27 Maggio 2007

Aggiungi un posto a tavola

Diario

Nel frattempo Luca Sofri fa una proposta al comitato dei vecchi saggi.
“Aggiungiamo subito altri dieci nomi al Comitato per il Partito Democratico, scelti tra i molti che nella politica e nella società hanno già dimostrato capacità o sostegno popolare ampi e convincenti, e che siano per anagrafe e sensibilità rappresentativi anche dell’altra metà degli italiani: dieci sono pochi, ma è qualcosa. Fatto 45, si fa 55. Se doveste immaginare ragioni per trovare questo numero stonato, vi suggeriamo allora di valutare l’ipotesi che il ruolo da voi ricoperto nel Comitato non sia insostituibile, e che le persone del centrosinistra giudicherebbero molto positivamente quelli di voi che lo cedessero a una persona più giovane.”
P.S. Non perdetevi le Frequently Asked Questions

60 risposte a “Aggiungi un posto a tavola”

  1. Fabio ha detto:

    Sarò ingenuo e velleitario: faccio umilmente una controproposta o – se vogliamo – una proposta in linea ma leggermente diversa da quella di Sofri, che a molti credo – non solo a me – puzza un po’ di cooptazione. Ingredienti:
    – un blog;
    – un programmino gratuito per sondaggi;
    – un elenco ampio (30/40 nomi) di possibili candidati; in alternativa – difficile, visti i tempi -proposta libera;
    – dai 3 ai 5 giorni di tempo;
    – un gran numero di votanti.
    In altre parole: far diventare l’elenco di Sofri – ampliandolo – un sondaggio. Questo il succo del discorso.
    Se poi Luca Sofri e compagnia facessero anche l’enorme favore di scomodare qualche amichetto di Repubblica o del Corriere per rendere nota l’iniziativa – dal momento che già l’hanno fatto per rendere noto che, telefonandosi tra loro, sono riusciti a raggiungere l’accordo sui nomi da presentare – non ci si sputerebbe sopra.
    Inviare quindi i nomi dei primi dieci all’attenzione delle tre cariatidi del Comitatone Esecutivone del Piddione, sperando che nel frattempo non si siano polverizzate. Attendere – non troppo – sviluppi. Intanto, Parisi ha già detto che lui il posto ad un giovane lo cede sicuramente: basta che non sia un cooptato. Quindi, dei dieci proposti nel blog di Sofri, circa 5 rimangono a casa. Forse. Mi pare.
    Tutto ciò come proposta per fare qualcosa solo un po’ più decente (i nomi non cambieranno, e alcuni vanno certo bene, ma il metodo si, ed è l’unica cosa che veramente conti). Sempre che lo si voglia fare.
    Spero sia chiaro: il problema non è il “chi” ma, ancora una volta, il “come”.

  2. giovanni ha detto:

    Fabio, forse hai ragione e un poco ingenuo lo sei. Ma li leggi i siti dei quotidiani e i quotidiani cartacei stessi o usi questo blog come unica fonte? Se digiti luca sofri su google news trovi 22 articoli su questo tema (repubblica e corriere inclusi). Hai letto Repubblica cartaceo di oggi (bell’articolone su questo). Cos’e’ il sito di Sofri? Un quasi blog o no? Ci sono alcune centinaia di firmatari (che valgono piu’ dei votanti che chiedi). Sui nomi: perche’ non scrivi quali sono le tue proposte? Mah….

  3. Disorder ha detto:

    Aggiungerei anche la nota di colore su come quasi tutti i quotidiani (ma forse l’errore sta a monte in qualche agenzia, non verificata) hanno ripreso la notizia confondendo l’elenco dei nomi proposti con quello dei firmatari, così che la Artoni, Scalfarotto, Cuperlo eccetera sembrano essere i promotori e non i nomi indicati per integrare il comitato
    e comunque, a dispetto di quanto afferma Sofri nelle FAQ: No, Diaco no.

  4. Filippo ha detto:

    giovanni, penso che il senso del messaggio di Fabio fosse una richiesta di “primarie online” sul blog per decidere i nomi dei 10 giovanni saggi da aggregare ai 45 costituenti. Non una richiesta di nuovi nomi per una mastodontica lista finale.

  5. Fabio ha detto:

    Disorder, al di là di tutto, non mi pare che l’errore dei quotidiani sia del tutto “ingiustificabile” o incomprensibile: è evidente, a mio avviso, che la confusione sia nata proprio dal modo in cui la proposta è stata fatta: alcuni – pochi – firmatari hanno proposto alcuni – pochi – nomi. A cose fatte, i firmatari hanno chiesto una doppia adesione: ai sostenitori e alle cariatidi del PD. La stampa ha semplificato e frainteso, certamente, ma questo può significare anche – in questo caso sicuramente – che il messaggio non era chiaro e “pulito”. Al di là delle ottime intenzioni.

  6. Fabio ha detto:

    @ Filippo: esattamente. E ripeto, non tanto per mettere in discussione i nomi, quanto per “pulire” il metodo.

