15 Luglio 2009

Laicità = libertà

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Quelli che vogliono sminuire la candidatura di Ignazio Marino la buttano sempre lì con una certa aria di sufficienza: “Certo, sì, questo Marino… Forte sulla laicità… ma poi?”, come se la laicità dello Stato fosse un optional, un “nice-to-have”, una specie di futile orpello o solo un simpatico dettaglio. Poi, all’improvviso, il nostro Formigoni ti rifà le nomine dei dirigenti dei grandi ospedali e – oplà – il generale ciellino Giancarlo Cesana, allievo prediletto di don Giussani, sloggia dalla sedia il buon Carletto Tognoli e si becca la presidenza del Policlinico, Mangiagalli inclusa.

Nel caso non lo sapeste, la Mangiagalli è l’ospedale-maternità dove nascono tanti bambini milanesi (di tutti i colori), dove Alessandra Kustermann ha fatto nascere il servizio che assiste e supporta le donne vittime di violenza sessuale, dove oltre alle nascite si cerca anche – con tutte le difficoltà che potete immaginare esserci qui, dove CL nacque e dove indisturbata impera – di poter applicare la legge 194. Quali conseguenze porterà l’arrivo di Cesana è facile immaginare. Per chi non l’avesse ancora capito, e per i sordi che non vogliono sentire, dire laicità è come dire libertà. (Cade a proposito l’evento di Arcigay a cui partecipo domani a Torino. Parleremo di Iran, un posto dove la laicità indiscutibilmente manca e dove i gay penzolano dalle gru nelle pubbliche piazze.)

19 risposte a “Laicità = libertà”

  1. Antonio ha detto:

    In pratica, a quelli che dicono “Certo, sì, questo Marino… Forte sulla laicità… ma poi?” qui si risponde “Si’, e allora?”

    Corro a cercarmi un lavoro, che devo pagare il mutuo. Ops, c’e’ la crisi. Ma lo sapete che alla Mangiagalli c’e’ un ciellino? Si’, e allora?

  2. riccardo da parigi ha detto:

    e allora, antonio, se non sei cliellino (o non lo diventi) magari al mangiagalli non trovi lavoro, se sei infermiere o medico o fornitore, in regione lombardia non ti danno una consulenza , se il tuo mestiere è fare consulting e via così ….

  3. Luca Gras ha detto:

    Non confonderei un problema di pesante lobbying con una questione di laicità.

  4. Oscar Bonomi ha detto:

    “Certo, sì, questo Marino… Forte sulla laicità… ma poi?”
    Ivan, non è il caso che magari facciate vostri i 12 punti della carta di Firenze? Oppure vi fanno così schifo?
    http://www.beppegrillo.it/documenti/carta_di_firenze.pdf
    Se Marino facesse questa mossa e dicesse: “ok io sostengo la carta di Firenze” sono convinto li mandereste tutti a casa. Marino avrebbe “il futuro” nel suo programma oltre alla laicità.
    La laicità si conquista quotidianamente con comportamenti e scelte.

    ps: il tuo blog arancione era molto più bello!

  5. daniele ha detto:

    Senti, è tutto giusto e sottoscrivibile. Ma la politica è fatta di priorità.
    L’aborto è una grande conquista civile, ma se la si perdesse, quella volta nella vita che può capitare, una piglia il treno e in mezzora va in Svizzera o un aereo e vola in Francia (che è pure paese comunitario con tanto di accordi per l’assistenza medica) e se lo fa lì.

    Se invece salta il welfare non puoi farti pagare la pensione o l’assegno di disoccupazione dalla Confederazione Svizzera né dalla Repubblica francese.

    Un leader di partito (per di più sedicente di sinistra) che non ha uno straccio di idea in materia di politica economica e sociale e relative declinazioni programmatiche puntuali, tecniche e contabili, non ha senso.

    daniele,milano

  6. Oscar Bonomi ha detto:

    Daniele, perchè gli altri hanno uno straccio di idea a riguardo?

  7. Anellidifumo ha detto:

    Daniele ha perfettamente ragione: infatti io che sono bisessuale per sposarmi e adottare dei figli sono dovuto andare a vivere all’estero.

    Lo stesso se fossi stato eterosessuale e sterile ma non sposato per avere una inseminazione artificiale.

