8 Novembre 2009

Ex post

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Dopo una giornata passata a rispondere a mail, sms e messaggi vari (grazie a tutti, soprattutto a coloro ai quali per errore mi sarà fatalmente scappato di rispondere) e dopo aver celebrato, appena rientrato in una Milano freddina e piovosissima, con un bel pranzo domenicale a base di bolliti insieme a Federico, eccomi qua.

Non so davvero da dove cominciare, ma ci sono alcune cose che mi piacerebbe dire. Qualcuno mi ha chiesto qual è la “job description” del Vice Presidente del PD: una domanda che non può non intrigare uno che per vent’anni ha lavorato in un ufficio del personale. La job description naturalmente non c’è, anche perché il lavoro è stato creato l’altroieri, ma come accade con tutte le scatole vuote il bello è che le puoi riempire. Per esempio ieri parlavo con Rosy Bindi e le dicevo che mi piacerebbe molto che lavorassimo per fare in modo che l’Assemblea Nazionale funzionasse diversamente da come è accaduto finora. Cioè che non fosse solo un posto dove l’unica cosa da fare è votare alzando la delega a comando. In Assemblea, come ha detto bene Ignazio Marino nel suo intervento, ci sono mille persone – che vuol dire mille intelligenze, passioni e competenze – elette direttamente dai nostri sostenitori in tutti i territori italiani, proprio quei territori con i quali molti ci accusano di aver perso il contatto e la capacità di interagire. Fare in modo che l’Assemblea funzioni e che se ne tragga il massimo in termini di idee e di progettualità credo possa diventare il primo obiettivo di chi la presiederà.

Poi c’è da dire che il titolo di Vice Presidente del Partito è alla fine uno strumento e, come tutti gli strumenti, è un’opportunità la cui efficacia dipende soprattutto da come viene usata. Per esempio, detta brutalmente, essere il vice presidente del partito può essere un modo per far sentire meglio le cose che uno dice. Ora, posto che sono almeno quattro anni che io dico certe cose, farò di tutto per fare in modo che le idee che da sempre sostengo siano ascoltate un po’ più di prima, nel partito e fuori. Come ho fatto sinora continuerò dunque da domani a parlare e a rappresentare le ragioni della cultura del merito, della laicità, del rinnovamento, della legalità, dei diritti civili, dell’Europa, dell’ambiente (le cose che peraltro ha detto così bene Ignazio Marino in questi mesi) e lo farò nel ruolo di Vice Presidente del Partito: dal vertice del partito, dunque, ma soprattutto rappresentando questi temi – e qui sta la vera novità – dentro il vertice del Partito.

Qualcun’altro mi ha chiesto se la motivazione della mia designazione da parte della mozione Marino stia nel fatto che sono omosessuale. Ora, detto che sono molto felice di militare in un partito che ha nella sua presidenza due donne e un gay, io non credo che sia così. Credo di essere stato scelto più per le cose che dico sui diritti dei gay che per il fatto di essere gay. Credo di essere stato designato tra i tanti eccellenti candidati che avevamo anche per una serie di caratteristiche le più varie: perché non essendo parlamentare non sarò utilizzato dove quella qualifica è richiesta, perché la mia storia rappresenta quel bel pezzo di partito che non viene da DS o Margherita, perché spero di aver fatto un buon lavoro, perché rappresento plasticamente alcuni temi della nostra mozione, insomma spero di essere stato scelto più perché sono io che perché sono gay.

Comunque voglio dire che lavorare con la squadra di Marino è stata un’esperienza indimenticabile e il fatto che venerdì sera, alla riunione dei nostri 131 delegati, quando Ignazio ha proposto il mio nome ci sia stato un applauso caloroso è stato il primo della serie di magoni del weekend. L’ho scritto anche sul blog ieri dopo l’elezione: non c’è niente da fare, uno in questi casi si commuove. Ci si commuove perché vedere riconosciuto il proprio lavoro è una cosa che capita spesso ma non sempre e quando capita è una specie di lieto fine, che, come si sa, commuove per definizione. Ci si commuove perché fa un certo effetto vedere che quelli che avesti scelto volentieri tu stanno invece scegliendo te. Ci si commuove perché uno fa politica per i propri ideali, e coinvolge tanta gente, e in quei momenti si pensa a tutti quelli senza il sostegno dei quali non ce la si sarebbe mai fatta. Per fortuna il magone non uccide, passa in fretta e comunque ti costringe a rifare amicizia con le tue emozioni, che non è mai male.

