO” che aveva scavalcato con baldanzosa e arrogante superiorita’ intellettuale esercitando il suo snobistico dominio per mezzo secolo di vita nazionale.
    Capisco che per uno come te, che ha passato tanti anni a Londra, sentir parlare di stupro in un contesto di scontro elettorale faccia trasalire, ma il “politically correct”, nelle sue forme piu’ patetiche e paradossali, e’ rimasta una caratteristica solo anglosassone.
    Per fortuna.
    Il Bondi avrebbe potuto parlare di “storica inculata” oppure, per i palati piu’ raffinati, quelli dei “lofts della sinistra progressista” dove si sorgeggia lo champagne con le tartine di caviar, di “feroce sodomizzazione”; ma, a mio avviso giustamente, per evitare che Anelli di Fumo, dal Canada, si mettesse a capo di un esercito alleato di omosessuali e sbarcasse ad Anzio per lavare l’offesa e “liberare” il paese dall’omofobo razzismo neo-fascista, il Bondi ha optato per il termine “stupro” che, in quel contesto, vuole rendere l’idea della devastazione violenta: senza assumere affatto, cosi facendo, la connotazione di violenza sessuale.

    Si: stupro vuol dire violenza carnale con penetrazione del fallo vittorioso che sottomette la sua vittima ai suoi incontrollabili e devastanti impulsi ejaculatori, ma puo’ anche assumere il significato traslato di una “fregatura” sconvolgente e inaspettata; un significato che noi, da secoli, in Italia, attribuiamo al significato dell’espressione: “inculata”, senza che nessun blogger si sia mai sentito cosi scandalizzato da farne un post. Se tutte le metaforiche “inculate” che si prendono ogni giorno nel mondo fossero “stupri” di natura sessuale saremmo davvero messi male: Quindi castriamo il fallo dallo “stupro” sessualmente inteso e consideriamo lo “stupro” come “disgrazia violenta che ti precipita sulla testa lasciandoti stecchito”.
    In questo caso (ma solo in questo perche’ sul resto dell’Inghilterra e’ moooooolto meglio sorvolare) dovremmo davvero impararare dagli anglosassoni; quando cioe’ considerano la lingua un fenomeno in movimento, in progresso, “evirato” (per restare sul tema del fallo) da quelle rigide regole dell’italica Crusca che impediscono all’Italiano di abbracciare la modernita’ e di diventare uno strumento pratico e diretto di comunicazione.

    Sembra quasi che la Destra, cioe’ il neo-fascismo oggi al governo, sia diventato piu’ “progressista” della Sinistra anche, anche!, dal punto di vista linguistico. Il che, diciamolo con franchezza, non dovrebbe essere una sorpresa se pensiamo che il linguaggio della Sinistra e’ anche quello dei Grillo e dei Luttazzi.
    Ma quello che scandalizza te, Ivan Scalfarotto, in quanto politically in-correct e’, ovviamente, lo “stupro” di Bondi.

    “Per ritornare a vedere le stelle da questi abissi la risalita sarà lunga, se mai ce la farete…”
    Parole profetiche! Profetiche davvero!

  3. Gabriella Zonno ha detto:

    Caro signor Giuliano il suo discorso mi pare leggermente sofistico. Non voglio essere faziosa perchè sugli errori storici della sinistra ormai è stato detto tutto quanto si poteva dire, ma…ma non è convincente il suo ragionamento che mi spiace dirlo non è confortato dai dati oggettivi. Da quando la destra spadroneggia, il Paese ha perso una prospettiva di futuro confermata dal fatto che invece di dare spazio ai giovani si da spazio ai figli di papà ( leggi R.Bossi) e/o alle veline. Meglio ancora a signori anziani ( leggi il consulente novantenne da Lombardo in Sicilia). Lei questo lo definisce il nuovo che avanza ? A mio modesto avviso mi pare invece di rivedere una storia antica e mai superata, causa dell’immobilismo sociale e nemico della meritocraezia. Invece di dare loro speranza concrete li emarginiamo dal futuro. Qualcuno in Italia questo lo chiama “amore per la vita e per la famiglia”. Come ho avuto modo di dire qualche sere fa a forza di parlare di amore stiamo precipitando nell’odio, nell’egoismo. Invece di parlare tanto dovremmo agirlo questo amore e comportarci da cittadini fino in fondo e agire la nostra intelligenza invece del nostro egoismo. Dovremmo dirlo a chiare lettere: che l’Italia ha diritto ad avere un futuro !!!

