27 Novembre 2007

Da Alberto a Maurizio

Diario

martina.jpg
Nel caso ve la foste persa, un’interessante letterina pre-natalizia per Maurizio Martina da parte di One More Blog.

17 risposte a “Da Alberto a Maurizio”

  1. Riccardo ha detto:

    Ho l’impressione che nel tuo commento ci sia una qualche confusione.
    Sto coordinando il Comitato promotore del PD di Corsico(Mi) e da giugno ci stiamo facendo un bel “paiolo” tra iniziative pubbliche, riunioni, organizzazione per l’autofinanziamento,.. e quant’altro.
    Politica significa ORIENTAMENTO AL RISULTATO, ottenere cioè quanto è possibile rispetto all’obiettivo, ma smuovere, raggiungere risultati grandi o piccoli, comunque risultati!
    Martina è bravo e penso abbia fatto quanto è possibile in base al contesto con cui doveva fare i conti, non ci si improvvisa nella politica (l’esperienza di Forza Italia dovrebbe insegnare qualcosa….) e Bianchi per ciò che rappresenta e per valore personale è persona di tutto rispetto (come D’Alema del resto…avercene!).
    Il riferimento anagrafico mi sembra offensivo, anzi penso, che contando le storie personali, nel nuovo PD si debba affermare il valore dell’esperienza e delle idee delle persone indipendentemente dall’età.
    Altrettanto, accetto e condivido la critica se una rendita di posizione derivante dall’introduzione e dall’esperienze maturate ostacolassero la promozione di giovani validi che invece devono sperimentare responsabilità e ruoli per crescere, formando così la nuova classe dirigente del prox futuro
    Ciao!

  2. scalpha ha detto:

    Immagino che il commento sopra sia rivolto a Biraghi….

  3. alberto biraghi ha detto:

    Riccardo, trovo inquietanti due affermazioni. La prima è quella su Forza Italia che (se interpreto bene i puntini di sospensione) giudichi un’esperienza fallimentare. In realtà è un successo senza precedenti nella nostra Repubblica, un tornado che ha travolto tutto e tutti, scardinando le regole, mettendo all’angolo i tuoi “avercene” (remember la figuraccia della bicamerale e le sconfitte amministrative che fecero cadere il governo?) e tutti i loro portaborse. La seconda è che giudichi D’Alema “persona di tutto rispetto”, nonostante la serie di cappellate, inciuci, botteanapoli, velardi, faccisognare, rondolini e altre simili piacevolezze. Lo dico senza polemica e con rinnovato stupore: sono basito e mi domando se non sia la sindrome di Stoccolma a farti pensare così.
    Ecco, la mia sensazione di elettore storico e fedele del PCI/PDS/DS/Ulivo è che o voi addetti ai lavori, attivisti fedeli/fiduciosi vi liberate di questa sudditanza psicologica nei confronti di personaggi che brillano solo per ambizione personale e spregiudicatezza, oppure ci sarà un esercito di persone – io tra loro – che tutto andranno a votare tranne il (mi scuso per la parolaccia) Partito Democratico, orrida compagine capace di abbinare – senza fare un plissè – alcune facce decenti con Amato, Follini, Luperi, Crisafulli, Pollari, Binetti, De Gennaro, De Mita, Penati e infiniti altri analoghi ceffi. Capace di fare avances (politiche) a donna Veronica Lario. Capace di considerare “interlocutore adatto a riscrivere la legge elettorale e un pezzo della Costituzione” (quoto Marco Travaglio) l’uomo più ricco d’Italia, collezionista di una ventina di processi per corruzione semplice e giudiziaria, falso in bilancio, frode fiscale e di una mezza dozzina di prescrizioni, padrone del 50% dell’informazione televisiva, controllore dell’altro 50%. In compenso in-capace di far fede a un’infinità di promesse con cui ha abusivamente carpito (OK, non era il PD, era l’Ulivo o Unione o che diavolo, ma le facce sono sempre quelle) il consenso elettorale del 50% degli italiani.
    Ora, va bene “l’orientamento al risultato rispetto all’obiettivo” (oddio, per me la politica è altro, ma non voglio divagare), ma forse vale la pena di domandarsi di quale obiettivo si sta parlando. Vedi, qui è in atto una guerra (in cui non saranno fatti prigionieri) che vede schierati da un lato gli hobbit spinti da nobili intenzioni (come il nostro ospite Ivan) convinti (beata ingenuità) di poter cambiare da dentro. Dall’altro un esercito di orchi della pericolosa famiglia degli “avercene” di Gallipoli, professionisti dell’aggrappo a poltrona e privilegi, di cui anche il Bianchi “di tutto rispetto” è esponente di spicco.
    Se tu pensi e scrivi che gli hobbit possano vincere prendendo come comandanti in capo i più esperti tra gli orchi di Gallipoli, ho come la sensazione che delle due l’una: o ci sei o ci fai. Perché vabbè “da dentro”, vabbè ingenui, ma pensare che siano proprio tutti tutti fessi – santa pazienza – quello no. Un po’ di rispetto anche per noi, non solo per Bianchi, perdiana.

