22 Giugno 2007

Quarto

Diario

iMille sono partiti: siamo online.

22 risposte a “Quarto”

  1. Guido ha detto:

    iMille ha un sito http://www.imille.org. Carino. Sostanzialmente un BLOG. Un altro BLOG insomma.
    Su quel BLOG un po’ di articoli. Sostanzialmente gli stessi che giravano in questi giorni.
    Si nota che quello “È il sito, e il pensiero, di quelli che hanno un’idea della sinistra, e questa idea è moderna, democratica, laica e di sinistra. Quattro modelli che le istituzioni della sinistra italiana hanno faticato a seguire, negli ultimi anni. Non sono state capaci di rinnovarsi né di capire che il mondo cambiava; non sono state capaci di aprirsi al contributo e alle idee di chi non ne fa parte; non sono state capaci di resistere all’assedio integralista delle religioni e di svincolarsi da complessi di inferiorità nei confronti delle chiese; non sono state capaci spesso di adattare i loro valori teorici alla politica e alle cose.”
    Bello. Si bello. Ma poi cosa?
    Riprendo il mio ritornello: Politica è FARE COSE. Non è prendere partiti, partecipare ai giochi di ruolo delle primarie, scrivere opinioni o tracciare sogni.
    Allora signori… la situazione è questa: esiste una classe sociale che non ha alcuna rappresentanza politica. Si tratta dei componenti di quei gruppi famigliare nei quali i genitori hanno lavorato una vita per mettere da parte un po’ di soldi, far studiare i figli, comprare una casa ed arrivare alla pensione.
    Ora che i figli sono adulti, viene loro impedito di integrarsi con dignità nel tessuto produttivo nel quale sono relegati al ruolo di schiavi da rappresentanti della generazione precedente i quali si rifiutano di abbandonare parassitarie posizioni di comando totalmente ingiustificate da una competenza effettiva.
    Le pensioni dovranno essere pagate dai figli e dai figli dei figli (i quali in pensione non andranno): questo sembra dato per scontato da tutti tranne che… da me.
    I risparmi sono stati dilapidati da bond Argentini, azioni Parmalat ed infinite altre truffe per le quali, non paga mai nessuno.
    Le case sono utilizzate come ulteriore strumento di ricatto per le nuove generazioni.
    La chiamano bolla speculativa ma si tratta sostanzialmente del gioco della palla avvelenata: i prezzi vengono aumentati comprando a prezzi alti e mettendo in vendita a prezzi più alti. Le banche forniscono i mutui così questi personaggi non devono nemmeno tirare fuori i soldi. Ci sono un po’ di passaggi di mano in mano ed ognuno ci fa i suoi bei 50000 o 100000 €. Chi pagherà il conto sono coloro che, nella casa, ci dovranno abitare, cioè sempre la stessa gente che si troverà un mutuo poliennale da mezzo stipendio usato per comprare una cosa che valeva un quarto di quanto è stata pagata.
    Senza casa, niente famiglia. Senza famiglia, niente figli. Senza figli, niente futuro, niente sogni, niente gioia.
    Vogliono fare di noi unicamente sterili consumatori.
    In pratica la mia generazione, la nostra generazione, ha un solo diritto: scrivere parole su internet.
    Bisogna fare cose.
    Prendere il Partito Democratico non può essere un fine. Al più è un mezzo che sarà difficile da raggiungere e difficilissimo da utilizzare.
    C’è da discutere di finalità, obiettivi, e mezzi per arrivarci.
    C’è anche da considerare che in tre (ovvero Adinolfi, Scalfarotto, e Simoni) siete pochi per fare mille.
    O ci fate entrare, ed allora ci dite come fare ad influire sul funzionamento di questo “coso” che avete creato, o ci dite che resteremo fuori, e non ci fate perdere tempo.
    Vi avverto comunque che, se ci farete entrare, iMille non potrà avere come finalità unicamente generici influssi su generici partiti che non si sa bene che cosa vogliano fare.
    Guido