  4. Anellidifum0 ha detto:

    Per carità, solo orrore per Cicchitto. Però ho imparato che da un Cicchitto è normale aspettarsi la qualunque, scadimenti inclusi nel pornografico-maschilista-sessista. Io mi preoccupo di più quando leggo che un fine intellettuale radicale com Guido Vitiello (collega che scrive su Internazionale) sul suo Facebook attacca la cultura azionista con la stessa sicumera e durezza di un Cicchitto qualunque.

  5. Anellidifum0 ha detto:

    Oh, oltretutto il dato di Torino città e provincia è questo qui: http://regionali.interno.it/regionali/regio100328/R01081.htm che come vedete assegna la bellezza di 10 (dieci) punti percentuali in più alla Bresso. Il dato del solo Comune di Torino lo vedremo fra un anno, ma c’è da giurare che non sarà molto dissimile da questo dato di oggi. Questo per dire che nel mondo reale “la vittoria di Torino” di cui parla Cicchitto è stata una vittoria del centrosinistra per dieci punti e che “la città dell’intellighentsia azionista e comunista” non è affatto “caduta”. Naturalmente, il PD può perdere Torino come perse anni fa Bologna (e come magari la riperderà tra un anno) e la ricetta è semplice: dare tutte le colpe della sconfitta ai Cinquestelle, non sedersi a un tavolo con loro, continuare a ignorarli come fossero dei qualunquisti-fascisti, presentare una candidatura bollita e lasciare che i Cinquestelle, candidando un 29enne a sindaco, si portino via quel 5-9% dei voti che consenta eventualmente a un candidato PDL o Lega di farsi eleggere a sindaco.

  6. Cris. ha detto:

    Si capiva benissimo a cosa pensava Cicchitto e le compagnie che frequenta lo confermano.
    L’utilizzo del termine “stupro”, così come Cicchitto lo intende, è assolutamente allineato con i personaggi che a lui si accompagnano. Pensare che quando uno dice “stupro” si riferisce a una “disgrazia violenta che ti precipita sulla testa lasciandoti stecchito” è una poderosa sega mentale. E uso volentieri questa metafora perchè la sega, anche tout-court, si compie tra esseri consenzienti.

  7. Giuliano Culatelli ha detto:

    Seguendo lo stupidissimo ragionamento di Anelli di Fumo, in termini percentuali la “Sinistra” avrebbe vinto con larghissimo margine.
    Molti imbecilli dicono la stessa cosa a proposito dei risultati delle elezioni britanniche: cioe’ che i governi a larghissima maggioranza dei Conservatori e dei Laburisti, una volta fatti bene i conti in termini di percentuali votanti/non-votanti/astenuti/annullati e opposizioni, erano e sono, in realta’, governi di minoranza.
    l’Inghilterra, da secoli, e’ governata stabilmente da minoranze che riescono a conquistare maggioranze parlamentari dando vita a quelle che sono vere e proprie “dittature di minoranza”. Che orrore!

