23 Marzo 2007

Supercalifragilistichespiralidoso!

Diario

A 41 anni suonati scrivo una letterina a Mary Poppins (via Repubblica).
Bindi, Mary Poppins e i bambini africani
Ivan Scalfarotto

La ministra Bindi, dopo aver sostenuto che è meglio per un bambino vivere in Africa che con genitori omosessuali, se la cava con una lettera a Eugenio Scalfari in cui, paragonandosi a Mary Poppins (“la governante che privilegiava gli interessi dei bambini in un mondo di adulti presi dai loro bisogni”), prova a chiarire queste singolari affermazioni spiegando che per un bambino la cosa migliore è vivere con una mamma e un papà, e se questi sono africani, va da sé, in Africa.
Come non essere d’accordo? Peccato che i minori in stato di adottabilità, in Africa e altrove, non abbiano né una mamma né un papà e che il loro unico interesse (anzi il diritto), di cui la nostra Mary Poppins dovrebbe occuparsi, è semplicemente quello di essere adottati, trovare una famiglia e con essa amore, protezione, educazione e sicurezza.
Molti paesi della cui civiltà giuridica non è dato dubitare hanno capito da tempo che l’interesse dei bambini in stato di adottabilità è che il numero dei richiedenti sia il più possibile allargato e certamente non ridotto! – ammettendo singoli e coppie gay a tale facoltà e al successivo severo scrutinio per verificarne l’idoneità. Rattrista che solo in Italia a un ministro sia permesso di sostenere l’aprioristica eliminazione di intere categorie di cittadini da una certa facoltà e di auspicare che i minori in abbandono restino in quello stato senza che un coro di voci si levi a chiedergliene conto.

28 risposte a “Supercalifragilistichespiralidoso!”

  1. Alessandro ha detto:

    Bravo Ivan!
    Continua così!
    Alessandro

  2. Dario Miccoli ha detto:

    Concordo in pieno. Ne ho scritto anche io sul mio blog pochi giorni fa. Mi stupisce che Scalfari si sia dichiarato soddisfatto della risposta e abbia confermaro la sua “immutata stima” alla Bindi.

  3. Edo ha detto:

    So di dire una cosa trita e ritrita, ma mi aggancio al tuo pensiero ‘i minori in stato di adottabilità, in Africa e altrove, non abbiano né una mamma né un papà e che il loro unico interesse … è .. trovare una famiglia’. Io sono un fermo sostenitore dei diritti di chiunque ma mi viene da pensare che un bambino africano senza padre nè madre abbia già un bel disordine in testa. Ecco: portarlo via dal suo ambiente, che di normale non ha nulla, per inserirlo in un contesto di due persone dello stesso sesso che se è perfettamente normale per la convivenza, non lo è altrettanto per quello che il bambino ha sempre immaginato come famiglia, sia un po’ pericoloso.
    L’equilibrio di un bambino è delicato. Quello di bambino africano catapultato tra ‘i ricchi’ lo è ancora di più.
    Mi preoccupa la piega che sta prendendo la battaglia sui diritti (sacrosanti) dei gay. Io sono per la gradualità.
    Sarò democristiano?

  4. max&dom ha detto:

    Sono d’accordo totalmente con Dario. La lettera della Bindi è quanto di più anodino e scialbo mi sia capitato di leggere in materia.
    Proposta:
    perchè non invitiamo la Bindi a concentrarsi di più sulle torte (ah, quelle cheese-cakes…), la sciando che di questi argomenti se ne occupino – che so io – Ivan magari in combinata con la Pollastrini ed Imma Battaglia…
    🙂
    Ciao a tutti/e.

    Massimo

  5. max&dom ha detto:

    Sono d’accordo totalmente con Dario. La lettera della Bindi è quanto di più anodino e scialbo mi sia capitato di leggere in materia.
    Proposta:
    perchè non invitiamo la Bindi a concentrarsi di più sulle torte (ah, quelle cheese-cakes…), la sciando che di questi argomenti se ne occupino – che so io – Ivan magari in combinata con la Pollastrini ed Imma Battaglia…
    🙂
    Ciao a tutti/e.