    Insomma: se la soluzione è che te ne puoi andare a vivere all’estero, perché mai dovremmo preoccuparci della poca laicità italiana?

    Ancora un pochino di questo livello di ragionamenti e vedrai che con qualche piccolo sforzo le gru saranno più interessanti anche in Italia.

  8. Zanna Bianca ha detto:

    Quello che dice Daniele è purtroppo vero.
    Un partito con ambizioni di governo come il PD deve avere una leadership capace di definire un elenco di priorità da affrontare.
    L’Italia come tutti sappiamo ha bisogno di riforme basilari che interessano welfare, mercato del lavoro, pensioni, sanità, pubblico impiego; poi ha anche bisogno di una maggiore laicità.
    Ai tanti precari, probabilmente, non credo interessi sapere di un candidato segretario che si batte per la liberalizzazione dell’aborto; probabilmente sarebbero ben più sensibili ad un candidato che si batte per una maggiore meritocrazia del mercato del lavoro e per un’armonizzazione dell’assurdo sistema pensionistico.
    Ai tanti 50enni con famiglia, interesserebbe di certo sapere che il segretario si sta adoperando per permettere loro di trovare una nuova occupazione in caso di licenziamento, piuttosto che sapere si dedichi anima e corpo al matrimonio tra coppie non eterosessuali.
    La Lega ruba a mani basse voti al PD nelle regioni del nord perchè parla di federalismo fiscale e gabbie salariali, toccando punti essenziali del vivere quotidiano e cioè:
    • perchè pagare le tasse al nord se poi quei soldi verranno destinati a ripianare i debiti delle regioni del sud perennemente in deficit;
    • perchè avere uno stipendio uguale da Milano a Palermo quando il costo della vita è oggettivamente diverso.
    A mio avviso (e qui sono sicuro di attirarmi gli strali di molti di voi) le pur importanti tematiche di laicità non saranno mai veramente difese da un partito come il PD, finchè ambirà a essere un partito popolare.
    Anzi qualora tentasse di farsi portavoce di dette istanze, lo farebbe male e giusto per paura di perdere quello zoccolo duro ma esiguo di laici a tutti i costi e portatori di interessi di piccole correnti interne; al tempo stesso però si inimicherebbe quel 10-15% di perenni indecisi che vedendo il partito non sensibile al quotidiano, voterebberò così Berlusconi.
    Non cadiamo nello stesso errore dei Verdi: la laicità (come l’ecologia) non può essere baluardo di un’unica forza politica.
    L’importantissima sensibilizzazione ai temi laici non può essere ristretta alle stanze della segreteria di un partito; nel 1975 Spadaccia, la Faccio e la Bonino si fecero arrestare e solo così riuscirono a creare un fronte comune e trasversale favorevole all’aborto, impensabile per l’Italia di allora.
    E proprio la trasversalità dell’impegno radicale permise poi di ottenere la 194 nel 1978.

  9. piergiorgio ha detto:

    Francamente io proprio non capisco perchè alcuni commentatori (daniele, zannabianca ecc.) vogliono vedere, in buona sostanza, un'” alternativa” fra impegno sulla laicità e impegno su questioni economico-sociali.
    Ma come vi salta in mente? se qualcuno è in grado di spiegarmelo…
    Non vi è nessuna ragione nè logica nè pratica che possa determinare in nessun modo questa “alternatività”.
    E quindi di cosa state parlando?