    Anelli di Fumo ha delle lezioni la classica mentalita’ del perdente presuntuoso e arrogante: “Abbiamo perso, ma in realta’ abbiamo vinto e se le regole, gli accordi e gli schieramenti pre-elettorali fossero stati diversi, basta guardare le cifre, avremmo addirittura trionfato, anzi, avremmo ferocemente sodomizzato, sottomentola, l’opposizione fascista mettendo in pratica quel “processo a tre fasi” del Luttazzi che tanto ha divertito la platea progressista, azionista e comunista la quale, come dimostra l’evidenza al di fuori di ogni ragionevole e fascistico dubbio, rimane la principale forza politica e culturale del Paese.”
    (Rispettoso come sono del “politically correct” pregherei di notare che non ho adoperato il termine “stupro” proprio per evitare di “scadere nel pornografico/sessista/maschilista”, preferendo invece rimanere ben saldo al tradizionale termine di “inculata” che pornografico/sessista e maschilista non e’)

    Hai ragione Scalfarotto: “Risalire dagli abissi, se mai li ri-saliremo, sara’ dura”.

  8. Anellidifum0 ha detto:

    Ivan, nella mia ricetta per perdere Torino si passa necessariamente per una candidatura “bollita”. Sento parlare di Piero Fassino candidato a sindaco. Ecco, proprio quello che intendevo io. Fai di tutto perché Fassino e i suoi capiscano che con lui forse si riesce anche a perdere, mentre con una candidatura meno bollita (perfino la Bresso è meno bollita di Fassino!), o dio non voglia, di un 35-40enne, che discuta anche con i Cinquestelle, Torino la vinciamo con 15-20 punti di distacco!

  9. Giuliano Culatelli ha detto:

    E’ Vero: bravo Anelli di Fumo! Mi piace il suo stile aristocratico e distaccato, ma che sa essere sempre lucido e incisivo.

    Ancora una volta il “Torontello-in-Esilio” dimostra di avere ragione: se lo avessero sempre ascoltato quelli del PD non si ritroverebbero ancora una volta con le mutandine infilate in bocca!

    Ma perche’ non la date al “Torontello-in-Esilio” la dirigenza del PD?
    Abbiamo bisogno di un 35-40enne con le palle che discuta con la Luna e con le Stelle, mica di gente che guarda la BBC e il Berlusconi Show e poi crede di vincere le elezioni perche’ l’esercito inglese e’ dalla loro parte.
    Qui ci sono le brigate paramilitari partigiane di Bossi e di Calderoli da combattere: ci vuole ben altro che la BBC e l’esercito di Sua Maesta’ che mandato allo sbaraglio senza equipaggiamento per leccare il cul di G.W. Bush, in dieci anni ha preso dagli Afgani piu’ botte di quelle che gli hanno rifilato i panzer teutonici 60 anni fa.

    Basta con il bollito misto, dunque!

    Mettiamo a friggere lentamente sulla brace un paio di grillini allo spiedo, tipo kebab, e facciamogli vedere le stelle a quei fascistoni di leghisti!

    Mi raccomando: tu che puoi, Ivan: fai cadere Fassino e dai spazio alle cinque-stelle se no ci sodomizzano anche stavolta e vincono di almeno 30 punti: e il Sultano Baciamano sorride, come Cicchitto.

  10. Filippo ha detto:

    Cmq la frase di Cicchitto è raffinata e delicata. Come quell’altra de Il Giornale che nell’attesa dei risultati, arrivò a parlare di “sacco laicista di Roma” (temevano che la Bonino vincesse). Metafore sottili e delicate. Piene di understatement. Lontane anni luce dalla solita (e legendaria) esagerazione Made in Italy…

  11. Marco Pannella ha detto:

    Giuliano, alias Silvietto Berlusconi, alias (temo)’o Trollozone, ancora pascola per questi blog. E’ un troll di professione.