  4. Anellidifumo ha detto:

    Cari Alberto e Riccardo, in questa frase:
    “Ora, va bene “l’orientamento al risultato rispetto all’obiettivo” (oddio, per me la politica è altro, ma non voglio divagare)”
    c’è tutto il dirupo che divide le persone (rispettabilissime) come Riccardo da quelle come Alberto e me.
    E’ del tutto naturale che Riccardo dica e pensi le cose che dice, proprio in quanto al fatto che per lui la politica è “l’orientamento al risultato rispetto all’obiettivo”. Per chi invece magari rappresenta altro (qualche definizione che a me piace:”l’arte del possibile, ma non a tutti i costi”, “l’arte del fare, ma non con qualunque mezzo”, “un ideale di realtà possibile e migliore di quella attuale, senza svendersi l’anima” ecc.), è normale dire ciò che ha detto Alberto.
    Alberto, vorrei infine farti notare una cosa: speravi che tra l’uomo delle oligarchie e quello dell’innovazione vincesse quest’ultimo e lo invitavi a fare un gesto a sua volta radicale. Ora, non solo quello che doveva essere l’uomo dell’innovazione tanto innovativo poi non è (del resto uno che dice “né con Bush né con Zapatero” oggi ha più o meno lo stesso crisma intellettuale di chi ieri affermava “né con lo Stato né con le BR”, secondo me), ma per di più difende la scelta dell’uomo delle oligarchie. Il quale, per decidere il coordinatore provinciale, sceglierà col manuale Cencelli un uomo sui 50 e passa anni (in)adatto alla bisogna.
    Sempre sicuro di essere nel partito giusto, Albè? 🙂 Per il resto, condivido la tua risposta quissù in toto.

  5. Alice T. ha detto:

    L’esperienza di Forza Italia mi insegna qualcosa? Certo esattamente il contrario di quel che insegna a te, Riccardo.
    E se questo, perdonami, è il livello (usiamo un termine vecchiotto) di analisi politica, temo che quel che tu chiami “orientamento al risultato rispetto all’obiettivo” sia decisamente disorientato… e non andrà molto lontano.
    Non capire in Lombardia la portata del “fenomeno” Forza Italia credo che candidi l’intera regione a restare di centrodestra per i prossimi 30 anni, con buona pace di Martina e di tutti i volenterosi amici e compagni come te.
    La Politica è qualcosa che parte da più in alto di un “paiolo”, da più lontano di un “organizzazione per l’autofinanziamento” e che va oltre l’idea (idea?) di “orientamento al risultato rispetto all’obiettivo”.
    La politica è proprio quel “quantaltro” nel quale, non so se per timore o perché non te l’hanno insegnato (ma non credo che continuino a fare così, una volta lo facevano) tu non ti addentri.
    Ci vuole più coraggio e la voglia e la capacità di mettere in gioco più intelligenza.

  6. alberto biraghi ha detto:

    AnelliDiFumo: io non speravo granché. Ho voluto semplicemente lanciare un’idea, far notare al ragazzotto manovrato dai mammasantissima che aveva un’occasione per smarcarsi e fare qualcosa di buono per la società, anziché per i privilegi dei suoi referenti. L’ha mancata, non c’è poi da stupirsi viste le premesse. Ne avrà altre, auguriamoci che in futuro riesca ad avere il moto di vitalità che non ha avuto in questa occasione. Certo l’esordio né con Bush né con Zapatero non lascia grande spazio ai sogni, ma tant’è. Da inguaribile ottimista non rinuncio a scrivere a uno come Penati, figurati se non lo faccio col virgulto postdiessino.