  7. Sciltian Gastaldi ha detto:

    A me il PD non piace, lo trovo pericoloso. Ma tuttavia penso dovrò allearmici un domani. Per questo, per quanto non mi piaccia come progetto politico, non mi sognerei mai di metterci dentro Pierluigi Diaco. Certi dispetti non si fanno nemmeno al peggior nemico, figuriamoci a un partito alleato. Potrei elencare i motivi di questa mia contrarietà, ma tanto mi direste che è necessario allearsi con il diavolo, in politica, per cui la taglio corta.
    Gliel’ho scritto al figlio di Adriano Sofri, ne vien fuori una corrispondenza rispettosa e salace. Divertente, se non stessimo tutti alla frutta.

  8. Marco ha detto:

    Io invece vorrei che qualcuno ci spiegasse quali sono le “ottime ragioni” per cui Diaco è incluso, altrimenti questi FAQ non servono a niente.
    Giuro che dopo potrei anche votare PD. Forse.

  9. Filippo ha detto:

    x Sciltian: “penso che dovro’ allearmici un domani”. Queste sono dichiarazioni che mi lasciano abboccaperta! 🙂

  10. Filippo ha detto:

    x Marco, sulle ragioni dell’inclusione di Diaco ci aiuta un detto popolare: “non puoi fare la frittata senza rompere le uova”. Posto che i 45 costituenti si scomodino a includere i 10 giovani saggi, ovviamente. Ma nulla e’ deciso a prescindere. Vediamo come va avanti la faccenda.

  11. Fabio ha detto:

    Perché Diaco non dovrebbe starci? Ci stanno Fioroni, Bindi, Iervolino, Toja, non vedo perché questi debbano rinunciare alla loro fotocopia gggiovane. Con la lista di Sofri, molti dei perpetui potrebbero avere gratis il loro portaborse. Nella logica del bilancino – sia di spartizione che di allucinazione – quella di Diaco mi pare una delle scelte migliori. Poteva anche andare peggio.

  12. Fabio ha detto:

    E’ cominciata la guerra: sul Corriere.it, l’altolà di Prodi alle primarie di Ottobre per l’elezione del segretario – con avvertimento a Veltroni in stile cupola – e, subito sotto, Lerner scarica il Mortadellone. Si comincia a divertirsi.

  13. carcamanno ha detto:

    Mandare tutto all’aria per un Diaco qualsiasi mi pare autolesionistico
    Mandare tutto all’aria perche c’e’ dentro “il figlio di” pure (far pagare ai figli le colpe dei padri mi pare una cosa abbastanza fascista, anzi molto fascista)
    Se il processo costituente e’ democratico 1 testa-1 voto ci sara’ da accettare, se verranno eletti, anche Diaco o altri.
    Quindi Diaco portera’ le sue idee, gli altri le loro, se saranno bravi a promuoverle vinceranno. L’importante e’ che tutti possano parlare ed esporre i propri programmi/idee.
    Se invece dall’inizio diciamo 1 voto-1 testa (di minchia) allora e’ una discussione sterile.

  14. giorgio2 ha detto:

    Vorrei porre una domanda a tutti.
    A me pare che la lista dei dieci abbia molti personaggi capaci di attrarre consenso, ma le capacita’ specifiche di alcuni siano piuttosto nebulose. Intendiamoci, Adinolfi a me piace e anche Scalfarotto, ma mi piacerebbe vedere tra i 10 saggi qualcuno che sa fare qualcosa di specifico e vuol farlo per il bene del paese. Altrimenti il supporto generico ci portera’ ad avere Sofri al ministero della Sanita’ come oggi c’e’ Di Pietro alle infrastrutture. Con tutto il rispetto, non credo che Sofri ci chiappi molto in immunologia come non credo che Di Pietro (ex-pm) ci chiappi molto in autostrade.
    Mi piacerebbe pensare che tra i nuovi saggi si comincino a proporre e premiare le competenze, non la solita capacita’ di portarsi dietro un bacino di votanti per far eleggere la coalizione (e poi fare cominciare il solito gioco del “prendi il ministero e scappa”). Mi piacerebbe capire chi sa fare che cosa e per che ruolo si propone. Allora potremo cominciare a giudicare se le competenze sono valide per la posizione da ricoprire. E potremo avere un esecutivo di 15 ministri come Sarkozy invece dei nostri 150 nostrani, “esperti” unicamente nella capacita’ di attrarre consenso (Min.i Turco, Mastella, Melandri, etc).
    Senza competenze e ruoli, la lista dei 10 nuovi saggi dara’ supporto a simpatie o capacita’ di farsi udire dal salotto che conta e vi si infileranno opportunisti riformatori di se stessi di ogni tipo (vedi alla voce Sofri e Diaco, a parer mio).

  15. G.V. ha detto:

    Infatti, tranne alcuni, di competenze ne vedo poche in questi nuovi 10 saggi se ci mettete Adinolfi e Cuperlo…

  16. giorgio2 ha detto:

    @ GV: vedo che mi hai capito al volo. Adinolfi e’ un bravo giornalista, ma che competenze porterebbe al governo? In passato si diceva “prestato alla politica” perche’ si prestavano le proprie competenze al servizio del paese. Se le competenze di Sandra Savaglio sono chiare, personaggi come Diaco, Adinolfi e Sofri (gia’ il 30% dei nuovi saggi), li vedrei solo come comunicatori generici.
    Idealmente, il governo dovrebbero essere le massime cariche dello stato, per principi e competenze. Non comuni bravi ragazzi. Intendiamoci, la capacita’ di farsi udire e’ indispensabile per un politico, ma per decidere dove deve passare uno svincolo autostradale o se e’ opportuno legalizzare le droghe leggere servono competenze comprovate. In una parola: meritocrazia.