    Massimo

  6. max&dom ha detto:

    Sono d’accordo totalmente con Dario. La lettera della Bindi è quanto di più anodino e scialbo mi sia capitato di leggere in materia.
    Proposta:
    perchè non invitiamo la Bindi a concentrarsi di più sulle torte (ah, quelle cheese-cakes…), la sciando che di questi argomenti se ne occupino – che so io – Ivan magari in combinata con la Pollastrini ed Imma Battaglia…
    🙂
    Ciao a tutti/e.

    Massimo

  7. max&dom ha detto:

    Sono d’accordo totalmente con Dario. La lettera della Bindi è quanto di più anodino e scialbo mi sia capitato di leggere in materia.
    Proposta:
    perchè non invitiamo la Bindi a concentrarsi di più sulle torte (ah, quelle cheese-cakes…), la sciando che di questi argomenti se ne occupino – che so io – Ivan magari in combinata con la Pollastrini ed Imma Battaglia…
    🙂
    Ciao a tutti/e.

    Massimo

  8. scalpha ha detto:

    Edo,

    non saprei se tu sia un democristiano o no. Di certo sei un occidentale a pancia piena. I bambini abbandonati dell’Africa (o della Russia) hanno dei bisogni primari che chi fa questi eleganti distinguo certamente non ha. E si vede.

    Saluti,
    Ivan

  9. l\'oste ha detto:

    Ivan,
    ma i bambini “abbandonati dell’Africa” non vengono adottati perché non c’é richiesta dai nostri paesi ricchi o perché le procedure per le adozioni internazionali sono difficili?
    Questo é un dato di fatto sconosciuto ai più, importantissimo per farsi un’idea e però non viene mai citato.
    Tu lo sai?

  10. l\'oste ha detto:

    Ivan,
    ma i bambini “abbandonati dell’Africa” non vengono adottati perché non c’é richiesta dai nostri paesi ricchi o perché le procedure per le adozioni internazionali sono difficili?
    Questo é un dato di fatto sconosciuto ai più, importantissimo per farsi un’idea e però non viene mai citato.
    Tu lo sai?

  11. l\'oste ha detto:

    Ivan,
    ma i bambini “abbandonati dell’Africa” non vengono adottati perché non c’é richiesta dai nostri paesi ricchi o perché le procedure per le adozioni internazionali sono difficili?
    Questo é un dato di fatto sconosciuto ai più, importantissimo per farsi un’idea e però non viene mai citato.
    Tu lo sai?

  12. l\'oste ha detto:

    Ivan,
    ma i bambini “abbandonati dell’Africa” non vengono adottati perché non c’é richiesta dai nostri paesi ricchi o perché le procedure per le adozioni internazionali sono difficili?
    Questo é un dato di fatto sconosciuto ai più, importantissimo per farsi un’idea e però non viene mai citato.
    Tu lo sai?

  13. Edo ha detto:

    Ivan, hai centrato una parte dell’obiettivo. Sono un occidentale a pancia piena. Ma che pensa anche a chi la pancia ce l’ha vuota. Ho conosciuto, in Italia, bambini, sia africani che bielorussi, ed effettivamente ho compreso che il loro bisogno primario è essere vivi in un ambiente sano. Sacrosanto. Vorrei però essere sicuro che il loro parere, una volta trovato il benessere, sia quello nostro (io ho il profondo desiderio di pensarla come te). Sappiamo che, una volta soddisfatti i bisogni primari, si comincia a pensare agli altri. Uno fra tutti il non sentirsi ‘eccessivamente diversi’. Ed io credo che un bambino proveniente da un mondo decisamente meno aperto del nostro potrebbe faticare ad adattarsi ad un’esperienza di figlio di genitori omosessuali. Fermo restando che io spero, e credo si debba lottare per riuscirci, possa essere così semplice.
    Ho dei dubbi, non delle convinzioni.
    Ciao.