  7. david ha detto:

    Sono d’accordo in principio con Aberto, in particolare sulla necessità di prendere sul serio il successo di Forza Italia e di non affermare che “ce ne fossero” come D’Alema. Come dice Benigni “è il più intelligente di tutti, c’ha la barca e i baffi, D’Alema”, D’Alema è stato spesso mitizzato e sopravvalutato ma un elemento di giudizio va basato sulla persona, che so essere degna (non certo da paragonare a D’Alema), e sulla situazione,
    vedi: http://ideale.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1695089.
    “Bianchi non è il nuovo come età anagrafica e curriculum politico eppure è nuovo nelle idee.”

  8. Filippo l'altro ha detto:

    arrivo tardi perché l’affermazione é datata. e forse fuori proposito.
    comunque mi chiedo se quando dicono “né con bush né con zaptero”, sanno qual’é la linea di zapatero?
    perché spesso e vlontieri si mette bocca su cose altrui senza conoscerle. e senza informarsi.
    un modello zapatero a mio avviso esiste, ma non é quello che credono in italia,
    dove spesso si riduce tutta l’azione di governo del premier spagnolo alla famosa riforma del diritto civile con la quale si introducevano i matrimoni gay (quando poi spieghi all’italiano che unioni di fatto e adozione da parte di coppie gay in spagna risalivano all’era aznar, allora all’improvviso cade dall’albero)
    va bene allora “né con zapatero”. spiegami pero’ in che senso.
    se pero’ “zapatero” significasse un governo che duri una legislatura intera, senza “ribaltoni” senza trasformismi
    e che sopratutto compie e rispetta il suo programma elettorale,
    e che oltretutto cerca di spezzare i giochi e le logiche politiche che lo precedevano
    (rottura co un certo “vetero-socialismo dominante”, con il centralismo, e difesa di un idea di una Spagna plurale )
    insomma se “modello zaaptero” significasse tutto questo
    se la sentirebbe ancora di dire “né con zapatero”?
    se le premesse sono queste forse temo di si.

  9. Filippo l'altro ha detto:

    arrivo tardi perché l’affermazione é datata. e forse fuori proposito.
    comunque mi chiedo se quando dicono “né con bush né con zaptero”, sanno qual’é la linea di zapatero?
    perché spesso e vlontieri si mette bocca su cose altrui senza conoscerle. e senza informarsi.
    un modello zapatero a mio avviso esiste, ma non é quello che credono in italia,
    dove spesso si riduce tutta l’azione di governo del premier spagnolo alla famosa riforma del diritto civile con la quale si introducevano i matrimoni gay (quando poi spieghi all’italiano che unioni di fatto e adozione da parte di coppie gay in spagna risalivano all’era aznar, allora all’improvviso cade dall’albero)
    va bene allora “né con zapatero”. spiegami pero’ in che senso.
    se pero’ “zapatero” significasse un governo che duri una legislatura intera, senza “ribaltoni” senza trasformismi
    e che sopratutto compie e rispetta il suo programma elettorale,
    e che oltretutto cerca di spezzare i giochi e le logiche politiche che lo precedevano
    (rottura co un certo “vetero-socialismo dominante”, con il centralismo, e difesa di un idea di una Spagna plurale )
    insomma se “modello zaaptero” significasse tutto questo
    se la sentirebbe ancora di dire “né con zapatero”?
    se le premesse sono queste forse temo di si.

  10. Filippo l'altro ha detto:

    arrivo tardi perché l’affermazione é datata. e forse fuori proposito.
    comunque mi chiedo se quando dicono “né con bush né con zaptero”, sanno qual’é la linea di zapatero?
    perché spesso e vlontieri si mette bocca su cose altrui senza conoscerle. e senza informarsi.
    un modello zapatero a mio avviso esiste, ma non é quello che credono in italia,
    dove spesso si riduce tutta l’azione di governo del premier spagnolo alla famosa riforma del diritto civile con la quale si introducevano i matrimoni gay (quando poi spieghi all’italiano che unioni di fatto e adozione da parte di coppie gay in spagna risalivano all’era aznar, allora all’improvviso cade dall’albero)
    va bene allora “né con zapatero”. spiegami pero’ in che senso.
    se pero’ “zapatero” significasse un governo che duri una legislatura intera, senza “ribaltoni” senza trasformismi
    e che sopratutto compie e rispetta il suo programma elettorale,
    e che oltretutto cerca di spezzare i giochi e le logiche politiche che lo precedevano
    (rottura co un certo “vetero-socialismo dominante”, con il centralismo, e difesa di un idea di una Spagna plurale )
    insomma se “modello zaaptero” significasse tutto questo
    se la sentirebbe ancora di dire “né con zapatero”?
    se le premesse sono queste forse temo di si.

