2 Marzo 2007

Ivan e basta

Diario

Una delle dimostrazioni del fatto che in Italia viviamo oramai in un sistema di caste è che da quando io mi trovo in questa inusuale situazione di uomo politico senza partito e senza poltrona, ma ancora con alcune cosette da dire, mi è saltato addosso un enorme problema legato alla mia identità. Il problema del sottopancia.
No, non si tratta di una cosa facilmente risolvibile con una curetta di fave di fuca né riuscirei ad eliminare l’annosa questione mettendomi a fare la zona (nel senso della dieta). Il sottopancia è la scritta che appare in televisione quando ti invitano e, in senso assai più lato, la qualifica che ti appartiene e ti identifica come parte della tua casta quando fai una cosa pubblica.
Così gli autori delle trasmissioni alle quali sono invitato mi chiedono ogni volta, e inesorabilmente: scusi, Scalfarotto, che mettiamo nel sottopancia? E vai con la tragedia. Chi sono? Che faccio? Perché sono qui? “Potete scrivere bancario?” provo. No, il bancario per qualche motivo non ha alcun appeal nel mondo dei media o della politica, proprio non va. E del resto i poveretti non mi invitano mai in quanto bancario. E così viene fuori una sarabanda di cose. Nei vari sottopancia sono stato autore, scrittore, dirigente, blogger, autore di contro i perpetui, già candidato alle primarie, addirittura ora sono da qualche parte un banchiere (che poi a leggere i dizionari pare sia forse la definizione giusta – 1. proprietario o grande azionista di una banca; 2. chi è responsabile ad alto livello dell’amministrazione o della conduzione di una banca – anche se poi mi scappa parecchio da ridere).
Il risultato è che nella loro saggezza gli organizzatori di Diritti Ora! – la manifestazione del 10 marzo alla quale bisogna assolutamente partecipare quale che sia il vostro orientamento sessuale – mi hanno inserito, unico e solo nella lunga lista di chi ha aderito alla manifestazione, tra Giovanni Dall’Orto (storico, giornalista) e Tommaso Giartosio (scrittore), senza alcun sottopancia.

11 risposte a “Ivan e basta”

  1. andre del bene ha detto:

    Che ne dici di “outsider della sinistra” o “castigamatti della sinistra” o “spina nel fianco della sinistra”?
    Ma un semplice “manager” non bastava?

  2. Heraclitus ha detto:

    Ivan il Terribile. Ecco il sottopancia perfetto!

  3. Sciltian Gastaldi ha detto:

    Secondo me “Ivan Scalfarotto” e basta e’ chicchissimo.

    Hai saputo le buone notizie dalla Corte Suprema canadese?

    Si va avanti!!!

  4. neroinchiostro ha detto:

    “Gay orgoglioso” può andare bene?

    Vero che non è un mestiere, ma un tratto di identità irrinunciabile e che fa di te uno dei nostri alfieri più rappresentativi.

    Grazie per il tuo impegno

    Un altro gay orgoglioso

  5. .. io, parafrasando dalle citazioni sportive, ci metterei “Giovane speranza .. in Banca!”

  6. andrea del bene ha detto:

    >Hai saputo le buone notizie dalla >Corte Suprema canadese?

    >Si va avanti!!!

    Scusate se sono un pò sprovveduto, ma a cosa vi riferite? Questioni legate ai diritti gay?

  7. Benedetto ha detto:

    Da quando hai bisogno di un’etichetta per sapere chi sei? Ivan Scalfarotto basta e avanza.

  8. Andreas Martini ha detto:

    a me hanno messo: autore. E di che? ho pensato “di cazzate” 😀

  9. Cristian ha detto:

    Ma mettere qualcosa tipo: voce del buon senso?

  10. Paolo ha detto:

    “Indipendente” ?

  11. Fabrizio ha detto:

    Vorrei farti notare come su http://www.pattogenerazionale.it , nella lista di Sottoscrizioni, ci sia scritto “Ivan Scalfarotto BANCHIERE”

    O ti sei sbagliato tu stesso (ma allora correggi) oppure forse non l’hai firmato tu ( e non si capisce perchè)

    Non è una critica cattiva, ma giusto una cosa che ho appena notato in quanto anche io ho firmato il patto.

    Sei un grande, non ti fermare!