  17. carcamanno ha detto:

    per questo, senza fare un movimento-azienda, io proporrei di raccogliere dei curricula. Che non vuol dire che se uno e’ figo nel suo lavoro allora e’ bravo a far politica ma il tutto va nel senso della trasparenza. Ognuno mette che fa, cosa vorrebbe fare, dove si sente competente.

  18. mario francescato ha detto:

    APPELLO PER L’INSERIMENTO DI DIECI OTTANTENNI
    Dunque siamo a 54, perchè il ministro Parisi si è tolto.
    Ora voi avete molto puntato sui giovani, io invece noto che nella lista non ci sono ottantenni et ultra. Perchè vogliamo fare razzismo dell’età? 10 ottantenni potrebbero portare saggezza e competenze. E rispecchiare un Paese che, grazie all’ottima sanità pubblica (lo dice il noto regista M.Moore), invecchia sempre più e meglio. Ora mi direte: tira fuori i nomi di questi ottantenni. Invece suggerisco, sia per i giovani che per gli anziani, il ricorso al metodo del sorteggio, già sperimentato in antiche democrazie. Chi vuole si iscrive ad un elenco ed un saggio, guardato a vista da altri 30 saggi (10 ds, 10 margherita, 10 Prodi) sorveglia che non ci siano trucchi. Però, ora che ci penso… mica criticherete la scelta dei saggi scrutatori?
    Sempre avanti!

  19. Fabio ha detto:

    Ma chi se ne frega, perdonate, delle competenze! Vi pare che qualcuno dei perpetui lì dentro abbia qualche competenza specifica, oltre a quella allucinogena, ovviamente? Perché rimproveriamo ai gggiovani proposti da Sofri & teleamici.net di non essere sufficientemente competenti? Suvvia… L’iniziativa di Sofri nasce da un’esigenza: cercare di far penetrare 3 o 4 persone valide e non del tutto decrepite dentro il cervellone (??) del PD. Qualcuno che, per capirci, sappia inviare una mail senza mobilitare almeno 6 persone per farlo. Per far questo, è necessario “aprire” la strada con alcuni nomi di giovani vecchi possibilmente non sgraditi (Cuperlo, Diaco, Adinolfi, etc.). Il tutto sembrerebbe di un’ingenuità pazzesca, se non fosse che, con ogni probabilità, Sofri e teleamici.net sanno benissimo che la loro proposta molto difficilmente sarà accolta. Ma, come ogni individuo speranzoso di cooptazione futura ben sa, far circolare il proprio nome – un po’ oggi, un po’ domani, e un altro po’ dopodomani – è la cosa più proficua che si possa fare per ingannare il tempo dell’attesa. Non ci perdono nulla e chissà che davvero qualcuno si accorga di loro. Ma è chiaro che questa operazione non ha una logica molto diversa da quella utilizzata per comporre l’assetto attuale del Comitatone. Ed è questo requisito, forse, che, più di ogni altro, può consentire a quella proposta di essere presa in considerazione.

  20. carcamanno ha detto:

    Fabio, condivido il punto da un punto di vista tattico.
    Da un punto di vista strategico credo che nessun movimento nuovo che voglia cambiare lo stato delle cose possa essere avulso dalle competenze (=dalle persone che le portano).
    Ovvio che parlare di Adinolfi al governo e’ prematuro anche se a me piacerebbe vederlo in braghe corte alla casa bianca.

  21. Paolo ha detto:

    sara’…ma il modo in cui Luca Sofri glissa sull’argomento Diaco mi puzza un po’. MI sembre Diaco sia il miglior rappresentante di quella categoria di giovani non piu’ giovani di cui parlava il ministro Parisi. Pur avendo sottoscritto l’iniziativa quel nome proprio non mi scende giu’!

  22. Filippo ha detto:

    x Paolo, “non puoi fare la frittata senza rompere le uova”. E’ anche vero che personaggi come Diaco dispongono di chiavi importanti per l’accesso a luoghi mistici. L’importante e’ non pagare piu’ di quel che si concede come avviene al buon Di Pietro (che ottiene molti meno benefici di tutte le porcherie che deve accettare per dovere di coalizione).
    x Fabio, condivido il tuo ragionamento, ma ho il sospetto che per alcuni personaggi, la tattica della cooptazione futura coincida con le fatidiche liste d’attesa gia’ sperimentatissime dai partiti. Liste d’attesa da cui qualcuno e’ rimasto escluso. Ad ogni modo, le competenze, come fa notare giorgio2, vanno tenute in considerazione per evitare l’effetto “giovane-Diaco-alle-infrastrutture” (e dopo ci lamentiamo che le autostrade non funzionano).