  2. Filippo ha detto:

    Guido, un po’ di calma per favore. iMille sono nati nemmeno una settimana fa e organizzare un piano delle (tante) cose da fare non e’ cosa che si fa un quattro e quattr’otto. Il gruppo dei 40 (non solo Ivan, Adinolfi e Simoni) sta lavorando contro il tempo che stringe assai in vista delle primarie del PD. Cerca di portar un attimo di pazienza, trasmettere ansia a chi si sta gia’ facendo in quattro lo trovo alquanto sterile.
    Inoltre, non sei mica il solo che nota i problemi di pensioni, speculazioni et cetera. Lo sappiamo tutti che ci sono ma non si puo’ pretendere di risolverli armandoci di baionetta e assaltando le banche col coltello tra i denti. Bisogna prendere il PD per risolverli. Il PD, come tutta la politica, e’ il mezzo per fare la felicita’ dei cittadini, come hai fatto giustamente notare tu. Ma per riuscirci bisogna far gruppo, essere compatti, fidarci di chi ha gia’ tante volte dimostrato il suo amore per la patria -mentre poteva benissimo fregarsene e star all’estero a fare soldi- ed evitare di sollevare continue critiche e lamentele per un paio di giorni di ritardo.
    PS guarda che i problemi di pensione ce li ha tutta europa. L’europa sta invecchiando, e molti stati importanti (leggasi Germania e Olanda) gia’ han detto ai giovani di farsi la pensione complementare. E tedeschi ed olandesi non hanno investito in bond Argentini o Parmalat. Le pensioni sono certamente un problema scottante, ma evitiamo la demagogia da governo ladro sempre e comunque.

  3. wile ha detto:

    Giusto evitare la demagogia sul governo ladro… qui infatti le volpi che vogliono mettere le mani sulle uova si chiamano anche sindacati!!!! Non e’ mica un problemino da ridere sapere che per riacciuffare quattro consensi in croce Prodi & friends sono disposti a dar via 65 miliardi di euro di minor spesa pubblica… Filippo, non e’ demagogia, sono le tasse mie e dei miei figli…

  4. Filippo ha detto:

    per questo serve prendere il PD, per dare un futuro alla giovane Italia…

  5. wile ha detto:

    E allora prendiamocelo con le idee: cominciamo a collezionare le proposte su http://1000haiku.blogspot.com/
    Mille haiku per i mille. Mille idee che cambieranno l’Italia. Quando sara’ pronto qualcosa di piu’ istituzionale avremo gia’ un buffer da cui attingere.

  6. Guido ha detto:

    Parlano di iMille in tanti… purtroppo sono quasi tutti di iMille.
    Ed anche se così non fosse, se apparissero articoli su Repubblica, oppure sull’Unità… beh… cambierebbe ben poco.
    I Mille sarebbe un’altra piccola corrente che si riempe la bocca con programmi, congiunture e leggi elettorali.
    Riconosco che questo timore è in gran parte generato, nella nostra attuale ledership, di una inevitabile iniziale maggioranza di giornalisti.
    Costoro, per natura professionale, tendono a dare un altissimo valore a ciò che viene detto e a relegare ciò che accade al ruolo di semplice contorno.
    Non dico che sbaglino. Forse hanno ragione. Io di “procedura politica” capisco poco.
    Però capisco che questo è il campo dei nostri avversari e queste sono le regole dei nostri avversari.
    In queste condizioni non riusciremo mai a difendere gli interessi delle persone che vorremmo far contare di più.
    Secondo me non è nella “procedura politica” che possiamo prevalere bensì nella Politica ovvero nell’arte di associare i cittadini e di farli camminare assieme in una direzione.
    Le persone che dobbiamo associare sono i lavoratori precari ed i giovani a cui viene negato il diritto di crescere professionalmente, di farsi una famiglia e guardare il futuro e, per associarli, dobbiamo partire dai loro problemi.
    A differenza degli altri non dobbiamo farli associare per parlare dei loro problemi (o per stilare programmi il che è la stessa cosa), DOBBIAMO FARLI ASSOCIARE PERCHÉ, UNENDOSI, TROVINO IL MODO DI RISOLVERLI!
    E questi problemi, che sono le porte chiuse, i contratti capestro, gli affitti vampiro, i servizi assenti si risolvono unendo le forze come hanno fatto i nostri nonni dopo la guerra.
    Noi abbiamo maggiori capacità tecniche dei nostri nonni e mezzi migliori. A loro volta, essi erano guidati da gente selezionata dalla sopravvivenza una guerra.
    Noi non dobbiamo comunque buttarci giù, chi riesce a sopravvivere con un contratto interinale da 800 € già dimostra ottime capacità di gestione economica ed ottimizzazione delle risorse, ce la si può fare.
    E, se non ce la si farà, ci rimarranno comunque quei compagni che si sono affiancati a noi nel tentativo di risolvere la situazione.
    Un po’ di cinismo mi fa dire che è naturale che chi è debole e diviso prenda montagne di calci nei denti. Infatti la nostra generazione è stata accuratamente educata all’individualismo, all’egoismo ed alla solitudine.
    La mia proposta è quella di creare dei nuclei di cittadini che cerchino di operare per per rendere più risolubili le problematiche che segnano la vita di quelli come noi (ricerca lavoro, ricerca alloggi, apertura di spazi, creazione contatti, problemi legati alla cura ed all’educazione dei figli).
    Questi nuclei di supporto sociale ed economico potranno essere una base all’attività politica dei iMille che diverrà un movimento il quale, da un lato, non si potrà dimenticare delle persone di cui si è impegnata a difendere gli interessi, dall’altro avrà una base solida che gli permetterà di guardare negli occhi le altre correnti le quali saranno costrette, o a confrontarsi con la gente (che, in fondo, è quello che vogliamo), oppure a fare i conti con una forza che ha un’arma che loro non hanno.
    Quest’arma si chiama “libertà” ed è caricata dalla consapevolezza che ciò che si ha è stato costruito con le proprie mani (e difeso con il proprio coraggio) e non è stato invece concesse per mezzo della grazia di qualche potente.
    Perché ciò che ci viene concesso ci può essere tolto e quindi le uniche cose che si riceve “gratuitamente” dai potenti sono le catene strette ai nostri polsi.
    Magari saranno dorate e tempestate di pietre preziose, ma saranno sempre catene.
    Sottolineo che solo in questo modo potremmo aiutare in qualche modo Veltroni perché avremmo la possibilità di offrirgli qualcosa che non ha. Allo stesso tempo potremo aiutare noi stessi perché avremo la possibilità di togliergli qualcosa che gli serve.
    Io sto a Roma, zona Garbatella, mi farebbe piacere che chi ha voglia di provare a creare questi nuclei mi contattasse per mezzo di un messaggio/commento sul mio blog facendomi sapere la zona dove vorrebbe operare ed idee che vorrebbe mettere in pratica.
    Guido

