21 Gennaio 2010

L'insostenibile lentezza della politica

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Il mio articolo su L’Unità, ieri.

Nascosta tra le pieghe delle mille emergenze del Paese, la discriminazione a carico dei cittadini omosessuali in Italia continua a non costituire un’emergenza o una priorità per la politica e le istituzioni. È da poco ricominciata alla Camera la discussione sulla legge sui reati omofobici: speriamo che questa volta il lavoro dell’indomabile Paola Concia abbia l’esito felice che, in un Paese meno chiuso e incattivito dell’Italia di oggi, non dovrebbe nemmeno essere in discussione. Fatto sta che se la politica prosegue con il suo passo di lumaca, la società non resta a guardare. Che ci piaccia o no, alla fine la gente si ama, mette su casa e costruisce la propria vita senza aver bisogno del permesso di nessuno. Il problema è che quando la società supera in velocità la politica, gli effetti che si producono in termini di anti-politica, disaffezione e sfiducia da parte dei cittadini rappresentano comunque un conto da pagare per tutti. Lo abbiamo visto col caso Englaro, lo vedremo presto sul tema delle coppie gay: alla fine, se la politica appare inetta ed ignava, la vita deve trovare altre strade, anche usando mezzi estremi come lo sciopero della fame di Francesco e Manuel in questi giorni a Savona. È fatale allora che sia la funzione giurisdizionale a trovarsi al centro del tema dei diritti, se la politica non ha coraggio né visione e non riesce a rappresentare quello che il paese vive quotidianamente. Grazie al lavoro prezioso dell’associazione radicale «Certi Diritti» e di «Rete Lenford – Avvocatura per i diritti Lgbt», già quattro tribunali italiani hanno riconosciuto la non manifesta infondatezza delle eccezioni di costituzionalità sollevate da coppie gay che si erano viste rifiutare le pubblicazioni matrimoniali. Tra qualche mese i giudici della Consulta potrebbero insomma trovarsi nella condizione, con la loro decisione, di introdurre da un giorno all’altro la possibilità per i gay italiani di stipulare regolarissimi matrimoni civili. Ma c’è di più: solo qualche settimana fa, a Milano, un dipendente di banca ha vinto la causa intentata contro la cassa sanitaria del suo istituto che si era stata rifiutata di fornire assistenza medica al suo compagno, nonostante lo statuto della cassa facesse riferimento espresso ai conviventi more uxorio senza specificare il sesso dei conviventi. L’avvocata Federica Menici che ha difeso i due protagonisti, Marco ed Erminio, mi ha detto: «Si tratta di una sentenza molto importante, e non solo per il mio assistito». Ha proprio ragione, Avvocata Menici: vivere in un Paese più rispettoso, inclusivo e migliore è importante per tutti, per tutti gli italiani. Peccato che la politica sembri accorgersene sempre soltanto quando è troppo tardi.

4 risposte a “L'insostenibile lentezza della politica”

  1. Bolla 451 ha detto:

    Le consiglio di visionare l’episodio di South Park “Cartman’s Silly Hate Crime 2000″(South Park sarebbe sicuramente una buona base ideologica per il PD, altro che il Capitale). Cartman aggredisce un bambino nero; l’FBI stimando che il reato sia di tipo razziale condanna Cartman ad una pena durissima.
    Gli “hate crimes”, cioè i crimini ai danni di minoranze etniche, religiose o sessuali qualora la motivazione sia di tipo discriminatorio o razzista, costituiscono un’aggravante pesante per l’eventuale accusato.
    Questo tipo di norme oltre a non aver sortito alcun effetto deterrente, violano un principio base del diritto per cui ad un medesimo crimine deve corrispondere la medesima pena.
    Un’aggressione ai danni di un bianco, maschio, adulto, eterosessuale non è meno grave di quella ai danni di un nero o di un omosessuale.
    Il problema degli omosessuali è che non godono degli stessi diritti degli eterosessuali, su questo bisogna dare battaglia. Non hanno bisogno di un surplus di protezione perchè tutti i cittadini hanno bisogno della stessa identica protezione.
    Sennò poi bisogna varare norme a protezione di tutte le minoranze, dai neri ai mussulmani per finire con i rossi (che tutti a scuola trattavamo malissimo).
    Saluto

  2. scalpha ha detto:

    Quindi abroghiamo la Legge Mancino?

  3. Frank Eftapelagos ha detto:

    Un bello e interessante articolo… compro e leggo poco i quotidiani italiani, perchè ormai la “politica” si è insediata fra ogni forma di informazione scritta o verbale.
    Scrivo “politica” volutamente con le virgolette e la p minuscola per distinguere quella che oggi gli italiani hanno in parlamento (e fuori), da quella Politica – con la P maiuscola – che in Italia ha garantito tramite il dialogo ed il confronto, mai cosi volgare come adesso, la democrazia per circa mezzo secolo.
    Tuttavia è vero che se la “politica” si ferma, la società ed i suoi interessi vanno avanti, ed è giusto che sia così, altrimenti saremmo tutti in una stramaledetta stasi che finirebbe per annientarci tutti.
    Personalmente mi sono allontanto anch’io dalla politica quando ho visto che nessuno difendeva i miei interessi e non parlo solo dei diritti a noi omosessuali, ancora oggi negati (ho letto, a proposito, che perfino in Nepal stanno per approvare i matrimoni gay… che in Italia siamo indietro era cosa nota, ma cosi indietro… mica me lo aspettavo!!!), ho stima di alcuni esponenti del PD ma sinceramente ancora non ho capito che partito sia… concludo solo con una domanda che vorrebbe avere una risposta… perchè per affermare una lotta sui diritti dei gay, adesso e anche in altre occasioni, dobbiamo metterci a difendere anche certa gente immigrata che a noi gay ci ammazzerebbe più che volentieri?

  4. Bolla 451 ha detto:

    Considerato che la legge Mancino è del 1993 possiamo tirare un piccolo bilancio. Lei crede che questa legge sia stata efficace nell’arginare il razzismo e la discriminazione?
    Glielo chiedo in tutta onestà, non conosco i dati, non so quante condanne ci siano state eccetera….ma a me il paese pare molto più razzista di quanto non fosse 17 anni fa’.
    Leggo su wikipedia che Forza Nuova è per l’abolizione di questa legge, azz… forse sono dalla parte sbagliata ma l’interrogativo rimane valido credo: perchè stiamo a fare tutto sto casino per una microtutela in più per gli omosessuali invece di dare battaglia affinché abbiano gli stessi diritti?
    Non stiamo perdendo di vista l’obiettivo?
    Non crede che la battaglia contro l’omofobia si faccia nella società civile e che sia stupido pensare di imporla per legge?
    Saluto (ed ora ci si sbronza)