  14. Laura P. ha detto:

    il punto è che dall’assioma: “la situazione ideale per un bimbo è crescere con una madre e un padre” non scaturisce per forza (come vuol farci credere la bindi): “qualsiasi altra combinazione familiare è nefasta per la crescita di un minore”.
    anche i limiti anagrafici (una differenza d’età tra chi adotta e il minore adottato di minimo 18 anni massimo 40) non sono più considerati tassativi.
    basterebbe essere un po’ ragionevoli.
    personalmente oltre alle coppie gay mi piacerebbe si valutasse anche la possibilità di adozione per i singoli.

  15. bitstorm ha detto:

    Caro Edo,

    nessuno dubita che per OGNI bambino sarebbe bello non subire mai traumi come l’abbandono, la fame e altre privazioni emotive e materiali.
    Ma usando la semplice ragione e il buonsenso, credi che per un bambino sia comunque meglio un futuro d’abbandono e sofferenza piuttosto che una vita in una famiglia gay?
    Stai dicendo VERAMENTE che una vita di stenti sia meglio dello sforzo che dovrebbe affrontare nell’affrontare una situazione “anomala”?

    Io non ne sono convinto e non capisco, davvero non capisco, perché pur essendoci milioni di persone che crescono serenamente con un solo genitore si continui a rompere tanto le scatole alle famiglie “unisex”.
    Il mio sospetto è che ancora ci siano tanti pregiudizi nei confronti dei gay e della sessualità in genere, e molti anche se guardano ai gay con simpatia (fatemi passare l’espressione), associano l’essere gay ad una figura dandy, “farfallona”, che poco ha a che fare con la stabilità familiare.
    Ma signori NON E’ COSI’ e anche i gay mettono su famiglia, con o senza il benestare della legge!

  16. marce ha detto:

    Sono madre e sono convinta che l’unica cosa di cui i bambini hanno bisogno è amore e sicurezza. Un bambino non si sentirà mai eccessivamente diverso dagli altri. Saranno gli altri, gli adulti che lo faranno sentire diverso.
    Sono gli adulti che etichettano le persone, quello è nero, bianco, omossessuale o marocchino. I bambini riconoscono solo le persone in quanto tali. Per lui i genitori omossessuali saranno semplicemente genitori.
    Un bambino abbandonato, affamato e magari maltrattato avrà sicuramente dei problemi: quello di chiedersi perchè è stato abbandonato, affamato e maltrattato. Non quello di avere una, due o più persone che lo amano e lo proteggono.
    Ho letto una volta che il compito dei genitori è quello di essere un porto sicuro per i propri figli.
    Qundo hai un porto sicuro e protetto al quale tornare tutto il resto non conta.
    Madre convivente purtroppo non pacsata.

  17. Edo ha detto:

    L’idea che sia meglio una vita di stenti piuttosto che vivere in una famiglia di omosessuali non mi è mai passata per la mente. Dico che, mentre sono state analizzate esperienze di figli di separati e che vivono con un solo genitore e normalmente non sono belle esperienze, almeno all’inizio, non sono a conoscenza (ammetto l’ignoranza) di esperienze di bambini in famiglie omosessuali.
    Perchè non vogliamo tenere conto del possibile punto di vista dell’adottato?
    E’ troppo semplice pensare che piuttosto che bere acqua putrida e mangiare un giorno sì e qualche altro no un bambino preferisca vivere con chiunque lo adotti.
    Mi sembra che la considerazione di questi bambini sia più bassa di quanto si dica.
    Mi sembra che la materia adozione sia una cosa da affrontare seriamente e che il bene del bambino viene prima di qualunque altro.
    Un bambino a pancia vuota pensa a riempirla, ma una volta riempita il bambino pensa ad altro, tende ad omologarsi a chi gli sta intorno e l’avere genitori dello stesso sesso può non essere un problema per lui (e non lo è per me) ma per gli altri. Non si tratta dei miei pregiudizi, che credo di non avere, ma di quelli della stragrande maggioranza della gente. E fanno male.
    Io sono ateo e spesso vengo considerato con sufficienza da chi crede. La mia diversità è piccola ma comunque chi la conosce non esita a farmela notare.
    Non viviamo in una campana di vetro.
    Dico solo di andare per gradi. Piano e bene.