  12. Giuliano Culatelli ha detto:

    Please note:

    Prego notare che MARCO PANNELLA altri non e’ che il signor Sciltian Gastaldi, cioe’ Anelli di fum0, auto-esiliatosi a Toronto in attesa che gli eserciti alleati invadano (di nuovo) l’Italia per riportare la democrazia e cacciare il fascismo. Lui, a fare l’eroe, non ci sta: mica e’ fesso, lui! Lasciamolo fare agli Amereggani: a lui ye basta fa un po’ de “resistenza”.
    Naturalmente sta cercando ‘na sistemazzione in Italia, perche’ l’attesa dell’invasione alleata si sta facendo piuttosto lunga e lui, il Gastaldi Schiltian, vorrebbe mettere su famiglia.
    La Dirigenza del PD-meno-la-elle (visto che i grillini vanno di moda) sarebbe perfetta per l’Anelli: solo con l’Anelli, capo della resistenza partigiana, infatti, torneremo a riveder le stelle.

  13. Marco Pannella ha detto:

    Mi dispiace Silvietto ma io col Sig. Gastaldi non c’entro nulla. Proprio un bel niente. Se non che come te io sono stato suo ospite (e ci siamo pure scambiati qualche battuta).

    Di nome faccio Giacinto, e sono nato a Teramo la bellezza di 80 anni fa. Da padre abruzzese e madre ginevrina. In una giornata di maggio.Se vuoi venirti a prendere un caffè a Torre Argentina sei il benvenuto…

  14. Anellidifum0 ha detto:

    Marco, davvero ti ho ospitato su Anellidifum0? Ma che bello, non lo sapevo mica 🙂 Sappi che non sono d’accordo su ciò che hai detto riguardo alla sconfitta di Emma, ossia che avrebbe dovuto fare una campagna ancor PIU’ nazionale, come leader della sua lista in tutta Italia, anziché battere le province del Lazio. Però è stata una grande cosa candidarla: ci ha fatto sperare fino all’ultimo di poter vincere il Lazio, una regione che davamo tutti per strapersa dopo Marrazzo, al pari della Campania dopo Bassolino. Non pensi anche tu che visto il seguito di Cinquestelle, è venuta l’ora di smetterla di dare del fascista qualunquista a Grillo, e andare a parlare con la sua gente?

  15. Antonio Cane ha detto:

    Anch’io non ci vedrei nulla di strano a parlare con la gente di Grillo. Forse caro AnellidiFumo penso che da parte di Ivan sia più un vorrei ma non posso. Il partito sembra avere delle regole più verticali di quello che vogliono darci a bere.

  16. Anellidifum0 ha detto:

    Antonio, ma al di là che ci possa piacere o no parlare con Cinquestelle, la politica dovrebbe sempre essere l’arte del reale. E nel mondo reale c’è che Cinquestelle ha un popolo di elettori, e lo abbiamo notato alle regionali. Occorre fare ora una scelta: continuare a ignorare quel popolo, classificarlo come qualunquista-fascista (stile Costa) oppure andarci a parlare, confrontarsi e vedere se è possibile allearcisi. Mi pare così ovvio! Invece se leggi in giro nei blog piddini c’è soprattutto lesa maestà… tipo che se la prendono con gli avversari perché si sono presentati al voto pure loro “sennò Bresso vinceva”… io non lo so!