  7. Guido ha detto:

    Parlano di iMille in tanti… purtroppo sono quasi tutti di iMille.
    Ed anche se così non fosse, se apparissero articoli su Repubblica, oppure sull’Unità… beh… cambierebbe ben poco.
    I Mille sarebbe un’altra piccola corrente che si riempe la bocca con programmi, congiunture e leggi elettorali.
    Riconosco che questo timore è in gran parte generato, nella nostra attuale ledership, di una inevitabile iniziale maggioranza di giornalisti.
    Costoro, per natura professionale, tendono a dare un altissimo valore a ciò che viene detto e a relegare ciò che accade al ruolo di semplice contorno.
    Non dico che sbaglino. Forse hanno ragione. Io di “procedura politica” capisco poco.
    Però capisco che questo è il campo dei nostri avversari e queste sono le regole dei nostri avversari.
    In queste condizioni non riusciremo mai a difendere gli interessi delle persone che vorremmo far contare di più.
    Secondo me non è nella “procedura politica” che possiamo prevalere bensì nella Politica ovvero nell’arte di associare i cittadini e di farli camminare assieme in una direzione.
    Le persone che dobbiamo associare sono i lavoratori precari ed i giovani a cui viene negato il diritto di crescere professionalmente, di farsi una famiglia e guardare il futuro e, per associarli, dobbiamo partire dai loro problemi.
    A differenza degli altri non dobbiamo farli associare per parlare dei loro problemi (o per stilare programmi il che è la stessa cosa), DOBBIAMO FARLI ASSOCIARE PERCHÉ, UNENDOSI, TROVINO IL MODO DI RISOLVERLI!
    E questi problemi, che sono le porte chiuse, i contratti capestro, gli affitti vampiro, i servizi assenti si risolvono unendo le forze come hanno fatto i nostri nonni dopo la guerra.
    Noi abbiamo maggiori capacità tecniche dei nostri nonni e mezzi migliori. A loro volta, essi erano guidati da gente selezionata dalla sopravvivenza una guerra.
    Noi non dobbiamo comunque buttarci giù, chi riesce a sopravvivere con un contratto interinale da 800 € già dimostra ottime capacità di gestione economica ed ottimizzazione delle risorse, ce la si può fare.
    E, se non ce la si farà, ci rimarranno comunque quei compagni che si sono affiancati a noi nel tentativo di risolvere la situazione.
    Un po’ di cinismo mi fa dire che è naturale che chi è debole e diviso prenda montagne di calci nei denti. Infatti la nostra generazione è stata accuratamente educata all’individualismo, all’egoismo ed alla solitudine.
    La mia proposta è quella di creare dei nuclei di cittadini che cerchino di operare per per rendere più risolubili le problematiche che segnano la vita di quelli come noi (ricerca lavoro, ricerca alloggi, apertura di spazi, creazione contatti, problemi legati alla cura ed all’educazione dei figli).
    Questi nuclei di supporto sociale ed economico potranno essere una base all’attività politica dei iMille che diverrà un movimento il quale, da un lato, non si potrà dimenticare delle persone di cui si è impegnata a difendere gli interessi, dall’altro avrà una base solida che gli permetterà di guardare negli occhi le altre correnti le quali saranno costrette, o a confrontarsi con la gente (che, in fondo, è quello che vogliamo), oppure a fare i conti con una forza che ha un’arma che loro non hanno.
    Quest’arma si chiama “libertà” ed è caricata dalla consapevolezza che ciò che si ha è stato costruito con le proprie mani (e difeso con il proprio coraggio) e non è stato invece concesse per mezzo della grazia di qualche potente.
    Perché ciò che ci viene concesso ci può essere tolto e quindi le uniche cose che si riceve “gratuitamente” dai potenti sono le catene strette ai nostri polsi.
    Magari saranno dorate e tempestate di pietre preziose, ma saranno sempre catene.
    Sottolineo che solo in questo modo potremmo aiutare in qualche modo Veltroni perché avremmo la possibilità di offrirgli qualcosa che non ha. Allo stesso tempo potremo aiutare noi stessi perché avremo la possibilità di togliergli qualcosa che gli serve.
    Io sto a Roma, zona Garbatella, mi farebbe piacere che chi ha voglia di provare a creare questi nuclei mi contattasse per mezzo di un messaggio/commento sul mio blog facendomi sapere la zona dove vorrebbe operare ed idee che vorrebbe mettere in pratica.
    Guido

