24 Ottobre 2007

Il piccolo Ivan

Diario

homo.jpg
Eccomi qui in fasce in questa foto (cliccateci su), e come me tantissimi altri, e altre.
Grazie a Barbara Pollastrini, a Claudio Martini, ad Agostino Fragai, ad Alessio De Giorgi e alla Regione Toscana per un’idea così luminosa e chiara.

23 risposte a “Il piccolo Ivan”

  1. latrudy ha detto:

    Peccato per i commenti poco.. luminosi nell’apposito forum del Corriere. Sembra veramente che una parte d’Italia brancoli ancora nell’oscurità. :-/ Che tristezza..

  2. Francesco Papini ha detto:

    io sono sempre più contento di vivere nel “buco nero della democrazia” (come la definì il precedente presidente del consiglio), perché porta avanti queste battaglie di civiltà che, pur non essendo il primo problema in assoluto da risolvere nel nostro paese, sono comunque necessarie per migliorare questo popolo bigotto e retrogrado.
    al momento sto ascoltando il programma di radio24 in cui ne stanno parlando, volonté e un sedicente psichiatra cattolico stanno continuando a dire che dall’omosessualità si può guarire, addirittura questo dottore asserisce che più volte ha avuto dei pazienti omosessuali in cura per fobie generiche (claustrofobia o roba simile) e lui ha capito che la causa di queste fobie era da identificarsi nella loro identità sessuale!!!!!!!!!!!!!!!
    allucinante, ma come si fa a dire certe cose????

  3. Francesco Laforgia ha detto:

    Un piccolo segnale per scalfire l’idea di sottosviluppo che il nostro povero paese continuare a dare di sè, come in questo (ennesimo) caso: http://technology.timesonline.co.uk/tol/news/tech_and_web/the_web/article2732802.ece . Ciao Ivan, ci incrociamo sabato, tanto sarà una riunione tra pochi intimi, ciao. f.

  4. Fabio ha detto:

    A me l’idea partorita dalla Regione Toscana pare, invece, e con tutto il rispetto, una fessata. Luca Sofri, nel suo Wittgenstein, fa cenno ad un’articolo del Foglio (http://www.ilfoglio.it/articolo.php?idoggetto=36344) che spiega abbastanza bene dove sta il pericolo. E’ del tutto irrilevante, in una campagna contro l’omofobia, che l’omosessualità sia innata o acquisita. Come se poi fosse possibile risolvere il dilemma una volta per tutte e in un modo valido per tutti: al “dio” psicoanalitico sostituiamo il “dio” genetico e siamo tutti contenti. In realtà, l’omosessualità è un comportamento – questo è ciò che veramente sappiamo – come l’eterosessualità d’altronde, che è pienamente legittimo, libero e sano e che deve essere non solo rispettato ma anche tutelato (cioè se ne deve garantire la libera espressione) a prescindere da un’origine, di cui, sostanzialmente, non deve fregare nulla a nessuno. Se poi qualche pipparolo, più o meno tonacato o più o meno scienziato, vuole dilettarsi a ciancischiare tra natura e cultura, tra innato e acquisito, come se fossimo ancora negli anni 60, faccia pure: ognuno è libero di divertirsi come vuole e con l’armamentario arruginito che ha a disposizione. Ma l’origine – ammesso che ce ne sia una – non può determinare o meno l’accettazione, il rispetto e la tutela. Poi, certo, se tra le menti che stanno dietro a questa trovata apprendo che c’è la Pollastrini, allora – come dire – è tutto chiaro: quando è che la pensionano?

  5. l'oste ha detto:

    D’accordo con Fabio, ma con un distinguo. Capire cosa determina l’omosessualità é una sfida scientifica importante. Ma del tutto irrilevante nella campagna anti-omofobica. Che diamine, se l’omosessualità fosse una scelta sarebbe legittimo discriminare gli omosessuali?
    Un’ulteriore perplessità viene dal fatto che non sopporto quando la scienza viene piegata ad esigenze politiche, con qualsiasi finalità. Che sia rilevante o non, non esiste ancora una teoria scientifica accettata pacificamente dalla comunità scientifica.

  6. l'oste ha detto:

    D’accordo con Fabio, ma con un distinguo. Capire cosa determina l’omosessualità é una sfida scientifica importante. Ma del tutto irrilevante nella campagna anti-omofobica. Che diamine, se l’omosessualità fosse una scelta sarebbe legittimo discriminare gli omosessuali?
    Un’ulteriore perplessità viene dal fatto che non sopporto quando la scienza viene piegata ad esigenze politiche, con qualsiasi finalità. Che sia rilevante o non, non esiste ancora una teoria scientifica accettata pacificamente dalla comunità scientifica.

  7. l'oste ha detto:

    D’accordo con Fabio, ma con un distinguo. Capire cosa determina l’omosessualità é una sfida scientifica importante. Ma del tutto irrilevante nella campagna anti-omofobica. Che diamine, se l’omosessualità fosse una scelta sarebbe legittimo discriminare gli omosessuali?
    Un’ulteriore perplessità viene dal fatto che non sopporto quando la scienza viene piegata ad esigenze politiche, con qualsiasi finalità. Che sia rilevante o non, non esiste ancora una teoria scientifica accettata pacificamente dalla comunità scientifica.