  17. Giuliano Culatelli ha detto:

    Caro “Marco Pannella”,

    Ammettiamo, con qualche reticenza, che lei non sia il leader partigiano anti-fascista di nome Sciltian Gastaldi, in esilio volontario in Canada da cinque anni, che nella vita fa lo “scrittore” sottoccupato e che sta disperatamente cercando lavoro in Italia perche’ gli eserciti alleati che dovrebbero venire a liberare (di nuovo) il suo Paese non si vogliono decidere e lui non ce la fa piu’ perche’ “de Roma c’ha tanta, tanta nustalgia”- Caro Pannella, dicevo, le rispondo con il rispetto che si deve ad un grande uomo politico italiano (uno dei pochi “grandi”, certamente uno dei pochissimi leader autenticamente carismatici e sicuramente “decisivi”, insieme a Silvietto Berluschello, nell’imprimere svolte epocali alla societa’ e alla politica italiane). La patria, egregio Pannella, le deve moltissimo. Le civilissime battaglie combattute e vinte da lei e il gruppuscolo radicale non saranno mai dimenticate dagli Italiani.
    Ero alla conferenza stampa che lei ha tenuto con la Bonino giorni fa e l’ho trovata in forma smagliante. Me ne rallegro moltissimo.
    Lei non puo’ immaginare quanta “destra fascista e berlusconiana” veda ancora in lei un punto di riferimento nella costruzione di un Italia laica, liberale e socialista.
    Il suo anti-comunismo e il suo anti-clericalismo, caro Pannella, scorrono copiosi anche nelle vene di molti Berluscones. Lei non immagina quanti Berluscones di mezza eta’ abbiano votato per i radicali nel passato. Qualche imbecille di sinistra confonde i berluscones con i portatori e i difensori della piu’ retriva cultura cattolica. Si sbaglia, ovviamente. Quelli se li e’ slinguazzati la Sinistra per fare le ammucchiate mortadelliane anti-Berluska.
    E lei non e’ uno di quei “laico-socialisti-progressisti canadesi” che dedicano alla Ministra Mara Carfagna, che trent’anni fa sarebbe stata una fervente radicale, un post titolato: “Carfagna ************”.
    Lei non scenderebbe mai cosi in basso.
    Ma la lotta all’ex-comunismo, al post-comunismo e al neo-comunismo, in Italia, l’ha fatta il Silvietto Berluschello, cacciandoli per sempre nel cesso della Storia politica nazionale, con grade respiro di sollievo dei nostri alleati.
    Ed io sono certo che anche lei e’ grato al Sultano Baciamano per questo quasi impossibile traguardo raggiunto proprio quando la nazione che lei ama fino a contemplare il sacrificio personale stava quasi per essere strozzata dall'”ammucchiata” catto-comunista. (E dico “ammucchiata” per risvegliarle giovanili memorie)
    E lei sa che i Berluscones non sono neo-fascisti. E non votano il Berluska perche’ e’ un furbacchione scaltro e navigato o perche’ si dedica alle pratiche amatorie com’e’ suo diritto inviolabile, dentro o fuori il Palazzo: un diritto sul quale i bigottissimi “comunisti togliattiani” non dovrebbero pontificare per non fare figurette di merda.
    Lei questo lo sa, perche’ e’ un liberale e un radicale intelligente. Ma non lo sa la Sinistra, quella che vuole aprire dialoghi con i grillini, i di-pietrini e, probabilmente, i no-globallini, per “capire” le ragioni della feroce sodomizzazione subita dallo Psiconano di Arcore e dal guerrigliero un po’ rincojonito che guida all’indipendenza la nazione padana.
    Glielo dica lei, Marco Pannella, ai suoi attuali compagni di viaggio, che in Italia non ci sono solo minoranze sessuali che vogliono subito il loro spazio politico e se non lo guadagnano “gli altri son fascisti”; non ci sono solo giovani ansiosi e frustrati che si vogliono sistemare: subito; non ci sono solo poveri italiani soffocati dalla mafia e dalla cultura mafiosa che la nutre e la ingrassa e che s’incazzano con il Berluska e con quelli che la mafia non ce l’hanno; non ci sono solo neo-italiani che incontrano le naturali difficolta’ di integrazione, come del resto ci insegna la storia sociale dei paesi che ci hanno preceduto nella gestione del fenomeno migratorio di massa e che oggi, come fanno i bravi provincialotti di la Repubblica, vengono stupidamente considerati piu’ civili di noi, quando, in realta’, danno ancora spazio politico a veri e propri partiti di ispirazione razzista. (A pensarci bene, per esempio, perche’ arrivasse un Obama nell’America dei grandi e solenni principi sull’uguaglianza degli uomini, principi declamati e proclamati nella sua stessa Costituzione, ci sono voluti 250 anni! Hai voglia di chiamarli civili e progressisti! Si potrebbe perfino dire, senza paradosso, che tutta la storia d’America fino a pochi decenni or sono e’ stata un attentato alla loro Costituzione.
    Ecco.
    Invece di capire i grillini, invece “di andare a parlare con quella gente”, se la sinistra provasse a conoscere, ad analizzare e ad interpretare quei “fascisti omofobi e razzisti” che chiamano con disprezzo Berluscones, non dico fra tre anni, ma forse tra otto, la possibilita’ di formare un governo “di sinistra” potrebbe anche materializzarsi.
    Io glielo auguro perche mi piace l’alternanza: ma l’alternanza dev’essere una cosa seria: le arlecchinate lasciamole al Mortadella, quello che senza televisioni vinse Sua Emittenza Berlusconi e poi, fatto il governo, perdette con i Bertinottiani i quali, udite, udite!, sono cosi progressisti che vogliono rifondare, addirittura, nientepopodimeno, il comunismo. “Aiuto: Chiamate la neuro-deliri!” griderebbe Travaglio che dopo la sodomizzazione regionale voleva farci credere di essere un giornalista indipendente facendo a pezzettini il PD-meno-la-elle.
    P.S.
    Torniamo al tema del post:
    Non crede, caro Pannella, che ci sia un po’ d’ipocrisia da parte dello Scalfarotto, quando s’indigna per lo “stupro” del Cicchitto, dopo la volgarissima baccanalata televisiva di Santoro? Se la ricorda quella sinistra sugli spalti dell’arena che assetata di sangue berlusconico applaudiva istericamente il Luttazzi mentre mimava la terza fase dell’inculata che il Berluska avrebbe rifilato agli Italiani? Quando piegandosi in avanti con la schiena e aprendo le natiche per rendere ancora piu’ efficace l’idea della penetrazione rettale, quella perpetrata dal Murdoch di Arcore nei confronti del succube, prono, condiscente e coglione popolo italiano, si mise perfino a sospirare di piacere? Sembrava che nel culo lo stesse prendendo lui. Quasi una premonizione! Una vera immedesimazione nella parte.