  23. Kkarl - Pennarossa ha detto:

    Permettetemi un piccolissimo appunto sull’infinito dibattito “competente-politico”.
    Sono da sempre convinto che si fa lo stesso, identico, grave errore a volere il “competente” al posto dei politici oppure a pretendere il “politico di professione” a scapito dei primi.
    Non è sufficiente essere bravissimi a gestire un’azienda se non si sa niente di politica (dovrei dire di “Scienza della politica”). Lì si punta al profitto, qui si dovrebbe tendere al bene di tutti (o dei più), al bene della Società. Non è una differenza da poco.
    Stessa cosa per un “politico” che non sa niente di economia, di diritto, ecc.
    Se non si tiene conto di questo si fa demagogia e populismo.

  24. Fabio ha detto:

    Ma io dico sul serio: la capacità di mandare una mail da soli è l’unica discriminante seria che possiamo prendere in considerazione. Non dico tenere un blog o un sito, perché lì – vabbè- stiamo parlando di fantascienza politica, ma almeno mandare una mail! Ecco, probabilmente, da questo punto di vista, i componenti della lista Sofri & family questa competenza ce l’hanno. Ora, a voi sembrerà poca cosa – mi rendo conto – ma non introdurrei altri lacci e lacciuoli che altrimenti saltano pure quei dieci cooptati, e siamo punto e a capo.
    Poi, personalmente, se me ne piacciono tre di quelli “nominati” è davvero tanto. Adinolfi – ma anche Diaco – lo vedrei bene come usciere della sede del PD, al massimo. Ma pare che, di questi tempi, debba fare il grande saggio. Sarà una questione di reincarnazioni. Non è detto che si nasca e si viva nei tempi che si preferiscono, bisogna saperlo accettare…
    Dopodiché, toglietevi dalla testa che il PD rinnoverà alcunché: siamo alle soglie della fine del basso impero (se va bene bene bene): se riusciremo, perlomeno, ad ottenere un ricambio almeno anagrafico sarà stato un successo. Un grande successo. Sulle qualità personali, sorvolerei con delicatezza.

  25. Filippo ha detto:

    sottoscrivo il commento di Kkarl. Ci vogliono politica & competenze. Per un governante che deve fare il bene del popolo, una sola delle due non e’ sufficiente.

  26. Fabio ha detto:

    @ Kkarl: assolutamente d’accordo. Un buon professionista non è affatto necessariamente un buon politico. Sono cose molto molto diverse.

  27. Alessandro ha detto:

    Ivan caro,
    il problema non è tanto la sciatta presenza di Diaco, ma proprio quella di Sofri.
    È un anno che nel mio blog ne illustro – anche vivacemente – i suoi terrificanti limiti.
    Sembrerà un paragone azzardato, ma lui sta al nuovo come De Mita alla lingua italiana.
    E scorgo anche altri nomi che proprio non c’entrano nulla.
    Sofri, Diaco e chi per loro, son arrivati dove sono proprio grazie al “sistema” che a voce criticano, ma che nei fatti ha dato loro ampi spazi che altrimenti la loro insita medioctrità non gli avrebbe mai dato.
    Guarda, parafrasando la “Fattoria degli animali”, quando assisto a queste farse mi sento un po’ come l’asino dell’epilogo: non c’è poi tanta differenza tra loro e la gente che contestano.
    Anzi, capovolgiamo la questione: ma tu che c’entri con questa gente?
    Passasse un’idea così arrogante (con i soliti insulti sofriani perché chi non si piega alle loro isterie salottiere va comunque insultato) ma scordatevi il mio voto, scordatevelo alla grande. Dice: vincerebbero gli altri… appunto: quali sono gli altri? Dimmi e dammi una sola differenza tra la protervia di Sofri figlio e quella di un Rutelli o di tutti i “saggetti/paggetti” chiamati dal Prodi esausto.
    Pretendi una proposta concreta? In parte la suggerisce Christian Rocca/Camillo, in parte non vedo perché se si dice no a un Sofri si debba per forza proporre qualcosa. Non può essere che le due basi (prodiana e sofriana) siano ambedue ridicole e inutili ad ogni possibile proposta?
    Stammi bene,
    Alessandro

  28. carcamanno ha detto:

    Scusate, non mi pare si sia parlato di professionisti (ne’ della politica ne’ del mondo del lavoro), ma in generale di competenze (persone). Un buon team e’ fatto di diverse competenze, diverse attitudini. L’onesta’ e l’integrita’ morale le darei per scontate.

  29. giorgio2 ha detto:

    x Fabio: il tuo piano tattico e’ giusto. Lo condivido. Ma non sei il primo a proporlo e a attuarlo. Un signore dai baffetti d’acciaio e una bella barchetta lo segui’ gia’ 20 anni addietro. Oggi, insieme ai “giovani” di allora entrati per scalzare i vecchi usurati, guarda i problemi dell’italietta dall’alto e non interviene.
    Le compentenze e le idee dei giovani di allora furono proprio il ricambio generazionale, attuato pero’ da politici/politicanti di professione eletti alla meno peggio perche’ “ottenere un ricambio almeno anagrafico sarà stato un successo”. Conseguirono un grande risultato. Per loro. E per l’Italia?

