30 Agosto 2007

Punti di vista

Diario

“Partiamo dai diritti degli omosessuali. Le associazioni del mondo Glbt sono lontane da questa campagna per le primarie, anche per loro responsabilità. Vogliamo riavvicinarle? Da segretario del Pd io proporrò un referendum interno per prendere una linea univoca del partito sul tema del matrimonio omosessuale.” Mario Adinolfi
“Il rischio è che l’idea di democrazia di questo nascente partito si esaurisca nella rassicurante pratica che la maggioranza decide. Punto e basta. La speranza per cui battersi invece è che questo nascente partito riconosca che la collettività, anche quando è maggioranza, non può oltrepassare certi confini; che ci sono ambiti di libertà individuali che semplicemente non possono essere violati da qualsivoglia maggioranza.” Giuseppe Testa, iMille

16 risposte a “Punti di vista”

  1. Fabio ha detto:

    Ehhhh, va bè… questo è un colpo da maestro, meglio di un raggio laser. Della serie: come mandare la demagogia in frantumi in sette righe sette. 😉

  2. giodi ha detto:

    Beh, non c’e una antitesi totale. Provo a spiegarmi.
    Giuseppe Testa ha tutte le ragioni del mondo a dire che i diritti non sono negoziabili e devono essere difesi anche se la maggioranza dei cittadini e’ contraria o non interessata. Non avrebbe senso e sarebbe un obbrobrio giuridico fare un referendum statale sui diritti.
    Pero’ Adinolfi non ha affatto torto a dire che un partito politico deve prendere una posizione chiara e netta su queste cose (cosa che i candidati alla segreteria, Veltroni in testa, non mi sembra fabbiano fatto) e che la devono prendere gli iscritti se i dirigenti latitano e cincischiano.
    Se poi la maggioranza degli iscritti al PD pensasse una cosa totalmente incompatibile con mettiamo, il pensiero e i valori di Ivan Scalfarotto, beh, questo sarebbe un problema di Ivan Scalfarotto e di chi la pensa come lui , che forse a quel punto cambierebbero partito. No?
    io penso che l’idea che gli iscritti al PD possano decidere direttamente su certi temi vinclando i propri dirigenti a una linea politica,sia una idea niente affatto sbagliata e potenzialmente rivoluzionaria per il funzionamento della democrazia e del sistema dei partiti. Bisognerebbe pensarci e elaborarla bene.
    ciao

  3. Filippo ha detto:

    Giodi, e cosa succede se la maggioranza degli iscritti al PD chiede la legalita’ della pena di morte anche in Italia? Consideriamo il PD vincolato in tal senso?
    Giuseppe Testa fa giustamente notare come il principio del ubi maior minor cessat (che tanto piace alla chiesa cattolica quando parla del family day) non puo’ essere applicato in ogni campo. Esistono limiti personali che non possono essere violati, anche se la maggioranza lo richiede.

  4. Francesco ha detto:

    Ma Veltroni e Melandri cosa pensano del matrimonio omosessuale?
    E iMille? Nella sezione “Diritti” – http://www.imille.org/idee/opportunita/diritti/ – non trovo nulla in proposito.

  5. Filippo ha detto:

    Il lungo post di Giuseppe Testa, linkato sopra da Ivan, mi pare esplicativo.
    Per il resto il wikiprogramma e’ online francesco. Se vuoi introdurre le tue personali idee e/o modifiche basta registrarsi e proporre i propri cambiamenti e/o aggiunte.

  6. Giodi ha detto:

    Filippo,
    se la maggioranza degli iscritti al partito politico x pensano che tortura e pena di morte siano accettabili io, che la penso esattamente all’opposto, giro al largo da quel partito e cerco di combatterlo. Non per niente non voto Lega o AN, scusa.
    io sono d’accordo che lo stato non debba entrare nella sfera personale degli individui. Non penso che ne abbia il diritto. ecco, ma questo è un pensiero liberale ottocentesco piu’ che un pensiero della sinistra del novecento, mentre la sinistra del 2000 ancora non è pervenuta.
    Dato pero’ che il diritto nasce dalle leggi e dalla costituzione, e che queste le fanno i partiti in parlamento, non penso sia idiota che un partito prenda posizione attraverso il metodo democratico interno. Anzi, sarebbe una novità democratica interessante e permetterebbe a gruppi piu’ avanzati ma le cui idee sono sottorappresentate di farle valere con forza. O pensate che l’idea del matrimonio omosessuale possa passare per una sentenza della consulta? Dovrebbe, ma non passerà.

  7. ugo ha detto:

    L”unico motivo per cui Adinolfi propone il referendum nel partito per il matrimonio omosessuale è per affossarlo definitivamente. Infatti, Fini, che è molto più maturo di Adinolfi, un referendum sulla pena di morte in Alleanza Nazionale si guarda bene dal farlo, caro Giodi.