    Con tutta la stima che si deve ai veri eroi del progresso civile e democratico, caro Pannella, la saluto cordialissimamente.

    Giuliano Culatello

  18. Marco Pannella ha detto:

    Sia detto fra di noi, perché a Radio Radicale non lo dirò mai che poi i icompagni si incazzano: quella cosa che Emma ha perso perchè dovevamo fare un campagna nazionale è una stronzata. Ci siamo sbagliati ma siamo (sono fatto così). Doveva concetrarci sul Lazio, basta i vederi i i irisultati. Poi il digiuno non l’ha capito nessuno (ma se gli alleati c’avessero aiutato sin dall’inizio).

    E poi vabbè la gente se l’è presa quando ho detto che se avevamo perso perhcè dal PD non s’erano impegnati troppo poco. Ma cazzo che non è vero? Bersani ha fatto uno sforzo e si è comportato davvero been con noi, a differenza di Franceschini che alla Bernardini manco gli rispondeva la telefono. Quella chimava. Ma lui niente. Manco la cornetta gli alzava. Manco “ciao”. Non ci volevano alle Europee. Eravamo la peste.

    Invece Bersani, a differenza del suo predecessore e di D’Alema con noi c’ha parlato un poco e s’è pure comportato bene. Ma i suoi scagnozzi non son mica contenti. Ancora tirano fuori sta storia della peste radicale.