  8. l'oste ha detto:

    D’accordo con Fabio, ma con un distinguo. Capire cosa determina l’omosessualità é una sfida scientifica importante. Ma del tutto irrilevante nella campagna anti-omofobica. Che diamine, se l’omosessualità fosse una scelta sarebbe legittimo discriminare gli omosessuali?
    Un’ulteriore perplessità viene dal fatto che non sopporto quando la scienza viene piegata ad esigenze politiche, con qualsiasi finalità. Che sia rilevante o non, non esiste ancora una teoria scientifica accettata pacificamente dalla comunità scientifica.

  9. scalpha ha detto:

    Che si tratti di una cosa genetica o acquisita nei primi mesi di vita è totalmente irrilevante.
    In un mondo ideale tutte le scelte sono rispettabili, ma siamo in Italia e qui bisogna chiarire che ogni valutazione negativa di un individuo, ed ogni diminuzione di diritti per un cittadino, legata ad un aspetto probabilmente innato ma certamente non modificabile della personalità è razzismo e pertanto dovrebbe essere illegale.
    Io non sono gay per frivola scelta, io sono gay perché sono così. Ho pieno diritto alla pari dignità con gli altri cittadini perché il mio orientamento sessuale non è opinabile o suscettibile di cambiamento, come non lo è il colore della mia pelle, il mio genere, la mia età, le mie abilità e le mie disabilità.
    Come la famosa caramella col buco, il problema non è il manifesto, miei cari, ma il Paese che ci sta intorno.

  10. Filippo l'altro ha detto:

    il paese che ci sta attorno. infatti.
    nel quale davanti ad una campagna invece di interrogarsi sul perché della campagna (tutela dei cittadini quale che sia la razza, il colore od il loro orientamento religoso, sessuale, politico, ) incominciano a gingillarsi dibattendo se l’omossesualità sia genetica o meno.

  11. Filippo l'altro ha detto:

    il paese che ci sta attorno. infatti.
    nel quale davanti ad una campagna invece di interrogarsi sul perché della campagna (tutela dei cittadini quale che sia la razza, il colore od il loro orientamento religoso, sessuale, politico, ) incominciano a gingillarsi dibattendo se l’omossesualità sia genetica o meno.

  12. Filippo l'altro ha detto:

    il paese che ci sta attorno. infatti.
    nel quale davanti ad una campagna invece di interrogarsi sul perché della campagna (tutela dei cittadini quale che sia la razza, il colore od il loro orientamento religoso, sessuale, politico, ) incominciano a gingillarsi dibattendo se l’omossesualità sia genetica o meno.

  13. Filippo l'altro ha detto:

    il paese che ci sta attorno. infatti.
    nel quale davanti ad una campagna invece di interrogarsi sul perché della campagna (tutela dei cittadini quale che sia la razza, il colore od il loro orientamento religoso, sessuale, politico, ) incominciano a gingillarsi dibattendo se l’omossesualità sia genetica o meno.

  14. ciriolina ha detto:

    difendo i diritti di tutti. Ma prendere un neonato e mettergli il bracciale con la scritta omosex lo trovo di pesssssimo gusto. Che bisogno c’è di strumentalizzare un neonato ? Parliamo di omosessualità senza ipocrisie.

  15. ciriolina ha detto:

    Da IL FOGLIO:
    Che colpa ne ha se è nato così? Domanda sbagliata e anche pericolosa
    ——————————————————————————–
    L’intenzione dell’amministrazione toscana che ha diffuso un manifesto in cui è raffigurato un neonato con la scritta “homosexual” sul braccio probabilmente era buona. Gli ideatori del messaggio intendevano dire che un omosessuale “che colpa ne ha se è nato così?” con l’obiettivo di contrastare tendenze omofobiche. Spesso, però, le buone intenzioni fanno la fine che si sa. Il manifesto allude, neppure troppo subliminalmente, a un carattere innato e quindi sostanzialmente genetico dell’omosessualità, che peraltro non è affatto dimostrato scientificamente. Il determinismo genetico, che non è un effetto della scienza ma una sua estrapolazione indebita, è una pericolosa tendenza che si sta diffondendo a macchia d’olio, e in particolare quando è applicato a interi aggregati umani, può produrre effetti devastanti. Che si tratti di ebrei, definiti magari “più intelligenti”, o di africani considerati nel modo opposto, si finisce con l’esprimere considerazioni di tipo razzista, con l’autorità riflessa da verità scientifiche che in realtà non c’entrano niente. Nel caso specifico dell’omosessualità, come in molti altri, si interferisce con la sfera del giudizio etico, che in nessun caso spetta alla scienza. Far intendere che l’omosessualità è da tollerare perché genetica significa anche alludere a una sua inaccettabilità nel caso fosse invece conseguenza di scelte comportamentali. Naturalmente nessuno è oggi in grado di determinare le cause dell’orientamento sessuale delle persone, e così viene quasi naturale, di fronte a questioni irrisolvibili, ricorrere alla facile e illusoria semplificazione del determinismo genetico. Anche chi lo fa con “buone” intenzioni dovrebbe pensare alle conseguenze. Che cosa capiterebbe se ci si convincesse per esempio che la pedofilia ha origini genetiche? Dal determinismo alla selezione il passo è tremendamente breve. Applicarlo a intere categorie, poi, può sfociare nella discriminazione, nel razzismo e nella persecuzione. E’ già capitato, come sappiamo, e anche il razzismo aveva la pretesa di appoggiarsi su basi scientifiche e genetiche.