  30. Gadi ha detto:

    con che coraggio si criticano i petrini o i lamberto dini e poi si propongono i diaco? Veramente con nomi del genere si pretende di essere presi sul serio? Diteci che è tutto uno scherzo e finiamola qui.

  31. G.V. ha detto:

    Giorgio sono d’accordo con te in linea di massima,
    come anche con chi ha scritto che farsi portatori di una innovazione politica senza selezionare in modo meritocratico non e’ molto coerente.
    Ma vorrei spiegare, per essere chiari, cosa voglio dire per ‘essere competenti’.
    Se si vuol fare politica, credo, si dovrebbe avere delle idee politiche (politiche sociali, ambientali, economiche, culturali, ecc.) ed essere in grado di difenderle apertamente, cosi come di discuterle. Ivan ha delle idee che porta avanti da un po’ di tempo, Marco Simoni anche, alcune le condivido altre no, ma con loro si puo’ discutere e sanno difendere con competenza e argomentazioni le loro idee. La competenza sta nel formulare delle idee politiche coerenti e ragionevoli basandosi anche sulla propria professionalita’ ed esperienza.
    Volete Cuperlo o Adinolfi nel comitato? Nessun veto. Nessuno mette in dubbio la buona fede e la qualita’ di queste persone ma io non conosco le loro posizioni, non ho mai letto nulla di politicamente innovativo e rilevante di loro pugno che potesse farmi dire : qui ci sono delle idee interessanti e qualcuno che le sa argomentare. Quando leggo quello che scrivono entrambi, non mi sembra nulla di particolare. Lo stesso vale per Sofri e Diaco.
    Ovviamente, e’ una opinione personale.
    Si parla di COMPETIZIONE DELLE IDEE (non sto ‘gridando’, ma voglio dare risalto al principio base).
    Essere competenti significa andare a dire cosa si vuole fare e su quali argomentazioni si basa il tuo ragionamento.
    Se qualcuno mi chiedesse come organizzerei il PD, saprei cosa dirti e lo motiverei con quello che conosco di psicologia dell’organizzazione, storia ed altro, dicendo perche’ alcuni modelli hanno fallito ed altri hanno buone speranze. Motiverei la mia linea con ricerche, esempi veri tratti da altri partiti ed altro. Non direi certo che la mia idea e’ buona perche’ la dice Mister Veltri. E se qualcuno mi facesse notare che sto dicendo una stupidaggine, allora dovrei ammettere che sono stato frettoloso nel pensare.
    Spero di essere stato chiaro.

  32. Paolo ha detto:

    X Filippo: mi spiace ma l’idea che un Diaco qualsiasi si infiltri, non si sa poi dove, per portare avanti i miei valori mi sembra assai poco plausibile ed un po’ anche mi fa schifo. Se di una scelta di rottura doveva trattarsi, il suo nome mi sembra cozzi ssai con l’assunto iniziale. Comunque ribadisco che trovo giusto sottoscrive l’appello di Luca Sofri, per quel che rappresenta, al di la’ dei nomi singoli.

  33. Filippo ha detto:

    Giuseppe, io credo che le tue idee siano giuste ma che abbiano bisogno di essere trasfigurate nella situazione attuale. Come dice Fabio, non si puo’ pretendere che il paese cambi dall’oggi al domani. Non si puo’ pretendere che i vecchi saggi scompaiano o che placidamente ammettano tra le loro dei giovani saggi, meritocratici e incontrollabili. I vecchi saggi sono gli stessi policanti attaccati alle poltrone da 20 anni, non sono mica cambiati perche’ ora sono saggi del PD!
    Fabio dice giustamente il risultato a cui puntare e’ inserire nel PD solo qualche volto nuovo da usare come ariete, senza forzare troppo la mano. I rinnovamenti vanno fatti nel rispetto (o in parziale accordo) con la situazione preesistente, altrimenti si chiamano rivoluzioni. E la situazione preesistente si chiama Sofri e Diaco.
    Purtroppo, ma e’ cosi’.
    Per cui io credo che bisogna sporcarsi un po’ le mani e scegliere il male minore. L’importante e’ che l’investimento nei giovani saggi renda piu’ di quel che paghiamo per sostenerli. Lo so, e’ una questione di sfumature, tutti vorremmo avere il rinnovamento anagrafico senza dover pagare nulla, visto che e’ nello stato naturale dello cose. Ma in Italia e’ rimasto ben poco di naturale, da cui la necessita’ di sporcarci le mani per cambiare il nostro paese.

  34. Alessandro ha detto:

    “E la situazione preesistente si chiama Sofri e Diaco”.
    L’arroganza, la protervia e la mediocrità al potere?
    Uh, bell’esempio per i miei nipoti.
    Ma per favore…
    Alessandro

  35. Gadi ha detto:

    E poi che almeno ci venga spiegato da quale illuminato brainstorming è saltato fuori il nome di un personaggio come Diaco. E’ una provocazione (nel qual caso è solo stupida) oppure ci sono ragioni politiche che, per l’ennesima volta, sfuggono a noi comuni mortali (e così facendo si ripropone una logica stantia)?