  18. lenny leno ha detto:

    Ciao Ivan, il problema che tu, o forse rosibindi, sollevi, mi sembra appartenere alla categoria dei futuribili e non degli attuali. Ti spiego perchè secondo me:
    per adottare un bambino in Africa è necessario che il nostro stato firmi una convenzione con lo stato africano affinchè l’adozione avvenga secondo regola. E’ mai possibile che uno stato africano firmi una convenzione che permetta l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, quando l’omosessualità in gran parte dell’Africa è considerato reato?

    inoltre anche in italia non solo le unioni matrimoniali tra gay non sono regolamentate, ma anche i dico ancora non ci sono e non dubito che non passino al senato.

    è perciò un problema attuale? non credo. e credo che la rosibindi vada un pò troppo in là, quando ancora nessun risultato è stato raggiunto.

    sull’eventualità anche se remota, posso esprimermi. e a favore, come fai tu. ho avuto modo, conoscendo una psichiatra infantile olandese, di comprendere il funzionamento di quel sistema. che non genera mostri, ma combatte l’infelicità.

  19. bitstorm ha detto:

    “E’ troppo semplice pensare che piuttosto che bere acqua putrida e mangiare un giorno sì e qualche altro no un bambino preferisca vivere con chiunque lo adotti.”

    Certo certo, un bambino per essere felice necessita di tante cose e i bisogni affettivi non sono meno importanti di quelli materiali. Non perdiamo però di vista l’argomento del post, ossia che per la Bindi i gay sono inadatti per natura ad essere genitori e a crescere un figlio.
    E’ questo che non posso accettare e che non condivido, anche perché è un’affermazione basata sul nulla oltre che disumana, e mi stupisco che a mettere il becco sulle questioni famigliari si a sempre chi o non ha famiglia o ne ha più di una…

  20. pallalpiede ha detto:

    Per l’ennesima volta si parla di dirtti di bambini a sproposito.

    E meno male che qualcuno lo precisa, quando dice che prima di parlare di adottabilità bisognerebbe sapere di cosa si parla.

    Scalpha, cavalchi a più non posso i temi dei diritti civili ma come una bella macchina tritasassi passi sopra i diritti elementari di chi, diversamente da te per il solo fatto di essere un MINORE, non può decidere in autonomia!

    Bel controsenso, no?

    Lascia stare Rosy Bindi, molto più riformista di tanti tuoi vicini di percorso! E se da una chiaccherata (quella sull’adottabilità in Africa) ed una lettera intelligente (quella su Mary Poppins)vuoi trarre conseguenze polemiche sei ovviamente libero di continuare a farlo.

    Con il risultato di ottenere quello che sinora sta succedendo: a forza di chiedere tanto, si continuano a stringere pugni di mosche.

    Il “sottopancia” che ti sei dato su questo blog sotto il tuo nome cosa dice? PIU’ LENTO, PIU’ PROFONDO, PIU’ DOLCE.

    Sei sicuro che ti appartiene? Qui non si tratta di portare avanti “sogni” o “visioni”, si tratta di dare DIRITTI e CERTEZZA a cittadini.

    Insomma, non si scherza.

    Un pò più di coerenza please…

  21. Fabrizio ha detto:

    Caro Ivan,
    mi piace il tuo modo di fare in generale e nello specifico di fare politica.
    Ma non ti sembra che a fronte di anni di guerre civili fra etnie, di continue morti per AIDS, di continuo sfruttamento europeo di risorse prime , la querelle sull’affidamento dei bambini africani a coppie omosessuali sia una forma di populismo visto che i problemi dell’Africa sono ben altri?