    In particolare a Daniele dico:
    1) ci sono problemi che possono insorgere una tantum ma che ugualmente influenzano pesantemente un’intera vita limitando fortemente la possibilità di realizzazione dei progetti di vita delle persone, come, appunto, potrebbe essere una gravidanza (ma anche per es. una difficoltà a divorziare).
    La tua rappresentazione di problemi così gravi e complessi è davvero troppo facilona: piglio il treno o l’aereo e zac…
    Intanto non tutti si possono permettere le cliniche svizzere (e idem per i paesi UE: se in italia fosse illecito, muterebbero di conseguenza anche le convenzioni) E qui ci si ricongiunge ad una tematica fondamentale di un partito di sinistra: l’uguaglianza. La laicità non solo crea libertà ma rende anche concreta l’uguaglianza! Mentre la regola di tutte le società non laiche è mettere pesanti vincoli teoricamente diretti a tutti, ma che in realtà servono solo a controllare i deboli, mentre i forti potranno sempre violarli impunemente.
    La società vive così di un “ordine” apparente, tanto più odioso proprio perchè ipocrita.
    E poi se l’aborto per stare al tuo es. fosse vietato, anche andando all’estero commetteresti un reato (o un illecito) perseguibile in Italia.
    Infine la realizzabilità teorica di certe “fughe” dipende anche dalla reattività sociale al tema: fintanto che in uno stato, in una società, si affermano e si difendono valori di libetrtà e laicità sei “protetto”, se le cose cambiassero non sarebbe più così facile. Credi che quella donna che dovrebbe pigliare il treno e andare chissà dove non avrebbe un padre? una famiglia? una scuola? un quartiere dove vive? un fidanzato? un marito? un posto di lavoro sorvegliato dai “superiori”? una parrochia con preti che la domenica arringano i benpensanti in prima fila contro quelle omicide delle donne che abortiscono?Credi che vivrebbe sulla luna? Tornata dalla svizzera e scesa dal treno, dovrebbe tornare a vivere QUA, da donna che ha abortito.
    Ecco perchè è QUA che dobbiamo difendere questi fondamentali diritti.

    2) ci sono problemi legati direttamente alla questione “laicità” che non sono affatto una tantum ma sono condizioni di vita permanenti. Vedi la questione omosessualità. Temi centrali nella vita delle persone, determinanti, non meno che il lavoro o il welfare. Anzi legati pure al lavoro e al welfare: basti pensare al differente trattamento di una coppia etero e una coppia gay che non può accedere ai medesimi istituti, oppure alle discriminazioni sul lavoro ecc.: che mi dici allora? Diciamo allora più semplicemente che non è il welfare per tutti, che ti interessa tanto, quanto che non te ne frega nulla di “certe” minoranze, ti intressa il welfare per te.
    Bene. Spero che la posizione del PD non sia mai questa. In ogni caso se al pd non interessa difendere le nostre vite di certo non abbiamo ragione di votarlo.
    E la fine vita? vogliamo parlarne? Purtroppo siamo uomini, siamo tutti nel “mirino”, tutti a rischio. Ti puoi ritrovare in una condizione di totale inabilità e atroci sofferenze ed essere costretto a subire invasioni del tuo corpo, essere costretto alla prigionia di stato nel tuo corpo, prigioniero per legge! senza vederti riconosciuto il diritto alla scelta ed all’autodeterminazione. E senza poter scappare prendendo l’aereo!
    Non sono fatti occasionali, ma vita quotidiana, condizioni permanenti: prova a vivere così per anni poi vedi se ti intressa di più il “welfare”!!

    3) Infine: aborto, divorzio, ricerca scientifica, diritti delle persone lgbt, procreazione assisitita, fine vita ecc. ecc. sono tutti “temi” che nel linguaggio giornalistico e “politichese” vengono ricondotti direttamente alla “laicità”.
    Ma questi, per quanto importanti e a volte drammatici, sono solo certi terreni di scontro di…attualità, diciamo, terreni in cui lo scontro fra valori laici e idee conservatrici si fanno particolarmente evidenti.
    Ma la laicità non “è” questi temi. Non si esaurisce in questi temi. Cerchiamo di spogliarci dai paraocchi del politichese.
    La laicità è un valore ed un metodo.
    Un metodo che investe tutto l’approccio alla vita pubblica, poltica e civile di un paese.
    Pensare la laicità come qualcosa di confinato ai cosiddetti “temi etici” sarebbe profondamente miope.
    La laicità è indispensabile perchè influenza tutto (dovrebbe influenzare se ci fosse): infatti la prima risposta, quella di riccardo da parigi, molto meno prolissa della mia, era anche particlarmente acuta, proprio perchè faceva un perfetto esempio di laicità applicata (al terreno del lavoro in quel caso).
    Ecco perchè, ritorno ciclicamente all’inizio del ragionamento, non solo non ha senso contrapporrre “laicità” e “economia” ma al contrario, semmai, l’apprroccio laico non può che far bene anche nell’affrontare temi economico-sociali, tanto più in un paese come l’italia in cui la società è bloccata dal corporativismo, dalle caste, dall’antimeritocrazia (tutte cose molto anti-laiche).

