5 Agosto 2009

La via giudiziaria al matrimonio

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Dopo il Tribunale di Venezia, anche la Corte d’Appello di Trento considera rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale delle norme che vietano alle coppie gay di sposarsi. Ancora una volta, nell’incapacità della politica di prendere delle decisioni sui temi della vita dei cittadini, è la via giudiziaria l’unica che resta per far valere i propri diritti alla luce dei valori di democrazia sanciti dalla Costituzione. E quando l’Alta Corte di Roma (o quella del Lussemburgo?) farà alla fine accadere quello che i tempi e la civiltà reclamano, in un déjà vu del caso Englaro qualcuno dai banchi parlamentari blatererà sull’incompetenza della magistratura. Sarà solo un maldestro e penoso tentativo di nascondere la propria.

2 risposte a “La via giudiziaria al matrimonio”

  1. una studentessa di giurisprudenza ha detto:

    chissà..sarà anche colpa del fatto che i magistrati per diventare tali almeno una laurea in legge la devono avere? … in politica qui da noi bastano solo i soldi, come spiegavo ad un’incredula amica francese. ci ritroviamo un parlamento di incompetenti, l’unica nostra salvezza E’ la magistratura..!

    (ovviamente non è uno spot per l’Idv)

  2. Sara Sagrati ha detto:

    Io credo che il porblema sia mentale e sociale. Conosco persone che si scandalizzano ancora nel vedere due uomini che si tengono per mano, eppure in Italia ci sono circa 100.000 bambini che hanno almeno un genitore gay. Famiglie che spessso non hanno nessun riconoscimento… Non solo coppie non riconosciute, ma anche genitori che non possono essere genitori. E non c’è magistratura che tenga se non cambia la percezione che l’opinione pubblica ha di queste famiglie.
    Si lotta contro la pillola abortiva e poi si nega la possibilità di fare figli a chi tanto li vorrebbe. Si parla del disfacimeto della famiglia e poi si nega la possibilità di crearla a chi la vorrebbe tanto… MAH!
    Quindi battiamoci dal basso per far sentire queste voci, mostrando che famiglia non vuol dire solo marito, moglie e i loro bei marmocchi “normalmente” concepiti. Per esempio, c’é un documentario in lavorazione che parla proprio di questo e che ha tanto bisogno di aiuto e passaparola. Si chiama Il Lupo in Calzoncini Corti e qui si vede il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=aJPAAWgKrbs