4 Aprile 2007

Italiani all'estero

Cervelli in fuga

La nostra bilancia commerciale del talento è in rosso profondo: l’Italia esporta talento molto più di quanto non riesca a importarne. Moltissimi italiani trovano all’estero opportunità che a casa sono loro negate: al di là dei nostri confini sistemi più chiaramente meritocratici consentono anche allo straniero di dimostrare il proprio valore. E’ una comunità incredibilmente interessante, quella dei cervelli in fuga: gente che alla gratitudine per il paese ospitante affianca comunque l’attenzione (e l’affetto) per le vicende della madrepatria, alla quale guarda però da una prospettiva del tutto singolare. Essere italiani all’estero significa essere in qualche modo ambasciatori del proprio paese nelle università, negli uffici, negli ospedali in cui si lavora. Significa godere del prestigio che il paese acquista o, putroppo, assai più spesso, sentirsi direttamente toccati dall’impoverirsi della nostra reputazione come paese. Questa pagina vuol essere una comunità di persone che, da nazioni e continenti diversi, hanno in comune il fatto di aver dovuto lasciare il proprio paese per avere un’opportunità, grande o piccola che fosse. Partiamo con un gruppo di persone che da Inghilterra, Stati Uniti, Svizzera, Canada, Russia e Germania ci racconteranno come vedono l’Italia da lì e cosa vedono intorno a loro, nei paesi che li hanno accolti. Ci aspettiamo che la comunità cresca col tempo, con altri cervelli in fuga che vorranno unirsi a noi, o altri che magari saranno nel frattempo rientrati o con quelli che un giorno partiranno. E’ uno spazio, ma uno spazio per ridurre le distanze.