  10. riccardo da parigi ha detto:

    standing ovation 😉

  11. Enzo Lodesani ha detto:

    Bravo Piergiorgio, quoto in pieno. Aggiungo solo che la mancanza di una linea ferma sulla laicità nel PD ha prodotto la “posizione prevalente” (sic!) e il gruppo dirigente ha perso credibilità verso l’elettorato. Credibilità che può essere riconquistata solo da una nuova leadership che partendo dalla laicità mette in gioco una proposta di governo del paese.

  12. Zanna Bianca ha detto:

    Piergiorgio,
    condivido ciò che scrivi, ma ti invito a rileggere il mio commento specie nella parte finale: non vedo il tema della laicità come concorrente alla buona gestione ma come un valore trasversale “non politico”, appunto laico.
    Al tempo stesso però la laicità non può essere la bandiera dietro la quale cominciare un programma di governo per il semplice motivo che si rischia (e ne abbiamo prova empirica) di non essere compresi da un elettorato vessato da problemi quotidiani di sopravvivenza.
    Ti faccio un esempio: la tua esaustiva e articolata spiegazione quanto verrebbe compresa da quella parte dell’elettorato che ha voltato le spalle al PD per votare Lega o Berlusconi o Di Pietro?!?
    E ti prego non rispondermi che Berlusconi ha fatto rincretinire tutti gli italiani con le sue televisioni sennò possiamo tranquillamente chiudere bottega ed andarcene.
    La laicità deve essere un valore da trasmettere nelle scelte di tutti i giorni, senza sbanderare inutili totem zapateristici, perchè altrimenti un partito con velleità di governo rischia (e lo ripeto) di apparire portatore di interessi di parte.
    E naturalmente il Berlusca e i suoi in questo ci inzupperebbero serenamente il pane.

  13. piergiorgio ha detto:

    Bè detta così, “valore non politico” mi pare assurdo (se non è politica questa…) ma capisco cosa vuoi dire, zanna.
    Io infatti condivido la parte finale del tuo intervento, ossia l’idea della trasversalità, purchè intesa semplicemente come tattica per ottenere migliori risultati su questo fronte, senza rischiare di coinvolgere i valori laici in contrapposizioni puramente strumentali di schieramento.Solo che anche la trasversalità non piove dal cielo: bisogna promuoverla. A cominciare da casa propria. E a cominciare dalla cultura, in primis la propria cultura politica, che viene prima di qualsiasi programma di governo.
    E poichè qua si sta parlando della nuova segreteria del PD, e quindi degli indirizzi politici generali del partito per i prossimi anni, mi pare molto importante che il segretario abbia un profilo chiaro e netto su questo punto fondamentale.
    Come poi trovare i modi e le tattiche più opportune per portare in porto le varie acquisizioni sui vari temi, eventualmente, se possibile, con schieramenti trasversali, bè queste son questioni che si vedranno appunto di volta in volta, svolgendo le singole battaglie a suo tempo.
    Quello che a me interessa affermare è che non c’è nessuna contrapposizione necessaria fra l’avere un chiaro e netto profilo laico, e l’avere altrettanto chiare idee di riforma socio-economica del paese, anzi le due cose si dovrebbero ben integrare in un progetto globale di modernizzazione del paese.

  14. piergiorgio ha detto:

    Scusate, spezzo per non essere troppo lungo e anche perchè la risposta sopra è in sé compiuta.
    Però rimango insoddisfatto perchè a me piace trovare i punti di contatto, ma senza nascondere i punti di dissenso. Ebbene voglio andare più in profondità suquesto tema, vista la sua cruciale importanza, perchè se no si rischia di non cogliere il nocciolo del problema, quello che poi ci spinge a ragionare secondo punti di vista diversi.

    In apparenza sembra che diciamo più o meno lo stesso. Tutti ci diciamo d’accordo che la laicità è importante, e tutti diciamo che non c’è contrasto con l’occuparsi di riforma socio-economiche (anche zanna scrive letteralmente che non sono “in concorenza”). E allora?
    Eppure siamo qua a discutere.
    E se discutiamo il motivo c’è.