  36. G.V. ha detto:

    Filippo,
    Nessuno si aspettava diversamente. Maci sono compromessi e compromessi. Solitamente, da una parte e dall’altra si porta via qualche risultato.
    Ma come si fa ad inserire un’ ariete con delle persone che non si comprende quale sia la ragione per cui dovrebbe essere li (esattamente con i 44 vecchi gatti) ?
    Quale la legittimazione morale di avere uno come Sofri, Diaco, ecc?
    Insomma, dove sta il miglioramento?
    Se si vuole portare un solo nome allora se ne fa uno.

  37. Filippo ha detto:

    Giuseppe, non parlo di legittimazione morale. Parlo solo di necessita’ per arrivare a certi luoghi mistici. Ricordati che la petizione e’ venuta fuori da Sofri (che si e’ portato dietro Diaco). No Diaco no petizione. No petizione no possibilita’ di venire nemmeno minimamente ascoltati. Si’ Diaco Si’ possibilita’ di promozione per gente in gamba come Ivan e Sandra (e non solo loro). Se la promozione verra’ ottenuta, allora abbiam fatto un buon affare e ci siam portati a casa un pezzetto di risultato senza averlo pagato piu’ di quel che vale.

  38. Filippo ha detto:

    ma a parte Sofri e Diaco, degli altri che ne pensate? qui mi pare che si parla solo dei primi 2 e ci dimentica gli altri 8.

  39. G.V. ha detto:

    Ma c’era bisogno di Sofri e Diaco per mettere su una petizione?

  40. Gadi ha detto:

    mi dispiace, ma la presenza di Diaco (e la modalità con cui è stata scelta) annulla quella positiva di Ivan. Sembra una cooptazione tra amici e basta. Non ne vedo il lato innovativo. Un altro gruppetto in più. E noi a votarli, mah… con che coraggio poi si criticano i “saggi”?

  41. Alessandro ha detto:

    Non si può ignorare Sofri, visto che è quasi il “padrone di casa” né tantomeno Diaco che la mializia mi suggerisce sia stato messo là proprio come provocazione voluta e pensata (conoscendo il Sofri’ style…).
    Si salvano Scalfarotto e De Mauro.
    Leggetevi l’analisi di Camillo. Il problema non è che si è partito male “poi si vedrà”; il problema è che questa gente rappresenta il passato. È il passato, e mi meraviglia che Scalfarotto ci si invischi sopra.
    Se Scalfarotto provasse a muoversi senza gente come questa, se De Mauro facesse altrettanto, sarei il primo a farmi in quattro per loro, ma la protervia e l’arroganza di Sofri/Diaco mi inducono a starmene bello che lontano.
    Poi magari mi sbaglio, ma certe cose vanno fatte partire bene, altrimenti si è come Veltroni: “chiacchiere e distintivo”.
    Saluti, vado via… tanto qua ci siamo impantanati.
    Ci si legge presto,
    Alessandro

  42. G.V. ha detto:

    Non vedo ragione per la presenza di Sofri, Diaco, Adinolfi e Cuperlo.
    Gli altri, a parte Ivan, Marco Simoni e Sandra, non so chi siano.
    Io dico soltanto che lo status di ‘teste pensanti’ ed innovatori bisognerebbe dimostrarlo con qualche idea e non fregiarsene solo perche si ha una vetrina mediatica.
    C’e’ tanta gente che questi personaggi se la magnerebbe a colazione in un dibattito serio (non dove il piu’ ruffiano o cafone domina).

  43. Gadi ha detto:

    gli altri non li conosco (a parte Cuperlo ovviamente). Mi fido sulla parola. Ed è questa fiducia che rende importante capire il motivo della presenza di un personaggio sfuggente (e inconsistente) come Diaco. Capirei se fosse uno su 30 o 40 (potrei far finta di non vederlo) ma in una rosa di nomi così ristretta…

  44. Filippo ha detto:

    Giuseppe, di persone che si magnerebbero a colazione i vari Mastella, Turco, Melandri, etc etc ce n’e’ a bizzeffe in tutta Italia. Ma senza vetrina mediatica nessuno sa nemmeno che esistano. A parte i vicini di casa, gli amici e i pochi lettori del blog.
    Purtroppo bisogna ammettere che la vetrina mediatica e’ indispensabile nell’Italia di oggi. C’e’ stata. E’ stata pagata. Qualcuno dice troppo, qualcuno dice il giusto. Io dico “troppo” o “il giusto” lo decideranno i risultati che verranno. Fino a quel momento, stiamo solo a tirare l’asticella del troppo/giusto un po’ piu’ in su o un po’ piu’ in giu’ sulla base di preferenze personali.

  45. G.V. ha detto:

    Filippo,
    se continuiamo con la logica del meno peggio, non credo che si fara’ molta strada nell’idea di dare al PD una forma un minimo innovativo.
    Senz’altro il pragmatismo indurrebbe a dire che c’e’ bisogno di qualcuno con visibilita’ mediatica. Ma qui non stiamo parlando di Scalfari o Mieli.
    Ivan ha gia’ sufficiente visibilita’ mediatica.
    Bastava organizzare una petizione, raccogliere qualche migliaio di firme di persone under 40 (o anche over) che tengono all’idea di partito democratico e fare un conferenza stampa dove si diceva senza mezzi termini che il comitato non e’ accettabile cosi come e’ nato.
    Senza offrire delle ‘pezze’ (patch) per rimediare al danno.
    Non riesco a digerire il fatto che si debba chiamare novita’ alcuni personaggi che cercano la ribalta, dopo averla cercata per tanto tempo stando alla corte della politica attuale, con una manovra furbesca di riciclo.
    Francamente, sono rimasto stupito da Ivan, Marco ed altri che son caduti in questa trappola.