  8. Marco ha detto:

    E il Veltro?

  9. Filippo ha detto:

    Riporto la voce della saggezza di KKarl: “è on line il blog de iMille. A chi si lamenta che è poco, che mancano i contenuti, che non è chiaro cosa possa essere questa lista, ricordo che è passata appena una settimana dalla decisione di partire.
    Gli altri stanno ancora al palo.
    E’ come se una squadra abbia iniziato il ritiro prima degli altri. Stiamo calmi. Siamo ancora ai test pre-allenamento. Tra poco i magazzinieri butteranno in campo anche i palloni.”

  10. riccardo ha detto:

    Ho letto l’articolo su panorama online che parla de iMille. E come sempre mi sono intristito, in particolare per due passaggi:
    Prima dice “E, soprattutto, centinaia di firme di sostegno, raccolte via Internet nel giro di poche ore: dirigenti locali di partito, ricercatori e giornalisti, qualche nome del mondo dello spettacolo.” e poi: “il giornalista e promotore dell’iniziativa Luca Sofri”. Perchè mi hanno intristito questi due passaggi? perché come sempre accade per il nostro triste (o in malafede) giornalismo italiano, i movimenti politico-sociali-sindacali si identificano con i nomi famosi. Per il caro giornalista di panorama sembra che un movimento si fa con dirigenti di partito, giornalisti ma soprattutto gente famosa. E Luca Sofri (non perchè abbia qualcosa in particolare contro di lui) è la “persona famosa” promotore del movimento, mentre i 40 e tutti gli altri che si stanno costituendo intorno al progetto sono solo la manovalanza per il caro giornalista. Sono degli sconosciuti, e quindi chissenefrega.
    Come sempre i commenti dei lettori sono più interessanti:
    Un primo lettore dice: “Vogliono un partito di sinistra laico? Ma allora vogliono un partito che non è il PD. Che si creino un loro partito: di spazio ce n’è. O che votino per Mussi. Li facciano con lui, iMille.” Tutto sommato, per quello che mi riguarda, Mussi, Salvi (ma soprattutto chi si riconosce nella sinistra laica, popolare e socialista) hanno più diritto di stare nel PD che Follini, Dini e compagnia. E anche Verdi e comunisti per me dovrebbero far parte del PD più di democristiani e altri loschi individui.
    Un altro lettore sottolinea: “Ottima iniziativa, secondo me. Però se ne parla solo su Internet. Non so se è un bene. Non vorrei che iMille facessero la fine di Scalfarotto, assai conosciuto sul web e sui blog ma ahimè ignoto ai più. Vediamo.” Molto saggio, non c’è bisogno di alcun commento.
    Mi sembra quindi quanto più importante che iMille si muovano collettivamente (con un portavoce, ma facendo sempre riferimento almeno ai 40 se non a tutti i componenti-fiancheggiatori sparsi nel web), non riprendendo i cliché degli anni 70 ma con uno spirito moderno (ovvero come è per ora, basato sulla “rete”) e non si facciano imbrigliare dai giornalisti e dalla loro smania di ricerca di “UN” personaggio o di chi iMille sostengono. E qui trovo che lo spunto di Luca Sofri è quantomai azzeccato, su Veltroni e la pericolosità di farsi portare nel gioco del leader.
    buona giornata
    riccardo

  11. Filippo ha detto:

    Riccardo, sul movimento di squadra e il limite della rete, direi che devi rileggere il commento illuminato di Kkarl che ho riportato sopra. Eccapperi, un attimo di pazienza che i tool stanno arrivando.