    Io lo individuo così: a partire dal concetto di “priorità” significativamente tirato in ballo da chi ha iniziato il dibattito sul punto.
    Vedete, anche qui, se pigliamo la cosa letteralmente saremmo tutti d’accordo.
    Anche io sono ben conscio che il “focus” della proposta politica da fare al paese dovrà appuntarsi sulle strutture sociali, economiche ecc.
    Chi potrebbe dirsi contrario? Penso nessuno.
    Ma il diavolo si nasconde nei dettagli.
    E cioè la parola “priorità” nella politica italiana non indica semplicemente che ci sono cose da fare prima di altre o su cui focalizzarsi di più di altre, ma TUTTE sono da FARE. “Priorità” nella politica italiana significa che ciò che non è prioritario…non sarà oggetto di impegno politico, cioè in sostanza rimarrà oggetto solo di retorica, ma non se ne farà nulla (e non perchè, come per tutti in tutte le cose si può riuscire o fallire, ma perchè non si farà proprio battaglia politica su questo).

    Ecco il punto. Se con le vostre osservazioni volevate semplicemente dire che un eccessiva enfasi sulle cd. questioni etiche può spiazzare gli elettori che si aspettano risposte e proposte sui grandi temi socio-economici, e quindi volevate richiamare ad una maggior focalizzazione su questi temi nel dibattito pubblico, se insomma ne fate una questione di comunicazione, vabbè son ben d’accordo anch’io.
    Ma allora non credo ci sarebbe grossa questione perchè di fatto di economia e questioni sociali si parla continuamente (e Marino stesso in una recente intervista ha dichiarato: io non sono solo quello della “laicità”).
    Ma, appunto, io credo che in fondo non sia questo il problema vero che vi disturba o preoccupa.
    Io credo, correggetemi se sbaglio, che voi in sostanza pensiate che il PD non deve necessariamente avere un profilo chiaro e netto sulla “laicità”, perchè tanto le quesitoni “laiche” non sono questioni sulle quali dovrà impegnarsi politicmante.
    Ecco il vero punto divisivo fra noi.

    Io credo che sia un errore. Ma soprattutto credo che ormai i buoi siano scappati dalla stalla.
    E cioè credo che certi temi siano troppo maturi nella società, e siano troppo centrali per fette dell’elettorato di centrosinistra, fette minoritarie magari, sì è vero, ma fette cruciali come correnti di opinione e, come dire, troppo importanti come capacità di leadership, per poter relegare ancora questi temi nel limbo delle “non priorità”. Altre cose saranno certo al centro del tentativo di recuperare un rapporto con i ceti popolari e produttivi come dice Bersani, e ha ragione, son d’accordo. Ma il PD non si può più nemmeno permettere di perdere quel tipo di gente impegnata per la quale la questione “laicità” è diventata ormai dirimente.

    Qui si inserisce anche il discorso di zanna sulla trasversalità, che io, come ho detto sopra, in parte condivido. Ma anche qui bisogna esplorare il tema in termini realistici.
    Gli esempi storici addotti da zanna sono belli. Ma datati.
    Il problema è se OGGI nell’attuale configurazione del sistema politico-istituzionale italiano ci sono e ci saranno ancora spazi per grandi battaglie trasversali di quel genere.
    Purtroppo (o per fortuna, vedete voi) il bipolarismo è qualcosa che si è largamente sedimentato nel vissuto di gran parte degli italiani, con tutte le conseguenze, positive e negative.
    Ebbene faciamo un esempio storico reale e davvero congruente in quanto attuale: testamento biologico e caso Eluana.
    Proposte sul testamento biologico giacevano da anni in parlamento, il governo Prodi non se ne era affatto interessato, e parlamentari del PD avevano effettivamente fatto una azione di “tessitura” trasversale con esponenti “liberali” del centro-destra per vedere di giungere a qualche risutato.
    Il PD insomma non si era affatto “esposto” compattamente sul tema, non ne aveva affatto fatto una bandiera. Anzi!
    E cosa è successo?
    E successo che è stato Berlusconi, col suo istrionico talento a cogliere le situazioni comunicative più “convenienti”, a sfruttare l’ondata emotiva del caso Eluana per fare della “difesa della vita” (sic!!) una bandiera del PDL coi risultati che ben sappiamo.
    Il governo di destra si è esposto lui in maniera nettissima “costringendo” il parlamento ad occuparsi della cosa, facendone apertamente una strumentalissima quesitone di schieramento (di qui i “difensori della vita, di là i famigerati “amanti della morte”).
    E il povero PD lì a barcamenarsi e a balbettare nell’incertezza e nell’incapacità di fare battaglia culturale nella società per le sue divisioni interne, scontentando gli uni e gli altri…
    Ecco il punto.