    Scusate ma se non volevano parlare i radicali ieri come pretendere che questi parlino con Grillo e con Travaglio? Come credere che dall’alto del loro snobbismo si sforzino di raccoglierne le istanze o di comprendere le preoccupazioni di chi lo vota? C’hanno il naso alll’insù. Il buon Scalfarotto si spende dalla mattina alla sera e fa del suo meglio insieme ad altra gente davvero in gamba (se l’avessi intercettati prima li facevo tutti radicali!), ma alcuni vecchiacci del PD (senti chi parla!) dall’altro del loro snobbismo sono irritati dal fatto che Bersani abbia osato parlarci. Io comunque faccio la doppia tessera. C’aveva ragione Ivan a giugno, anche se a dire il vero a Chianciano siamo stati un pò ingrati con lui (è che a Torre Argentina ci rode ancora l’atteggiamento storico degli ex-pci e di Franceschini). Su questo il Silvietto alias Culatellli c’ha ragione. Tocca levarsi di dosso questo snobbismo (anche se pare che pure i miei ragazzi a Torre Argentina ogni tanto arricciano un pò il naso, eppure io ho fatto del mio melgio per educarli, tempra abruzzese e disciplina ginevrina).

    Ieri la peste era quella radicale. Ora i fascisti diventano Grillo e Travaglio. Quelli in realtà non fanno altro che copiarmi. Bisogna aprirsi (mentalmente intendo) e parlare con la gente.

    Ragazzi c’aveva ragione Ivan riprendere Moretti aprire sto partito. E se non lo aprono impossessarsene.

    PS.: Vi avverto che se quando vengo a tesserarmi al PD, perchè lo faccio, e mi si sdraiano per terra per non farmi entrare nel circolo vedrete come invocherò l’anima delli mortacci loro!

  19. Marco Pannella ha detto:

    Scusa Giulià, certo che sono io Giacinto. E chi dovrei essere sennò? E poi che c’entra Toronto?

    Grazie per i complimenti. Effetivamente ero in forma. Non t’avevo mica riconosciuto alla conferenza, mi sa che però ho visto, eri quello con gli occhiali che prima c’aveva i boccoli. No?

    Comunque a me il pettegolezzo non m’ha mai fatto impazzire. Cerca di trattenere la tua indole trolliana per favore (e te lo dice uno che di troll se ne intende, sopratutto politicamente parlando; guarda i messaggi che vi spammo a tutti voi regolarmente sui vostri indirizzi email).

    Invece di rompere le palle a sto povero cristo torentese vieni a Torre Argentina, il caffè non so se vale la pena offriterlo (quell del distributore fa un pò schifo) ma al limite ci fumiamo una sigaretta insieme.

  20. Antonio Cane ha detto:

    Caro AnellidiFumo, devo ammettere che con tutta sincerità non leggo i vari blog del PD. Non me ne faccio un vanto (ma forse dovrei?). In ogni caso non riesco a darmi una spiegazione logica di questa – chiamiamola – antipatia nei confronti del popolo di Grillo. Forse si saranno sentiti offesi perché Grillo avrà, come è uso fare, alzato un po’ troppo i toni e avrà parlato male di qualcuno. Gli offesi non capiscono la differenza tra il linguaggio mediatico (per attirare l’attenzione) e la sostanza (l’obbiettivo di cambiamento). A pensarci bene è la stessa differenza che c’è tra Grillo e il popolo di Grillo.

  21. Anellidifum0 ha detto:

    Antonio, sì sono d’accordo.

    Marco Pannella, a me però piace credere che il Marco Pannella vero sappia scrivere corretamente in italiano. Poi magari mi sbaglio…

  22. Marco Pannella ha detto:

    Sai l’età, la fretta…

  23. Giuliano Culatelli ha detto:

    Caro Pannella,
    Le faro’ presto visita. Lo prometto.

    Intanto, faccia uno sforzo e perdoni il “Torontello in Esilio”, lo “scrittore” sottoccupato che da un monolocale canadese, da 5 anni, ci dice cosa dobbiamo fare in Italia per fare l’ultimo grande passo fondamentale verso la creazione di una vera democrazia: cioe’ riconoscere il matrimonio omo-sessuale e non distinguerlo sotto nessun aspetto da quello etero. Fino a quel momento l’Italia sara’ un paese fascista. Il Canada, INVECE, nel suo viaggio verso la realizzazione della democrazia piu’ compiuta del mondo e’ arrivato da tempo al capolinea ed e’ gia’, come tutti sanno, un paese perfetto. Un paese dove tutti i democratici progressisti vorrebbero migrare anche se soggetti a restrizioni cosi selettive che quelle di Bossi e Calderoli, a confronto, appaiono come “aprite le porte: tutti dentro”.