  16. Antonio Lupi ha detto:

    Buonasera Ivan, ti ho appena ascoltato su Radio Due Rai e ho trovato il tuo blog in rete. Complimenti per le cose che hai detto e grazie.

  17. Irene ha detto:

    Buongiorno Ivan, anche io come il sig. Antonio Lupi, dopo averti ascoltato a RadioDue, mi son detto andiamo un pò a scoprire chi è Ivan Scalfarotto e con grande piacere mi sono ritrovata a leggere il tuo blog, interessante e capace di stimolare conversazioni di fine sensibilità.
    Io personalmente sono rimasta colpita dalla scelta audace, direi, compiuta dalla Regione Toscana e anche se capisco le perplessità che può suscitare credo che bisogna tentare a volte con dei messaggi forti per sturare le orrecchie e aprire gli occhi ai ben pensanti.

  18. Michel ha detto:

    A me come provocazione è piaciuta, al di là della sua accuratezza scientifica. Si allinea con una serie di cose, dal migliorare muri di città grigie “imbrattandoli” (direbbe qualche sindaco) alla genialata della fontana… Un po’ di coraggio nel mondo, è bello vederlo.

  19. Benedetto ha detto:

    Ivan, secondo me, la migliore spiegazione del perchè sei gay è che ami Federico (Federico, scusa se ti tiro in mezzo).

    La campagna canadese “riciclata” dalla Regione Toscana non mi convince proprio perché non considera l’affettività… Nulla vieta l’uso di bambini per veicolare messaggi importanti, ma io avrei preferito la foto di un neonato senza etichette e una scritta a caratteri cubitali: “gay, etero, bisessuale… basta che sia felice!”

    (non ho incluso “tavestito” e “transessuale” solo perché il claim diventava troppo lungo)

  20. Lorenzo ha detto:

    … Sempre meglio dell’orrenda e inutile campagna “Pane amore e sanità”, quella con una ragazza paffutella e rubizza che sorride vestita da infermeriera. Tanto il messaggio di questa campagna ministeriale rimane oscuro, quanto quello della campagna di cui tu parli è invece pregnante e innovativo: siamo stati tutti neonati, anche noi depravati… Ma è vero che avremmo diritto ad essere così anche se lo fossimo diventati.

  21. Paolo Colonna ha detto:

    “Che si tratti di una cosa genetica o acquisita nei primi mesi di vita è totalmente irrilevante…”
    Ciao Ivan, sono totalmente d’accordo con questo tuo ultimo commento, che è davvero molto simile ad alcune cose che ho scritto anch’io a proposito della campagna della Regione Toscana.
    Non solo sul mio blog Tom, ma anche nella discussione nei commenti a un post di Macchianera di Filippo Facci che è anche un suo articolo uscito su Il Giornale qualche giorno fa, e e a questo delirante post di Stargayte che ho letto oggi.
    Mi sono espresso in modo più sanguigno e meno misurato del tuo, ma credo che ci sia una notevole affinità di pensiero riguardo a questa campagna e alle reazioni che sta suscitando, alcune delle quali mi lasciano davvero molto perplesso.
    Volevo segnalarti questi due ultimi post con relativi commenti in particolare, perché penso che siano piuttosto interessanti. Nel bene e nel male.
    Un saluto,
    Paolo di Tom

  22. Anellidifumo ha detto:

    Ciriolina, hai scritto:
    “difendo i diritti di tutti. Ma prendere un neonato e mettergli il bracciale con la scritta omosex lo trovo di pesssssimo gusto. Che bisogno c’è di strumentalizzare un neonato ? Parliamo di omosessualità senza ipocrisie.”
    A parte il fatto che ogni frase del tipo “difendo i diritti di tutti MA…” eccetera è da sanatorio, immagino che avrai scritto la stessa frase, adattata, a tutte le ditte che strumentalizzano neonati nelle loro pubblicità, per vendere pannolini, ciucciotti, giocattoli, caramelle, scarpine, vestitini, dentifrici, biscotti, borotalchi e così via, vero?
    Perché se non lo hai fatto, sei un’ipocrita bella e buona. E la cosa più grave è che non ti accorgi nemmeno di quanto la tua omofobia sia interiorizzata.

  23. Paolo Colonna ha detto:

    Ancora qualche riflessione, dopo tutte le discussioni di questi giorni.