  12. cyrano ha detto:

    molto bello, ma parliamo di cose + concrete?
    x esempio, la legge elettorale: facciamo il referendum o cosa?
    proposta indecente: possibile introdurre il quorum, come x i referendum? cioè, se i voti validi non sono sufficienti, tutti a casa e si rifà con gente nuova…

  13. riccardo ha detto:

    Filippo,
    forse sono diventato troppo contorto alla fine del post. Io volevo dire di non farci fregare dai giornalismi e più in generale mi lamentavo del modo con cui i giornalisti italici presentano le cose. Ovvero personalizzando e riferendo ogni cosa al commento-sostegno-appoggio di questa o quella personalità, nell’ottica oramai totalizzante del “panino”. E non dicevo che mancano i “tool”, e non volevo mettere fretta, commentavo solo il modo “esemplare” con cui iMille sono stati riportati da panorama,
    riccardo

  14. Filippo ha detto:

    se e’ per quello io ho gia’ letto che iMille sono la lista di Adinolfi o il gruppo di Scalfarotto. Che ci vuoi fare, il giornalismo italiano non brilla certo per qualita’. Non ti curar di loro ma guarda e passa. Abbiamo altro da fare.

  15. Abbiamo letto con piacere che una persona non meglio definitasi se non Sara, su un commento apparso ad un post di Marco Simoni di giovedì 21 giugno alle ore 13 su One More Blog che lei ben conosce, butta giù insulti sparsi alla nostra redazione, indicando uno dei promotori del nostro sito (Paolo Briziobello), con dovizia di particolari tali da renderla ovviamente sospetta.
    Certo non parliamo di lei, che non è abituato a certe cose.
    Bene bene signor Ivan Scalfarotto, evidentemente però buon sangue non mente.
    Magari si tratta dell’Avvocato Marelli, di memoria fanciullesca, o del dottor Benedetto alias Hillary, suo o sua compagni di percorsi a seconda degli abiti indossati.
    O magari chissà, di qualche suo fan rimasto fedele quanto apparentemente all’oscuro nel tempo, guadagnato o grazioso, mah!
    A noi queste cose non interessano.
    Le alleghiamo, per conoscenza sua e dei suoi lettori, le reali nostre posizioni, che non si limitano a quelle di un soggetto.
    E auguri (sempre graditi, no?) per iMille.
    Ecco il testo:
    Dalla pacatezza di uno dei nostri promotori alla fermezza di tutta la redazione (anche se siamo pochi, siamo ben più di uno).
    Il livello della signora Sara di giovedì alle ore 13 è tale e sufficiente nella ignoranza dei fatti da non essere degno di risposta.
    Forse vale la pena che il pensiero di un nostro redattore venga qui riportato, così si chiariscono un pò di concetti a tutti.
    In ultimo.
    E’ nostra abitudine partecipare a dibattiti ragionati e non ad un coro di insulti sparsi.
    Questo non vuol dire disinteresse, ma interesse reale ai problemi del Paese che sono ben altri.
    E un pò meno interesse verso gli arrivisti, gli pseudo tali ed i siti che li appoggiano censurando gli altri!
    Ecco il testo dell’intervento di un nostro redattore:
    Evidentemente la storia si sta nuovamente ripetendo. Mi sembra ieri che i commenti sul blog di scalfarotto comparivano e scomparivano come lucine sull’albero di natale. Ne ho conservato copia: se uno si dimentica che si tratta (o trattava) di un tentativo di fare politica, e quindi una cosa seria, ha dell’esilarante.
    La cosa ridicola resta il tentare di usare i mezzi della rete violentandola e snaturandola con il bavaglio della censura. Agli amici de iMille una domanda: ma se non dovesse andare benissimo, come d’altra parte prevedibile, scomparirete con il broncio come ha fatto Ivan dopo le primarie?
    Andrea, Bonn (ex rappresentante alle primarie del candidato scalfarotto per la germania)