  8. Fabio aka FireMan ha detto:

    Adinolfi ci prova in tutti i modi: nessuno se lo calcola, nonostante el sue lettere piagnucolose ai direttori dei TG (da cui risposta di Riotta del tipo: fai qualcosa di interessante e noi ti diamo voce altrimenti nulla).
    Inoltre è omofobo di razza e usa lo spauracchio del matrimonio tra gay solo – ed esclusivamente – perche sa di andare a toccare un nervo scoperto in questo momento.
    di fatto non dice come la pensa – anche se noi lo sappiamo già – e soprattutto in questo momento temo sarebbe capace di provare anche a camminare sui carboni con le mani pur di attrarre un po di curiosità.
    Fabio

  9. Giacomo Dorigo ha detto:

    io credo che quel post di Adinolfi andrebbe letto assieme a quest’altro per capirne meglio il senso :http://marioadinolfi.ilcannocchiale.it/post/1593162.html

  10. Lorenzo ha detto:

    Vorre cominciare a sapere quanta gente condivide la parole piene di buon senso di Testa. Mi sembra che il suo discorso non faccia una piega. Quanti cattolici sostengono che la Repubblica italiana debba ispirarsi direttamente alla loro religione!
    Costoro neanche si accorgono che di questo passo non finiremmo certo in Europa (dove quasi ovunque i partiti liberali votano insieme a quelli socialisti per parificare le unioni gay, di fatto se non di diritto, proprio in ossequio al principio di libertà individuale).
    Piuttosto, con una costituzione ispirata ad una sola religione e un clero sempre pronto a intromettersi nella politica, rischiamo di finire peggio della Polonia… e da lì all’Iran il passo non è poi così lungo.

  11. Anellidifumo ha detto:

    Su Adinolfi non aggiungo un rigo, dal momento che Fabio Fireman ha già detto tutto quel che si doveva dire.
    Sono però d’accordo con quanto fa osservare Giodi. Ovviamente Filippo non può essere d’accordo perché se ci mettiamo a vedere come la pensano gli iscritti al PD sa benissimo che potrebbe venire fuori LA QUALUNQUE, e non solo in tema di diritti civili (con la maggioranza degli iscritti al PD non solo contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma probabilmente anche alle unioni civili e, chissà, anche al mantenimento della legge sull’Aborto così com’è) ma anche sulla pena di morte (immagino ci sia una maggioranza risicata di persona a favore, magari da estendere non solo a chi ha ucciso volontariamente, ma anche a chi ti ha lavato il vetro al semaforo contro la tua volontà…).
    Insomma Giodi, per assecondare la tua idea occorre essere poi pronti a prendere atto di ciò che è la volontà della maggioranza e a combatterla (da dentro o da fuori, auspicabilmente), ma è ovvio che una roba del genere non la puoi proporre quando crei un partito con una fusione genetica tra due popoli politicamente lontani come i laici e i cattolici.

  12. riccardo da parigi ha detto:

    Sono d’accordo con giodi e sciltian,
    ma credo che solo una volta chiarito il “corpus” reale del PD in formazione, che si costituirà non prima di un anno come partito reale, allora tante cose si dovrebbero chiarire (in teoria o magari no). In base a questo (e anche non avere risposte è una risposta politica) ognuno potrà decidere se poi aderire al vero PD oppure no.

  13. Filippo ha detto:

    Giodi, Riccardo e Sciltian. Personalmente discordo con voi, per un motivo pratico: le mutevoli espressioni dell’elettorato su temi concreti ma non massimali, non possono essere la base delle linee di azione dei leader. I leader non possono limitarsi a rincorrere quotidianamente i capricciosi voleri e necessita’ del popolo, devono invece essere ispiratori e propositori, senza pero’ ledere i principi di uguaglianza e dignita’ di tutte e singole persone. L’ultimo punto non dovrebbe essere nemmeno in discussione. Qualsiasi sia l’orientamento politico di un partito (da AN a Rifondazione), perche’ nessuna inclinazione politica, religiosa o associazionistica da’ diritto da alcuno di prevaricare i diritti e la dignita’ dei singoli cittadini. Anche se essi rappresentano solo una minoranza, come ha evidenziato Giuseppe Testa.
    Un paese in cui nessuno si scandalizza che esista e “pesi” un partito che ha fatto del razzismo dichiarato la sua bandiera, e’ un paese che ha veramente bisogno di ripensare al suo generale concetto di etica e senso civico.

  14. riccardo da parigi ha detto:

    Filippo,
    qui non parliamo del corpo elettorale generale, ma dei “militanti” e/o simpatizzanti. Quello che dice Giuseppe è giustissimo, ma già affermarlo è una presa di posizione politica forte, sia in italia che in tutto il mondo, te lo assicuro.

  15. Filippo ha detto:

    Riccardo,
    forte o debole che sia la presa di posizione, non la rende meno giusta o devorosa.

  16. Anellidifumo ha detto:

    Riccardo dice bene. E poi non mi piace vedere nel leader di un partito una sorta di messia che debba dettare la linea. Può e deve avere una visuale, certo, ma poi la democrazia interna di un movimento politico è il sale di tutto. Ed è quanto è mancato in IoPartecipo, per altro.