Quello che mi pare doveroso, e anche molto piacevole, è comunque ringraziare Ignazio Marino per il suo coraggio (e vi assicuro ce n’è voluta una quantità industriale), per le cose che ha detto e per le quali si è battuto, per i temi spinosi – chiodati, direi – che ha voluto affrontare (tipo questo), per i suoi sì e i suoi no, per la sua umanità, la sua intelligenza, per il lavoro durissimo a cui si è sottoposto. E poi ci sono le storie di questi ultimi quattro mesi e di questi ultimi quattro anni: facce, posti, persone, voci, stazioni, dibattiti, viaggi, un’Italia che ho imparato a conoscere e amare facendo politica. Solo un momento, il più intenso che posso, per ringraziare, per ringraziarvi tutti e da domani si comincia.

14 risposte a “Ex post”

  1. Valter Gallo ha detto:

    .. come primo messaggio alla nazione, non è male. 🙂

  2. Stefania ha detto:

    Bellissimo post.
    Tifo per te. E per noi!

  3. Andrea ha detto:

    Ora che sei “vice-presidente del PD” le tue parole contano di più. Bene. Dire qualcosa circa la sentenza della Cedu sull’esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche?

    “Lo Stato italiano è laico perciò non si capisce perché dovrebbe esporre simboli religiosi (in questo caso il crocifisso) negli edifici pubblici (scuole, tribunali, ospedali, …”

    Una dichiarazione del genere mi renderebbe orgoglioso di averti votato alle primarie 2005, di aver comprato e letto il tuo libro, di aver votato Marino alle primarie 2009.

    Ma soprattutto comincerebbe a farmi avere maggiore fiducia nel PD.

    Dai Ivan. Non ci deludere!

  4. […] Novembre 2009 · Lascia un Commento Ivan è passato a salutarci e poi ha scritto sul suo blog un bellissimo post sulla sua elezione: Dopo una giornata passata a rispondere a mail, sms e […]

  5. Carlo Grezio ha detto:

    Questa particolare propensione ad elogiare voi stessi e a farvi i pompini a vicenda mi preoccupa molto. Poi, il passo successivo sarà che riterrete di avere il monopolio dell’intelligenza ed escluderete fermamente qualunque altra idea o proposta che non sia stata partorita dalle vostre menti elette: il tutto con l’accentuazione della personalità omsessuale che notoriamente porta ad eccessi di autostima spesso patetici o, addirtittura, nauseanti.

  6. Francesco Marone ha detto:

    Caro Ivan,
    complimenti per la nomina a vicesegretario del partito: sono d’accordo con te un partito che, pur con tutti i suoi limiti, ha al vertice due donne ed un gay promette bene per il futuro, a patto che riesca, da queste premesse, a costruire una diversità chiara dalla impostazione culturale del centrodestra.
    Sulla tutela dei diritti fondamentali e sulla riaffermazione del “governo delle leggi” sul “governo degli uomini” dobbiamo passare per offrire al Paese un’alternativa di governo seria.
    A questo proposito ti sto scrivendo non tanto per la tua nuova carica, per la quale ti rinnovo le congratulazioni, ma per la breve intervista che hai rilasciato a “la Repubblica” di stamattina: condivido tutta la linea! Ma è una linea o è soltanto la tua opinione personale? Se l’avessi letta qualche giorno fa avrei pensato: “ah questo la pensa come me”, continuando a non aspettarmi grandi novità dal partito per il quale, nelle sue ormai tre o quattro versioni, ho sempre votato. Ma avendola letta oggi, rilasciata dal vicesegretario di quel partito, un po’ ci ho messo il pensiero.
    Io so perfettamente di cosa parli. Sono nato e cresciuto a Napoli, dunque ho vissuto tutti gli anni del “rinascimento” sui quali sarebbe troppo lungo fare un’analisi seria in queste poche righe, ma sul quale posso dirti che rispetto alle aspettative la delusione è stata enorme. Io sono giovane (sono del 1975, in Italia sarò giovane per un’altra ventina d’anni) e, come tanti, lavoro tra Napoli e Milano e sono messo di fronte alle differenze ogni due o tre giorni.
    Il centrosinistra in Campania è stato incapace di elaborare una strategia di cambiamento vero del territorio e non è accettabile ascoltare qualche giovane ed ambizioso funzionario di partito difendere gli ultimi dieci anni parlando di fase nuova solo perché il segretario che aveva avuto il coraggio di dire le cose come stavano è stato sconfitto. Che vuol dire fase nuova? Elaboriamo una nuova linea politica senza fare i conti con gli errori del passato? Che idea di società abbiamo? Cosa vogliamo fare?
    Bisognerebbe avere il coraggio di dire la verità sugli errori tattici (penso alla gestione della sanità appaltata a soggetti inadeguati per ragioni di numeri elettorali: i danni prodotti ci ricorderanno questi anni di governo per decenni) e strategici (basta citare Bagnoli e Napoli est per cogliere il senso di una classe dirigente che non ha saputo ripensare la città) che sono stati commessi e chiamare i dirigenti di questi anni alle loro responsabilità. Pensi che possiamo sperare in un cambiamento di linea che ci restituisca la voglia dell’impegno nonostante tutti gli uomini di quell’apparato siano stati eletti nelle liste del nuovo segretario? Pensi che sia immaginabile riconoscere ai vecchi i loro meriti ma chiedergli di lasciare spazio a forze fresche, mentalmente più che anagraficamente? Pensi che si possa ancora sperare di poter lavorare per un’inversione culturale prima che socio-politica del mezzogiorno? Pensi che il nostro partito avrà il coraggio di non barattare più le idee con i calcoli elettorali? O forse, più realisticamente, chi come me è ancora “giovane” ma si avvia a non esserlo più deve fuggire a Milano (dove non a caso vivi tu foggiano) per offrire alle prossime generazioni qualcosa di meglio dell’alternativa secca tra il perpetuarsi del potere clientelare vetero-stalinista ed una coalizione capeggiata da un casalese?