  22. stefano ha detto:

    Sono un occidentale a pancia piena. Per di più etero e sposato da Santaromanachiesa. 13 anni fà ho vinto una cinquina secca: a me e mia moglie è stata affidata una bambina, di cui non tesserò le lodi. Ma porto con me una ferita: prima di lei ci chiesero se ce la sentivamo di dare qualche anno di serenità ad un’altra creatura, italiana e certamente ben nutrita, ma malata. Non abbiamo avuto quella forza. Se qui c’è qualcuno(a) che l’avrebbe avuta, farò quanto è in mio potere affinché a persone come lui (lei) sia data la possibilità di donare speranza. A prescindere.

  23. Anellidifumo ha detto:

    Il Canada ha ritenuto di riconoscere il diritto all’adozione anche alle coppie dello stesso sesso. La motivazione principale? Le persone omosessuali di solito sanno cosa significhi dover soffrire e lottare per vivere sorridendo. Proprio lo stesso tipo di percorso che è purtroppo richiesto a chi si ritrova, bambino/a, privo di genitori e di una famiglia.

    Non sto dicendo che alle coppie dello stesso sesso debbano essere assegnati bambini in qualche modo difficili o malati che le coppie etero preferiscono non adottare. Sto dicendo che alcune coppie dello stesso sesso – così come alcuni single, e alcune coppie etero – sono pronte anche a questo. Basta prenderne atto.

  24. Stefano ha detto:

    Non se ne esce, per la miseria. Detesto fare il pessimista, ma questo è pur sempre il Paese del Vaticano, NON uno Stato libero.
    Correggetemi se sbaglio.

  25. Anellidifumo ha detto:

    Stefano, “corrigetemi”. 😉

  26. Pimpa ha detto:

    Pallaalpiede (nomen omen) guarda che ti sei dimenticato di chiudere le frasi ad effetto…

    ‘speta che ti aiuto:

    >si tratta di dare DIRITTI e
    >CERTEZZA a cittadini.
    >
    “che rispettano il catechismo cattolico con cui la loro mente e’ stata forgiata”

    >Insomma, non si scherza
    >
    “con le certezze dei cattolici”

    >Un pò più di coerenza please
    >
    “con le certezze di chi bacia la pantofola al papa”

    Su non essere timido la prossima volta, di quello che pensi, fai come Prosperini, tanto siete tutti uguali !
    …ti piace il mio modo di ragionare cattolico ?

    PS
    Rosy Bindi riformista ??? …AH AH rispetto a Pio IX forse.

  27. Paolo ha detto:

    Trovo molto squallida la strumentalizzazione dei bimbi africani al fine di sostenere l’adozione omosessuale. Mi piacerebbe vedere quante di queste coppie, poi, si prenderebbero davvero in casa un bambino in quelle condizioni.

  28. Marilde ha detto:

    Forse sono ancora giovane per usare certi paroloni ma nei vostri commenti parlate di diritti violati ma vi dimenticate che una scelta come quella dell’adozione è soprattutto un ATTO D’AMORE!!!
    ecco perchè qualsiasi sia il proprio orientamento sessuale quello che conta nella scelta di una genitorialità non naturale, nel senso di un reale concepimento, è la capacità di donarsi a una creatura e di accettazione della stessa nella sua totalità, coi suoi pregi e i suoi difetti. Se 2 persone o anche una sola sono in grado di amare in questo modo allora saranno pronti per l’adozione e sicuramente commetteranno degli errori, sicuramente quel bambino/a, quel ragazzo/a passerà dei momenti di scontro con la figura genitoriale ma ognuno dei componenti di quella famiglia saprà che ha dato il massimo che si poteva dare…
    Una legge che tenga conto dell’indole di ciascuno, secondo quanto ciascuno può veramente donare alla collettività, è troppo utopica?
    Scusate se a me piace tanto sognare…