    Dal momento che il Gastaldi si mantiene assistendo all’insegnamento dell’italiano, il Venerdi, dalle 14 alle 16 pomeridiane (due ore), ad una classe di 6 (sei) studenti che hanno infilato nei loro programmi di studio, per alleggerirli al massimo, un corsetto di grammatica e lingua italiana, il nostro Gastaldi Shiltian, uno di quei maestrini con la matita rossa e blu, non ha potuto sorvolare sugli errorini sintattici e grammaticali di un grande ottantenne come lei, Pannella, eroe vero della storia e della politica italiana, e gli ha mollato la piu’ stupida bacchettata sulle dita cui mi sia mai capitato di assistere. Eccola:

    “Marco Pannella, a me però piace credere che il Marco Pannella vero sappia scrivere [corretamente] in italiano. Poi magari mi sbaglio…”

    Ma si puo’ essere piu esauriti di cosi? Capisco che la nostalgia d’Italia e la disperata ricerca di una sistemazione possa gradualmente tarlare il cervello, ma al punto di avere paranoie grammaticali di tipo ossessivo?
    Mah! Dev’essere colpa di quel “processo a tre fasi” del quale parlava Luttazzi quella sera in cui ci fece una magnifica descrizione dell’inculata e poi, nel culo, lo prese davvero: insieme a Santoro, a Travaglio, ai grillini, ai dipietrini e a tutti i rappresentanti delle ammucchiate baruffone della brancaleonica sinistra italiana.

    Avesse il Gastaldi almeno scritto “correttamente” con le due “T”, oltre che paranoico non sarebbe apparso anche pateticamente ridicolo.

    A presto Pannella: portero’ una buona bottiglia di Cognac: le sigarette le lascio fumare a lei.

  24. Marco Pannella ha detto:

    A Giulià, stai bbono che i leccaculi non mi so’ mai piaciti, e dovresti saperlo. Ci vediamo giovedi 15 alle 17.30 però no a Torre Argentina,alla sede della Regione Lazio, che c’ho una rinione con emma e gli altri eletti della coalizione. Non ti lascio il nuero del telefonino perchè mi sa che mi puoi riconoscere, no? Comunque se non mi vedi parla con Guido, il potiere del gabbiotto azzurro come entri,e digli che t’aspetto in Reigone. Fammi chiamare da lui. Mi raccomndo il cognac, che ci conto

  25. Giuliano ha detto:

    Faro’ il possibile. All’80% ci saro’.
    E se non ci saro’ ti verro’ a trovare. Presto. Con il cognac.
    Intanto tieniti sempre in forma che l’Italia non ha ancora smesso di avere bisogno di te.

  26. Guido Vitiello ha detto:

    Mi hanno segnalato questo post, e vi disturbo solo per una precisazione. Fa piacere essere definito un “fine intellettuale radicale” da quello che considero un grossolano intellettuale qualunquista-forcaiolo. Detto questo, non mi sono mai sognato di attaccare la cultura azionista, men che mai “come un Cicchitto qualunque”, ma il lettore di passaggio – non avendo accesso al mio Facebook (lo hanno solo gli amici, dunque è scorretto citarlo come fonte) – potrebbe essere fuorviato dalla lettura abnorme e manipolatoria del Gastaldi. Giusto per mettere i puntini sulle i, posto che importi a qualcuno. Saluti a tutti.

  27. Anellidifum0 ha detto:

    A Vitiè, ma io ero ironico quando ti davo del “fine intellettuale”: gli intellettuali mica si vergognano di cosa scrivono sul proprio facebook. E poi è vero: non importa niente a nessuno, alla fine.