  46. Filippo ha detto:

    Giuseppe (e con questa chiudo perche’ oramai siamo ad un’empasse), la storia giudichera’ chi e’ caduto nella trappola di chi. Io scelgo la fiducia, poi ognuno si senta libero di scegliere cio’ che vuole.

  47. G.V. ha detto:

    si, mi sembra il caso di chiudere e provare a lavorare un po’…
    😉

  48. Fabio ha detto:

    Una precisazione: le osservazioni che ho fatto in precedenza sono soltanto la mia interpretazione – benevola, pensate un po’ – di ciò che Sofri e amichetti hanno fatto; non certamente il modo in cui io avrei fatto. Ciò detto, che si continui a chiedere perché c’è questo o perché c’è quello o, ancora, perché non c’è quell’altro, mi pare francamente tempo perso. Credo che Filippo abbia ben argomentato circa il senso dell’iniziativa. E’ una trappola? Forse, e d’altronde episodi simili avvenuti in passato ci autorizzano a pensarlo. E tuttavia, io propendo per assumere un altro atteggiamento: anzitutto, finirla di pensare che il PD sarà “IL” rinnovamento, dato che al momento non ci sono ragioni valide per pensarlo. Scambiare le proprie speranze per la realtà è un brutto affare. L’obiettivo da raggiungere è infilare nel PD qualche giovane in gamba. Nell’elenco di Sofri ce ne sono – generosamente – almeno tre. Mi pare una proporzione che nelle liste elettorali che continuiamo somarescamente a votare non si è mai raggiunta da quarant’anni a questa parte. Tre su dieci è una rivoluzione epocale. Poi, se si decide di fare i duri e puri va benissimo, ci sto, ma allora per quale cavolo di motivo si continua a guardare dalla parte del PD? E criticare la presenza di Diaco fa parte della stessa logica. Ma perché, dico io, che cavolo ne sappiamo della tipa che ha come titolo “membro dello Staff del Sindaco di Roma”? Almeno Diaco sappiamo chi è.

  49. Ernesto ha detto:

    Bravi!!!!
    autocandidati con i figli e i nipoti dei notabili trombati…
    ma pensate davvero di essere meglio?
    ok i vecchi fanno ridere oramai, ma mettersi in coda da soli e sperare nelle briciole è proprio cosa da eroi dei tre mondi…

  50. Sergio Cobaldi ha detto:

    Se questi sono i nomi … c’è da rimpiangere l’assenza di De Mita
    nessuno è minimamente conosciuto, nessuno mi pare abbia scritto testi decisivi o pensieri che abbiano cambiato il mondo.
    Un paio di figli d’arte, un paio di giornalisti rompipalle, un paio di trombati under e il solo noto Cuperlo, segretario della fgci, uomo di potere che non si è mai fatto avanti in vita sua aspettando che papà Massimo lo mettesse in parlamento e lo piazzasse nel tempo come ministro prima di andare in pensione…
    poi tutte brave persone per carità, ma se questo è il nuovo

  51. Filippo ha detto:

    Caro Sergio, giusto per fare un paio di esempi: Sandra Savaglio e’ stata sulla copertina del Time, Ivan e’ direttore di banca. Direi che basta e avanza. Gli altri non li conosco e non so dir nulla.

  52. Fabio ha detto:

    Però: non c’è un briciolo di solidarietà intergenerazionale. Quella solidarietà un po’ cafona, un po’ rozza – spregevole, a tratti, se vogliamo – e insopportabile, ma in questo momento storico assolutamente necessaria. Quella roba da spogliatoio, da caserma, da corteo del PCI o dei sindacati, si, insomma, quel senso di appartenenza e di mescolanza orribile, di confuso indistinto – vi capisco, è orrore puro – ma ora, forse, indispensabile. E’ quella “solidarietà” che ha permesso alle donne di avere almeno quel 30 per cento di rappresentanza nel comitato promotore. Dobbiamo essere solidali con Diaco? Si, dobbiamo essere solidali con Diaco, riconoscere la nostra parte sfigata e rivederla poi in Diaco (non è difficile) e dire a quella parte sfigata: si, ora cercherò di farti vincere! Dirlo a Diaco come se lo dicessimo a noi stessi, in fondo. Dobbiamo amare le nostre parti peggiori per riuscire a vincere: pensiamo, ognuno di noi, ad almeno una cosa che ci accomuna a Diaco (se sfigata è meglio). Sarà tutto più facile, no?
    P.S.: qualcuno faccia sapere agli “unti” da Sofri che non hanno un sito, di aprirsi – o farsi aprire – almeno un blog e scriverci uno straccio di biografia. Venti righe sono sufficienti. Così, tanto per trasparenza. O è chiedere troppo?