  7. Congratulations | ha detto:

    […] …insomma spero di essere stato scelto più perché sono io che perché sono gay. (qui) […]

  8. duepiedisbagliati ha detto:

    Grazie per la risposta, Ivan. Ma ricordati che il senso di una job description è quello di permettere a chi lavora di sapere cosa deve fare e agli altri di valutare il suo operato. Quindi cerca di riempire la tua scatola il più in fretta possibile, possibilmente solo con poche cose ma chiare, così tutti potremo capire se la tua presenza ai piani alti del PD sarà utile, efficace e funzionale alla nascita (finalmente vera) del partito che in questi anni non siamo riusciti ad avere.

  9. Manlio ha detto:

    Gentile Ivan,

    la conosco non personalmente. ho letto alcuni suoi interventi e so che è stato tra i più attivi promotori della Mozione Marino.
    Non sono nè un iscritto nè un militante del PD. Mi sento un apolide politicamente parlando….
    Seguo, quale cittadino, le vicende del PD in maniera critica e, spesso, provo rabbia e delusione.
    Mi trovo abbastanza vicino a certe posizioni espresse dal Riformista, dai Radicali (specie in tema di politica estera, diritti umani, giustizia e stato di diritto, contrasto alla partitocrazia, riforma in senso anglosassone del sistema politico-elettorale ed istituzionale, ecc..), ma anche da credenti laici appasionati alla politica.
    Ho letto, attraverso il Blog di Civati, un documento sui Circoli che, mi permetta il facile gioco di parole, è circolato durante il lunghissimo periodo che ha preceduto le cosiddette primarie.
    Le chiedo: intende battersi affinchè le idee contenute in quell’interessante documento, si traducano il più possibile, in realtà dentro il PD?
    Giacchè non mi è affatto chiaro il ruolo che rivestiranno i vice-Presidenti e temo che i soliti oligarchi dell’ex-PCI ed ex-DC continueranno a dettare legge, voglio sperare che possa incidere e proporre un radicale rinnovamento di ceto dirigente, di organizzazione territoriale, di ricambio generazionale.
    Sarò lieto se riceverò una risposta.
    Buon lavoro!

  10. Manlio ha detto:

    Invece di D’Alema quanto meglio sarebbe se una donna italiana di nome Emma Bonino venisse chiamata a rappresentare la politica estera e di sicurezza europea!!

    Ma a D’Alema Berlusconi non risulta così indigesto quando si tratta di raggiungere il suo traguardo … massimo a cui aspira da tempo e a cui ambisce con evidente patema……….

    Lichene

  11. Manlio ha detto:

    Sgradevole il suo commento, signor Grezio.
    Senza esibizionismi di dubbio gusto e senza ostentazioni, l’orientamento omosessuale va rispettato e vanno soprattutto rispettate le persone.
    Non crede?

  12. Giovanni ha detto:

    E’ bello militare in un partito in cui il vice-presidente scrive quello che hai scritto in questo post 🙂

    Buon, anzi Ottimo lavoro!!!

  13. Lichene ha detto:

    Sono con Copncia che sollecita Bersani a fare del PD un partito liberale di sinistra.

    ono con la Segretaria dei Radicali Italiani Casu che chiede al PD di aprire un vero dialogo su alcuni temi come la partitocrazia, lo stato di diritto e la riforma della giustizia, la difesa del territorio dai rischi causati dal dissesto idrogeologico, la tutela dei diritti umani e civili, la drammatica questione penitenziaria.