    Il “trasversalismo”, il cercare di “coinvolgere” gli “altri” in modo da “co-responsabilizzarli”, mi sta beniussimo come idea di metodo, come tattica SE si creeranno le condizioni per potrla sfruttare utilmente. E naturalemte leader esperti navigatori della politica potranno contribuire a creare quelle condizioni.
    Ma purtroppo bisogna anche riconoscere che al momento esse non si intravedono.
    Il rischio è che anche se tu PD cerchi di non fare delle questioni laiche questioni di schieramento (noi di sinistra siamo per…CONTRO “quelli” di destra che invece vogliono…) sarà il tuo avversario a trascinarti su quel terreno, costringendoti a quel punto a prendere posizione e così scoprendo, “denudando” le tue incertezze e le tue divisioni (perchè tu PD non ti sei voluto preparare per tempo elaborando una posizione tua e perciò non la sai difendere).
    A quel punto gli elettori ti chiederanno conto della tua posizione e tu scontenterai gli uni e gli altri.

    Insomma ci sono due fatti nuovi oggi:
    -il bipolarismo
    -i partiti ridotti a “cupole”, con “parlamentari” cooptati in ragione della fedeltà al capo.
    Ciò di fatto, e tenuto conto di chi comanda dall’altra parte!, rende molto difficili manovre trasversali. Se un tema ti può metere in “imbarazzo” berlusconi lo fiuterà immediatamente e sarà lui a stanarti!
    Perciò non solo è inutile ma è anche dannoso crogiolarsi nell’illusione di poter delegare certi temi alla “trasversalità” rinunciando ad elaborare un proprio profilo chiaro.
    Tu PD devi avere la tua posizione, in modo da saperla difendere convintamente nel dibattito pubblico.
    Poi, se mai andrai al governo, cercherai anche di coinvolgere altri in quelle scelte senza farne “bandiere” governative, se ci saranno le condizioni.
    Ma non puoi rinunciare a priori ad avere la tua posizione.

    Infine l’es. che ho fatto da ultimo è anche istruttivo per altri motivi.
    Anche nel “popolo” della destra non è che piacesse molto la soluzione illiberale alla questione fine vita. Si vedano tutti i sondaggi sul caso Eluano prima dell’ “intervento a gamba tesa” di Berlusconi.
    Solo dopo quella forsennata campagna mediatica c’è stato un certo riequilibrio di posizioni nell’opinione pubblica (peraltro ancora con una lieve maggioranza favorevole a “staccare la spina”).
    Questo cosa vuol dire?
    Vuol dire che è stato proprio il rinfocolare l’ostilità verso “l’altra parte” additata come “nemica” che ha portato molti a “posizionarsi”.
    E vuol dire soprattutto che Berlusconi può permettersi di assumere una poszione nettissima su questioni “etiche”, anche “contro” le opinioni del suo elettorato, o cmq in dissonanza, in non sintonia col suo elettorato, proprio perchè il suo elettorato ha fiducia in lui per altre cose, e quindi su quelle questioni “si accoda”, non mette a rischio il governo che ha votato e che gli serve per fare altro.
    Vi chiederete: ma se è così, cioè se la “sua gente” non era così schierata su quelle posizioni conservatrici, perchè allora Berlusconi lo ha fatto?
    Per 3 motivi: -mettere in difficoltà l’avversario, -distrarre la gente dai problemi della crisi economica non affrontati – pagare pegno alle gerarchie religiose che, a livello di classe dirigenti contano moltissimo.
    Ora il punto è che però appunto se lo poteva permettere perchè la “sua gente” ha fiducia in lui “a prescindere”. E poteva influenzarla difendendo compattamente la sua posizone col fuoco mediatico a disposzione.