  53. Gadi ha detto:

    sì, anch’io troverei giusto che si sapesse qualcosa dei “candidati”, in particolare di quelli elencati qui sotto (Diaco e Cuperlo purtroppo li conosciamo già bene. Sofri jr pure). Perché più passa il tempo e più mi sembra che persone come Ivan o Sandra (e altri 2 o 3) siano stati inseriti solo per dare dignità ad una lista di amici senza capo ne coda. Amici comunque già ben avviati nell’ardua carriera politica e dei quali mi piacerebbe conoscere i “meriti” o la biografia (le idee o i progetti sarebbe un’utopia).
    consigliere regionale della Lombardia (?)
    consigliere comunale a Roma (?)
    Presidente della Provincia di Firenze (?)
    Presidente della Provincia di Viterbo (?)
    staff del Sindaco di Roma (??)
    Capo della Segreteria del Ministero delle Comunicazioni (?)

  54. Sciltian ha detto:

    Vabbè, steso il classico velo pietoso sul giochino di Sofri, che comunque ha il merito di aver tirato un sasso nello stagno (peccato fosse il sasso sbagliato nello stagno sbagliato), rispondo a Filippo: ma perché, ho mai detto di non volermi alleare con il PD, forse? Per me è un’alleanza necessaria quanto quella con la Merderita oggi. Spero solo che ci si possa alleare con voi al 20-25% e noi al 20-25% dall’altra parte. Oddio, a vedere i dati delle amministrative, direi che arriviamo tutti insieme (noi e voi) al 35% al nord. Ma non importa, siamo ottimisti!

  55. Filippo ha detto:

    La merderita? Sciltian sei un fenomeno. Ma perche’ i giornali italiani si sono lasciati scappare un genio come te? (sono serio, non ti prendo per il culo)

  56. Sciltian ha detto:

    Filippo, davvero non lo so 😉 Pensa che ho anche vinto la “Formenton” per il giornalismo emergente, ma il mio posto di stagista a Repubblica a Roma mi è stato fottuto da un tizio che aveva perso la “Formenton” ma aveva in cambio tutti e due i genitori giornalisti. Noblesse oblige.

  57. Filippo ha detto:

    Siamo sulla stessa barca, caro Sciltian. La mia borsa di studio mi e’ stata fottuta da un tizio che ha fatto il dottorato con me, ha prodotto poco e niente (era troppo occupato a tenere la contabilita’ della sua aziendina privata) ma si e’ preoccupato piu’ di me di farsi le amicizie giuste.

  58. Alessandro Pattaro ha detto:

    Ciao compagno Ivan, porta una rivoluzione in casa del mio Partito. Ne abbiamo bisogno. Sarebbe ora di porre la questione del merito e delle pari opportunità in cima all’agenda politica. E’ una questione di giustizia sociale. Fra poco conseguo la mia seconda laurea in ingegneria ambientale (lavorando e da libero professionista: la mia prima laurea risale a 6 anni fa in ingeneria civile) e ancora vivo in condizioni di sostanziale precariato (si fa per dire: so di essere comunque un privilegiato). Mia moglie vorrebbe insegnare in una scuola materna: ha una laurea in pedagogia e sta acquisendone una seconda in scienze dell’educazione primaria (lavorando in una scuola privata). Senza questa seconda laurea non potrebbe insegnare in una scuola pubblica. Attualmente non ci sono più concorsi e si assume in base a dei punteggi: 12 punti per ogni anno di insegnamento (da supplente), 30 punti per la laurea in scienze della formazione primaria (ma non si possono conteggiare gli anni in cui si studia e contemporaneamente si insegna). Così mia moglie, dopo 4 anni di studio ed insegnamento, avrà 2 lauree e 33 punti (3 punti della sua laurea precedente), mentre una diplomata con quattro anni di insegnamento avrà 48 punti: dov’è il merito?

  59. Fabio ha detto:

    Non vi sarete persi, spero, il micidiale scambio di battute tra Mieli e Santagata pochi minuti fa a Ballarò: Mieli dà – quasi – il benservito a Prodi, bruciando però Veltroni, e Santagata, sempre più affondato nella poltrona e tormentato dai tic, difende Prodi a spada tratta, eliminando esplicitamente la possibilità che il PD ad ottobre possa scegliere un leader diverso dall’attuale premier. Edificante. Da notare che il tutto nasceva da una domanda, posta da Floris, relativa al ricambio generazionale: il tema – inutile sottolinearlo – si è esaurito nello spazio delle poche battute concesse ad un giovane della Margherita presente nel pubblico. Ci ha poi pensato Santagata ad affossare ogni eventuale speranza. Per chi ce l’avesse ancora, ovviamente.

  60. Anna59 ha detto:

    Alessandro scrive testualmente:
    “È un anno che nel mio blog ne illustro – anche vivacemente – i suoi terrificanti limiti.
    Sembrerà un paragone azzardato, ma lui sta al nuovo come De Mita alla lingua italiana”.
    Vedo che, con la lingua italiana, anche tu hai dei limiti terrificanti e, oltretutto, sei anche sfortunato nei paragoni.
    Lascia perdere.