  11. Filippo l'altro ha detto:

    arrivo tardi perché l’affermazione é datata. e forse fuori proposito.
    comunque mi chiedo se quando dicono “né con bush né con zaptero”, sanno qual’é la linea di zapatero?
    perché spesso e vlontieri si mette bocca su cose altrui senza conoscerle. e senza informarsi.
    un modello zapatero a mio avviso esiste, ma non é quello che credono in italia,
    dove spesso si riduce tutta l’azione di governo del premier spagnolo alla famosa riforma del diritto civile con la quale si introducevano i matrimoni gay (quando poi spieghi all’italiano che unioni di fatto e adozione da parte di coppie gay in spagna risalivano all’era aznar, allora all’improvviso cade dall’albero)
    va bene allora “né con zapatero”. spiegami pero’ in che senso.
    se pero’ “zapatero” significasse un governo che duri una legislatura intera, senza “ribaltoni” senza trasformismi
    e che sopratutto compie e rispetta il suo programma elettorale,
    e che oltretutto cerca di spezzare i giochi e le logiche politiche che lo precedevano
    (rottura co un certo “vetero-socialismo dominante”, con il centralismo, e difesa di un idea di una Spagna plurale )
    insomma se “modello zaaptero” significasse tutto questo
    se la sentirebbe ancora di dire “né con zapatero”?
    se le premesse sono queste forse temo di si.

  12. Pornopolitica ha detto:

    Contrordine compagni!!! Berlusconi aveva solo scherzato: Forza Italia non si scioglie. Ecco perchè Silvio ha cambiato idea: ve lo spieghiamo sul blog Pornopolitica…
    http://pornopolitica.wordpress.com/

  13. Anellidifumo ha detto:

    Alberto, dovrebbero assumerti per fare la pubblicità dell’Unieuro, con tutto l’ottimismo che ti ritrovi 😀
    Silvio non scioglie più FI? Si vede che ha ricevuto un avviso da Dell’Utri… una testa di cavallo, probabilmente.

  14. Filippo ha detto:

    Sciltian sei un fenomeno 😀

  15. Marco ha detto:

    Ho notato il tuo blog mentre recentemente stavo conducendo una piccola ricerca all’interno della blogosfera politica e leggendo alcuni tuoi post li ho trovati decisamente interessanti.
    Ti scrivo per informarti del dibattito pubblico lanciato dal PSE (partito del Socialismo europeo) per ascoltare le priorità dei cittadini, le loro proposte innovative ed inserirle nel programma delle Elezioni Europee 2009.
    Il manifesto sarà infatti il risultato di dialogo e dibattito tra tutti i partiti e le associazioni appartenenti alla famiglia del Socialismo Europeo.
    Quello che si vuole é una proposta politica chiara che possa riflettersi per i cittadini in una scelta netta delle nostre politiche progressiste, in contrapposizione a quelle della destra, dei conservatori e degli estremisti.
    Se ti affascina l’idea di un dibattito pubblico per avere un programma elettorale ampiamente condiviso (anche da tutti i cittadini) allora ti invito a partecipare al dibattito sul sito http://manifesto2009.pes.org/en.
    Qui avrai la possibilità di commentare tramite post e forum, inserire video con YouTube ed esprimere le tue idee sul programma nelle sue 4 tematiche.
    Spero in un tuo riscontro
    Un saluto e spero a presto
    Marco
    marco.alberio@pes.org

  16. Aleandro ha detto:

    Caro Marco, che ingenuo, Scalfar8 i socialisti li ignora.
    Altrimenti i diessini si incavolano, credo.
    Peccato, sono l’unica novità laica e liberale del momento
    ciao
    ale

  17. Anonimo ha detto:

    Filippo, quando gli spieghi di Aznar, l’italiano cade giustamente dall’albero perchè la storia che aznar avrebbe fatto passare i pacs e le adozioni è una leggenda metropolitana che non ha alcun fondamento. Chi l’abbia messa in circolazione non si sa, qualcuno dice Capezzonem, il che non mi stupirebbe. Comunque quì ci sono i fatti: http://www.inisoc.org/elec14m.htm#bea
    Gonzalo