    Ecco la lezione.
    Il problema laicità non è eludibile e non si può mettere sotto il tappeto usando la “trasversalità” non come metodo possibile se vi sono le condizioni, ma come scusa per non affrontare il problema.
    L’unica strada è fare come Berlusconi: guadagnarsi la fiducia della maggioranza attiva del paese perchè la si convince della propria proposta di alternativa socio-economica, sapendola realizzare.
    Se si fa questo non c’è bisogno di nessuno “scambio” al ribasso sulla laicità.
    Se si fa questo si avrà anche la forza politica per farsi seguire dalla propria gente sui temi laici.
    E, sempre analogamente a Berlusconi, ma ovviamente in modo non così strumentale ed estemporaneo, bensì con una azione profonda e continuativa, bisogna saper difendere convintamente nel dibattito pubblico la propria posizione: solo che per farlo bisogna averla.

  15. restodelmondo ha detto:

    “una piglia il treno e in mezzora va in Svizzera o un aereo e vola in Francia”

    Certo: se può permetterselo. Il che non capita spesso, se sei una precaria in un call centre o se devi faticare per arrivare a fine mese.

    Anche ai tempi di mia mamma le ragazze di buona famiglia non avevano problemi ad abortire in Svizzera. Per le altre c’era la mammana. Ma cosa vuoi che fosse.

  16. Giovanni ha detto:

    Ma questo partito non è pronto, questo partito è nato male, come si fa a governare con i teodem all’interno del partito democratico.
    Questi cattolici che aprono bocca su tutto, dalle coppie di fatto alle cellule staminale al testamento biologico, e non aprono bocca su tutta la merda che si sta riversando dalla presidenza del consiglio.
    Cosa vogliono per credere, oltre all’audio, vogliono vedere qualche video, sono senza vergogna tutti, dal primo fino all’ultimo.
    Buttiamoli fuori dal partito, questi cattolici non servono a niente!!!!!!!!!!!!!

  17. Roberto ha detto:

    L’articolo di Scalfarotto vuole essere una difesa velata di Marino?
    Perché solo velata?
    Marino non é forte solo nella laicitá, ma anche nella difesa ad oltranza del merito, della giustizia come base per una vera equitá sociale, della necessitá di regole chiare e infrangibili, della trasparenza indispensabile nelle procedure decisionali e di selezione delle responsabilitá. Di un’idea nobile e rigorosa della responsabilitá di chi assume pubblici incarichi, idea che se venisse applicata alle attuali dirigenze, lascerebbe solo le orme dei loro piedi sul campo.
    Questi non sono argomenti politici?
    Non sono obiettivi piú importanti, in questo momento, di un qualunque progetto di riforma della scuola, o di una politica economica?
    Ammesso che gli altri abbiano idee per una politica scolastica o economica efficace, il che mi pare perlomeno dubbio.
    Chi continua a ridurre Marino al solo tema della laicitá tenta in realtá di emarginarlo dal dibattito, tenta di estirpare dal dibattito i temi di cui si fa portatore e che nessun altro in questo momento é nella posizione di fare propri.
    Nell´estirpare dal dibattito questi temi non si fa uno sgambetto al solo Marino, ma a tutto uno zoppicante Stivale e chi tenta di azzoppare l´Italia non lo fa certo nell´interesse dell´Italia, ma esclusivamente nel proprio; salvo ammettere che l´interesse delle correnti di partito coincida con quella del paese, ed é proprio questa la posizione culturale oggi dominante nelle dirigenze, e se permettete, in buona parte anche la causa dei nostri disastri.
    Dinanzi a questo quadro non resta che schierarsi, non pro o contro questo o quel candidato, ma pro o contro questa o quella cultura politica.
    Ogni posizione intermedia in questi tempi non é piú accettabile, penso.
    Al diavolo gli equilibri di partito, le titubanze e le spartizioni!
    Altrimenti, di questo passo al diavolo ci andremo noi.

  18. Alessio Borsotti ha detto:

    se sei ciellino…hai buone speranze di diventare ministro!!! o di trovare un posto di lavoro.
    invece se sei una persona “libera” rischi di stare a casa

    saluti
    Alessio Borsotti
    per Ignazio Marino

  19. Alessio Borsotti ha detto:

    da Milano….dalla Puglia un pò meno!
    se hai i soldi puoi fare molte cose se non hai soldi….niente!
    laicità significa ricerca…ricerca significa posti di lavoro…posti di lavoro significa ripresa sana dell’economica,con un indotto elevatissimo!!! non fermiamoci a guardare il dito ma osserviamo la luna

    saluti
    Alessio Borsotti